Bondenza
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina.

Bondenza 2,5 mg compresse rivestite con film

02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina.

Ciascuna compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di acido ibandronico (come sodio ibandronato monoidrato). Eccipienti Ciascuna compressa rivestita con film contiene 71,7 mg di lattosio monoidrato. Per l´elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina.

Compressa rivestita. Compresse rivestite con film di colore da bianco a biancastro, di aspetto allungato marcate �€œIT�€� da un lato e �€œL3�€� dall´altro.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina.

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina.

Trattamento dell´osteoporosi in donne in post-menopausa ad elevato rischio di frattura (vedere paragrafo 5.1). E´ stata dimostrata una riduzione del rischio di fratture vertebrali; non è stata stabilita l´efficacia sulle fratture del collo del femore.


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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina.

Per uso orale. La dose raccomandata è una compressa rivestita con film da 2,5 mg una volta al giorno.
Bondenza deve essere assunto dopo il digiuno notturno (di almeno 6 ore) e 1 ora prima dell´assunzione di cibi e bevande (a parte l´acqua) del mattino (vedere paragrafo 4.5) o di qualsiasi altro farmaco o supplemento (compreso il calcio):  Le compresse devono essere deglutite intere con l´aiuto di un bicchiere di acqua naturale (da 180 a 240 ml) con la paziente in posizione seduta o in piedi.
Le pazienti non devono sdraiarsi per 1 ora dopo l´assunzione di Bondenza.  L´acqua naturale è l´unica bevanda che può essere assunta con Bondenza.
Alcune acque minerali possono presentare una concentrazione elevata di calcio e perciò non devono essere utilizzate.  Le pazienti non devono né masticare né succhiare le compresse per il rischio di ulcerazioni orofaringee. Le pazienti devono ricevere un supplemento di calcio e/o vitamina D se l´assunzione con gli alimenti è inadeguata (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con insufficienza renale Nelle pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata con clearance della creatinina pari o superiore a 30 ml/min non è necessario alcun aggiustamento di dose. In conseguenza della limitata esperienza clinica (vedere paragrafi 4.4 e 5.2) il trattamento con Bondenza non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. Pazienti con insufficienza epatica Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Anziani Non è richiesto alcun aggiustamento della dose (vedere paragrafo 5.2). Bambini e adolescenti Non c´è esperienza sull´uso di Bondenza nei bambini.

04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina.

-   Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4). -   Ipersensibilità all´acido ibandronico o ad uno qualsiasi degli eccipienti

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina.

L´ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la terapia con Bondenza.
Anche gli altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente.
�ˆ importante un´adeguata assunzione di calcio e vitamina D in tutte le pazienti. I bisfosfonati sono stati associati alla comparsa di disfagia, esofagite e ulcere esofagee o gastriche.
Pertanto le pazienti, in particolare quelle con un´anamnesi di prolungato tempo di transito esofageo, devono prestare particolare attenzione e seguire scrupolosamente le istruzioni per l´assunzione del farmaco (vedere paragrafo 4.2). I medici devono essere attenti a segni o sintomi indicatori di una possibile reazione esofagea durante il trattamento, e le pazienti devono essere informate di sospendere la terapia con Bondenza e di rivolgersi al medico se presentano sintomi di irritazione esofagea come disfagia iniziale o ingravescente, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o bruciori. Dato che i FANS e i bisfosfonati sono entrambi associati alla comparsa di irritazione gastrointestinale, si deve usare cautela durante la somministrazione contemporanea di FANS e Bondenza. A causa della limitata esperienza clinica, Bondenza non è raccomandato nelle pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). L´osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite), è stata segnalata in pazienti con tumore trattati principalmente con bifosfonati somministrati per via endovenosa.
La maggior parte di questi pazienti era anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi.
L´osteonecrosi della mandibola è stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Si deve considerare una visita odontoiatrica con un'appropriata profilassi dentale prima del trattamento con bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (ad esempio tumore, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale). Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, ove possibile, procedure odontoiatriche invasive.
Nei pazienti che sviluppano l´osteonecrosi della mandibola durante il trattamento con bifosfonati, la chirurgia dentale può peggiorare la condizione.
Per i pazienti che necessitano di cure dentistiche, non vi sono dati disponibili che indichino se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mandibola.
Il giudizio clinico del medico curante deve essere alla base della gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

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04.5 Interazioni - Inizio Pagina.

