Lonarid
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

LONARID


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

LONARID 400 mg + 10 mg compresse

una compressa contiene:

Principi attivi: paracetamolo 400 mg, codeina fosfato 10 mg.

LONARID Adulti supposte

una supposta contiene:

Principi attivi: paracetamolo 400 mg, codeina fosfato 20 mg.

LONARID Bambini supposte

una supposta contiene:

Principi attivi: paracetamolo 200 mg, codeina fosfato 5 mg.

LONARID Lattanti supposte

una supposta contiene:

Principi attivi: paracetamolo 60 mg, codeina fosfato 2,5 mg.

Per gli eccipienti vedere 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compresse.

Supposte.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Nevralgie, mialgie ed artralgie; mal di denti e dolori consecutivi ad estrazioni dentarie; cefalee di ogni tipo; otalgie; dismenorrea; dolori post-operatori e post-traumatici; stati dolorosi dei bambini e lattanti.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Salvo diverso parere del medico, negli adulti e nei bambini al di sopra di 10 anni la posologia è di 1-2 compresse o di una supposta per adulti fino a 3 volte al dì, secondo la gravità del caso.

Nei bambini oltre il primo anno di età e fino a 10 anni, una supposta per bambini 2-3 volte al dì.

Nei lattanti oltre il primo mese di età e fino ad un anno, 1 supposta per lattanti 2-3 volte al dì.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Porfiria, grave insufficienza epatica e renale, gravi danni miocardici, intossicazioni acute da alcool, da sonniferi, da analgesici, da psicofarmaci; in tutti quegli stati che si accompagnano a depressione del respiro, nella tosse con pericolo di ristagno del secreto, nella stipsi cronica, nell’enfisema polmonare, nell’asma bronchiale.

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ostruzione intestinale.

I prodotti a base di paracetamolo sono controindicati nei pazienti con manifesta insufficienza della glucosio-6-fosfato deidrogenasi ed in quelli affetti da grave anemia emolitica.

Grave insufficienza epatocellulare.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Metabolizzatori ultrarapidi e intossicazione da morfina

Nel 5.5% circa della popolazione dell’Europa occidentale anche a dosi terapeutiche può prodursi un quantitativo più alto di metaboliti attivi morfino-simili a causa della elevata attività dell’enzima CYP2D6 (metabolismo ultrarapido). È stato riportato un caso di intossicazione da morfina a dosi terapeutiche di codeina in un metabolizzatore ultra-rapido. Il rischio di intossicazione è più alto nei soggetti metabolizzatori ultra-rapidi con ridotta funzionalità renale (vedere paragrafo 5.2).

I sintomi di sovradosaggio da morfina ed il suo trattamento sono descritti nel paragrafo 4.9.

È stato riportato un caso fatale di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno, la cui madre era una metabolizzatrice ultra-rapida trattata con codeina a dosi terapeutiche (vedere anche paragrafo 4.6).

Per la presenza del paracetamolo somministrare con cautela in soggetti con insufficienza renale od epatica.

Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche 4.2.

Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio ed alterazioni anche gravi a carico del rene e del sangue.

Lonarid deve essere usato con cautela in caso di dipendenza da oppioidi, stati di ipovolemia, lesioni alla testa, lesioni intracraniche o in caso di preesistenti aumenti della pressione intracranica, sindrome di Gilbert.

Per la presenza della codeina il prodotto può dare assuefazione.

Nel corso di terapia con anticoagulanti orali si consiglia di ridurre le dosi.

Nei rari casi di reazioni allergiche la somministrazione deve essere sospesa.

Se il dolore persiste per più di 10 giorni o la febbre per più di 3 giorni, la somministrazione non deve continuare senza il parere del medico.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimide, fenobarbital, carbamazepina). La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).

L’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico, ad evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Non somministrare alcool durante il trattamento.

