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MISOFENAC 75
Ogni compressa è costituita da un nucleo interno gastroresistente, contenente 75 mg di diclofenac sodico, rivestito da uno strato esterno contenente 200 mcg di misoprostol.
Eccipienti:
Ogni compressa contiene 19,5 mg di lattosio monoidrato
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compresse a rilascio modificato
Compresse rotonde, bianche, biconvesse, marcate su un lato ”Searle” e “1421”, e sull’altro “75” con intorno quattro “A”.
MISOFENAC 75 è indicato in pazienti che richiedono una terapia con il farmaco antiinfiammatorio non steroideo diclofenac in associazione al misoprostol.
La componente diclofenac di MISOFENAC 75 è indicata nel trattamento sintomatico dell’osteoartrosi e dell’artrite reumatoide. La componente misoprostol di MISOFENAC 75 è indicata nei pazienti che necessitano della profilassi di ulcere gastriche o duodenali indotte da farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS).
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Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).
Adulti
Una compressa da assumere 2 volte al giorno durante i pasti. Le compresse devono essere deglutite intere e non masticate.
Anziani/compromissione renale, cardiaca ed epatica
Non sono necessarie modificazioni di dosaggio nell’anziano o in pazienti con compromissione epatica o con lieve o moderata compromissione renale, poiché i parametri farmacocinetici non sono modificati in maniera clinicamente rilevante. Tuttavia, si devono monitorare strettamente i pazienti anziani ed i pazienti con compromissione renale, cardiaca o epatica (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Bambini (al di sotto dei 18 anni)
La sicurezza e l’efficacia di MISOFENAC 75 nei bambini non sono state stabilite.
MISOFENAC 75 è controindicato nei seguenti casi:
Ulcera/emorragia peptica o perforazione duodenale in atto o sanguinamento gastrointestinale in atto o sanguinamenti in atto di altra natura, ad esempio sanguinamenti cerebrovascolari.
Gravidanza accertata o pianificata.
Accertata ipersensibilità a diclofenac, acido acetilsalicilico, altri FANS, misoprostol, altre prostaglandine o altri componenti del prodotto.
Pazienti in cui l’acido acetilsalicilico o altri FANS peggiorano attacchi di asma, orticaria o rinite acuta.
Trattamento del dolore peri-operatorio nelle procedure chirurgiche di bypass aorto-coronarico (CABG).
Insufficienza renale grave e insufficienza epatica grave.
Insufficienza cardiaca grave.
Avvertenze
L’uso di diclofenac/misoprostol deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2.
Uso in donne in pre-menopausa (vedere anche paragrafo 4.3)
MISOFENAC 75 non deve essere utilizzato in donne in pre-menopausa, a meno che non vengano adottate efficaci misure contraccettive e se la paziente sia avvertita dei rischi che il prodotto comporta, se somministrato in corso di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Sull’etichetta è indicato: “Da non utilizzare nelle donne in pre-menopausa a meno che non vengano adottate idonee misure contraccettive”.
Precauzioni
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari).
Renali/Cardiache/Epatiche
In pazienti con compromissione renale, cardiaca o epatica e negli anziani si richiede cautela, poiché l’uso di FANS può comportare un peggioramento della funzione renale. MISOFENAC 75 deve essere somministrato solamente in circostanze eccezionali e sotto stretto monitoraggio clinico nelle seguenti condizioni: avanzata insufficienza cardiaca, avanzata insufficienza renale, avanzata malattia epatica, grave disidratazione.
I metaboliti del diclofenac sono eliminati principalmente attraverso i reni (vedere paragrafo 5.2). L’entità dell’accumulo dei metaboliti nei pazienti con insufficienza renale non è stata studiata. Come con altri FANS i cui metaboliti vengono escreti per via renale, i pazienti con grave compromissione della funzionalità renale devono essere attentamente monitorati.