Interazioni farmaco-alimenti La biodisponibilità orale di acido ibandronico è generalmente ridotta dalla presenza di cibo.
In particolare, i prodotti contenenti calcio e altri cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro), tra cui il latte, possono interferire con l´assorbimento di Bondenza, il che è in accordo con quanto rilevato negli studi sull´animale.
Le pazienti, perciò, devono assumere Bondenza dopo il digiuno notturno (almeno 6 ore) e continuare a digiunare per un´altra ora dopo l´assunzione del farmaco. Interazioni farmaco-farmaco I supplementi di calcio, gli antiacidi e alcuni farmaci orali contenenti cationi polivalenti (quali alluminio, magnesio e ferro) possono interferire con l´assorbimento di Bondenza.
Pertanto le pazienti non devono assumere altri farmaci per via orale per almeno 6 ore prima di assumere Bondenza e per 1 ora dopo l´assunzione.
Gli studi di interazione farmacocinetica in donne in postmenopausa hanno dimostrato l´assenza di qualsiasi potenziale interazione con tamoxifene o con la terapia sostitutiva ormonale (estrogeni).
Non sono state osservate interazioni durante la somministrazione concomitante con melphalan-prednisone in pazienti affetti da mieloma multiplo. In volontari maschi sani e donne in postmenopausa, la ranitidina per via endovenosa ha determinato un aumento della biodisponibilità di acido ibandronico del 20 %, probabilmente come risultato della ridotta acidità gastrica.
Dato che questo aumento, comunque, è nell´ambito della normale variabilità della biodisponibilità di acido ibandronico, non sono ritenuti necessari aggiustamenti di dose quando Bondenza sia somministrato in concomitanza con H2.antagonisti o altre sostanze attive che aumentino il pH gastrico. Non sono considerate probabili interazioni metaboliche dato che l´acido ibandronico non inibisce i principali isoenzimi epatici del P450 ed è stato dimostrato che non induce il sistema dei citocromi epatici P450 nel ratto.
Inoltre, il legame alle proteine plasmatiche è approssimativamente dell´85.87 % (determinato in vitro a concentrazioni terapeutiche di farmaco) e vi è quindi un basso rischio potenziale di interazioni farmacologiche dovute a spiazzamento.
Acido ibandronico è eliminato solamente con l´escrezione renale e non è sottoposto ad alcuna biotrasformazione.
La via secretoria non sembra comprendere alcuno dei sistemi di trasporti acidi o basici coinvolti nell´escrezione di altre sostanze attive.

04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina.

Non vi sono dati adeguati per valutare l´utilizzo di acido ibandronico nelle donne in gravidanza.
Gli studi condotti nei ratti hanno dimostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Il potenziale rischio per gli esseri umani non è noto. Bondenza non deve essere utilizzato durante la gravidanza. Non è noto se l´acido ibandronico è escreto nel latte materno umano.
Studi condotti su ratti femmine che allattavano hanno mostrato bassi livelli di acido ibandronico nel latte materno dopo somministrazione endovenosa. Bondenza non deve essere utilizzato nelle pazienti che allattano.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina.

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull´uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina.

