Pletal 100 Mg Compresse.
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

PLETAL 100 MG COMPRESSE.


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa contiene 100 mg di cilostazolo

Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa

Compresse bianche, rotonde, piatte, con la scritta “OG30” incisa su un lato.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Pletal è indicato per aumentare la distanza percorsa a piedi senza dolore e la distanza massima in pazienti con claudicatio intermittens, senza dolore a riposo e senza necrosi dei tessuti periferici (arteriopatia periferica – classe Fontaine II).



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

La dose raccomandata di cilostazolo è di 100 mg due volte al giorno. Il cilostazolo deve essere assunto 30 minuti prima o due ore dopo la colazione e il pasto serale.

L’assunzione del cilostazolo insieme al cibo ha evidenziato un aumento delle concentrazioni plasmatiche massime (Cmax) del cilostazolo, che possono essere associate ad un aumento dell’incidenza di effetti indesiderati.

Un trattamento di 16-24 settimane può migliorare notevolmente la distanza percorsa a piedi. Alcuni benefici possono essere osservati dopo un trattamento di 4-12 settimane.

Il medico deve prendere in considerazione terapie alternative se il cilostazolo non risulta efficace dopo sei mesi di trattamento.

Pazienti anziani

Non esistono indicazioni speciali sul dosaggio negli anziani.

Bambini

La sicurezza e l’efficacia nei bambini non sono state stabilite.

Insufficienza renale

Non è necessario un aggiustamento della dose in pazienti con clearance della creatinina > 25 ml/min. Il cilostazolo è controindicato in pazienti con clearance della creatinina ≤ 25 ml/min.

Insufficienza epatica

Nei pazienti con epatopatia lieve non è necessario alcun adattamento della dose. Non sono disponibili dati su pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave. Il cilostazolo viene prevalentemente metabolizzato attraverso gli enzimi epatici ed è quindi controindicato nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

· Accertata ipersensibilità al cilostazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti;

· grave insufficienza renale: clearance della creatinina < 25 ml/min;

· insufficienza epatica moderata o grave;

· insufficienza cardiaca congestizia;

· gravidanza;

· pazienti con nota predisposizione alle emorragie (per es. ulcera peptica attiva, ictus emorragico nei 6 mesi precedenti, retinopatia diabetica proliferativa, ipertensione scarsamente controllata);

· pazienti con storia di tachicardia ventricolare, di fibrillazione ventricolare e di extrasistolia multifocale ventricolare, sia adeguatamente trattati che non, e pazienti con allungamento dell’intervallo QT.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

I pazienti devono essere sollecitati a riferire qualsiasi episodio di emorragia o di comparsa di ematomi. In caso di emorragia retinica la somministrazione del cilostazolo deve essere interrotta. Fare riferimento ai paragrafi 4.3 Controindicazioni e 4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione per ulteriori note sulle emorragie.

Grazie all’effetto inibitorio del cilostazolo sull’aggregazione piastrinica, è possibile che in concomitanza di interventi chirurgici (inclusi anche quelli meno invasivi, come l’estrazione dentaria) si osservi un aumento del rischio di emorragia. Se un paziente deve essere sottoposto a chirugia elettiva e un effetto antiaggregante non è necessario, il cilostazolo deve essere sospeso 5 giorni prima dell’intervento chirurgico.

Sono stati riportati casi rari o molto rari di anomalie ematiche comprese trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, pancitopenia e anemia aplastica (vedi paragrafo 4.8). Nella maggior parte dei pazienti i sintomi regrediscono interrompendo l’assunzione del cilostazolo. Tuttavia, alcuni casi di pancitopenia e anemia aplastica hanno avuto un esito fatale.

Oltre a riferire episodi di emorragia e di ematomi, i pazienti devono essere sollecitati a riportare immediatamente ogni altro segno che possa suggerire uno sviluppo precoce di discrasia ematica come piressia o mal di gola. Deve essere eseguito un profilo ematico completo se si sospetta un’infezione o se esiste evidenza clinica di discrasia ematica. L’assunzione del cilostazolo deve essere rapidamente interrotta se esiste evidenza clinica o di laboratorio di anomalie ematiche.

Si raccomanda cautela nella somministrazione contemporanea di cilostazolo e di inibitori o induttori dei citocromi CYP3A4 e CYP2C19 o di substrati del citocromo CYP3A4. Per ulteriori informazioni vedere paragrafo 4.5.

