Lamotrigina Ranbaxy 100 Mg
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

LAMOTRIGINA RANBAXY 100 mg


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni compressa contiene 100 mg di lamotrigina

Eccipienti: 11,88 mg di lattosio, 0,84 mg di sodio

Per un elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa

Compresse di colore giallo a forma di capsula, biconvesse, con  impresso su di un lato “L” e “100” ai due lati della linea di divisione e con una profonda linea di rottura sull’altro lato. La compressa può essere divisa in due metà uguali.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Epilessia

Adulti ed adolescenti

Monoterapia di:

- Epilessia parziale con o senza generalizzazione.

- Epilessia primaria generalizzata.

La monoterapia in bambini al di sotto dei 12 anni non è raccomandata.

Terapia aggiuntiva nell’epilessia:

- Crisi parziali.

- Crisi generalizzate:

- crisi primarie

- crisi tonico-cloniche secondarie.

- Crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut quando l’associazione degli altri agenti anti-epilettici disponibili è inefficace.

Bambini oltre i 2 anni

Terapia aggiuntiva in:

- Crisi parziali.

- Crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut quando l’associazione degli altri agenti anti-epilettici disponibili è inefficace.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Somministrazione

Le comprese di Lamotrigina Ranbaxy possono essere divise in due metà o possono essere prese intere con un po’ d’acqua e devono essere prese per quanto possibile ogni giorno alla stessa ora a stomaco vuoto o con un pasto.

Per assicurarsi che sia mantenuta la dose terapeutica si deve monitorare il peso del paziente e rivedere la dose in quanto possono verificarsi cambiamenti di peso. Se la dose calcolata di lamotrigina (ad es. per l’uso nei bambini o in pazienti con compromissione epatica) non corrisponde a compresse intere, la dose da somministrare è quella corrispondente al minor numero di compresse intere.

Per dosi non realizzabili o praticabili con questo medicinale, sono disponibili altri dosaggi di questo prodotto medicinale o altri prodotti ed altre forme farmaceutiche.

Quando vengono sospesi trattamenti concomitanti per passare alla monoterapia con lamotrigina o quando altri farmaci antiepilettici vengono aggiunti a regimi terapeutici contenenti lamotrigina, si deve tenere in considerazione l’effetto che questi possono avere sulla farmacocinetica della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5).

Dosaggio in monoterapia

Adulti ed adolescenti oltre i 12 anni (vedere Tabella 1).

La dose iniziale di lamotrigina in monoterapia è di 25 mg una volta al giorno per 2 settimane, seguita da 50 mg una volta al giorno per 2 settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 50-100 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 100-200 mg/die in un’unica somministrazione o suddivisa in 2 dosi. Alcuni pazienti hanno richiesto 500 mg/die di lamotrigina per raggiungere la risposta desiderata.

La dose iniziale e la successiva titolazione della dose non devono essere superate per minimizzare il rischio di rash (vedere paragrafo 4.4).

Bambini da 2 a 12 anni

Non vi è sufficiente evidenza disponibile da studi adeguati nei bambini, su cui basare le raccomandazioni posologiche per l’uso in monoterapia in bambini al di sotto di 12 anni (vedere paragrafo 4.1).

Dosaggio nella terapia aggiuntiva

Adulti ed adolescenti di oltre 12 anni (vedere Tabella 1).

In pazienti che assumono valproato con o senza altri farmaci antiepilettici, la dose iniziale di Lamotrigina Ranbaxy, è di 25 mg una volta al giorno a giorni alterni per due settimane, seguita da 25 mg una volta al giorno per due settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 25-50 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 100-200 mg/die in un’unica somministrazione o suddivisa in 2 dosi.

Nei pazienti che assumono farmaci antiepilettici, che sono induttori enzimatici, con o senza altri farmaci antiepilettici (eccetto il valproato) la dose iniziale di Lamotrigina Ranbaxy è di 50 mg una volta al giorno per due settimane seguita da 100 mg/die suddivisi in due dosi per due settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 100 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 200-400 mg/die suddivisa in 2 dosi. Alcuni pazienti hanno richiesto 700 mg/die di lamotrigina per raggiungere la risposta desiderata.

Nei pazienti che assumono oxicarbazepina senza induttori o inibitori della glucuronizzazione della lamotrigina, la dose iniziale di lamotrigina è di 25 mg una volta al giorno per due settimane seguita da 50 mg/die una volta al giorno per due settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 50-100 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 100-200 mg/die in un’unica somministrazione o suddivisa in 2 dosi.

Tabella 1 - Regime di trattamento per adulti ed adolescenti oltre i 12 anni di età

Regime di trattamento Settimane 1 + 2 Settimane 3 + 4 Dose di mantenimento usuale
Monoterapia 25 mg (una volta al giorno) 50 mg (una volta al giorno) 100 – 200 mg (una volta al giorno o suddivisi in due dosi) Per raggiungere la dose di mantenimento può essere aumentata di 50 – 100 mg ogni una o due settimane
Terapia aggiuntiva con valproato indipendentemente dai farmaci concomitanti 12,5 mg (25 mg somministrati a giorni alterni) 25 mg (una volta al giorno) 100 – 200 mg (una volta al giorno o suddivisi in due dosi) Per raggiungere la dose di mantenimento può essere aumentata di 25 – 50 mg ogni una o due settimane
Terapia aggiuntiva senza valproato Questo regime posologico deve essere usato con fenitoina carbamazepina fenobarbital primidone o con altri induttori della glucuronizzazione della lamotrigina� (vedere paragr.4.5). 50 mg (una volta al giorno) 100 mg (suddivisi in due dosi) 200 – 400 mg (suddivisi in due dosi) Per raggiungere la dose di mantenimento può essere aumentata di 100 mg ogni una o due settimane
Oxcarbazepina Senza altri induttori o inibitori enzimatici (vedere parag.4.5) 25 mg (una volta al giorno) 50 mg (una volta al giorno)   100-200mg (una volta al giorno o suddivisi in due dosi) Per raggiungere la dose di mantenimento le dosi possono essere aumentate di 50 – 100 mg ogni una o due settimane
Nota: in pazienti che assumono altri farmaci antiepilettici per i quali le interazioni farmacocinetiche con la lamotrigina non sono al momento note (vedere paragrafo 4.5), si deve usare il regime di trattamento raccomandato per la lamotrigina in associazione con valproato, successivamente la dose deve essere aumentata fino al raggiungimento della risposta ottimale.