 La sicurezza di Bondenza 2,5 mg è stata valutata su 1251 pazienti complessivamente trattati nel corsodi 4 studi clinici controllati, verso placebo.
Il profilo generale di sicurezza di Bondenza 2,5 mg inquesti studi è risultato simile a quello del placebo.
Nello studio principale di trattamento (MF4411), lapercentuale totale di pazienti che ha lamentato una reazione avversa da farmaco, cioè un effetto secondario con una relazione possibile o probabile con il farmaco in studio, è stata del 19,8 % nel gruppo trattato con Bondenza e del 17,9 % nel gruppo trattato con placebo, mentre nello studio principale di prevenzione (MF4499) i rispettivi valori sono stati 9,2 % e 11,9 %. Trattamento dell´osteoporosi postmenopausale:La tabella 1 elenca le reazioni avverse da farmaco registrate nello studio MF 4411 in più dell´1 %delle pazienti trattate o con Bondenza 2,5 mg o con placebo.Sono state escluse le reazioni avverse da farmaco con frequenza uguale nel gruppo delle pazienti trattate con il farmaco e nel gruppo trattato con placebo, o più frequenti nel gruppo trattato con placebo.All´interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescentedi gravità. 

Tabella 1:  Reazioni  avverse  da  farmaci  (studio  MF  4411)  segnalate  con  un´incidenza  superioreall´1 % e superiore a quella del gruppo trattato con placebo
Reazioni         avverse         dafarmaci Placebo(N=975 pazienti)n (%) Bondenza 2,5 mg(N=977 pazienti)n (%)
Apparato digerente    
Diarrea 14 (1,4) 21 (2,1)
Dispepsia 34 (3,5) 54 (5,5)
Apparato muscoloscheletrico    
Mialgia 8 (0,8) 18 (1,8)
Cute e annessi    
Eruzioni cutanee 7 (0,7) 12 (1,2)

 La tabella 2 elenca le reazioni avverse da farmaco registrate nello studio MF4499 in più dell´1 % dellepazienti trattate o con Bondenza 2,5 mg o con placebo.Sono state escluse le reazioni avverse da farmaco con frequenza uguale nel gruppo delle pazientitrattate con il farmaco e nel gruppo trattato con placebo, e quelle più frequenti nel gruppo trattato con placebo.All´interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescentedi gravità. 

Tabella 2: Reazioni avverse da farmaci (studio MF 4499) segnalate con un´incidenza superioreall´1 % e superiore a quella del gruppo trattato con placebo
Reazioni avverse dafarmaco Placebo(N=159 pazienti)n (%) Bondenza 2,5 mg(N=163 pazienti)n (%)
Artralgie 1 (0,6) 2 (1,2)

 Reazioni avverse da farmaci segnalate con una frequenza inferiore all´1 % La lista seguente fornisce informazioni sulle reazioni avverse da farmaci segnalate negli studi MF4411 e MF 4499 che si sono verificate più frequentemente con Bondenza 2,5 mg che con placebo.
All´interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescentedi gravità: Non comuni (1/100-1/1-000)Gastrointestinali:      gastrite, esofagite comprese le ulcere esofagee o le stenosi, vomito, disfagiaNeurologiche:  vertigini, cefaleaMuscoloscheletriche:   artralgieSindromi generali:     sindrome influenzale, stanchezza, dolore alla schienaRari (1/1-000-1/10-000)Sindromi generali:     reazioni da ipersensibilità compreso angioedema, edema del viso, orticariaGastrointestinali:       duodenite Riscontri di test di laboratorioNon si sono rilevate differenze rispetto a placebo per anomalie di laboratorio indicative di disturbo epatico o renale, di un apparato ematopoietico malfunzionante, ipocalcemia o ipofosfatemia. Esperienza successiva alla commercializzazioneL´osteonecrosi della mandibola è stata segnalata in pazienti in trattamento con bifosfonati.
La maggior parte dei casi si riferisce a pazienti con tumore, ma alcuni casi si sono manifestati anche in pazientitrattati per l´osteoporosi.
L'osteonecrosi della mandibola è generalmente associata a estrazioni dentariee/o infezioni locali (compresa l'osteomielite).
Anche la diagnosi di tumore, la chemioterapia, la radioterapia, i corticosteroidi e la scarsa igiene orale sono ritenuti fattori di rischio (vedere paragrafo4.4). 