È necessaria cautela quando si prescrive il cilostazolo a pazienti con ectopia atriale o ventricolare e a pazienti con fibrillazione atriale o flutter.

È necessaria cautela quando si somministra il cilostazolo insieme ad altri agenti che potenzialmente possono ridurre la pressione sanguigna, a causa della possibilità di effetti ipotensivi additivi con tachicardia riflessa. Fare riferimento anche al paragrafo 4.8.

È necessaria cautela quando si somministra il cilostazolo contemporaneamente ad altri agenti che inibiscono l’aggregazione piastrinica. Fare riferimento al paragrafo 4.5


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Inibitori dell’aggregazione piastrinica

Il cilostazolo è un inibitore della PDE III con attività antipiastrinica. In uno studio clinico su soggetti sani, la somministrazione di 150 mg due volte al giorno per cinque giorni non ha causato un prolungamento del tempo di emorragia.

Acido acetilsalicilico

La somministrazione contemporanea (≤ 4 giorni) di acido acetilsalicilico e del cilostazolo ha evidenziato un aumento del 23-25 % dell’inibizione dell’aggregazione piastrinica ex vivo indotta da ADP, rispetto alla somministrazione del solo acido acetilsalicilico.

Non è emersa nessuna apparente tendenza di una maggiore incidenza di eventi emorragici avversi nei pazienti che assumevano il cilostazolo e l’acido acetilsalicilico rispetto ai pazienti che assumevano placebo e dosi equivalenti di acido acetilsalicilico.

Clopidogrel e altri medicinali antipiastrinici

La somministrazione concomitante di cilostazolo e clopidogrel non ha alcun effetto sulla conta delle piastrine, sul tempo di protrombina (PT) o sul tempo parziale di tromboplastina attivata (aPTT). Tutti i volontari sani dello studio hanno mostrato un tempo di emorragia prolungato con l’assunzione del solo clopidrogel e la somministrazione concomitante del cilostazolo non ha avuto un effetto additivo significativo sul tempo di sanguinamento. È necessaria cautela nella somministrazione del cilostazolo insieme a medicinali che inibiscono l’aggregazione piastrinica. È necessario monitorare il tempo di emorragia a intervalli regolari. È richiesta particolare cautela nei pazienti sottoposti a terapia antipiastrinica multipla.

Anticoagulanti orali come warfarin

In uno studio clinico con dose singola non sono stati osservati né inibizione del metabolismo del warfarin né effetti sui parametri della coagulazione (PT, aPTT, tempo di emorragia). Tuttavia, è necessaria cautela nei pazienti trattati contemporaneamente con il cilostazolo e con agenti anticoagulanti; si rende necessario un monitoraggio frequente per ridurre il rischio di emorragia.

Inibitori del citocromo P-450 (CYP)

Il cilostazolo viene ampiamente metabolizzato dagli enzimi CYP, in particolare CYP3A4 e CYP2C19, e in misura minore CYP1A2. Il metabolita deidro, che ha una potenza di inibizione dell’aggregazione piastrinica da 4 a 7 volte superiore a quella del cilostazolo, sembra essere formato principalmente attraverso il citocromo CYP3A4. Il metabolita 4-trans-idrossi che ha una potenza di un quinto rispetto al cilostazolo sembra si formi prevalentemente nel citocromo CYP2C19.

Pertanto i medicinali che inibiscono il CYP3A4 (es. alcuni macrolidi, azoli antifungini, inibitori della proteasi) o il CYP2C19 (es. inibitori della pompa protonica) aumentano l’attività farmacologica totale del cilostazolo del 32% e rispettivamente del 42%, e possono aumentare gli effetti indesiderati del cilostazolo. Una riduzione della dose di cilostazolo a 50 mg 2 volte al giorno può essere presa in considerazione in base alla tollerabilità e alla risposta clinica individuali.

La somministrazione di 100 mg di cilostazolo al settimo giorno di somministrazione di eritromicina (un debole inibitore di CYP3A4) 500 mg tre volte die, ha evidenziato un aumento dell’AUC del cilostazolo del 74% e una riduzione del 24% dell’AUC del metabolita deidro, causando tuttavia un aumento notevole dell’AUC del metabolita 4`-trans-idrossi.