La dose iniziale e le successive dosi in aumento non devono essere superate per minimizzare il rischio di rash (vedere paragrafo 4.4).

Bambini da 2 a 12 anni

In pazienti che assumono valproato con o senza altri farmaci antiepilettici, la dose iniziale di lamotrigina è di 0,15 mg/kg di peso corporeo una volta al giorno per due settimane, seguita da 0,3 mg/kg/die una volta al giorno per due settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 0,3 mg/kg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 1-5 mg/kg/die in un’unica somministrazione o suddivisa in 2 dosi, con una dose massima di 200 mg/die.

Nei pazienti che assumono farmaci antiepilettici che sono induttori enzimatici con o senza altri farmaci antiepilettici (eccetto il valproato) la dose iniziale di lamotrigina è di 0,6 mg/kg/die suddivisa in 2 dosi per due settimane seguita da 1,2 mg/kg/die per due settimane. Successivamente, la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 1,2 mg/kg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 5-15 mg/kg/die suddivisa in 2 dosi, con un massimo di 400 mg/die.

Nei pazienti che assumono oxcarbazepina senza induttori o inibitori della glucuronizzazione della lamotrigina la dose iniziale di lamotrigina è di 0,3 mg/kg una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi per due settimane seguita da 0,6 mg/kg una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi per due settimane. Successivamente la dose deve essere aumentata fino ad un massimo di 0,6 mg/kg/die ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento usuale per ottenere una risposta ottimale è di 1-10 mg/kg/die in un’unica somministrazione o suddivisa in 2 dosi, con una dose massima di 200 mg/die.

Tabella - 2 Regime di trattamento per bambini di 2-12 anni in terapia combinata

dose totale giornaliera in mg/kg/die)

Regime di trattamento Settimane 1 + 2 Settimane � � 3 + 4 Dose di mantenimento usuale
Terapia aggiuntiva con valproato indipendentemente dai farmaci concomitanti 0,15 mg/kg* (una volta al giorno) 0,3mg/kg (una volta al giorno) Aumenti di 0,3 mg/kg ogni 1-2 settimane per raggiungere la dose di mantenimento di 1-5 mg/kg (una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi) fino ad una dose massima di 200 mg/die
Terapia aggiuntiva senza valproato Questo regime posologico deve essere usato con fenitoina carbamazepina fenobarbital primidone o con altri induttori della glicuronizzazione della lamotrigina� (vedere paragr. 4.5). 0,6 mg/kg (suddivisi in due dosi) 1,2 mg/kg (suddivisi in due dosi) Aumenti di 1,2 mg/kg ogni 1-2 settimane per raggiungere la dose di 5-15 mg/kg (suddivisa in 2 dosi), fino ad una dose massima di 400 mg/die
Oxcarbazepina Senza altri induttori o inibitori enzimatici   0,3 mg/kg (una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi) 0,6 mg/kg (una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi) Aumenti di 0,6 mg/kg ogni 1-2 settimane per raggiungere la dose di mantenimento di 1-10 mg/kg (una volta al giorno o suddivisa in 2 dosi) fino ad una dose massima di 200 mg/die
Nota: in pazienti che assumono altri farmaci antiepilettici per i quali le interazioni farmacocinetiche con la lamotrigina non sono al momento note (vedere paragrafo 4.5), si deve usare il regime di trattamento raccomandato per la lamotrigina in associazione con valproato, successivamente la dose deve essere aumentata fino al raggiungimento della risposta ottimale.
* NOTA: lo schema posologico raccomandato per i bambini può non essere ottenibile con i presenti dosaggi delle compresse

La dose iniziale e le successive dosi in aumento non devono essere superate per minimizzare il rischio di rash (vedere paragrafo 4.4).

E’ probabile che i pazienti di 2-6 anni richiedano una dose di mantenimento al livello superiore dell’intervallo raccomandato.

Adulti e bambini oltre i 2 anni

(La terapia aggiuntiva della sindrome di Lennox-Gastaut quando l’associazione degli altri agenti anti-epilettici disponibili è inefficace) vedere gli schemi posologici sopra riportati.

Per dosi non realizzabili o praticabili con questo medicinale, sono disponibili altri prodotti ed altre forme farmaceutiche.

Bambini con meno di 2 anni di età

Non vi sono sufficienti informazioni sull’uso della lamotrigina in bambini di meno di 2 anni.

Anziani

Non è richiesto alcun aggiustamento della dose rispetto allo schema raccomandato. La farmacocinetica della lamotrigina in questo gruppo di età non differisce significativamente della popolazione non anziana.

Compromissione epatica

Le dosi iniziali, di titolazione e di mantenimento devono in genere essere ridotte del 50% circa nei pazienti con compromissione epatica di moderata (Child-Pugh di grado B) e del 75% in quelli con compromissione grave (Child-Pugh di grado C). Le dosi di titolazione e di mantenimento devono essere aggiustate secondo la risposta clinica. A seconda della dose, la dose raccomandata può non essere attuabile in pazienti con compromissione epatica con le presenti formulazioni del medicinale (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Si deve usare cautela quando si somministra lamotrigina a pazienti con insufficienza renale. Per pazienti con insufficienza renale in stadio terminale, la dose iniziale di lamotrigina deve basarsi sui medicinali concomitanti, una dose di mantenimento ridotta può essere efficace in pazienti con significativa compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).