In casi rari i FANS, compreso il diclofenac/misoprostol, possono causare nefrite interstiziale, glomerulite, necrosi papillare e sindrome nefrotica. I FANS inibiscono la sintesi della prostaglandina renale, che supporta il mantenimento della perfusione renale nei pazienti con diminuzione del flusso ematico renale e del volume ematico. In questi pazienti la somministrazione di un FANS può scatenare uno scompenso renale conclamato, cui fa generalmente seguito la ripresa dello status quo ante all’interruzione della terapia con FANS. I pazienti maggiormente a rischio di incorrere in queste reazioni sono quelli con scompenso cardiaco congestizio, cirrosi epatica, sindrome nefrotica e malattia renale conclamata. Tali pazienti devono essere sottoposti ad un attento monitoraggio durante la terapia con FANS.
Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiché in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema.
Analogamente agli altri FANS, l’associazione diclofenac/misoprostol può portare alla comparsa di ipertensione o al peggioramento dell’ipertensione pre-esistente, entrambe le quali possono contribuire ad una maggiore incidenza degli eventi cardiovascolari. I FANS, compresa l’associazione diclofenac/misoprostol, devono essere usati con cautela nei pazienti ipertesi. La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata durante l’instaurazione della terapia con diclofenac/misoprostol e per tutto il corso del trattamento.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con diclofenac soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per eventi cardiovascolari (per es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac, specialmente ad alti dosaggi (150 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di gravi eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus).
Sia i medici sia i pazienti devono fare attenzione al possibile sviluppo di tali eventi, anche in assenza di sintomi cardiovascolari precedenti. I pazienti devono essere informati circa i segni e/o sintomi di tossicità cardiovascolare grave e delle misure da adottare in questi casi (vedere paragrafo 4.3).
Sistema Sanguigno/Gastrointestinale
I FANS, compreso diclofenac/misoprostol, possono causare eventi avversi gastrointestinali gravi tra cui infiammazione, emorragia, ulcerazione e perforazione dello stomaco, dell’intestino tenue o dell’intestino crasso, che possono essere fatali. Quando si verificano emorragie gastrointestinali o ulcerazioni nei pazienti in terapia con diclofenac/misoprostol, il trattamento deve essere interrotto. Questi eventi possono insorgere in qualsiasi momento della terapia, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali.
I pazienti con il più alto rischio di sviluppare questo tipo di eventi gastrointestinali in corso di terapia con FANS sono quelli in trattamento con alte dosi, gli anziani, i pazienti con malattia cardiovascolare, i pazienti che assumono contemporaneamente aspirina o quelli con precedente storia o situazione attuale di patologie gastrointestinali quali ulcerazione, emorragia gastrointestinale o condizioni infiammatorie.
Bisogna quindi usare con cautela diclofenac/misoprostol in questi pazienti, iniziando il trattamento con la più bassa dose disponibile (vedere paragrafo 4.3).
Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti piastrinici come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).
Similmente ad altri FANS, MISOFENAC 75 può ridurre l’aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamento. Si raccomanda un monitoraggio aggiuntivo in pazienti con disordini ematopoietici, con sistema di coagulazione difettivo o con precedenti di sanguinamento cerebrovascolare.
Cautela è richiesta in pazienti con colite ulcerativa o Morbo di Crohn, poiché tali condizioni possono essere esacerbate (vedi sezione 4.8).
Si deve prestare cautela in pazienti anziani ed in pazienti in terapia con corticosteroidi, altri FANS o anti-coagulanti (vedere paragrafo 4.5).
Reazioni cutanee
Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l’uso dei FANS, incluso diclofenac/misoprostol (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a più alto rischio di questi eventi: l’insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Diclofenac/misoprostol deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Ipersensibilità
I FANS possono scatenare broncospasmo in pazienti affetti o con precedenti di asma bronchiale o malattie allergiche.
Trattamento a lungo termine
Come misura precauzionale, tutti i pazienti in trattamento di lunga durata con FANS devono essere controllati (es. funzione renale, epatica ed esame ematologico). Durante il trattamento a lungo termine con alte dosi di farmaci analgesici/antinfiammatori, può verificarsi cefalea che non va trattata con dosi più alte del medicinale.
MISOFENAC può mascherare stati febbrili e quindi una infezione di base.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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I FANS possono ridurre l’effetto natriuretico dei diuretici per inibizione della sintesi intrarenale delle prostaglandine. La somministrazione contemporanea di diuretici risparmiatori di potassio può essere associata ad un aumento dei livelli sierici di potassio e pertanto la potassiemia deve essere monitorata.