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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina.

Non si hanno a disposizione informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio con Bondenza.
Comunque, sulla base delle conoscenze di questa classe di farmaci, il sovradosaggio orale può determinare reazioni avverse del tratto gastrointestinale superiore (quali disturbi di stomaco, dispepsia, esofagite, gastrite o ulcera) o ipocalcemia.
Latte o antiacidi devono essere somministrati per legare Bondenza e ogni reazione avversa deve essere trattata sintomaticamente.
Proprio per il rischio di irritazione esofagea, non deve essere indotto il vomito e il paziente deve restare in piedi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina.

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina.

 Categoria farmacoterapeutica: bisfosfonati, codice ATC: M05B A06 Meccanismo d´azioneAcido ibandronico è un bisfosfonato estremamente potente che appartiene al gruppo dei bisfosfonati contenenti azoto, che agisce selettivamente sul tessuto osseo e specificamente inibisce l´attivitàosteoclastica senza influenzare direttamente la formazione dell´osso.
Non interferisce con ilreclutamento degli osteoclasti.
Acido ibandronico porta a un progressivo guadagno netto nella massa ossea e a una ridotta incidenza di fratture mediante la riduzione dell´aumentato ricambio osseo verso i valori premenopausali nelle pazienti postmenopausali. Effetti farmacodinamiciL´azione farmacodinamica di acido ibandronico è l´inibizione del riassorbimento osseo.
In vivo, acido ibandronico previene la distruzione ossea indotta sperimentalmente, provocata dalla cessazione dell´attività gonadica, da retinoidi, da tumori o da estratti tumorali.
Nei ratti giovani (in rapidacrescita), è inibito anche il riassorbimento osseo endogeno, il che comporta un aumento della massa ossea normale rispetto agli animali non trattati.I modelli animali hanno confermato che acido ibandronico è un inibitore molto potente dell´attivitàosteoclastica.
Nei ratti in crescita, non vi sono evidenze di un difetto di mineralizzazione anche con dosi 5-000 volte superiori a quella necessaria per il trattamento dell´osteoporosi.La somministrazione a lungo termine nei ratti, cani e scimmie è stata associata con la formazione di osso nuovo di qualità normale e di resistenza meccanica conservata o aumentata, anche con dosi nell´intervallo di tossicità. L´acido ibandronico determina modificazioni biochimiche indicative di una inibizione dose- dipendente del riassorbimento osseo, tra cui la soppressione dei markers biochimici urinari delladegradazione del collagene osseo (quali la deossipiridinolina e i cross-linked telopeptidi C- e N- terminali del collagene di tipo I (CTX e NTX)). Efficacia clinicaI fattori di rischio indipendenti come, ad esempio, un basso BMD, l´età, la presenza di fratture pregresse, la familiarità per fratture, un elevato turnover osseo e un basso indice di massa corporea, devono essere presi in considerazione al fine di identificare le donne ad elevato rischio di fratture osteoporotiche. Trattamento dell´osteoporosi postmenopausale:Una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante nell´incidenza di nuove fratture vertebrali dal punto di vista radiologico, morfometrico e clinico è stata dimostrata in uno studio sulle fratture della durata di 3 anni, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, (MF 4411, Tabella 3).
In questo studio, Bondenza è stato valutato alle dosi orali di 2,5 mg al giorno.
Bondenza è stato assunto 60 minuti prima dell´assunzione di cibi e bevande del mattino (periodo di digiuno post- assunzione).
Lo studio ha arruolato donne di età compresa tra i 55 e gli 80 anni, che erano in postmenopausa da almeno 5 anni, che hanno presentato una densità minerale ossea (BMD) a livello di colonna vertebrale lombare da 2 a 5 DS sotto il valore medio pre-menopausale (T-score) in almenouna vertebra (L1-L4) e che hanno presentato da una a quattro fratture vertebrali prevalenti.
Tutte le pazienti hanno ricevuto 500 mg di calcio e 400 UI di vitamina D al giorno.
L´efficacia è stata valutatain 1-951 pazienti.Bondenza 2,5 mg somministrato una volta al giorno ha mostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante nell´incidenza di nuove fratture vertebrali.
Questo regime haridotto l´incidenza di nuove fratture vertebrali apprezzabili radiologicamente del 62 % (p=0,0001) neitre anni di durata dello studio.
Una riduzione del rischio relativo del 61 % è stata osservata dopo 2 anni(p=0,0006).
Dopo 1 anno di trattamento non è stata raggiunta una differenza statisticamente significativa (p=0,056). L´effetto antifrattura è stato continuo per tutta la durata dello studio.
Non vi sono state indicazioni di una riduzione dell´effetto nel tempo.Anche l´incidenza di fratture vertebrali cliniche è stata ridotta significativamente del 49 % (p=0,011).Il forte effetto sulle fratture vertebrali si è anche riflesso in una riduzione statisticamente significativa della perdita in altezza rispetto al placebo (p<0,0001). 

