Venimmun N 500 Mg; Venimmun N 2,5 G; Venimmun N 5 G; Venimmun N
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

 

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

Venimmun N 500 mg; Venimmun N 2,5 g; Venimmun N 5 g; Venimmun N 10 g:

 


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Immunoglobulina umana normale (7S) per somministrazione endovenosa.

Composizione quantitativa

1 ml della soluzione ricostituita con acqua per preparazioni iniettabili contiene immunoglobulina da plasma umano 50 mg, di cui: IgG almeno l’80% - con una distribuzione delle sottoclassi di IgG corrispondente essenzialmente a quella del plasma umano - IgA circa 12%, IgM circa 8%.

 


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Sostanza liofilizzata; dopo ricostituzione con il solvente accluso (acqua per preparazioni iniettabili) Venimmun N deve essere somministrato per via endovenosa

 


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Venimmun N viene usato nella terapia sostitutiva di disturbi da carenza anticorpale primaria e secondaria, e per la prevenzione e il trattamento di infezioni associate a queste condizioni. Oltre all'impiego nelle immunodeficienze primarie e secondarie, Venimmun N viene anche usato per modificare o controllare le risposte immunitarie individuali in diverse malattie, per esempio la porpora trombocitopenica idiopatica.

           

Sindromi da immunodeficienza primaria:

agammaglobulinemia ed ipogammaglobulinemia congenite;

deficit immunologici variabili;

gravi deficit immunologici combinati,

sindrome di Wiskott Aldrich.

Sindromi da immunodeficienza secondaria determinate da patologie di base quali, ad esempio, la leucemia linfocitica cronica.

Porpora trombocitopenica idiopatica (PTI), specialmente le forme acute dell'infanzia.

 



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Posologia

La posologia e la frequenza di somministrazione dipendono dall'impiego (sostituzione o profilassi), dall'emivita in vivo di ogni prodotto, dalla patologia e dall'età del paziente. Pertanto non sono possibili indicazioni assolute di un dosaggio standard. Le seguenti indicazioni di dosaggio possono essere prese a riferimento:

           

Terapia sostitutiva nella immunodeficienza primaria e secondaria:

100-400 mg/kg di peso corporeo ad intervalli mensili per riportare livelli di IgG patologicamente bassi al livello normale. La dose somministrata può essere elevata fino a 800 mg/kg o l'infusione più frequente quando il livello di IgG raggiunto nel sangue non è sufficiente o la sua riduzione è particolarmente rapida.

Porpora trombocitopenica idiopatica (PTI):

400 mg/kg di peso corporeo per 5 giorni consecutivi, oppure 1000 mg/kg di peso corporeo per 2 giorni consecutivi. Le dosi di mantenimento devono essere somministrate ad intervalli ove necessità cliniche impongano un aumento della conta piastrinica

Metodo di somministrazione

Ricostituire il liofilizzato come indicato al punto 6.6.

Soluzioni torbide o soluzioni con residui (precipitazioni / particelle) non devono essere utilizzate.

Prima della somministrazione, il prodotto deve essere portato a temperatura corporea

Per l’infusione utilizzare set per infusione standard.

           

Venimmun N deve essere somministrato per via endovenosa come soluzione al 5% secondo le seguenti modalità:

8 gocce/min (= 30 ml/h)  durante i primi 15 minuti,

16 gocce/min (= 60 ml/h)  nei 15 minuti successivi,

32 gocce/min (= 120 ml/h) fino  al  completamento della somministrazione.

In pazienti con antigenemia e febbre (ad esempio pazienti con neoplasie e infezioni croniche) la velocità di infusione non deve essere superiore a 60 ml/ora. In questi soggetti è in particolare necessaria l'osservazione fino a 2 ore dopo la fine dell'infusione.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Intolleranza alle immunoglobuline omologhe, specialmente nei casi molto rari di carenza di IgA, quando sono rilevabili anticorpi contro le IgA.

 


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

La somministrazione di dosaggi elevati richiede cautela nei pazienti a rischio di trombosi o con stenosi coronarica o con diatesi trombofilica.