Associazione con contraccettivi ormonali orali (continui)

Si raccomanda l’uso continuo di contraccettivi in pazienti che già prendono dosi di mantenimento di lamotrigina ed iniziano un trattamento con contraccettivi orali (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

Possono comparire le seguenti situazioni:

Inizio di contraccettivi orali in pazienti che già prendono dosi di mantenimento di lamotrigina e non prendono induttori addizionali della glucuronizzazione della lamotrigina.

Quando si inizia un contraccettivo ormonale, nella maggior parte dei casi la dose di lamotrigina può richiedere un aumento fino a 2 volte (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina devono essere misurate prima e dopo l’inizio di contraccettivi ormonali per mantenere le concentrazioni basali di lamotrigina. Se necessario, la dose deve essere adattata. Gli aumenti della dose devono seguire gli schemi posologici raccomandati.

Sospensione di contraccettivi ormonali in pazienti che già prendono dosi di mantenimento di lamotrigina e non assumono induttori addizionali della glucuronizzazione della lamotrigina.

Nella maggior parte dei casi la dose di mantenimento di lamotrigina può richiedere una riduzione fino al 50% secondo la risposta clinica individuale (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). L’aggiustamento della dose deve essere stabilito secondo le concentrazioni plasmatiche individuali e/o la risposta clinica (la comparsa di eventi avversi dose-correlati). Le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina devono essere misurate prima e dopo l’inizio di contraccettivi ormonali per mantenere le concentrazioni basali di lamotrigina. Se necessario, la dose deve essere adattata. Dopo la sospensione dei contraccettivi ormonali, si raccomanda di diminuire gradualmente la dose giornaliera di lamotrigina di 50-100 mg alla settimana, in un periodo di 3 settimane.

Inizio della lamotrigina in pazienti che già assumono contraccettivi ormonali: devono essere seguito gli schemi posologici raccomandati (vedere Tabella 1).

Gravidanza

Vedere paragrafo 4.6.

Ripresa della terapia

Il prescrittore deve valutare attentamente la necessità di una titolazione fino alla dose di mantenimento quando si riprende la lamotrigina in pazienti che hanno interrotto il trattamento, poiché il rischio di seri rash è associato con alte dosi iniziali e con il superamento delle dosi raccomandate per la titolazione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.4). La ripresa del trattamento non è raccomandata quando la lamotrigina è stata sospesa a causa di un rash.

Maggiore è l’intervallo di tempo dalla precedente dose, maggiore deve essere la considerazione data alla titolazione fino alla dose di mantenimento: quando l’intervallo dall’interruzione della lamotrigina supera le 5 emivite (vedere paragrafo 5.2), la lamotrigina deve, in generale, essere titolata fino alla dose di mantenimento secondo una schema adeguato come all’inizio della terapia (vedere paragrafo 4.2).

Il trattamento con questo medicinale deve essere iniziato solo da un neurologo o da un pediatra neurologo con esperienza nel trattamento dell’epilessia o deve essere condotto in un dipartimento di neurologia o simile.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Questo medicinale è controindicato in pazienti con ipersensibilità alla lamotrigina o ad uno qualunque degli eccipienti.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

A causa delle possibili reazioni crociate, la lamotrigina deve essere somministrata con particolare cautela in soggetti con nota ipersensibilità alla carbamazepina e alla fenitoina.

Il passaggio dei pazienti tra la lamotrigina di diverse origini deve essere evitato senza una valutazione preliminare da parte del clinico.

Reazioni cutanee

Vi sono state segnalazioni di reazioni cutanee, comparse in genere entro le prime 8 settimane dopo l’inizio del trattamento con lamotrigina. La maggior parte dei rash sono lievi ed auto-limitanti, tuttavia sono stati riportati raramente rash cutanei seri e potenzialmente rischiosi per la vita inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.8).

L’incidenza approssimata dei rash cutanei seri riportati come sindrome di Stevens-Johnson in adulti ed adolescenti è di 1 su 1000. Il rischio nei bambini al di sotto di 12 anni è maggiore che negli adulti. I dati disponibili da numerosi studi suggeriscono che l’incidenza dei rash associati con l’ospedalizzazione  in bambini sotto i 12 anni varia da 1 su 300 a 1 su 100 (vedere paragrafo 4.8).

Nei bambini la comparsa iniziale di un rash può essere scambiata per un’infezione. I medici devono considerare la possibilità di una reazione da farmaco nei bambini che sviluppano sintomi di rash e febbre durante le prime 8 settimane di trattamento.

Inoltre il rischio totale di rash sembra essere fortemente associato con:

dosi iniziali elevate di lamotrigina e che superano le dosi raccomandate per gli aumenti della terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2);

uso concomitante di valproato, che aumenta l’emivita media della lamotrigina quasi di 2 volte (vedere paragrafo 4.2).

Tutti i pazienti (adulti e bambini) che sviluppano un rash devono essere valutati prontamente e la lamotrigina deve essere immediatamente sospesa a meno che il rash non sia chiaramente non correlato al farmaco.

Rash sono stati riportati anche come parte della sindrome da ipersensibilità associata con un quadro variabile di sintomi sistemici che comprendono febbre, linfoadenopatia, edema facciale ed anomalie del sangue e del fegato. La sindrome mostra un ampio spettro di gravità clinica e può, raramente, portare ad una coagulazione intravascolare disseminata (CID) e ad insufficienza multi-organo. E’ importante notare che manifestazioni precoci di ipersensibilità (ad es. febbre, linfoadenopatia) possono essere presenti anche se il rash non è evidente. I pazienti devono essere avvisati di chiedere immediatamente consiglio medico se sviluppano questi segni e sintomi. Se sono presenti tali segni e sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente e la lamotrigina interrotta se non può essere diagnosticata una eziologia alternativa.

Sospensione della lamotrigina

La sospensione improvvisa della lamotrigina può causare crisi da rimbalzo. A meno che problemi di sicurezza (per es. rash) richiedano un’immediata sospensione, la dose della lamotrigina deve essere ridotta gradualmente in 2 settimane.