Gli inibitori della cicloossigenasi come il diclofenac, possono aumentare la tossicità renale della ciclosporina a causa dei loro effetti sulle prostaglandine renali. Il rischio di nefrtotossicità è potenzialmente maggiore quando i FANS sono somministrati con il tacrolimus.
Le concentrazioni plasmatiche allo steady state di litio e digossina possono essere aumentate, mentre quelle di ketoconazolo diminuite.
Gli studi farmacodinamici con diclofenac non hanno evidenziato un potenziamento dell’attività degli ipoglicemizzanti orali e dei farmaci anticoagulanti; malgrado ciò, essendo state riportate interazioni con altri FANS, è opportuno tuttavia adottare cautela e adeguato monitoraggio in caso di trattamento concomitante (vedere quanto riportato sull’aggregazione piastrinica nel paragrafo sulle precauzioni).
Si raccomanda cautela quando MISOFENAC 75 viene somministrato con anticoagulanti a causa della diminuzione dell’aggregazione piastrinica. I FANS possono potenziare l’effetto di anticoagulanti quali warfarin, agenti antiaggregganti piastrinici come l’aspirina, e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, aumentando quindi il rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).
Casi di ipo e iperglicemia sono stati riscontrati quando il diclofenac sia stato associato a farmaci ipoglicemizzanti.
Cautela è necessaria in corso di somministrazione contemporanea di metotrexato e FANS, poiché questi possono indurre un incremento delle concentrazioni plasmatiche di metotrexato, aumentandone la tossicità.
La somministrazione contemporanea di altri FANS o corticosteroidi può aumentare la frequenza di ulcerazioni o emorragie gastrointestinali, e degli effetti indesiderati in generale.
Antiipertensivi inclusi diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II: i FANS possono ridurre l’efficacia dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi.
Nei pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa), la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell’angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi può portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
Il verificarsi di queste interazioni deve essere considerato in pazienti che assumono diclofenac/misoprostol in concomitanza con ACE inibitori o un antagonista dell’angiotensina II.
Gli antiacidi possono ritardare l’assorbimento del diclofenac. È stato dimostrato che antiacidi a base di magnesio aggravano la diarrea associata alla somministrazione di misoprostolo.
I risultati degli studi condotti su animali indicano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associate alla somministrazione di antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e chinoloni possono incorrere in un aumentato rischio di sviluppare convulsioni.
I FANS non devono essere utilizzati negli 8-12 giorni successivi alla assunzione di mifepristone dal momento che possono ridurre l’effetto del mifepristone.
Gravidanza
MISOFENAC 75 è controindicato nelle donne in gravidanza accertata o che stanno pianificando una gravidanza in quanto il misoprostol,inducendo le contrazioni uterine, è associato ad aborto, parto prematuro e morte fetale. L’uso di misoprostol è stato associato a difetti alla nascita.
Il diclofenac può inoltre indurre una chiusura prematura del dotto arterioso.
Le donne in età fertile non devono essere sottoposte a terapia con diclofenac/misoprostol a meno che non si escluda una gravidanza, e devono quindi essere opportunamente informate dell’importanza di adeguate misure contraccettive in corso di trattamento. In caso di presunta gravidanza l’uso del prodotto deve essere interrotto.
Allattamento
Nella madre, misoprostol è trasformato rapidamente nel suo metabolita acido, che è biologicamente attivo ed escreto nel latte materno. Diclofenac è escreto nel latte materno in quantità minime. In genere, i potenziali effetti sul lattante derivanti da qualsiasi esposizione al misoprostol e ai suoi metaboliti attraverso l’allattamento naturale sono sconosciuti. Tuttavia, la diarrea è un effetto indesiderato riconosciuto del misoprostol e può verificarsi nei bambini allattati al seno.
MISOFENAC 75 non deve quindi essere somministrato nelle madri che allattano.
Pazienti che soffrono di vertigini o di altri disturbi del sistema nervoso centrale non devono guidare veicoli o usare macchinari se in terapia con FANS.