           

Alcune gravi reazioni a farmaci possono essere collegate alla velocità di infusione. La velocità di infusione raccomandata al punto 4.2.2. deve essere strettamente seguita, ed il paziente deve essere monitorato ed osservato attentamente per eventuali sintomi per tutta la durata dell'infusione.

Si raccomanda inoltre di tenere sotto osservazione il paziente per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.

 


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Vaccini con virus vivo attenuato

Dopo somministrazione di immunoglobuline si deve rispettare un intervallo di almeno 3 mesi prima di vaccinazioni con virus vivi attenuati somministrati per via parenterale (quali, ad esempio, parotite, morbillo, rosolia, vaccini polivalenti incluso il vaccino della varicella).

Nessun intervallo di tempo è richiesto per le seguenti vaccinazioni:

vaccini orali (ad esempio: contro la poliomielite, la febbre tifoide)

vaccini contenenti patogeni inattivati (ad esempio: influenza, encefalite da zecca, rabbia, pertosse, Haemophilus influenzae B) o vaccini tossoidi (ad esempio: difterite, tetano e le relative associazioni).

Interferenza con test sierologici

Dopo somministrazione di immunoglobuline il transitorio aumento di diversi anticorpi trasmessi passivamente nel sangue dei pazienti può causare falsi positivi nelle analisi sierologiche.

La titolazione degli anticorpi eseguita in queste condizioni deve tenere conto della dose di immunoglobulina somministrata, dell’intervallo di tempo trascorso dalla sua somministrazione e della sensibilità del metodo di esame.

 


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non esistono studi clinici controllati che stabiliscano la sicurezza di Venimmun N in corso di gravidanza e durante l’allattamento, pertanto, in questi casi, il suo uso deve essere attentamente valutato.

Gli studi sperimentali nell’animale sono inappropriati in quanto il prodotto è proteina eterologa (incompatibilità immunologica).

La lunga esperienza clinica accumulata con l'uso delle immunoglobuline, specialmente con immunoglobulina anti-D, suggerisce che la loro somministrazione non induce effetti dannosi sulla gravidanza, sul feto e sul neonato.

Le immunoglobuline vengono secrete nel latte e possono contribuire al trasferimento di anticorpi protettivi al neonato


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono state segnalate interferenze del Venimmun N sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.

 


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Occasionalmente si osservano reazioni quali brividi, cefalea, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia e dolori dorsali.

Raramente le immunoglobuline possono causare ipotensione, e in casi isolati shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato alcuna sensibilità a seguito di precedenti somministrazioni.

In casi isolati, dopo somministrazione di dosi elevate di immunoglobuline 7S è stata osservata emolisi media o grave.

In singoli pazienti con patologie autoimmuni, è stato osservato un peggioramento della patologia all’inizio della terapia con dosi elevati di immunoglobuline, a volte con aumento della creatinina in caso di preesistente compromissione della funzione renale, che, pertanto, dovrebbe essere tenuta sotto controllo.

In casi isolati, specialmente in seguito alla somministrazione endovenosa di dosi elevate di immunoglobuline, sono stati descritti sintomi di meningite asettica quali forte cefalea, nausea, vomito, febbre, rigidità nucale, sensibilità alla luce ed eventualmente obnubilamento. Tali sintomi possono insorgere da poche ore ad alcuni giorni dopo l’infusione e sono risultati reversibili all’interruzione della terapia.

La frequenza e la gravità di alcune reazioni a farmaci possono essere collegate alla velocità di somministrazione. Quando si manifestano reazioni avverse si deve ridurre la velocità di somministrazione fino alla scomparsa dei sintomi oppure interrompere la somministrazione. Se le reazioni gravi persistono dopo l'interruzione dell'infusione è necessario un trattamento appropriato. Nel caso di reazioni anafilattiche o di shock, il trattamento deve seguire le raccomandazioni per la terapia dello shock.

Quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano non possono essere escluse totalmente malattie infettive dovute alla trasmissione di agenti patogeni. Tale concetto su applica anche ad eventuali patogeni sconosciuti.

