Actrapid Penfill
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

ACTRAPID PENFILL


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Insulina umana, DNAr (prodotta da Saccharomyces cerevisiae con la tecnologia del DNA ricombinante).

1 ml contiene 100 UI di insulina umana.

1 cartuccia contiene 3 ml equivalenti a 300 UI.

Una UI (Unità Internazionale) corrisponde a 0,035 mg di insulina umana anidra.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Soluzione iniettabile in una cartuccia.

Soluzione acquosa, limpida e incolore.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Terapia del diabete mellito.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Actrapid è un’insulina ad azione rapida e può essere utilizzata in combinazione con preparati insulinici ad azione prolungata.

Dosaggio:

La dose di insulina è individuale e va determinata in accordo con le necessità del paziente.  Il fabbisogno individuale di insulina è di solito tra 0,3 e 1,0 UI/kg/die. Il fabbisogno giornaliero di insulina può essere più elevato in pazienti con insulino-resistenza (es. durante la pubertà o in presenza di obesità), e più basso nei pazienti con produzione residua endogena di insulina.  Nei pazienti affetti da diabete mellito, l’ottimizzazione del controllo glicemico ritarda l’insorgenza delle complicanze diabetiche tardive. Pertanto, si raccomanda uno stretto monitoraggio della glicemia.  Un’iniezione di insulina deve essere seguita entro 30 minuti da un pasto o da uno spuntino contenente carboidrati.

Aggiustamento posologico:

Malattie concomitanti, specialmente le infezioni e le patologie febbrili, di solito aumentano il fabbisogno di insulina del paziente.

Insufficienze renali o epatiche possono ridurre il fabbisogno insulinico.  Un aggiustamento posologico può rendersi necessario anche quando i pazienti variano l’intensità della attività fisica o la dieta abituale.

Un aggiustamento posologico può rendersi necessario quando si trasferisce un paziente da una preparazione di insulina ad un’altra (vedere paragrafo 4.4).

Somministrazione:

Per uso sottocutaneo. L’uso endovenoso di Actrapid in penna o cartuccia è consentito eccezionalmente solo nel caso in cui i flaconi non siano disponibili. In questo caso Actrapid deve essere aspirato in una siringa per insulina, evitando l’aria, o somministrato mediante un sistema di infusione. Questa procedura deve essere praticata solo da personale sanitario.

Actrapid è somministrato con iniezioni sottocutanee nella parete addominale. Le iniezioni possono essere praticate anche nella coscia, nella regione glutea o in quella deltoidea.  L’iniezione sottocutanea nella parete addominale assicura un assorbimento più rapido rispetto ad altri siti di iniezione.

L’iniezione dentro una plica cutanea minimizza il rischio di somministrazione intramuscolare non intenzionale.

L’ago deve essere tenuto sotto la cute per almeno 6 secondi per assicurare la completa iniezione del farmaco.

I siti di iniezione devono essere ruotati entro la stessa regione anatomica per evitare la lipodistrofia.  Le cartucce sono progettate per essere usate con i dispositivi per la somministrazione Novo Nordisk (dispositivi resistenti per uso ripetuto) e gli aghi NovoFine. Seguire le dettagliate istruzioni accluse al dispositivo per la somministrazione.

Seguire le dettagliate istruzioni sull’uso del prodotto contenute nel foglio illustrativo che accompagna Actrapid.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 6.1).

Ipoglicemia.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Una posologia inadeguata o la interruzione del trattamento, specialmente nel diabete tipo 1, possono portare a iperglicemia.

In genere, i primi sintomi della iperglicemia compaiono gradualmente entro alcune ore o giorni. Questi includono sete, poliuria, nausea, vomito, sonnolenza, pelle secca ed arrossata, xerostomia, perdita di appetito ed alito acetonemico.

Nei diabetici di tipo 1, le iperglicemie non trattate possono condurre a chetoacidosi diabetica, evento potenzialmente letale.

Una dose elevata di insulina rispetto alle esigenze del paziente può indurre ipoglicemia (vedere paragrafi 4.8 e 4.9).

La mancata assunzione di un pasto o un esercizio fisico faticoso e non programmato può indurre ipoglicemia.  I pazienti che hanno avuto un sensibile miglioramento nel controllo della glicemia, ad es. grazie ad una terapia insulinica intensificata, devono essere informati che possono andare incontro ad una modifica dei comuni sintomi iniziali della ipoglicemia.