Tabella 3: Risultati dello studio sulle fratture della durata di 3 anni MF 4411 (%, 95 % IC)
  Placebo(N=974) Bondenza 2,5 mg(N=977)
Riduzione del rischio relativo di nuove fratture vertebralimorfometriche   62 % (40,9-75,1)
Incidenza di nuove fratture vertebrali morfometriche 9,56 % (7,5-11,7) 4,68 % (3,2-6,2)
Riduzione del rischio relativo di fratture vertebralicliniche   49 %(14,03.69,49)
Incidenza di nuove fratture vertebrali cliniche 5,33 %(3,73-6,92) 2,75 %(1,61-3,89)
BMD – modificazione media relativa a 3 anni rispetto albasale - colonna vertebrale lombare 1,26 % (0,8-1,7) 6,54 % (6,1-7,0)
BMD – modificazione media relativa a 3 anni rispetto albasale - anca in toto -0,69 %(-1,0 - -0,4) 3,36 %(3,0-3,7)

 L´effetto del trattamento con Bondenza è stato ulteriormente valutato con un´analisi dellasottopopolazione di pazienti che al basale hanno presentato un T score della BMD della colonnalombare inferiore a -2,5- La riduzione del rischio di fratture vertebrali è risultata fortemente in accordo con quella osservata nella popolazione globale. 

Tabella 4:  Risultati  dello  studio  sulle  fratture  della  durata  di  3  anni  MF  4411  (%,  95 %  IC)  nellepazienti che al basale hanno presentato un T score della BMD della colonna lombare inferiorea -2,5
  Placebo(N="5"87) Bondenza 2,5 mg(N="5"75)
Riduzione del rischio relativo di nuove fratture vertebralimorfometriche   59 % (34,5-74,3)
Incidenza di nuove fratture vertebrali morfometriche 12,54 % (9,53-15,55) 5,36 % (3,31-7,41)
Riduzione del rischio relativo di fratture vertebrali cliniche   50 % (9,49-71,91)
Incidenza di fratture vertebrali cliniche 6,97 % (4,67-9,27) 3,57 % (1,89-5,24)
BMD – modificazione media relativa a 3 anni rispetto albasale - colonna vertebrale lombare 1,13 % (0,6-1,7) 7,01 % (6,5-7,6)
BMD – modificazione media relativa a 3 anni rispetto albasale - anca in toto -0,70 % (-1,1 - -0,2) 3,59 % (3,1-4,1)