La riduzione del rischio di trasmissione di agenti infettivi è attuata attraverso la rigorosa selezione dei donatori e delle donazioni e mediante processi di eliminazione e/o inattivazione inclusi nelle metodiche di produzione del Venimmun N.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono note conseguenze da sovradosaggio.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Venimmun N contiene prevalentemente immunoglobulina G (IgG) con un ampio spettro anticorpale contro diversi agenti infettivi. L’effetto del Venimmun N si basa sulla neutralizzazione di virus e tossine batteriche, sulla batteriolisi mediata dal complemento e sulla opsonizzazione di batteri ed endotossine.

Venimmun N possiede tutte le attività dell'immunoglobulina G rilevabili nell'individuo normale. Venimmun N viene preparato da pool plasmatici di non meno di 1000 donatori.

Venimmun N contiene sottoclassi di IgG strettamente comparabili con quelle del plasma umano normale

Gli esami nefelometrici hanno evidenziato la seguente distribuzione:

            IgA      circa 12%

            IgG      circa 80% (*)

            IgM     circa 8%

           

            (*)   sottoclassi di IgG in percentuale del contenuto totale di IgG:

IgG1         circa 63%

IgG2         circa 27%

IgG3         circa 3%

IgG4         circa 7%

 

Dosi adeguate di questo farmaco possono ripristinare livelli di immunoglobulina G patologicamente bassi a livelli normali.

Il meccanismo di azione in corso di porpora trombocitopenica idiopatica (PTI) non è completamente chiarito.

 


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La biodisponibilità di Venimmun N è immediata e completa nel circolo dopo infusione endovenosa.

La velocità di distribuzione tra il compartimento plasmatico ed i liquidi extravascolari è relativamente rapido; entro 3-5 giorni si raggiunge un equilibrio tra i compartimenti intra- ed extravascolari.

Venimmun N ha un'emivita di circa 11-17 giorni. Questa emivita può variare da paziente a paziente, in particolare nell’immunodeficienza primaria. In pazienti con sindrome di deficienza di anticorpi l’emivita può variare tra 21 e 36 giorni (con una media di 28 giorni).

Le IgG ed i complessi di IgG vengono metabolizzati nelle cellule del sistema reticolo-endoteliale.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Proprietà tossicologiche

Le immunoglobuline sono componenti normali del corpo umano. Negli animali l'esame della tossicità dopo dose singola non è rilevante in quanto dosi più elevate risultano nel sovradosaggio. Esami della tossicità dopo dosi ripetute e studi di tossicità embriofetale non possono essere eseguiti a causa della induzione di anticorpi e dell'interferenza con gli stessi.

Non sono stati studiati effetti del prodotto sul sistema immunitario dei neonati

 

Mutagenicità

Studi sperimentali, soprattutto in specie eterologhe, non sono stati ritenuti necessari poichè l'esperienza clinica non mostra segni di effetto cancerogeno o mutageno delle immunoglobuline.

 

Controlli sierologici di sicurezza virale

Ogni unità di plasma impiegato. per la produzione di Venimmun N è stata controllata ed è risultata negativa, per l'anticorpo anti-HIV 1 e 2, per l'anticorpo anti-HCV e per l'HBsAg.   In ogni donatore viene verificato che i valori delle ALT non siano superiori al doppio del valore massimo dell'intervallo di normalità relativo al metodo utilizzato.

Un ulteriore controllo della presenza di anticorpi anti-HIV 1 e 2, HCV e HBsAg viene effettuato sul pool plasmatico. Solo in caso di risultato negativo dei test si autorizza l’ulteriore lavorazione del pool plasmatico.

Il processo di produzione di Venimmun N prevede diverse fasi che contribuiscono all’eliminazione / inattivazione dei virus; esse includono frazionamento secondo Cohn modificato e S-sulfonazione (solfitolisi) nonché ulteriore trattamento con alcoli di acidi grassi.

 


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Sodio cloruro, acido aminoacetico (glicina).