La somministrazione contemporanea di dosi singole di 400 mg di ketoconazolo (un potente inibitore di CYP3A4) e di 100 mg di cilostazolo ha comportato un aumento pari al 117% dell’AUC del cilostazolo, accompagnato da una diminuzione pari al 15% dell’AUC del metabolita deidro e da un aumento pari all’87% dell’AUC del metabolita 4`-trans-idrossi, ciò ha determinato un aumento dell’attività farmacologica totale del 32% rispetto al solo cilostazolo.

Somministazioni di 100 mg di cilostazolo 2 volte al giorno in associazione a 180 mg di diltiazem (un inibitore del CYP3A4) una volta al giorno, hanno comportato un aumento dell’AUC del cilostazolo pari al 44%.

La somministrazione contemporanea non ha influenzato l’esposizione al metabolita deidro, ma è stato evidenziato un aumento dell’AUC del metabolita 4`- trans-idrossi pari al 40%. In pazienti sottoposti a studi clinici è stato evidenziato che l’uso concomitante di diltiazem ha aumentato l’AUC del cilostazolo del 53%.

La somministrazione di una singola dose di 100 mg di cilostazolo con 240 mg di succo di pompelmo (un inibitore del CYP3A4 intestinale) non ha evidenziato effetti di nota sulla farmacocinetica del cilostazolo.

La somministrazione di una singola dose di 100 mg di cilostazolo al settimo giorno della somministrazione di 40 mg di omeprazolo (un inibitore del CYP2C19) una volta die ha aumentato l’AUC del cilostazolo del 26% con un aumento dell’AUC del metabolita deidro del 69% e una diminuzione dell’AUC del metabolita 4’ – trans-idrossi del 31%, questo ha comportato un aumento dell’attività farmacologica totale del 42% rispetto al solo cilostazolo.

Substrati degli enzimi citocromo P-450

E’ stato dimostrato che il cilostazolo aumenta del 70 % l’AUC della lovastatina (substrato sensibile di CYP3A4) e del suo acido b-idrossi.

E’ necessaria cautela quando il cilostazolo è somministrato contemporaneamente con substrati di CYP3A4 con un indice terapeutico ristretto (es. cisapride, alofantrina, pimozide, ergot derivati). E’ necessaria cautela in caso di somministrazione contemporanea con simvastatina.

Induttori degli enzimi citocromo P-450

Gli effetti degli induttori del CYP3A4e del CYP2C19 (come carbamazepina, fenitoina, rifampicina e l’erba di San Giovanni) sulla farmacocinetica del cilostazolo non sono stati valutati. Quando il cilostazolo è somministrato contemporaneamente con induttori del CYP3A4e del CYP2C19 l’effetto antipiastrinico può essere teoricamente alterato e deve essere attentamente monitorato.

Negli studi clinici, il fumo (che induce il CYP1A2) ha diminuito le concentrazioni plasmatiche del cilostazolo del 18%.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

Non ci sono dati adeguati sull’uso di cilostazolo in donne in gravidanza.

Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedi paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per la specie umana non è noto.

Pletal non deve essere usato durante la gravidanza.

Allattamento

In studi su animali è stato evidenziato che il cilostazolo passa nel latte materno.

L’escrezione del cilostazolo nel latte umano non è nota. L’uso di Pletal non è raccomandato durante l’allattamento considerato il possibile effetto dannoso sui lattanti di madri trattate,


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Il cilostazolo può causare capogiri e i pazienti devono essere indotti alla prudenza nella guida di veicoli o nell’uso di macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Le reazioni avverse più frequenti riferite negli studi clinici sono state cefalea (> 30%), diarrea e anomalie delle feci (> 15% rispettivamente). Queste reazioni in genere sono state di intensità da leggera a moderata e a volte sono migliorate riducendo la dose.

Le reazioni avverse riportate negli studi clinici e nel periodo post-marketing sono incluse nella tabella qui di seguito riportata.

Le frequenze corrispondono a:

Molto comune ≥ 1/10

Comune ≥ 1/100, < 1/10

Non comune ≥ 1/1000, < 1/100

Raro ≥ 1/10000, < 1/1000

Molto raro ≥ 1/10000, non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Le frequenze delle reazioni osservate nel periodo post-marketing non sono note (non possono essere definite sulla base dei dati disponibili).

Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: ecchimosi
Non comune: anemia
Raro: aumento del tempo di sanguinamento, trombocitemia
Non nota: tendenza al sanguinamento, trombocitopenia, granulocitopenia, agranulocitosi, leucopenia, pancitopenia, anemia aplastica
Disturbi del sistema immunitario Non comune: reazione allergica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Comune: edema (periferico, viso).
Non comune: iperglicemia, diabete mellito
Non nota: anoressia
Disturbi psichiatrici Non comune: ansia
Patologie del sistema nervoso Molto comune: cefalea
Comune: capogiri
Non comune: insonnia, sogni anomali
Non nota: paresi, ipoestesia
Patologie dell’occhio Non nota: congiuntivite
Patologie dell’orecchio e del labirinto Non nota: tinnito
Patologie cardiache Comune: palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, aritmia, extrasistole ventricolari
Non comune: infarto del miocardio, fibrillazione atriale, insufficienza cardiaca congestizia, tachicardia sopraventricolare, tachicardia ventricolare, sincope
Patologie vascolari Non comune: emorragie oculari, epistassi, emorragie gastrointestinali, emorragie non specifiche, ipotensione ortostatica
Non nota: vampate di calore, ipertensione, ipotensione, emorragia cerebrale, emorragia polmonare, emorragia muscolare, emorragia della vie respiratorie, emorragia sottocutanea
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: rinite, faringite
Non comune: dispnea, polmonite, tosse
Non nota: polmonite interstiziale
Patologie gastrointestinali Molto comune: diarrea, anomalie delle feci
Comune: nausea e vomito, dispepsia, flatulenza, dolore addominale
Non comune: gastrite
Patologie epatobiliari Non nota: epatite, anomalie della funzionalità epatica, ittero
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: rash, prurito
Non nota: eczema, eruzioni cutanee, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Non comune: mialgia
Patologie renali e urinarie Raro: insufficienza renale, ridotta funzionalità renale
Non nota: ematuria, pollachuria
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: dolore al petto, astenia
Non comune: brividi
Non nota: piressia, malessere, dolore
Esami diagnostici Non nota: aumento dei livelli di acido urico, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica

Un aumento dell’incidenza di palpitazione e di edema periferico è stato evidenziato nella associazione del cilostazolo con altri vasodilatatori che causano tachicardia riflessa, per es. diidropiridina, che blocca i canali del calcio.

L’unico evento avverso che ha reso necessaria l’interruzione della terapia nel 3% dei pazienti trattati con il cilostazolo è stato il manifestarsi di cefalea. Altre cause frequenti di interruzione sono state palpitazioni e diarrea (entrambi 1,1 %).

Il cilostazolo per se può causare un aumento del rischio di sanguinamento e questo rischio può aumentare in seguito alla somministrazione contemporanea di altri agenti con potenziale simile.

Il rischio di emorragie intraoculari può essere più alto nei pazienti con diabete.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Le informazioni disponibili sul sovradosaggio acuto sono limitate. I segni e sintomi previsti sono cefalea grave, diarrea, tachicardia e possibili aritmie cardiache.

I pazienti devono essere osservati e trattati con terapia di supporto. Lo stomaco deve essere svuotato inducendo il vomito o mediante lavanda gastrica, se indicato.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: agenti antitrombotici, inibitori dell’aggregazione piastrinica escl. eparina. Codice ATC: B0 1A C

I risultati ottenuti in nove studi controllati con placebo (in cui 1634 pazienti sono stati esposti al cilostazolo) hanno evidenziato che il cilostazolo migliora la capacità di esercizio, come dimostrato valutando la distanza assoluta di claudicazione (ACD o distanza massima percorsa a piedi) e la distanza di claudicazione iniziale (ICD o distanza percorsa a piedi senza dolore) con “treadmill test”. Dopo 24 settimane di trattamento, con cilostazolo 100 mg due volte al giorno, l’aumento dell’ ACD medio variava da 60,4 a 129,1 metri, mentre quello dell’ICD medio variava da 47,3 a 93,6 metri.

Una meta-analisi, basata sulle differenze medie ponderate nei nove studi, ha evidenziato un significativo miglioramento assoluto globale di 42 metri di ACD per il cilostazolo 2 volte al giorno, rispetto al miglioramento visto con placebo.

Questo corrisponde ad un miglioramento relativo del 100% vs placebo.

Questo effetto era inferiore nei diabetici rispetto ai non diabetici.