I comuni sintomi iniziali possono non scomparire nei pazienti con diabete di lunga durata.  Il trasferimento di un paziente ad un altro tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto stretto controllo medico. Le modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo (insulina ad azione rapida, a doppia azione, ad azione prolungata), origine (animale, umana, o analogo dell’insulina) e/o metodo di produzione (da DNA ricombinante o insulina di origine animale) possono rendere necessario un aggiustamento posologico. Se il passaggio del paziente ad Actrapid rende necessario un aggiustamento posologico questo si può effettuare sin dalla prima somministrazione o nel corso di settimane o mesi.  Come in ogni terapia insulinica, si possono verificare reazioni al sito di iniezione che comprendono dolore, prurito, orticaria, gonfiore e infiammazione. La rotazione continua del sito di iniezione entro la stessa area può aiutare a ridurre o prevenire queste reazioni. Le reazioni di solito si risolvono nell’arco di pochi giorni o poche settimane. In rare occasioni, le reazioni al sito di iniezione possono richiedere l’interruzione del trattamento con Actrapid.

Pochi pazienti, interessati da eventi ipoglicemici dopo trasferimento da insulina animale, hanno riferito che i sintomi iniziali della ipoglicemia erano meno pronunciati o diversi rispetto a quelli accusati durante il trattamento precedente.

È opportuno consigliare al paziente di consultare il medico nel caso in cui si programmi un viaggio in paesi con un diverso fuso orario in quanto potrebbe essere necessario assumere cibo ed insulina in orari differenti.  Actrapid non dovrebbe essere usato nelle pompe per l’infusione sottocutanea continua di insulina a causa del rischio di precipitazione nei cateteri della pompa.

Actrapid contiene metacresolo che può causare reazioni allergiche.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Numerosi farmaci interagiscono con il metabolismo del glucosio. Il medico deve quindi tenere conto delle possibili interazioni ed effettuare un’accurata anamnesi farmacologica.

Le seguenti sostanze possono ridurre il fabbisogno insulinico:

Ipoglicemizzanti orali (OHA), inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), agenti beta-bloccanti non selettivi, inibitori dell’enzima convertitore dell’angiotensina (ACE), salicilati, alcol, steroidi anabolizzanti e sulfonamidi.

Le seguenti sostanze possono aumentare il fabbisogno insulinico:

Contraccettivi orali, tiazidi, glucocorticoidi, ormoni tiroidei e beta-simpaticomimetici, ormone della crescita e danazolo.

Gli agenti beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia e ritardare la ripresa da un evento ipoglicemico.

L’octreotide/lanreotide può sia ridurre sia aumentare il fabbisogno insulinico.

L’alcol può intensificare e prolungare l’effetto ipoglicemizzante dell’insulina.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non vi sono restrizioni al trattamento del diabete con insulina durante la gravidanza poiché l’insulina non attraversa la barriera placentare.

Sia l’ipoglicemia che la iperglicemia, che possono insorgere in caso di terapie antidiabetiche controllate in modo non adeguato, aumentano il rischio di malformazioni e morte intrauterina. Si raccomanda, quindi, un controllo intensificato del trattamento delle donne diabetiche sia durante la pianificazione della gravidanza che durante la gravidanza stessa.

Il fabbisogno di insulina solitamente diminuisce nel corso del primo trimestre e successivamente aumenta nel secondo e terzo trimestre di gravidanza.

Dopo il parto, il fabbisogno insulinico torna rapidamente ai valori precedenti la gravidanza.

Il trattamento insulinico della madre durante l’allattamento non presenta alcun rischio per il neonato.

Tuttavia, può essere necessario modificare la posologia di Actrapid.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

La capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono ridursi a seguito di ipoglicemia. Questo fatto può costituire un rischio in situazioni in cui tali capacità sono di particolare importanza (ad esempio quando si guida un autoveicolo o si utilizzano macchinari).

I pazienti devono essere informati sulla necessità di prendere precauzioni per evitare la comparsa di un episodio ipoglicemico mentre stanno guidando. Ciò è particolarmente importante in coloro i quali hanno una ridotta o assente consapevolezza dei sintomi premonitori dell’ipoglicemia o hanno frequenti episodi di ipoglicemia. In queste circostanze dovrebbe essere sconsigliata la guida.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Come per altri prodotti insulinici, in generale, l’ipoglicemia è l’effetto indesiderato che avviene più di frequente. Essa può sopraggiungere se la dose di insulina è troppo alta in relazione alla richiesta insulinica.  Durante le sperimentazioni cliniche e la commercializzazione, la frequenza varia con la popolazione dei pazienti ed il dosaggio pertanto non può essere presentata nessuna frequenza specifica.  L’ipoglicemia grave può determinare perdita di coscienza e/o convulsioni e produrre un deficit transitorio o permanente della funzione cerebrale o persino il decesso.