Nella sottostante tabella è riportata l’incidenza delle reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici controllati in cui MISOFENAC è stato somministrato a oltre 2.000 pazienti. Inoltre, le reazioni avverse segnalate nella fase successiva alla commercializzazione sono quelle la cui frequenza non può essere calcolata a partire dai dati disponibili, come le segnalazioni spontanee, e sono state elencate sotto “Frequenza non nota”. Gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale.
Classe Sistemico-Organica | Molto Comuni (>1/10) | Comuni (>1/100 e <1/10) | Non Comuni (>1/1.000 e <1/100) | Rari (>1/10.000 e <1/1.000) | Frequenza non nota (Esperienza post-marketing) |
Infezioni e infestazioni | | | | | Meningite asettica¹ |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | Trombocitopenia | | Anemia aplastica, agranulocitosi, anemia emolitica, leucopenia |
Disturbi del sistema immunitario | | | | Reazione anafilattica | Ipersensibilità |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | | | | Anoressia |
Disturbi psichiatrici | | Insonnia | | | Reazioni psicotiche, disorientamento, depressione, ansia, incubi, alterazioni dell’umore, irritabilità |
Patologie del sistema nervoso | | Cefalea, capogiri | | | Convulsioni, disordini della memoria, sonnolenza, tremori, disturbi del gusto, parestesia |
Patologie dell’occhio | | | | | Alterazioni della vista, offuscamento della vista |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | | | | Tinnito |
Patologie cardiache | | | | | Insufficienza cardiaca, palpitazioni |
Patologie vascolari | | | | | Shock, ipertensione, ipotensione, vasculite |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | | | Asma, polmonite, dispnea |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale, diarrea², nausea, dispepsia | Gastrite, vomito, flatulenza, eruttazione, stipsi, ulcera peptica | Stomatite | | Perforazione gastrointestinale³, emorragia gastrointestinale³, melena, ematemesi, colite, morbo di Crohn, disturbi esofagei, ulcerazione della bocca, glossite, edema della lingua, secchezza della bocca |
Patologie epatobiliari | | Aumento dell’alanina amino-transferasi | | Epatite, ittero | Epatite fulminante, aumento dell’aspartato amino-transferasi, aumento della birilubinemia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eritema multiforme, rash, prurito | Porpora, orticaria | Angioedema | Necrolisi epidermica tossica4, sindrome di Stevens-Johnson4, dermatite esfoliativa4, dermatite bollosa, porpora di Henoch Schonlein, rash mucocutaneo, rash vescicolare, reazioni di fotosensibilità, alopecia, orticaria |
Patologie renali e urinarie | | | | | Insufficienza renale, insufficienza renale acuta, necrosi papillare renale, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica, proteinuria, ematuria |
Condizioni di gravidanza, puerperio e perinatali | | | | | Morte intrauterina, rottura uterina, aborto incompleto, neonato prematuro, sindrome anafilattoide della gravidanza, placenta o membrane ritenute, contrazioni uterine anomale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | | Menorragia, metrorragia, emorragia vaginale, emorragia postmenopausale | | Emorragia uterina |
Patologie congenite, familiari e genetiche | | | | | Difetti alla nascita |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | | | | Edema5, dolore toracico, edema al viso, fatica, piressia, brividi, infiammazione |
Esami diagnostici | | Aumento della fosfatasi alcalina ematica | | | Diminuzione dell’emoglobina |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | | | | | Perforazione uterina |
1 I sintomi della meningite asettica (rigidità al collo, cefalea, nausea, vomito, febbre o stato di coscienza alterato) sono stati segnalati durante il trattamento con i FANS. I pazienti con malattie autoimmuni (es. Lupus eritematoso, malattie miste dei tessuti connetivi) sembrano essere più sensibili.
2 La diarrea è di solito da lieve a moderata e transitoria; può essere minimizzata somministrando MISOFENAC 75 con il cibo ed evitando l’uso contemporaneo di antiacidi prevalentemente a base di magnesio.
3 La perforazione o l’emorragia gastrointestinale possono essere talvolta fatali, specialmente negli anziani (vedere paragrafo 4.4).