Studi su animali hanno evidenziato che il cilostazolo ha effetto vasodilatatore e ciò è stato dimostrato in piccoli studi sull’uomo misurando il flusso sanguigno della caviglia mediante pletismografia “strain gauge”. Il cilostazolo inibisce inoltre la proliferazione delle cellule muscolari lisce nel ratto e delle cellule muscolari umane in vitro; inoltre inibisce la reazione di rilascio piastrinico del fattore di crescita piastrino-derivato e del PF-4 nelle piastrine umane.

Studi condotti su animali e sull’uomo (in vivo ed ex vivo) hanno evidenziato che il cilostazolo causa l’inibizione reversibile dell’aggregazione piastrinica. L’inibizione è efficace contro una serie di aggreganti (compreso “shear stress”, acido arachidonico, collagene, ADP e adrenalina); nell’uomo l’inibizione perdura fino a 12 ore, e dopo l’interruzione della somministrazione del cilostazolo l ’aggregazione riprende entro 48-96 ore, senza “ef fetto rimbalzo” dell’iperaggregabilità piastrinica. Effetti sui lipidi plasmatici sono stati valutati in pazienti che assumevano Pletal. Dopo 12 settimane, in confronto con placebo, Pletal 100 mg due volte al giorno, riduceva i trigliceridi di 0,33 mmoli/litro (15%) e aumentava il colesterolo HDL di 0,10 mmoli/litro (10%).

Uno studio randomizzato, controllato in doppio cieco verso placebo e, di fase IV, è stato condotto per stabilire gli effetti a lungo termine del cilostazolo, in particolare sulla mortalità e sulla sicurezza. 1439 pazienti, affetti da claudicatio intermittens e senza scompenso cardiaco, sono stati trattati con cilostazolo o placebo fino a 3 anni. Secondo la curva di Kaplan-Maier a 36 mesi e con una mediana di osservazione a 18 mesi, il tasso di mortalità nel gruppo cilostazolo è stato pari a 5,6% (I.C. 95%: 2,8-8,4%) mentre nel gruppo placebo è stato pari a 6,8% (I.C. 95%: 1,9-11,5%). Il trattamento a lungo termine con cilostazolo si è dimostrato sicuro.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

A seguito di somministrazione di dosi multiple di cilostazolo 100 mg due volte die, in pazienti con patologia vascolare periferica lo stato stazionario viene raggiunto entro 4 giorni.

L’aumento del Cmax del cilostazolo e dei suoi metaboliti circolanti primari è minore rispetto al valore proporzionale dell’aumento della dose. Tuttavia, l’AUC del cilostazolo e dei suoi metaboliti aumenta proporzionalmente alla dose.

L’emivita di eliminazione apparente del cilostazolo è di 10,5 ore. Esistono due metaboliti principali, un deidro-cilostazolo e un 4’-trans-idrossi cilostazolo, entrambi con un’emivita apparentemente simile. Il deidro-metabolita è un antiaggregante piastrinico con attività maggiore di 4 - 7 volte rispetto al composto originale mentre l’attività del metabolita 4’-transidrossi corrisponde a un quinto dell’attività del composto originale. Le concentrazioni plasmatiche (AUC) del deidro metabolita e del 4’-trans-idrossi cilostazolo sono pari a circa il 41% e rispettivamente a circa il 12% della concentrazione di cilostazolo.

Il cilostazolo viene eliminato principalmente attraverso il metabolismo e la successiva escrezione urinaria dei metaboliti. Gli isoenzimi primari coinvolti nel suo metabolismo sono il citocromo P-450 CYP3A4, in misura minore CYP2C19 e in misura ancora minore CYP1A2.

La via primaria di eliminazione è l’urina (74%), mentre il resto viene escreto con le feci. Nell’urina viene escreta una quantità non misurabile di cilostazolo immodificato, e meno del 2% della dose viene escreta come metabolita deidro cilostazolo. Circa il 30% della dose viene escreto con l’urina come metabolita 4’- trans-idrossi. Il resto viene escreto come metaboliti, nessuno dei quali è superiore al 5 % dell’escrezione totale.

Il 95-98% del cilostazolo si lega alle proteine, in modo predominante all’albumina. I metaboliti deidro e 4’-trans-idrossi si legano alle proteine al 97,4 % e 66 % rispettivamente.

Non esiste evidenza che il cilostazolo induca enzimi microsomali epatici.