 Nella popolazione generale dello studio MF 4411 non è stata osservata una riduzione delle fratturenon-vertebrali; comunque ibandronato giornaliero si è dimostrato efficace in una sottopopolazione a rischio elevato (T-score della BMD del collo del femore < - 3,0), nella quale è stata osservata una riduzione del rischio di fratture non-vertebrali del 69%. Il trattamento giornaliero con 2,5 mg ha dato come risultato un progressivo aumento della BMD dello scheletro a livello vertebrale e non vertebrale. A tre anni l´aumento della BMD della colonna vertebrale lombare in confronto a placebo è stato del5,3 % e del 6,5 % rispetto al valore basale.
Gli aumenti a livello dell´anca rispetto al basale sono stati2,8 % al collo femorale, 3,4 % per l´anca in toto e 5,5 % al trocantere. I marcatori biochimici di turnover osseo (quali CTX urinario e l´osteocalcina sierica) hanno mostrato l´atteso quadro di soppressione ai livelli premenopausali e hanno raggiunto un massimo disoppressione in un periodo di 3-6 mesi.�ˆ stata osservata una riduzione clinicamente significativa del 50 % dei marcatori biochimici del riassorbimento osseo già a un mese dall´inizio del trattamento con Bondenza 2,5 mg.Dopo l´interruzione del trattamento, si manifesta un ritorno alle elevate velocità patologiche pre- trattamento di  riassorbimento osseo associato all´osteoporosi post-menopausale.L´analisi istologica delle biopsie ossee dopo due-tre anni di trattamento in donne in postmenopausa ha mostrato che l´osso formato  ha caratteristiche normali e che non esiste alcuna evidenza di un difettodi mineralizzazione. La prevenzione della perdita ossea è stata dimostrata con uno studio in doppio cieco, controllato verso placebo, della durata di 2 anni, con obiettivo primario le modificazioni della BMD della colonna vertebrale (MF4499, Tabella 5).
Questo studio ha confrontato acido ibandronico a tre differenti livellidi dosi giornaliere (0,5, 1,0 e 2,5 mg) verso placebo.
Bondenza è stato assunto almeno 30 minuti prima dell´assunzione di cibi e bevande del mattino (periodo di digiuno dopo l´assunzione).
Un supplementodi calcio di 500 mg al giorno è stato prescritto a ogni paziente.
Lo studio ha arruolato donne in postmenopausa senza osteoporosi, stratificate secondo il tempo trascorso dalla menopausa (1-3 anni,>3 anni) e la BMD basale della colonna vertebrale lombare (T-score: >-1, da -1 a –2,5).
L´efficacia è stata valutata su 620 pazienti. 

Tabella 5: Risultati dello studio sulla BMD della durata di 2 anni MF 4499 (%, 95 % IC)
  Placebo(N=150) Bondenza 2,5 mg(N=153)
BMD – modificazione media relativa a 2 annirispetto al basale - colonna vertebrale lombare -1,19 %(-1,8 - -0,6) 1,94 %(1,3-2,6)
BMD – modificazione media relativa a 2 annirispetto al basale - anca in toto -0,58 %(-1,0 - -0,1) 1,22 %(0,7-1,7)
CTX urinario – modificazione media a 2 annirispetto al basale -4,44 %(-15,2-7,2) -40,65 %(-49,6 - -29,4)
Osteocalcina sierica – modificazione media a 2anni rispetto al basale -10,26 %(-17,0 - -5,4) -33,66 %(-39,9 - -28,4)

 Bondenza 2,5 mg al giorno ha determinato un aumento medio della BMD nell´arco di due anni del3,1 % rispetto a placebo e dell´1,9 % rispetto al basale.
Nel gruppo trattato con placebo, si è verificata una riduzione della BMD della colonna vertebrale lombare di circa l´1 % nell´arco di due anni, confermando la perdita di osso accelerata che è nota manifestarsi precocemente dopo la menopausa.
Indipendentemente dal tempo trascorso dalla menopausa o dal grado di preesistente perdita ossea, il trattamento con Bondenza ha determinato una risposta in termini di BMD a livello della colonna vertebrale lombare statisticamente più elevata rispetto a placebo in tutti e quattro gli strati.
Il 70 %delle pazienti trattate con Bondenza ha risposto al trattamento, definendo come risposta l´aumento della BMD a livello della colonna vertebrale lombare rispetto al basale. Bondenza ha anche determinato a livello dell´anca in toto un aumento statisticamente significativo della BMD media nell´arco di due anni dell´1,8 % rispetto al placebo (modificazione media relativa rispetto al basale 1,2 %).�ˆ stata osservata una riduzione clinicamente significativa dei marcatori biochimici del riassorbimento osseo (CTX urinario) a solo un mese dall´inizio del trattamento. 