Le frequenze delle reazioni avverse al farmaco verificatesi negli studi clinici, che sono considerate correlate ad Actrapid, sono indicate nella tabella sottostante. Le frequenze sono definite: non comuni (>=1/1.000 a <1/100). Casi isolati spontanei sono presentati come molto rari (<1/10.000), incluse isolate segnalazioni.  All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Patologie del sistema nervoso:

Non comune: Neuropatia periferica.

Un aumento veloce nel controllo della glicemia può essere associato ad una condizione nota come “neuropatia acuta dolorosa” che di norma è reversibile.

Patologie dell’occhio:

Non comune: Alterazioni della rifrazione.

All’inizio della terapia con insulina possono verificarsi anomalie di rifrazione. Questi sintomi sono in genere a carattere transitorio.

Molto rara: Retinopatia diabetica.

Un miglioramento a lungo termine del controllo della glicemia diminuisce il rischio della progressione della retinopatia diabetica. Tuttavia, l’intensificarsi della terapia insulinica con un brusco aumento del controllo glicemico può essere associato ad un peggioramento temporaneo della retinopatia diabetica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune: Lipodistrofia.

La lipodistrofia si può verificare nel sito di iniezione per non aver cambiato il sito di iniezione entro la stessa area.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Non comune: Reazioni nel sito di iniezione Durante il trattamento con insulina possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione (arrossamento, gonfiore, prurito, dolore ed ematoma nel sito di iniezione). La maggior parte delle reazioni di solito sono transitorie e normalmente scompaiono proseguendo il trattamento.

Non comune: Edema.

All’inizio della terapia con insulina può verificarsi edema. Questo sintomo è in genere a carattere transitorio.

Disturbi del sistema immunitario:

Non comuni: Orticaria, eruzione cutanea.

Molto rare: Reazioni anafilattiche.

Reazioni di ipersensibilità generalizzata possono includere: rash cutaneo generalizzato, prurito, sudorazione, disturbi gastrointestinali, edema angioneurotico, difficoltà nella respirazione, palpitazioni, ipotensione e svenimento/perdita di coscienza. Le reazioni di ipersensibilità generalizzata sono potenzialmente a rischio di vita.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non è possibile definire uno specifico livello di sovradosaggio dell’insulina. Tuttavia l’ipoglicemia si può sviluppare in fasi sequenziali:

Gli episodi ipoglicemici lievi possono essere trattati con la somministrazione orale di glucosio o di prodotti contenenti zucchero. Pertanto si raccomanda ai pazienti diabetici di portare sempre con sé zollette di zucchero, caramelle, biscotti o succo di frutta zuccherato.

Gli episodi ipoglicemici gravi, quando il paziente ha perso conoscenza, possono essere trattati con 0,5 o 1 mg di glucagone somministrato per via intramuscolare o sottocutanea da una persona che ha ricevuto una istruzione appropriata oppure con glucosio endovena somministrato da personale medico.  Il glucosio deve essere somministrato endovena nel caso in cui il paziente non abbia risposto entro 10-15 minuti alla somministrazione di glucagone.

Una volta recuperato lo stato di coscienza si consiglia la somministrazione di carboidrati per bocca al fine di prevenire una ricaduta.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Gruppo farmacoterapeutico: Insuline ed analoghi per uso iniettabile, ad azione rapida, insulina (umana).

Codice ATC: A10A B01.

L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina è dovuto alla captazione facilitata del glucosio conseguente al legame dell’insulina con i recettori localizzati sulle cellule muscolari ed adipose e la contemporanea inibizione della fuoriuscita del glucosio dal fegato.

Uno studio clinico effettuato in un unico centro di terapia intensiva per il trattamento dell’iperglicemia (glicemia superiore a 10mmol/l) ha dimostrato che la normalizzazione della glicemia (glucosio ematico 4,4-6,1 mmol/l) ottenuta con una iniezione endovenosa di Actrapid ha ridotto la mortalità del 42% (8% versus 4,6%) in 204 pazienti diabetici e in 1344 pazienti non diabetici sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore.  Actrapid è un’insulina ad azione rapida.

L’azione del farmaco si manifesta entro ½ ora, l’effetto massimo si ha dopo 1,5-3,5 ore e la durata d‘azione è di 7-8 ore circa.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

L’emivita dell’insulina nel flusso sanguigno è di pochi minuti. Di conseguenza il profilo del tempo di azione di una preparazione insulinica è determinato unicamente dalle sue caratteristiche di assorbimento.  Questo processo è influenzato da diversi fattori (ad esempio il dosaggio dell’insulina, la modalità ed il sito di somministrazione, spessore della plica cutanea, tipo di diabete). Le proprietà farmacocinetiche dei preparati insulinici sono quindi influenzate da variazioni significative intra e interindividuali.