4 Reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, sono state segnalate molto raramente (vedere paragrafo 4.4).
5 Specialmente in pazienti con ipertensione o funzionalità renale compromessa (vedere paragrafo 4.4).
Data la mancanza di denominatori e numeratori matematici precisi e/o affidabili, il sistema di segnalazione spontanea degli eventi avversi con cui vengono raccolti i dati di sicurezza nella fase successiva alla commercializzazione nontiene conto degli effetti indesiderati in base alla frequenza effettiva, in un modo che sia significativo dal punto di vista medico.
Per quanto riguarda la frequenza relativa delle segnalazioni delle reazioni avverse durante la sorveglianza post-marketing, gli effetti indesiderati segnalati con maggiore frequenza al Titolare dell’Autorizzazione all’Immissione in Commercio sono stati quelli a livello gastrointestinale (circa il 45% di tutte le segnalazioni contenute nel database aziendale di sicurezza), seguiti dalle reazioni cutanee/di ipersensibilità, in linea con il conosciuto profilo di effetti indesiderati della categoria dei FANS.
Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l’uso di diclofenac, specialmente ad alte dosi (150 mg/die) e per trattamenti di lunga durata, può essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4).
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La dose tossica di MISOFENAC 75 non è stata determinata e non vi è esperienza di sovradosaggio. In caso di sovradosaggio può verificarsi un aumento degli effetti farmacologici.
Il trattamento di un avvelenamento acuto da FANS si basa essenzialmente su misure di sostegno sistemico e sintomatiche. È ragionevole prendere misure per ridurre l’assorbimento di qualunque farmaco assunto recentemente per mezzo di induzione di vomito, lavanda gastrica, o trattamento con carbone attivato.
Categoria farmacoterapeutica (codice ATC): M01AB55
MISOFENAC 75 è un farmaco antiinfiammatorio non steroideo efficace nel trattamento di segni e sintomi di affezioni artritiche.
Tale attività è dovuta alla presenza del diclofenac, che si è dimostrato avere proprietà antiinfiammatorie e analgesiche.
MISOFENAC 75 contiene inoltre una componente protettiva per la mucosa gastroduodenale, costituita dal misoprostol, un analogo sintetico della prostaglandina E1, che aumenta la produzione di vari fattori che mantengono l’integrità della mucosa gastro-duodenale.
A parità di dose giornaliera di diclofenac (150 mg), MISOFENAC 75, 2 cpr/die, fornisce 200 mcg di misoprostol in meno rispetto a MISOFENAC, 3 cpr/die, e può migliorare in alcuni pazienti il profilo terapeutico.
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I profili farmacocinetici a seguito di somministrazione orale di una dose singola o di dosi multiple di diclofenac sodico e di misoprostol somministrati sotto forma di MISOFENAC 75 sono simili ai profili ottenuti quando i due farmaci vengono assunti separatamente. Non ci sono interazioni farmacocinetiche tra i due componenti, tranne una lieve diminuzione della Cmax del diclofenac sodico quando somministrato contemporaneamente al misoprostol.
Il diclofenac sodico viene completamente assorbito nel tratto gastrointestinale dopo somministrazione orale a digiuno. A causa del metabolismo di primo passaggio, solo il 50% della dose assorbita è resa sistematicamente disponibile. Il picco plasmatico viene raggiunto in 2 ore (intervallo 1-4 ore), quando somministrato in dose singola a digiuno. A stomaco pieno, la Tmax del diclofenac aumenta a 4 ore. L’area sotto la curva (AUC) della concentrazione plasmatica è proporzionale alla dose in un intervallo compreso tra 25 mg e 150 mg. Dopo somministrazione delle compresse di MISOFENAC 75 assieme agli alimenti, l’assorbimento allo steady-state del diclofenac diminuisce, la Cmax e l’AUC sono ridotte di circa il 40% e il 20% rispettivamente.
L’emivita è di circa 2 ore. La clearance e il volume di distribuzione sono pari rispettivamente a circa 350 ml/min e 550 ml/kg. Più del 99% del diclofenac sodico è legato reversibilmente all’ albumina plasmatica, e ciò non sembra essere dipendente dall’età.