Potenziali interazioni farmacocinetiche devono essere prese in considerazione in caso di ogni alterazione nel trattamento (ad es. introduzione o sospensione di agenti antiepilettici, vedere i paragrafi 4.2 e 4.5).

In alcuni pazienti la lamotrigina può aumentare gli attacchi.

Altri organi

Vi sono in letteratura rapporti che gravi crisi convulsive, incluso lo stato epilettico, possono portare a rabdomiolisi, disfunzioni multi-organo e coagulazione intravascolare disseminata (CID), a volte con esito fatale. Simili casi sono comparsi in associazione con l’uso di lamotrigina.

Metabolismo dell’acido folico

La lamotrigina è un debole inibitore della de-idrofolato reduttasi, pertanto vi è la possibilità di interferenze con il metabolismo del folato durante terapia a lungo termine. Tuttavia, durante somministrazione prolungata nell’uomo, la lamotrigina non induce cambiamenti significativi nelle concentrazioni di emoglobina, nel volume medio corpuscolare, nelle concentrazioni di folati nel siero o nei globuli rossi fino ad un anno e nelle concentrazioni dei folati nei globuli rossi fino 5 anni.

Uso in associazione con contraccettivi ormonali

Effetti dei contraccettivi ormonali sull’efficacia della lamotrigina:

una associazione etinilestradiolo/levonorgestrel (30 mcg/150 mcg) ha dimostrato di aumentare di circa 2 volte la clearance della lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Una diminuzione della concentrazione plasmatica della lamotrigina è stata associata con una perdita del controllo degli attacchi epilettici. Dopo la titolazione della dose, dosi più elevate di lamotrigina (fino a due volte) possono essere necessarie per la massima risposta terapeutica. Quando si interrompe un contraccettivo ormonale, la clearance della lamotrigina può essere dimezzata. Questo è stato associato con effetti indesiderati dose-correlati. I pazienti devono essere monitorati al riguardo.

Nelle donne che ancora non assumono induttori della glucuronizzazione della lamotrigina e prendono contraccettivi ormonali che prevedono una settimana di trattamento inattivo, (settimana senza pillola) durante detta settimana compaiono graduali e transitori aumenti dei livelli di lamotrigina (vedere paragrafo 4.2). Questi aumenti saranno maggiori quando gli aumenti delle dosi di lamotrigina vengono fatti nei giorni precedenti o durante la settimana di trattamento inattivo. Dopo la ripresa del trattamento contraccettivo ormonale i livelli di lamotrigina diminuiranno. Variazioni dei livelli di lamotrigina di questo tipo non sono raccomandate.

Pertanto, anche se non è stato valutato se questi aumenti o queste diminuzioni dei livelli di lamotrigina possono portare alla comparsa di effetti indesiderati dose-correlati o rispettivamente a perdita del controllo degli attacchi epilettici, si raccomanda che i pazienti in regime di mantenimento con lamotrigina e che iniziano un trattamento contraccettivo ormonale, usino un trattamento di tipo continuo e non quelli che includono una settimana di prodotto inattivo. Altri trattamenti contraccettivi ormonali e di terapia ormonale sostitutiva non sono stati studiati, anche se possono influire in modo simile sui parametri farmacocinetici delle lamotrigina.

Effetti della lamotrigina sull’efficacia dei contraccettivi ormonali:

Uno studio di interazione su 16 volontarie sane ha dimostrato che quando la lamotrigina  viene somministrata in associazione con un contraccettivo ormonale (etinilestradiolo/ levonorgestrel in associazione), vi è un modesto aumento della clearance del levonorgestrel e cambiamenti dei livelli sierici dell’ormone follicolo-stimolante (FSH) e luteinizzante (LH) (vedere paragrafo 4.5). L’impatto di questi cambiamenti sull’attività ovulatoria ovarica non è noto. Tuttavia, la possibilità che questi cambiamenti diano luogo ad una diminuzione dell’efficacia contraccettiva in alcuni pazienti che usano preparati ormonali con la lamotrigina, non può essere esclusa. Pertanto, le pazienti devono essere istruite a riportare prontamente cambiamenti del quadro pre-mestruale, ad es. improvvisi sanguinamenti.

Compromissione renale

In studi con dosi singole in soggetti con insufficienza renale all’ultimo stadio, le concentrazioni plasmatiche della lamotrigina non sono risultate significativamente alterate. Tuttavia è da attendersi un accumulo del metabolita glucuronizzato: si deve pertanto usare cautela nel trattare pazienti con insufficienza renale.

Compromissione epatica

Nei pazienti con compromissione epatica moderata (Child-Pugh di grado B) o grave (Child-Pugh di grado C) è stato mostrato che le dosi iniziali e di mantenimento devono essere ridotte del 75%. Si deve usare cautela nel trattare questi soggetti con grave compromissione epatica.

Donne in età fertile

Le donne in età fertile ed in gravidanza devono usare, quando possibile, anticonvulsivanti in monoterapia, poiché il rischio di malformazioni può essere aumentato dall’associazione con altri anticonvulsivanti.

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al glucosio, di deficienza della lattasi di Lapp o malassorbimento del glucosio-galattosio non devono prendere questo medicinale.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmoli di sodio (23 mg) per dose, cioè è essenzialmente esente da sodio.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Le UDP-glucoronil transferasi sono state identificate come gli enzimi responsabili del metabolismo della lamotrigina. Non vi è evidenza che lamotrigina causi un’induzione o un’inibizione clinicamente significative degli enzimi ossidativi epatici ed è improbabile che compaiano interazioni con farmaci metabolizzati dal Citocromo P450. La lamotrigina può indurre il suo stesso metabolismo ma l’effetto è modesto ed è improbabile che abbia conseguenze clinicamente significative.

Effetti della lamotrigina sulla farmacocinetica di altre sostanze

Antiepilettici

Vi sono stati rapporti di eventi relativi al sistema nervoso centrale incluse cefalea, nausea, visione offuscata, vertigini, diplopia ed atassia in pazienti che prendevano la carbamazepina dopo l’introduzione della lamotrigina. Questi eventi di solito scompaiono quando si riduce la dose di carbamazepina.