 

Il solvente accluso contiene acqua per preparazioni iniettabili.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Venimmun N non deve essere posto in soluzione con altri farmaci.

 


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

La durata di stabilità del prodotto in confezionamento integro è di 12 mesi.

La soluzione ricostituita deve essere impiegata subito dopo la preparazione

 


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Venimmun N va conservato tra + 2 °C e + 25 °C.

           

Tenere fuori dalla portata dei bambini.

 


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Contenitore primario

Fiala

fiala di vetro incolore (Tipo II, Ph. Eur.) con anello colorato di  prerottura

Flacone

flacone per iniezione/infusione di vetro incolore (Tipo II, Ph. Eur.) sigillato con tappo di gomma, cappuccio protettivo di alluminio e disco colorato di plastica

 

Confezioni

Venimmun N 500 mg: 1 flacone da 500 mg + 1 fiala da 10 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili

Venimmun N 2,5 g: 1 flacone per infusione da 2,5 g + 1 flacone da 50 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabi­li con dispositivo per travaso e deflussore con filtro per soluzioni iniettabili

Venimmun N 5 g: 1 flacone per infusione da 5 g + 1 flacone da 100 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili con dispositivo per travaso e deflussore con filtro per soluzioni iniettabili

Venimmun N 10 g: 1 flacone per infusione da 10 g + 1 flacone da 200 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili con dispositivo per travaso e deflussore con filtro per soluzioni iniettabili.

 


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Il prodotto non deve essere usato dopo scadenza della data indicata sul contenitore e sulla confezione.

La sostanza liofilizzata va sciolta, in condizioni sterili, con il volume di acqua per preparazioni iniettabili accluso alla confezione.

Dopo ricostituzione del liofilizzato si ottiene una soluzione di aspetto da chiaro ad opalescente (pH 6,8 +   0,4).

Eventuali frazioni del prodotto non utilizzate devono essere eliminate in modo appropriato.

Ricostituzione

Per le confezioni con il solvente contenuto in flacone, si consiglia di procedere nel modo seguente:

portare il solvente a temperatura corporea, quindi disinfettare il tappo di gomma del flacone del solvente;

dopo evaporazione del disinfettante, applicare il dispositivo di travaso al centro del tappo del flacone del solvente e perforarlo;

appoggiare il flacone contenente il liofilizzato su una superficie orizzontale e stabile, disinfettarne il tappo, fare evaporare il disinfettante,

capovolgere il flacone contenente il solvente ed inserire l’estremità libera del dispositivo di travaso al centro del tappo del flacone contenente il liofilizzato, premendo verticalmente verso il basso fino a perforarlo;

subito dopo aver unito i due flaconi (a questo punto il solvente scorre verso il basso) agitare bene i flaconi con un movimento circolare (lasciando in basso il flacone con il liofilizzato);

togliere il flacone vuoto che conteneva il solvente insieme con il dispositivo di travaso;

continuare il movimento circolare fino a completa soluzione della sostanza liofilizzata; l’operazione può essere favorita agitando o capovolgendo, con delicatezza, il flacone.

La confezione di Venimmun N 500 mg contiene una fiala al posto del flacone di solvente. Estrarre il solvente come di consueto e travasarlo con pressione non eccessiva nel flacone contenente la sostanza liofilizzata. Procedere poi come sopra descritto.

 


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

AVENTIS BEHRING GmbH - 35002 Marburg (Germania)

Rappresentante per l'Italia: AVENTIS BEHRING S.p.A. – Piazzale S. Türr, 5 - 20149 Milano

 


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Venimmun N 500 mg:  A.I.C. 025297019

Venimmun  N 2,5 g:    A.I.C. 025297021

Venimmun  N 5 g :      A.I.C. 025297033

Venimmun N 10 g:      A.I.C. 025297045


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

            Venimmun N 500 mg: Maggio 2000

            Venimmun  N 2,5 g: Maggio 2000

            Venimmun  N 5 g: Maggio 2000

            Venimmun N 10 g: Maggio 2000

 


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

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