Dosi altrimenti innocue di paracetamolo possono provocare danni epatici se assunto insieme a farmaci che provocano induzione enzimatica, come taluni ipnotici e antiepilettici (p. es. glutetimide, fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) e rifampicina. Lo stesso può avvenire nel caso di abuso di alcool. Farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico, come per esempio la propantelina, riducono la velocità di assorbimento del paracetamolo e ne ritardano l’insorgenza dell’effetto. Farmaci invece che accelerano lo svuotamento gastrico, come la metoclopramide, portano ad un aumento della velocità di assorbimento. L’associazione del paracetamolo con cloramfenicolo può prolungare l’emivita del cloramfenicolo, aumentandone il rischio di tossicità.

Non è stato possibile valutare la rilevanza clinica delle interazioni fra paracetamolo e warfarin e con i derivati della cumarina. Pertanto, l’uso prolungato di paracetamolo in pazienti in trattamento con anticoagulanti orali è consigliabile soltanto sotto controllo medico.

L’uso concomitante di paracetamolo e di AZT (zidovudina) potenzia il rischio di neutropenia indotta da quest’ultima. Pertanto, si dovrebbe assumere Lonarid insieme ad AZT soltanto sotto controllo del medico.

In pazienti che ricevono altri analgesici narcotici, antipsicotici, ansiolitici o altri depressori del Sistema Nervoso Centrale (incluso l’alcool) in concomitanza con la codeina, si può verificare una depressione additiva del Sistema Nervoso Centrale.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

La codeina fosfato attraversa la barriera placentare e in relazione alla dose assunta, può produrre depressione respiratoria nei neonati. I risultati di uno studio caso-controllo, suggeriscono che potrebbe aumentare il rischio di malformazioni del tratto respiratorio nella progenie di donne che hanno usato codeina durante i primi quattro mesi di gravidanza. Questo aumento non era statisticamente significativo.

Lonarid dovrebbe essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica i potenziali rischi del feto. Se Lonarid è usato per un periodo di tempo prolungato durante l’ultimo trimestre di gravidanza, può svilupparsi una sindrome da astinenza neonatale.

Allattamento

La codeina passa nel latte materno. Durante l’allattamento la codeina deve essere assunta con cautela, soltanto in mancanza di alternative terapeutiche efficaci, previa attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, alle più basse dosi efficaci e per brevi periodi di tempo. In questi casi monitorare il lattante per sonnolenza, difficoltà nella suzione o nella respirazione, riduzione del tono muscolare e miosi. È opportuno raccomandare alla madre di segnalare al medico l’eventuale comparsa nel bambino di tali sintomi.

A dosi terapeutiche il rischio per il lattante è basso, tuttavia la codeina può trasformarsi nel suo metabolita attivo morfina con notevoli differenze individuali (vedere anche paragrafo 4.4 e 5.2). In alcune pazienti, infatti, la metabolizzazione della codeina può essere più rapida ed un maggior quantitativo di morfina può passare nel latte aumentando il rischio di reazioni avverse nel lattante. È stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultra-rapida trattata con codeina a dosi terapeutiche.

Il paracetamolo passa nel latte materno, ma non si sono verificati effetti indesiderati nei lattanti, se non sono stati superati i limiti di un dosaggio terapeutico.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Anche se assunto alle dosi raccomandate, il prodotto può influenzare negativamente la capacità di guidare veicoli o di usare altri macchinari, tali effetti possono essere più marcati se il prodotto è assunto in combinazione con l’alcool.

Occorre quindi avvertire chi conduce veicoli o svolge mansioni richiedenti integrità di vigilanza.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Con l’uso di paracetamolo sono state segnalate reazioni cutanee di vario tipo e gravità inclusi rari casi di eruzioni cutanee su base allergica e casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necreolisi epidermica.

Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità quali ad esempio angioedema, edema alla laringe, shock anafilattico. Inoltre sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati: trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi, pancitopenia, alterazioni della funzionalità epatica ed epatiti, alterazioni a carico del rene (insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria), reazioni gastrointestinali e vertigini.

In caso di iperdosaggio, il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva ed irreversibile.

In casi isolati, in pazienti con una anamnesi positiva di asma bronchiale o allergia, può manifestarsi broncospasmo.