Il diclofenac sodico viene eliminato attraverso metabolismo e conseguenteescrezione urinaria e biliare del metabolita coniugato al glucuronide e al solfato. Circa il 65% della dose viene escreta nelle urine ed il 35% nella bile. Meno dell’1% del farmaco somministrato viene escreto immodificato.
Il misoprostol viene assorbito rapidamente ed abbondantemente e viene trasformato rapidamente nel suo metabolita attivo, l’acido misoprostolico, che viene eliminato con un’emivita di eliminazione pari a circa 30 minuti. In studi a dose ripetuta non si è verificato accumulo di acido misoprostolico e lo steady-state plasmatico è stato raggiunto in 2 giorni. Meno del 90% di acido misoprostolico è legato alle proteine plasmatiche. Circa il 70% della dose somministrata è escreta con le urine principalmente come metaboliti biologicamente inattivi.
Sono stati eseguiti studi a dose singola e dose ripetuta comparando la farmacocinetica di MISOFENAC 75 a quelle di diclofenac 75 mg e misoprostol 200 mcg somministrati separatamente. La bioequivalenza tra i due metodi di somministrazione del diclofenac è stata dimostrata per l’AUC e la percentuale di assorbimento (Cmax/AUC). La bioequivalenza allo steady state in condizioni digiuno è stata dimostrabile in termini di AUC. Il cibo ha ridotto la velocità e la percentuale di assorbimento di diclofenac sia per MISOFENAC 75 che per l’associazione di diclofenac. Non è stata stabilita una bioequivalenza statistica nonostante il valore praticamente identico delle AUC nei soggetti a stomaco pieno allo steady state. Ciò tuttavia è dovuto agli ampi coefficienti di variazione presenti in questi studi dovuti all’estesa variabilità tra individui nel tempo di assorbimento e al notevole metabolismo di primo passaggio del diclofenac.
La bioequivalenza in termini di AUC (0-24 ore) è stata dimostrata comparando la farmacocinetica allo steady state di MISOFENAC 75, 2 cpr/die, con quella dell’associazione diclofenac 50 mg/misoprostol 200 mcg, 3 cpr/die, regimi che forniscono entrambi una dose giornaliera totale di diclofenac pari a 150 mg. Per quanto concerne la somministrazione di misoprostol, la bioequivalenza è stata dimostratata dopo dose singola di MISOFENAC 75 o di misoprostol somministrato da solo. Allo steady state il cibo riduce la Cmax di misoprostol dopo somministrazione di MISOFENAC 75 e ritarda leggermente l’assorbimento, ma l’AUC è equivalente.
Negli studi di cosomministrazione effettuati sugli animali, l’aggiunta di misoprostol non ha incrementato gli effetti tossici del diclofenac. L’associazione ha inoltre mostrato di non essere teratogena o mutagena. I singoli componenti non evidenziano un potenziale carcinogenico.
Il misoprostol somministrato negli animali a dosi molte volte superiori rispetto a quella terapeutica raccomandata ha causato iperplasia della mucosa gastrica. Questa risposta, caratteristica delle prostaglandine di tipo E, è reversibile in seguito a sospensione del trattamento.
Le compresse di MISOFENAC 75 contengono:
Nucleo : lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais, povidone K-30, magnesio stearato.
Strato esterno : acido metacrilico copolimero tipo C, sodio idrossido, talco, trietilcitrato, ipromellosa, crospovidone, olio di ricino idrogenato, silice colloidale anidra, cellulosa microcristallina.
Non pertinente.
3 anni
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nella confezione originale.
Blister di alluminio formati a freddo in confezioni da 10, 20, 30, 60, 90, 100 e 140 compresse.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
BIOINDUSTRIA Farmaceutici S.r.l.
Via Isonzo, 71 – 04100 Latina
Concessionario per la vendita in Italia:
Istituto LUSO FARMACO d’Italia S.p.A.
Via W. Tobagi, 8 – 20068 Peschiera Borromeo (MI)
75 mg + 200 mcg compresse a rilascio modificato – 10 compresse A.I.C. 029316054/M
75 mg + 200 mcg compresse a rilascio modificato – 30 compresse A.I.C. 029316041/M
23 maggio 1997/23 gennaio 2007
28 settembre 2009