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ASPIGLICINA
Ogni compressa da 0,620 g contiene:
Principi attivi: acido acetilsalicilico mg 300; glicina mg 300.
Eccipienti: Amido, Talco.
Compresse deglutibili.
Trattamento sintomatico di mal di testa, nevralgie, mal di denti, dolori mestruali, affezioni dolorose delle articolazioni, stati febbrili e sindromi influenzali.
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Da una a otto compresse al giorno ripartite nelle 24 ore.
Ipersensibilità individuale accertata verso l’acido acetilsalicilico ed ai salicilati o verso uno degli eccipienti.
Per la lista completa degli eccipienti vedere punto 6.1.
Gastropatie (es. ulcera gastro-duodenale), tendenza accertata alle emorragie, asma.
Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.
L’uso di questo medicinale è controindicato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni.
Gravidanza: vedere capitolo 4.6 Gravidanza ed allattamento.
L'impiego di acido acetilsalicilico ad alte dosi e/o per lungo tempo va effettuato sotto controllo medico.
Il medico deve essere consultato se, dopo breve periodo di trattamento, non si raggiungono risultati apprezzabili.
L’impiego pre-operatorio può ostacolare l’emostasi intraoperatoria.
Questa specialità medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di età inferiore ai 16 anni (vedi controindicazioni).
I soggetti di età superiori ai 70 anni, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato il medico.
Se durante il trattamento compaiono vomito prolungato o profonda sonnolenza interrompere la somministrazione.
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La somministrazione di preparati a base di acido acetilsalicilico, soprattutto in caso di terapia protratta, può potenziare l’attività dei farmaci anticoagulanti come derivati cumarinici ed eparina, gli effetti indesiderati metotrexate, il rischio di emorragia gastrointestinale in caso di trattamento con corticosteroidi, gli effetti e le manifestazioni secondarie di tutti gli antireumatici non steroidei, l’effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfonilurea).
Precauzione va osservata per le sostanze quali spironolattone, furosemide e preparati antigottosi, la cui attività viene ridotta dall’acido acetilsalicilico.
Gravidanza
Basse dosi (fino a 100 mg/die)
Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico.
Dosi di 100 - 500 mg/die
Ci sono insufficienti dati clinici relativi all’uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.
Dosi di 500 mg/die e oltre
L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l’uso di inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle prime fasi della gravidanza.
Il rischio assoluto di malformazioni cardiache era aumentato da meno dell’1% fino a circa l’1.5 %. E’ stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia.
Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari.
Se l’acido acetilsalicilico è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre
il feto a:
tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare),
disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios;
La madre e il neonato, alla fine della gravidanza a:
possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che può occorrere anche a dosi molto basse;
inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, l’acido acetilsalicilico alle dosi > 100 mg/die è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli o sull’uso di macchine.
Disturbi otovestibolari (ronzii ecc.), disturbi gastrointestinali (dolori ecc.), fenomeni emorragici, (epistassi, gengivorragia), ritardo di parto.
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In caso di sovradosaggio provvedere allo svuotamento dello stomaco mediante emetici, o aspirazione e lavanda gastrica.
Per intossicazioni più lievi far bere abbondanti quantità di liquidi.
In caso di intossicazione grave (concentrazioni plasmatiche di salicilato superiori a 500 mcg/ml nell’adulto e di 300 mcg/ml nel bambino) puo’ essere indicata una diuresi forzata e continua fino a raggiungere una concentrazione plasmatica di salicilato inferiore ai 350 mcg/ml nell’adulto. A questo punto la somministrazione endovenosa può venire sospesa ed il paziente invitato ad assumere liquidi per via orale.
Gli elettroliti plasmatici, in particolare il potassio, nonché l’equilibrio acido base devono essere regolarmente controllati. L’acidemia deve essere corretta mediante infusione alcalina prima di iniziare la diuresi forzata. In presenza di insufficienza cardiaca o renale oppure di intossicazione molto grave possono rendersi necessarie emodialisi o dialisi endoperitoneale.
Reazioni allergiche acute conseguenti ad assunzione di acido acetilsalicilico possono essere trattate, se necessario, con somministrazione di adrenalina, corticosteroidi e di un antistaminico.
Classificazione farmacoterapeutica: acido acetilsalicilico
Codice ATC: N02BA01
L’acido acetilsalicilico svolge un’azione antinfiammatoria, analgesica ed antipiretica dovuta in gran parte alla sua capacità di inibire in maniera irreversibile la sintesi delle prostaglandine.
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L’associazione dell’acido acetilsalicilico all’amminoacido glicina favorisce una migliore tollerabilità gastrica.
I dati di sicurezza degli studi preclinici, non rivelano rischi per gli esseri umani.
Amido, Talco.
Nessuna o non rilevante.
5 anni.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione
Blister in PVC opaco sicurezza bambini/alluminio termosaldato inserito in astuccio di cartone litografato.
Nessun requisito particolare
Marco Antonetto Farmaceutici S.p.A. - Via Arsenale, 29 - 10121 Torino - I
Confezione da 24 compresse: A.I.C. 008728038
Data di prima autorizzazione (confezione da 24 compresse): 20.06.1989
Data di rinnovo dell’autorizzazione (confezione da 24 compresse): 30.06.2005
Aprile 2008