Come altri derivati della morfina, la codeina fosfato se assunta per lunghi periodi può causare stipsi. L’uso per lunghi periodi comporta anche il rischio di dipendenza. Si possono osservare sintomi di astinenza in seguito all’improvvisa interruzione dopo un uso continuato.

Ad alte dosi, la codeina possiede la maggior parte degli effetti indesiderati della morfina includendo depressione respiratoria, sensazione di testa vuota, vertigini, sedazione, nausea e vomito. Altri effetti indesiderati dovuti alla codeina includono: miosi, euforia, disforia, ritenzione urinaria. Sono state anche osservate reazioni di ipersensitività (prurito, orticaria e raramente rash).


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Sintomi

L’ingestione di dosi eccessive di paracetamolo può provocare dopo 24-48 ore segni di tossicità identificabile in disfunzione epatica dovuta a necrosi delle cellule epatiche fino al coma epatico anche con esito fatale. Sono state descritte anche lesioni renali dovute a necrosi dei tubuli.

I sintomi di intossicazione da paracetamolo si manifestano in diverse fasi. Nella prima fase (1° giorno) i segni sono nausea, vomito, sudorazione, sonnolenza e una sensazione generale di malessere. Dopo un temporaneo miglioramento soggettivo, nella seconda fase (il terzo o quarto giorno) tendono a comparire un considerevole aumento dei valori delle transaminasi, ittero, disturbi della coagulazione, ipoglicemia con possibile passaggio al coma epatico.

I sintomi di una overdose narcotica dovuta alla codeina contenua in Lonarid, sono attesi prima dei segni di tossicità dovuti al paracetamolo. I sintomi di una overdose narcotica media o moderata includono: letargia, pupille fortemente miotiche, abbassamento della pressione e del polso. Una intossicazione grave implica il rischio di una depressione respiratoria e di apnea, che potrebbe essere fatale.

Terapia

L’acetilcisteina dovrebbe essere somministrata senza ritardi. Il metabolita citotossico del paracetamolo può essere neutralizzato tramite somministrazione endovenosa di farmaci donatori del gruppo SH, quali l’acetilcisteina, se possibile nelle prime 8-12 ore dall’intossicazione. Devono anche essere prese in considerazione misure generali  es. lavaggio gastrico con carboni attivi. È raccomandabile effettuare test seriali della concentrazione plasmatica di paracetamolo e della funzione epatica. La concentrazione plasmatica di paracetamolo può essere ridotta con la dialisi.

In caso di depressione respiratoria, mantenere una ventilazione e una ossigenazione adeguata. Se è appropriato, può essere somministrato 0,4-2 mg i.v di naxolone (specifico antagonista oppioide). Se non c’è risposta, la dose deve essere ripetuta ogni 2-3 minuti fino ad una dose totale di 10-20 mg.

Attenzione: la durata dell’azione di naxolone (2-3 ore) è più breve di quella di molti oppioidi.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria Farmacoterapeutica: analgesico.

Codice ATC: N02BE51

Il Lonarid è una razionale associazione di 2 principi attivi, il paracetamolo e la codeina fosfato, realizzata allo scopo di sfruttarne i sinergismi d’azione e così assicurare al preparato un’efficace azione analgesica.

Le singole sostanze attive di questa associazione sono farmaci ben conosciuti e di uso consolidato.

Sono state relazionate da numerosi autori l’efficacia clinica, che inizia pochi minuti dopo la somministrazione orale o rettale e che si protrae per 4-6 ore, e la buona tollerabilità sistemica.

Il paracetamolo è un farmaco fornito di notevole attività antidolorifica ed antipiretica, che è bene e rapidamente assorbito sia per via orale che rettale.

La codeina fosfato è provvista di notevole proprietà antitossigena associata ad una lieve attività antidolorifica.

L’azione sinergica tra codeina e paracetamolo assicura al Lonarid spiccate proprietà analgesiche.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Gruppi speciali di pazienti

Metabolizzatori lenti ed ultrarapidi dell’enzima CYP2D6

La codeina è metabolizzata principalmente tramite glucuroconiugazione, ma attraverso una via metabolica minore, quale l’O-demetilazione, essa viene convertita in morfina. Questa trasformazione metabolica è catalizzata dall’enzima CYP2D6. Circa il 7% della popolazione di origine caucasica presenta un deficit dell’enzima CYP2D6 dovuto a variazione genetica. Questi soggetti sono detti metabolizzatori lenti e possono non beneficiare dell’effetto terapeutico atteso poichè incapaci di trasformare la codeina nel suo metabolita attivo morfina.