La farmacocinetica del cilostazolo e dei suoi metaboliti non è influenzata in modo significativo dall’età o dal sesso, in soggetti sani di età compresa fra 50 e 80 anni.

In pazienti con grave insufficienza renale, la frazione libera del cilostazolo era più alta del 27% e sia Cmax che AUC erano più bassi del 29% e 39% rispettivamente rispetto ai soggetti con funzionalità renale normale. Cmax e AUC del metabolita deidro erano più bassi del 41% e 47% rispettivamente nei pazienti con grave insufficienza renale rispetto a quelli con funzionalità renale normale.

Cmax e AUC del 4’-trans-idrossi cilostazolo erano superiori del 173% e 209% nei pazienti con grave insufficienza renale. Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti con clearance della creatinina < 25ml/min (vedi paragrafo 4.3).

Non esistono risultati su pazienti con insufficienza epatica da moderata a severa; essendo il cilostazolo estensivamente metabolizzato dagli enzimi epatici, il farmaco non deve essere usato in questi pazienti (vedi paragrafo 4.3).


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Il cilostazolo e parecchi dei suoi metaboliti sono inibitori dell’enzima fosfodiesterasi III, che inibisce la degradazione dell’AMP ciclico: ciò risulta in un incremento delle concentazioni di AMP ciclico in diversi tessuti, comprese le piastrine e le pareti dei vasi sanguigni.

Come altri medicinali con attività inotropa positiva e vasodilatatori, il cilostazolo produce lesioni cardiovascolari nei cani. Tali lesioni non sono state osservate in ratti o scimmie, e sono quindi considerate specie specifiche. La valutazione dell’intervallo QT in cani e scimmie ha mostrato che esso non si prolunga dopo somministrazione di cilostazolo o dei suoi metaboliti.

Studi di mutagenesi (mutazione genica batterica, riparazione del DNA batterico, mutazione genica in cellule di mammifero e aberrazioni cromosomiche del midollo di topi in vivo) sono risultati negativi.

In test in vitro condotti su cellule di ovaio di criceto cinese, il cilostazolo ha provocato un debole ma significativo incremento della frequenza di aberrazioni cromosomiche.

Nessun esito neoplastico anomalo è stato osservato in studi di carcinogenesi della durata di due anni, condotti in ratti con dosi orali fino a 500 mg/Kg/die e in topi con dosi fino a 1000 mg/Kg/die.

Nei ratti trattati in gravidanza, il peso del feto era ridotto. Inoltre, a dosaggi alti, è stato notato un aumento di anomalie esterne, viscerali e scheletriche dei feti. A dosaggi più bassi sono stati osservati ritardi dell’ossificazione. L’esposizione durante la gravidanza avanzata ha evidenziato un aumento dell’incidenza di nati morti e di basso peso nei nati vivi. Nei conigli è stato osservato un aumento dell’incidenza di ritardo dell’ossificazione.

Poiché non ci sono dati sull’impiego di cilostazolo in gravidanza, esso non deve essere assunto da donne in gravidanza.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Amido di mais, cellulosa microcristallina, calcio caramelloso, ipromellosa e magnesio stearato.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non applicabile.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Scatole contenenti 14, 20, 28, 30, 50, 56, 98, 100, 112 e 168 compresse oltre a confezioni ospedaliere con 70 (5x14) compresse in blister in PVC/alluminio. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Otsuka Pharmaceutical Europe Ltd
Hunton House
Highbridge Business Park
Oxford Road
Uxbridge
Middlesex, UB8 1HU
Regno Unito

Rappresentante per la vendita

Italfarmaco S.p.A
Viale F. Testi, 330
20126 Milano
Italia


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

100 mg compresse 14 compresse AIC 034887265/M

100 mg compresse 20 compresse AIC 034887277/M

100 mg compresse 28 compresse AIC 034887289/M

100 mg compresse 30 compresse AIC 034887291/M

100 mg compresse 50 compresse AIC 034887303/M

100 mg compresse 56 compresse AIC 034887315/M

100 mg compresse 98 compresse AIC 034887327/M

100 mg compresse 100 compresse AIC 034887339/M

100 mg compresse 112 compresse AIC 034887341/M

100 mg compresse 168 compresse AIC 034887354/M

100 mg compresse 70 compresse AIC 034887366/M CONFEZIONE OSPEDALIERA


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

06/11/2008


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Aprile 2010