Assorbimento

La concentrazione plasmatica massima si raggiunge entro 1,5-2,5 ore dalla somministrazione sottocutanea.

Distribuzione

Non è stato osservato un legame forte tra l’insulina e le proteine plasmatiche tranne che con gli anticorpi circolanti contro l’insulina stessa (se presenti).

Metabolismo

È stato riportato che l’insulina umana è degradata dalla proteasi insulinica o dagli enzimi degradativi dell’insulina e, probabilmente, dalla proteina disolfuro isomerasi. Sono stati proposti diversi siti di taglio (idrolisi) della molecola dell’insulina umana; nessuno dei metaboliti che si verrebbero a formare in seguito all’idrolisi della molecola stessa è attivo.

Eliminazione

L’emivita è determinata dal grado di assorbimento dai tessuti sottocutanei. L’emivita (t½), quindi, costituisce una misura dell’assorbimento piuttosto che dell’eliminazione per se dell’insulina dal plasma (l’insulina nel flusso sanguigno ha una t½ di pochi minuti). Dati sperimentali hanno indicato una t½ di circa 2-5 ore.

Bambini e adolescenti

Il profilo farmacocinetico di Actrapid è stato studiato in un piccolo numero (n=18) di bambini diabetici (di età compresa tra 6 e 12 anni) e adolescenti (di età compresa tra 13 e 17 anni). I dati sono limitati ma suggeriscono che il profilo farmacocinetico relativo a bambini ed adolescenti può essere simile a quello degli adulti. Tuttavia, sono state rilevate differenze tra i gruppi di età nel valore di Cmax,che sottolineano l’importanza di effettuare una titolazione individuale della dose.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati non clinici emersi nel corso dei convenzionali studi di tollerabilità farmacologica, tossicità per dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno e tossicità sulla funzione riproduttiva non lasciano prevedere alcun particolare rischio nell’uomo.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Zinco cloruro;

glicerolo;

metacresolo;

sodio idrossido (per l’aggiustamento del pH);

acido cloridrico (per l’aggiustamento del pH);

acqua per preparazioni iniettabili.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

L’insulina può essere aggiunta esclusivamente a prodotti medicinali con cui è noto che sia compatibile.  Prodotti medicinali aggiunti alla soluzione di insulina possono causarne la degradazione, per esempio farmaci contenenti tioli o solfiti.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

30 mesi quando conservato tra 2°C - 8°C.

6 settimane quando usato o tenuto a temperatura ambiente (sotto i 30°C).


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Prima dell’uso: conservare in frigorifero (2°C - 8°C).

Non conservare dentro o troppo vicino al congelatore o allo scomparto del ghiaccio.

Non congelare

Durante l’uso: non refrigerare. Non conservare a temperatura superiore a 30°C.

Conservare la cartuccia nell’imballaggio esterno per tenerla al riparo dalla luce.

Tenere al riparo dalla luce e dal caldo eccessivo.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Cartuccia di vetro (tipo 1) da 3 ml con uno stantuffo di gomma di bromobutile e un tappo di gomma di bromobutile/poli-isoprene.

Confezioni: 1, 5 e 10 cartucce x 3 ml.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Per uso endovenoso, i sistemi di infusione con Actrapid alle concentrazioni di insulina umana da 0,05 UI/ml a 1.0 UI/ml nelle soluzioni di infusione composti da 0,9% di cloruro di sodio, 5% di destrosio o 10% di destrosio con 40 mmol/l di cloruro di potassio nelle sacche di infusione in polipropilene, sono stabili a temperatura ambiente per 24 ore. Benché stabile per tutto il tempo, una certa quantità di insulina sarà inizialmente adsorbita al materiale della sacca di infusione. Il monitoraggio della glicemia è necessario durante l’infusione dell’insulina.

Le cartucce dovrebbero essere usate solo in combinazione con prodotti compatibili in grado di assicurare un funzionamento sicuro ed efficace della cartuccia stessa.

Actrapid Penfill deve essere utilizzato da un singolo paziente. Il contenitore non deve essere riempito nuovamente.

Le preparazioni insuliniche, che sono state congelate, non devono essere utilizzate.

Le insuline in soluzione non devono essere utilizzate se non appaiono limpide come l’acqua ed incolori.

Actrapid non deve essere usato nelle pompe per l’infusione sottocutanea continua di insulina.  Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Novo Nordisk A/S

Novo Allé

DK-2880 Bagsværd

Danimarca


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

EU/1/02/230/005-007

A.I.C. N. 035932058

A.I.C. N. 035932060

A.I.C. N. 035932072


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Data della prima autorizzazione: 07 Ottobre 2002

Data dell’ultimo rinnovo: 18 Settembre 2007


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

01/09/2007