Viceversa circa il 5.5% della popolazione in Europa occidentale è costituito da metabolizzatori ultra-rapidi. Questi soggetti presentano uno o più duplicati del gene CYP2D6 e quindi possono presentare concentrazioni più alte di morfina nel sangue con conseguente aumento del rischio di reazioni avverse (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.6).

L’esistenza di metabolizzatori ultra-rapidi va considerata con particolare attenzione nel caso di pazienti con insufficienza renale nei quali si potrebbe verificare un aumento della concentrazione del metabolita attivo morfina-6-glucoronide.

La variazione genetica relativa all’enzima CYP2D6 può essere accertata dal test di tipizzazione genetica.

Dopo somministrazione orale, il paracetamolo viene assorbito rapidamente e quasi completamente dall’intestino tenue; il picco plasmatico viene raggiunto dopo circa 0,5-2 ore dall’ingestione. Dopo somministrazione rettale, l’assorbimento del paracetamolo è minore e più lento rispetto a quanto avviene dopo somministrazione orale, la biodisponibilità relativa è del 65-80% e il picco plasmatico si verifica dopo 3–4 ore. Il farmaco viene distribuito rapidamente e uniformemente nei tessuti e attraversa la barriera ematoencefalica. La biodisponibilità assoluta varia fra il 65% e l’89%, indicando un effetto di primo passaggio di circa il 20-40%. Il digiuno accelera l’assorbimento ma non influenza la biodisponibilità.

Il paracetamolo viene ampiamente metabolizzato nel fegato; la principale via metabolica porta alla formazione di glucuronide (lenta, alta capacità) e do solfato (rapida, bassa capacità). La via metabolica minore include la formazione di un metabolica altamente reattivo: N-acetil-p-benzochinonimina (NAPQI) che è normalmente bloccato e inattivato dalla coniugazione con il glutatione epatico (GSH).

In seguito a una dose epatotossica, il glutatione è depletato e il metabolica tossico si lega in modo covalente alle proteine vitali e agli enzimi causando danni cellulari e necrosi. L’effetto tossico del paracetamolo può essere contrastato con la somministrazione di donatori di gruppi di gruppi radicali SH come ad esempio i precursori del glutatione. I coniugati inattivi dell’acido glicuronico (circa il 60%) e dell’acido solforico (circa il 35%), vengono escreti completamente per via urinaria entro 24 ore. Meno del 5% del farmaco assunto viene escreto immodificato. La clearance totale è di circa 350 ml/min.

L’emivita plasmatica è di 1,5-3 ore a dosi terapeutiche. L’emivita plasmatica del paracetamolo risulta prolungata nell’epatopatia cronica e nei bambini. Il legame con le proteine del plasma è basso (circa il 5%) a dosi terapeutiche.

La codeina fosfato viene velocemente assorbita dopo somministrazione orale con una biodisponibilità del 40-70%. Il picco plasmatico massimo si raggiunge dopo 60 minuti. Il tempo di dimezzamento nel plasma è di circa 2-4 ore. La codeina è metabolizzata nel fegato a morfina, norcocodeina e normomorfina. L’eliminazione del fosfato di codeina e dei suoi metaboliti avviene soprattutto per via renale (85-90%) primariamente coniugata con l’acido glucuronico ed è considerata completa dopo 48 ore. Le percentuali della dose (libera e coniugata) trovate nell’urina sono costituite da circa il 10% di morfina, il 10% di norcodeina, il 50-70% di codeina e meno del 5% di normorfina. Circa il 25-30% di codeina somministrata è legata alle proteine plasmatiche.

Non esiste alcuna segnalazione che l’associazione di paracetamolo e codeina fosfato modifichi i parametri farmacocinetici delle sostanze.