Benché siano stati riportati cambiamenti nelle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che la lamotrigina influenzi le concentrazioni plasmatiche degli antiepilettici concomitanti. L’evidenza di studi in vitro indica che la lamotrigina non spiazza altri farmaci antiepilettici dai siti di legame alle proteine.

Contraccettivi ormonali

Effetto della lamotrigina sui contraccettivi ormonali

In uno studio su 16 volontarie, una dose di 300 mg di lamotrigina allo “steady state” non ha avuto effetti sulla farmacocinetica dell’etinilestradiolo, componente di una pillola contraccettiva orale combinata. E’ stato osservato un modesto aumento della clearance orale del componente levonorgestrel. Le misurazioni di FSH, LH ed estradiolo durante lo studio hanno indicato una certa perdita dell’attività di soppressione dell’attività ormonale ovarica in alcune pazienti. L’impatto del modesto aumento della clearance del levonorgestrel e delle variazioni di FSH e LH sull’attività ovulatoria ovarica non è noto (vedere paragrafo 4.4). Sanguinamento vaginale è stato riportato da alcune volontarie (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti di dosi di lamotrigina oltre i 300 mg non è stato studiato e non sono stati condotti studi con altre preparazioni ormonali femminili.

Effetti di altre sostanze attive sulla farmacocinetica della lamotrigina

Gli agenti epilettici che inducono gli enzimi farmaco-metabolizzatori (come la fenitoina, carbamazepina, fenobarbital e primidone) aumentano il metabolismo della lamotrigina e possono aumentare la dose richiesta (vedere paragrafo 4.2). L’emivita della lamotrigina viene abbreviata a circa 14 ore ed a circa 7 ore nei bambini al di sotto di 12 anni.

Il valproato sodico, che compete con la lamotrigina per gli enzimi farmaco-metabolizzatori epatici, riduce il metabolismo della lamotrigina ed aumenta l’emivita media della lamotrigina di quasi 2 volte. L’emivita della lamotrigina viene estesa a circa 70 ore ed a circa 45-55 ore nei bambini al di sotto di 12 anni.

Tabella 3 - Effetti di altri farmaci sulla glucuronizzazione della lamotrigina

Sostanze attive che inibiscono significativamente la glucuronizzazione della lamotrigina Sostanze attive che inducono significativamente � la glucuronizzazione della lamotrigina Sostanze attive che non inibiscono o inducono significativamente la glucuronizzazione della lamotrigina
Valproato Carbamazepina Litio
� � Fenitoina Bupropione
� � Primidone Olanzapina
� � Fenobarbital Oxcarbazepina**
� � Rifampicina***  
� � Associazione Etinilestradiolo/ levonorgestrel *  

* Altri contraccettivi ormonali e la terapia ormonale sostitutiva non sono stati studiati; possono influenzare in modo simile i parametri farmacocinetici della lamotrigina.

** In uno studio su volontarie sane che usavano dosi di 200 mg/die di lamotrigina e 1200 mg/die di oxcarbazepina, i risultati hanno mostrato che rispetto al placebo, i valori medi di picco della concentrazione plasmatica allo “steady state” (Cmax) e l’area sotto alla curva (AUC0-24) della lamotrigina erano ridotte rispettivamente del 2% e dell’8%. Gli intervalli di confidenza  al 90% indicano che le differenze erano tra il -22% ed il +8% per l’ AUC0-24 e tra il -15% ed il +15% per la Cmax. Gli eventi avversi sono stati riportati più frequentemente con l’oxcarbazepina e la lamotrigina che con la monoterapia. Gli effetti indesiderati più comuni sono stati: cefalea, vertigini, nausea e sonnolenza.

*** In uno studio in 10 volontari sani maschi, la rifampicina ha aumentato la clearance ed abbreviato l’emivita della lamotrigina.

Contraccettivi ormonali

Effetti dei contraccettivi ormonali sulla lamotrigina

In uno studio su 16 volontarie, 30 mcg di etinilestradiolo/250 mcg di levonorgestrel associati in una pillola contraccettiva orale hanno causato un aumento di circa 2 volte della clearance della lamotrigina orale, risultando in una riduzione media del 52% e del 39% rispettivamente per l’AUC e la Cmax. Le concentrazioni sieriche della lamotrigina, sono aumentate gradualmente durante la settimana con trattamento inattivo (settimana senza pillola), con concentrazioni pre-dose, alla fine della settimana con sostanza inattiva, in media di 2 volte rispetto alla co-somministrazione.

Se l’effetto terapeutico della lamotrigina è incerto anche se sono stati effettuati aggiustamenti della dose, potrebbe essere preso in considerazione un metodo contraccettivo non ormonale.

I medici devono esercitare un’appropriata gestione clinica delle donne che iniziano o sospendono i contraccettivi ormonali durante la terapia con lamotrigina.

Farmaci psicoattivi

La farmacocinetica del litio dopo 2 g di litio anidro gluconato somministrato 2 volte al giorno per 6 giorni a 20 soggetti sani non è stata alterata dalla co-somministrazione di 100 mg/die di lamotrigina.

In uno studio in volontari sani adulti, 15 mg di olanzepina hanno ridotto l’AUC e la Cmax della lamotrigina in media del 24% e del 20% rispettivamente. Un effetto di tale grandezza in genere non è considerato clinicamente rilevante. La lamotrigina a 200 mg non influenza la farmacocinetica dell’olanzepina.

Dosi orali multiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente significativi sulla farmacocinetica di lamotrigina a dosi singole in 12 soggetti ed hanno causato solo un lieve aumento dell’AUC della lamotrigina glucuronide.