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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina.

Gli effetti farmacologici principali di acido ibandronico sull´osso non sono direttamente legati alle effettive concentrazioni plasmatiche, come dimostrato da vari studi condotti sull´animale e sull´uomo. Assorbimento L´assorbimento di acido ibandronico nel tratto gastroenterico superiore è rapido dopo somministrazione orale e le concentrazioni plasmatiche crescono in modo dose-dipendente fino a 50 mg assunti oralmente.
Le massime concentrazioni plasmatiche osservate sono raggiunte in 0,5.2 ore (mediana 1 ora) a digiuno e la biodisponbilità assoluta è di circa lo 0,6 %.
L´assorbimento è alterato dall´assunzione contemporanea di cibo o bevande (a parte l´acqua di rubinetto).
La biodisponibilità è ridotta di circa il 90 % quando Bondenza è somministrato con una colazione standard, in confronto alla biodisponibilità rilevata in soggetti a digiuno.
Non si verifica una significativa riduzione della biodisponibilità se acido ibandronico è assunto 60 minuti prima dell´assunzione di cibi e bevande del mattino.
Sia la biodisponibilità sia l´aumento della BMD sono ridotti qualora cibi o bevande siano assunti quando sono passati meno di 60 minuti dall´assunzione di Bondenza. Distribuzione Dopo l´iniziale esposizione sistemica, l´acido ibandronico si lega rapidamente all´osso o è escreto con le urine.
Nell´uomo, il volume terminale apparente di distribuzione è di almeno 90 l e la percentuale della dose che arriva all´osso è stimata essere il 40-50 % della dose circolante.
Il legame proteico nel plasma umano è approssimativamente dell´85 %-87 % (determinato in vitro a concentrazioni terapeutiche di farmaco), e perciò vi è un basso potenziale per interazioni farmacologiche dovute a spiazzamento. Metabolismo Non vi sono evidenze che acido ibandronico sia metabolizzato negli animali o nell´uomo. Eliminazione La frazione assorbita di acido ibandronico è rimossa dalla circolazione mediante l´assorbimento da parte dell´osso (stimata essere 40-50 % nelle donne in postmenopausa) e la parte restante è eliminata immodificata dal rene.
La frazione non assorbita di acido ibandronico è eliminata immodificata nelle feci. L´intervallo di emivite apparenti osservate è ampio e dipende dalla dose e dalla sensibilità del test, ma l´emivita terminale apparente è generalmente nell´ambito delle 10.60 ore.
Comunque, i livelli plasmatici iniziali diminuiscono rapidamente raggiungendo il 10 % del valore di picco entro 3.
8 ore dalla somministrazione endovenosa e orale rispettivamente. La clearance totale di acido ibandronico è bassa con valori medi nell´intervallo 84.160 ml/min.
La clearance renale (circa 60 ml/min in donne sane in postmenopausa) costituisce il 50-60 % della clearance totale ed è correlata alla clearance della creatinina.
La differenza tra la clearance totale apparente e quella renale è considerata riflettere la captazione da parte dell´osso. Farmacocinetica in speciali situazioni cliniche Sesso La biodisponibilità e la farmacocinetica di acido ibandronico sono simili negli uomini e nelle donne. Razza Non esistono evidenze di qualsiasi differenza interetnica clinicamente rilevante tra asiatici e caucasici nella disponibilità di acido ibandronico.
Vi sono pochi dati disponibili su pazienti di origine africana. Pazienti con insufficienza renale La clearance renale di acido ibandronico nelle pazienti che presentano vari gradi di insufficienza renale è correlata linearmente alla clearance della creatinina. Non sono necessari aggiustamenti di dose per i pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearance della creatinina uguale o superiore a 30 ml/min). I soggetti affetti da insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) che assumevano una dose giornaliera orale di acido ibandronico di 10 mg per 21 giorni, hanno presentato concentrazioni 2.3 volte superiori rispetto ai soggetti con funzionalità renale normale, e la clearance totale di acido ibandronico è stata di 44 ml/min.
Dopo somministrazione endovenosa di 0,5 mg, le clearance totali, renale e non renale sono diminuite del 67 %, 77 % e 50 %, rispettivamente, in soggetti affetti da insufficienza renale grave; tuttavia non si verifica una riduzione della tollerabilità associata con l´aumento dell´esposizione.
Per la limitata esperienza clinica, l´uso di Bondenza non è raccomandato nelle pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
La farmacocinetica di acido ibandronico non è stata valutata in pazienti con malattia renale terminale non sottoposti a emodialisi.
La farmacocinetica di acido ibandronico in questi pazienti è ignota e acido ibandronico non deve essere utilizzato in questi casi. Pazienti con insufficienza epatica Non esistono dati di farmacocinetica per acido ibandronico in pazienti affetti da insufficienza epatica. Il fegato non svolge un ruolo significativo nell´eliminazione di acido ibandronico, che non è metabolizzato ma è eliminato tramite escrezione renale e captazione da parte dell´osso.
Perciò non sono necessari aggiustamenti del dosaggio in pazienti affetti da insufficienza epatica. Anziani In un´analisi multivariata, l´età non è risultata un fattore indipendente per nessuno dei parametri farmacocinetici studiati.
Dato che la funzione renale diminuisce con l´età, questo è l´unico fattore da tenere in considerazione (vedere sezione sull´insufficienza renale). Bambini e adolescenti Non esistono dati sull´uso di Bondenza in questi gruppi di età.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina.

Nel cane sono stati osservati effetti tossici, ad esempio segni di danno renale, soltanto ad esposizioni considerate significativamente superiori all´esposizione massima nell´uomo, il che depone per una scarsa rilevanza clinica. Mutagenicità/Cancerogenicità Non è stato osservato alcun segno di potenziale cancerogenicità.
I test per la genotossicità non hanno rilevato alcuna evidenza di attività genetica di acido ibandronico. Tossicità riproduttiva Non vi sono evidenze di un effetto tossico fetale diretto o teratogeno di acido ibandronico in ratti e conigli trattati per os e non si sono verificati eventi avversi sullo sviluppo nella prole F1 di ratto con un´esposizione estrapolata almeno 35 volte superiore all´esposizione nell´uomo.
Gli effetti avversi di acido ibandronico negli studi di tossicità riproduttiva condotti sul ratto sono stati quelli osservati con i bisfosfonati come classe di farmaci.
Hanno compreso un ridotto numero di siti d´impianto, interferenza con il parto naturale (distocia) e un aumento delle variazioni viscerali (sindrome reno- pelvico-ureterale).

06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina.

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina.

Nucleo della compressa Lattosio monoidrato Povidone Cellulosa microcristallina Crospovidone Acido stearico purificato Silice colloidale anidra Rivestimento della compressa Ipromelloso Biossido di titanio E171 Talco Macrogol 6000

06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina.

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina.

18 mesi.

06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina.

Conservare a temperatura non superiore ai 25°C.
Conservare nella confezione originale.

06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina.

Bondenza compresse rivestite con film da 2,5 mg sono fornite in blister (PVC/alluminio) contenente 28 e 84 compresse. E´ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina.

Nessuna istruzione particolare.

07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina.

Roche Registration Limited 6 Falcon Way Shire Park Welwyn Garden City AL7 1TW Regno Unito

08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina.

EU/1/03/266/001 EU/1/03/266/002

09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina.

23 febbraio 2004

10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina.

Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web dell´Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA): http://www.emea.eu.int/ 1