Anche una ricerca farmacocinetica su volontari, eseguita su questa combinazione e paragonata alle singole sostanze, ha dimostrato che non si verifica alcuna modifica dei parametri farmacocinetici valutati (AUC, Cmax, tmax, t 1/2 el.), sia dopo somministrazione orale che rettale.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Non ci sono studi di tossicità con la combinazione paracetamolo e codeina fosfato. Poiché i componenti individuali mostrano differenti meccanismi di attività farmacologica e seguono differenti vie metaboliche, non ci si può attendere tossicità sinergica dalla associazione.

La tossicità acuta orale (DL50) in roditori e non roditori oscilla fra 760 e 3900 mg/kg per il paracetamolo. Usato secondo la posologia raccomandata, il paracetamolo è un farmaco sicuro ma possiede effetto tossico ad alti dosaggi. (10 g). Gli effetti tossici più gravi sia nell’animale che nell’uomo consistevano in danno epatico con necrosi centrolobulare e meno frequentemente, danno renale (necrosi tubulare prossimale). L’estensione della necrosi epatica aumenta con la dose ed è strettamente correlata all’aumento dell’attività delle transaminasi del siero.

La tossicità acuta (DL50) della codeina fosfato nelle diverse specie, oscilla tra 100 e 427 mg/kg.

Oltre alla tossicità acuta, il sovradosaggio cronico del paracetamo è stato associato con l’epatite cronica attiva. Benchè l’epatotossicitàsia il più comune effetto tossico del paracetamol negli animali e nell’uomo, sono stati anche osservati danni renali cronici che includono necrosi tubulare prossimale e nefriti interstiziali.

Il paracetamolo è stato ampiamente studiato per il suo potenziale muatgenico. Benché i test per la mutazione genica nelle cellule batteriche e dei mammiferi siano negativi, i test cromosomici in vitro ad alte concentrazioni hanno evidenziato risultati positivi; gli studi in vivo hanno dato risultati non chiari.

La codeina non ha mostrato potere mutageno in vitro con il test di Ames (Salmonella-Tiphomurium) e in vivo nel test del micronucleo nel midollo osseo del topo.

Il paracetamolo è classificato come non cancerogeno sulla base degli studi più recenti effettuati nel ratto e nel topo secondo il Programma Nazionale di Tossicologia (NTP).

Sono in corso studi a lungo termine con la codeina nel ratto e nel topo per valutare il suo potenziale carcinogeno (NTP).

La codeina è stata studiata nel topo e nell’hamster nel periodo dell’organogenesi; i risultati evidenziano una diminuzione del peso medio dei feti senza però indurre malformazioni strutturali.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Compresse: silice colloidale anidra; carmellosa sodica; cellulosa microcristallina; amido di mais; etilcellulosa; magnesio stearato.

Supposte (adulti, bambini, lattanti): lecitina di soia; trigliceridi di acidi grassi.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non sono note incompatibilità con altri farmaci.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

4 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Compresse: conservare a temperatura ambiente.

Supposte: conservare a temperatura non superiore a 30°C.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

LONARID 400 mg + 10 mg compresse: 20 compresse, blister di Al/PVC-PVDC opacizzato.

LONARID adulti 400 mg + 20 mg supposte: 6 supposte, nastro di alluminio politenato.

LONARID bambini 200 mg + 5 mg supposte: 6 supposte, nastro di alluminio politenato.

LONARID prima infanzia 60 mg+2,5 mg supposte: 6 supposte, nastro di alluminio politenato.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Non pertinente.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

ISTITUTO DE ANGELI S.R.L.

Reggello (Firenze) - Loc. Prulli n. 103/c.


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

LONARID 400 mg + 10 mg compresse - A.I.C. n. 020204095

LONARID adulti 400 mg + 20 mg supposte - A.I.C. n. 020204107

LONARID bambini 200 mg + 5 mg supposte - A.I.C. n. 020204119

LONARID prima infanzia 60 mg + 2,5 mg supposte - A.I.C. n. 020204121


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

25.06.1990 / 31.05.2005


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

27 marzo 2008