Esperimenti in vitro indicano che la formazione del metabolita primario della lamotrigina, il 2-N-glucuronide, viene solo minimamente influenzata dalla coincubazione con amitriptilina, bupropione, clonazepam, aloperidolo o lorazepam. Dati sul metabolismo del bufuralolo in microsomi di fegato umano, suggeriscono che la lamotrigina non riduce la clearance delle sostanze attive eliminate principalmente dal CYP2D6.

Esperimenti di inibizione  in vitro suggeriscono inoltre che la clearance della lamotrigina è difficilmente influenzata dalla clozapina, fluoxetina, fenalzina, risperidone, sertralina o tradozone. Tuttavia è stato riportato che la sertralina può aumentare la tossicità della lamotrigina aumentandone le concentrazioni plasmatiche.

Acido folico

Interazioni con il metabolismo dell’acido folico (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). Durante somministrazione prolungata di lamotrigina, non vi sono stati cambiamenti nella concentrazione dell’emoglobina, nel volume medio corpuscolare, nelle concentrazioni di acido folico nel siero o nei globuli rossi fino ad un anno e nelle concentrazioni di acido folico nei globuli rossi fino a 5 anni.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Rischio correlato ai farmaci antiepelettici in generale

Consiglio specialistico deve essere fornito alle donne in età fertile. La necessità di un trattamento antiepilettico deve essere rivista quando una paziente pianifica una gravidanza. La sospensione della terapia antiepilettica deve essere evitata perché può portare ad una ripresa degli attacchi convulsivi che può avere serie conseguenze per la madre e per il feto.

Il rischio di malformazioni congenite aumenta di un fattore da 2 o 3 nei nati da madri trattate con antiepilettici rispetto all’incidenza attesa nella popolazione generale che è di circa il 3%. I difetti più spesso riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale.

La terapia multipla con farmaci antiepilettici è associata con un più elevato rischio di malformazioni che in monoterapia e pertanto la monoterapia deve essere usata ogni volta che sia possibile.

Rischio correlato alla lamotrigina

Studi epidemiologici che hanno coinvolto circa 2000 donne esposte alla lamotrigina in monoterapia durante la gravidanza non hanno potuto escludere un rischio di malformazioni congenite. Un registro ha riportato un’aumentata incidenza di labbro leporino. Altri dati non hanno confermato questi risultati. Studi sugli animali hanno mostrato effetti tossici sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3).

Se la terapia con lamotrigina è considerata necessaria durante la gravidanza, si raccomanda la più bassa dose possibile. La lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sulla reduttasi dell’acido folico e pertanto può teoricamente portare ad un aumentato rischio di danno embriofetale. L’assunzione di acido folico (alle dosi usuali per le donne gravide) quando si pianifica una gravidanza o durante la fase iniziale della gravidanza è fortemente raccomandata.

Cambiamenti fisiologici durante la gravidanza possono influenzare i livelli della lamotrigina e/o l’effetto terapeutico. Vi sono stati rapporti di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina e perdita del controllo delle crisi epilettiche durante la gravidanza. Un’adeguata gestione delle donne gravide deve essere assicurata durante la terapia con lamotrigina. Pertanto i livelli plasmatici della lamotrigina devono essere monitorati prima, durante e dopo la gravidanza e così pure nel periodo intorno alla nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere la concentrazione plasmatica della lamotrigina alla stesso livello di prima della gravidanza. Inoltre, gli effetti indesiderati correlati alla dose devono essere monitorati dopo la nascita.

Allattamento

Vi sono informazioni limitate sull’uso di lamotrigina durante l’allattamento.

La lamotrigina viene escreta nel latte materno e può raggiungere concentrazioni nel bambino allattato al seno che sono nell’intervallo terapeutico usuale della madre. Pertanto, le madri devono allattare solo dopo un’attenta valutazione del rischio beneficio per il bambino, oppure sospendere l’allattamento. Se il bambino viene allattato al seno deve essere monitorato per possibili effetti collaterali.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Due studi su volontari hanno dimostrato che l’effetto della lamotrigina su coordinazione motoria visiva fine, movimenti degli occhi, dondolio del corpo ed effetti sedativi soggettivi non differiscono dal placebo.

In studi clinici con lamotrigina sono stati riportati eventi avversi di tipo neurologico come vertigini e diplopia. Poiché vi sono variazioni individuali nella risposta a tutti i farmaci antiepilettici, i pazienti devono consultare il loro medico sui problemi specifici di guida con l’epilessia.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

La seguente convenzione è stata utilizzata per la classificazione degli effetti indesiderati:

Molto comuni (≥1/10)

Comuni (≥1/100 and <1/10)

Non comuni (≥1/1000 and <1/100)

Rari (≥1/10.000 and <1/1000)

Molto rari (<1/10.000), non nota (non può essere valutata dai dati disponibili)

  Molto comuni Comuni Non comuni Rari Molto rari
Patologie del sistema emolinfopoietico Anomalie ematologiche ²
Patologie del sistema nervoso Cefalea, vertigini Sonnolenza, insonnia, tremore, nistagmo, atassia Agitazione, instabilità, disturbi del movimento, peggioramento del morbo di Parkinson³, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento della frequenza delle crisi epilettiche
Patologie dell’occhio Diplopia, visione annebbiata Congiuntivite
Patologie gastrointestinali Disturbi gastrointesti-nali, nausea, vomito, diarrea
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Rash cutaneo¹ Sindrome di Stevens Johnson Necrolisi epidermica tossica
Patologie del tessuto muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Reazioni lupoidi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Stanchezza
Disturbi del sistema immunitario Sindrome da ipersensibilità
Patologie epatobiliari Aumento dei test della funzione epatica, disfunzioni epatiche, insufficienza epatica 4
Disturbi psichiatrici Irritabilità Aggressività Tic, allucinazioni, confusione

¹ In studi clinici, in doppio cieco come terapia aggiuntiva, rash cutanei sono comparsi in fino al 10% dei pazienti che prendevano lamotrigina e nel 5% di pazienti che prendevano il placebo. Il rash cutaneo ha portato alla sospensione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. Il rash, di solito con aspetto maculo-papulare, compare entro 8 settimane dall’inizio della terapia e si risolve alla sospensione della lamotrigina (vedere paragrafo 4.4).

Raramente sono stati riportati rash cutanei seri e potenzialmente pericolosi per la vita, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). Benché la maggioranza guarisca alla sospensione del farmaco, alcuni pazienti presentano cicatrici irreversibili e vi sono stati  rari casi fatali (vedere paragrafo 4.4).

L’incidenza approssimata dei rash cutanei seri riportati come sindrome di Stevens-Johnson in adulti ed adolescenti è di 1 su 1000. Il rischio nei bambini al di sotto di 12 anni è maggiore che negli adulti. I dati disponibili da numerosi studi suggeriscono che l’incidenza dei rash associati con l’ospedalizzazione  in bambini sotto i 12 anni varia da 1 su 300 a 1 su 100 (vedere paragrafo 4.4).

Nei bambini la comparsa iniziale di un rash può essere scambiata per un’infezione. I medici devono considerare la possibilità di una reazione da farmaco nei bambini che sviluppano sintomi di rash e febbre durante le prime 8 settimane di trattamento.

Inoltre il rischio totale di rash sembra essere fortemente associato con:

• dosi iniziali elevate di lamotrigina e che superano le dosi raccomandate per gli aumenti della terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2);

• uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2).

Tutti i pazienti (adulti e bambini) che sviluppano un rash devono essere valutati prontamente e la lamotrigina deve essere immediatamente sospesa a meno che il rash non sia chiaramente non correlato al farmaco.

Rash sono stati riportati anche come parte della sindrome da ipersensibilità associata con un quadro variabile di sintomi sistemici che comprendono febbre, linfoadenopatia, edema facciale ed anomalie del sangue e del fegato. La sindrome mostra un ampio spettro di gravità clinica e può, raramente, portare ad una coagulazione intravascolare disseminata (CID) e ad insufficienza multi-organo. E’ importante notare che manifestazioni precoci di ipersensibilità (ad es. febbre, linfoadenopatia) possono essere presenti anche se il rash non è evidente. I pazienti devono essere avvisati di chiedere immediatamente consiglio medico se si sviluppano questi segni e sintomi. Se sono presenti tali segni e sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente e la lamotrigina interrotta se non può essere diagnosticata una eziologia alternativa.

² Anomalie ematologiche (incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica ed agranulocitosi) possono o meno essere associate con la sindrome da ipersensibilità.

³ Vi sono stati rapporti secondo cui la lamotrigina può peggiorare i sintomi di parkinsonismo in pazienti con pre-esistente Morbo di Parkinson ed isolati rapporti di effetti extra-piramidali e coreaoatetosi in pazienti senza condizioni concomitanti.

4 Disfunzioni epatiche di solito compaiono in associazione con reazioni da ipersensibilità ma casi isolati sono stati riportati senza evidenti segni di ipersensibilità.

Non vi sono sufficienti dati sull’effetto della lamotrigina su crescita sviluppo e funzioni cognitive dei bambini.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Sintomi e segni

È stata riportata l'ingestione acuta di dosi in eccesso di 10-20 volte la dose terapeutica massima. Il sovradosaggio ha dato luogo a sintomi comprendenti nistagmo, atassia, alterazione della coscienza e coma. Possono comparire alterazioni dell’EEG (piccoli ampiamenti delle onde del complesso QRS ed estensioni dell’intervallo PR).

Trattamento

In caso di sovradosaggio il paziente deve essere ospedalizzato e sottoposto ad appropriata terapia di sostegno. Può essere indicata la lavanda gastrica.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria Farmacoterapeutica: altri antiepilettici. Codice ATC: N03AX09

Meccanismo d’azione

I risultati di studi farmacologici suggeriscono che la lamotrigina è un bloccante uso-dipendente dei canali del sodio voltaggio-dipendenti. Produce un blocco uso e voltaggio-dipendente del firing ripetuto e sostenuto in culture di neuroni ed inibisce il rilascio patologico di glutammato (l'aminoacido che svolge un ruolo chiave nella genesi delle crisi epilettiche), così come inibisce le scariche di potenziali d’azione evocate dal glutammato stesso.

Farmacodinamica

Negli studi effettuati su volontari sani per valutare gli effetti indesiderati dei farmaci sul Sistema Nervoso Centrale, i risultati ottenuti usando dosi di 240 mg di lamotrigina somministrati a volontari sani, non differivano da quelli ottenuti con placebo, mentre 1000 mg di fenitoina e 10 mg di diazepam alteravano entrambi la coordinazione motoria fine visiva ed i movimenti degli occhi, aumentavano il dondolio del corpo e producevano effetti sedativi soggettivi.

In un altro studio, singole dosi orali di 600 mg di carbamazepina hanno significativamente alterato la coordinazione motoria ed il movimento degli occhi, mentre aumentavano sia il dondolio del corpo che la frequenza cardiaca, mentre i risultati con la lamotrigina alle dosi di 150 mg e 300 mg non differivano dal placebo.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento

La lamotrigina è rapidamente e completamente assorbita dall'intestino con un metabolismo di primo passaggio non significativo. Le concentrazioni plasmatiche al picco compaiono approssimativamente 2.5 ore dopo la somministrazione orale. Il tempo per raggiungere la concentrazione massima è leggermente ritardato dopo il cibo, ma l'estensione dell'assorbimento non viene influenzata. La farmacocinetica è lineare fino a 450 mg, la più alta dose singola testata. Esiste una considerevole variabilità inter-individuale nelle concentrazioni massime allo steady state, ma le concentrazioni nel singolo individuo variano molto poco.

Distribuzione

Il legame alle proteine plasmatiche è del 55% circa; è molto improbabile che lo spiazzamento dalle proteine plasmatiche causi effetti tossici. Il volume di distribuzione è di 0,92-1,22 litri/kg.

Metabolismo

Gli enzimi responsabili del metabolismo della lamotrigina sono stati identificati nelle UDP-glucuronil transferasi. In uno studio su soggetti con la sindrome di Gilbert, la clearance media apparente si è ridotta del 32% rispetto ai controlli normali, ma i valori sono entro l’intervallo della popolazione generale.

La lamotrigina induce il proprio metabolismo, per una quota modesta dipendente dalla dose. Tuttavia, non vi sono evidenze che la lamotrigina influenzi la farmacocinetica di altri farmaci antiepilettici ed i dati suggeriscono che sono improbabili interazioni tra la lamotrigina ed i farmaci metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450.

Eliminazione

La clearance media allo stato stazionario negli adulti sani è 39± 14 ml/min. La clearance della lamotrigina è principalmente metabolica, con successiva eliminazione del metabolita glucuronide-coniugato nelle urine. Meno del 10% è escreto immodificato nelle urine. Solo il 2% circa del metabolita farmaco-correlato è escreto nelle feci. La clearance e l'emivita sono indipendenti dalla dose. L'emivita di eliminazione media negli adulti sani è da 24 a 35 ore.

L'emivita della lamotrigina è influenzata in maniera significativa dalla terapia concomitante. Quando è somministrata in associazione a farmaci che inducono gli enzimi, come la carbamazepina e la fenitoina, l'emivita media è ridotta approssimativamente a 14 ore, mentre quando è associata al solo valproato di sodio l'emivita è aumentata fino ad un valore medio di circa 70 ore (vedere paragrafo 4.2).

Particolari gruppi di pazienti

Bambini

La clearance aggiustata per il peso corporeo è più elevata nei bambini con età inferiore a 12 anni che negli adulti, con valori massimi in bambini sotto i 5 anni. L’emivita della lamotrigina è in genere più breve nei bambini che negli adulti con un valore medio di circa 7 ore quando somministrata con farmaci induttori enzimatici come la carbamazepina e la fenitoina ed aumentata a valori medi da 45 a 50 ore quando somministrato con valproato sodico da solo (vedere paragrafo 4.2).

Anziani

I risultati di studi di farmacocinetica della lamotrigina in 12 volontari sani di età da 65 a 76 anni ed in 12  volontari giovani con età da 26 a 38 anni dopo singole dosi di 150 mg, hanno rivelato che la clearance plasmatica media è di circa il 37% più bassa negli anziani. Tuttavia la clearance media negli anziani (0,39 ml/min/kg) si trova tra l’intervallo dei valori di clearance media (da 0,31 a 0,65 ml/min/kg) ottenuti in 9 studi con adulti non anziani dopo dosi singole da 30 a 450 mg.

Un’analisi della farmacocinetica della popolazione con soggetti sia giovani sia anziani (inclusi 12 volontari anziani dello studio di farmacocinetica e 13 pazienti anziani epilettici arruolati in studi clinici in monoterapia) ha indicato che la clearance della lamotrigina non cambia in modo clinicamente rilevante. Dopo dosi singole la clearance apparente è diminuita del 12% da 35 ml/min all’età di 20 anni, a 31 ml/min a 70 anni. La diminuzione dopo 48 settimane di trattamento è stata del 10% da 41 ml/min a 37 ml/min tra i gruppi di giovani ed anziani. Finora non sono stati fatti studi specifici sulla farmacocinetica della lamotrigina in pazienti anziani con epilessia.

Alterata funzionalità renale

Non vi è esperienza nel trattamento con lamotrigina in soggetti con insufficienza renale. Studi di farmacocinetica con dosi singole in soggetti con insufficienza renale indicano che la farmacocinetica della lamotrigina è poco influenzata ma le concentrazioni plasmatiche del maggior metabolita glucuronizzato aumentano quasi 8 volte a causa della ridotta clearance renale.

Alterata funzionalità epatica

Uno studio di farmacocinetica a dosi singole è stato condotto in 24 soggetti con vari gradi di compromissione epatica ed in 12 soggetti sani come controlli. La clearance mediana apparente della lamotrigina è stata di 0,31, 0,24, 0,10 ml/min/kg in pazienti rispettivamente con grado A, B e C (classificazione di Child-Pugh) di compromissione epatica, rispetto a 0,34 ml/min/kg nei controlli sani. Dosi ridotte devono in genere essere usate in pazienti di grado B o C di compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2).


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

In studi di tossicità sulla riproduzione e lo sviluppo in roditori e conigli, non sono stati osservati effetti teratogeni ma ridotto peso fetale e ritardata ossificazione, a livelli di esposizione al di sotto o simili a quelli attesi durante l’esposizione clinica. Poiché più elevati livelli di esposizione non hanno potuto essere testati negli animali, a causa della tossicità materna, il potenziale teratogeno della lamotrigina non ha potuto essere caratterizzato al di sopra dell’esposizione clinica.

Nei ratti è stata osservata un’aumentata mortalità sia fetale sia postatale, quando la lamotrigina è stata somministrata tardi durante la gravidanza (giorni 15-20). Questi effetti sono stati osservati all’esposizione clinica attesa.

Esperimenti sugli animali non hanno rivelato alterazioni della fertilità da parte della lamotrigina. La lamotrigina ha ridotto i livelli fetali di acido folico nei ratti. La deficienza di acido folico si ritiene sia associata con un aumentato rischio di malformazioni congenite negli animali e nell’uomo.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Cellulosa microcristallina

Carbossimetilamido Sodico (Tipo A)

Lattosio monoidrato

Povidone K-30

Magnesio stearato

Silice colloidale anidra

Talco

Ossido di ferro giallo (E 172).


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Non conservare al di sopra dei 25° C.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister in foglio di PVC/PVdC/alluminio contenenti 7, 14, 21, 28, 30, 56 o 100 compresse.

E’possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

RANBAXY ITALIA S.p.A. – Piazza Filippo Meda, 3 – 20121 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

LAMOTRIGINA RANBAXY 100 mg – 56 compresse AIC n° 037970201/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Settembre 2007


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina