04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO


- [Vedi Indice]

BIFRIL

- [Vedi Indice]

Ogni compressa rivestita con film di BIFRIL 7,5 contiene 7,2 mg di zofenopril equivalenti a 7,5 mg di zofenopril calcio.

Ogni compressa rivestita con film di BIFRIL 15 contiene 14,3 mg di zofenopril equivalenti a 15 mg di zofenopril calcio.

Ogni compressa rivestita con film di BIFRIL 30 contiene 28,7 mg di zofenopril equivalenti a 30 mg di zofenopril calcio.

Ogni compressa rivestita con film di BIFRIL 60 contiene 57,3 mg di zofenopril equivalenti a 60 mg di zofenopril calcio.

Per gli eccipienti, vedi sezione 6.1

- [Vedi Indice]

Compresse rivestite con film.

BIFRIL 7,5 mg:

Compresse rivestite con film rotonde di colore bianco a facce convesse.

BIFRIL 15 mg, 30 mg e 60 mg:

Compresse rivestite con film oblunghe di colore bianco con barra di frattura.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Ipertensione

BIFRIL è indicato nel trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale lieve o moderata.

Infarto miocardico acuto

BIFRIL è indicato nel trattamento, iniziato entro le prime 24 ore, di pazienti con infarto miocardico acuto, con o senza segni e sintomi di insufficienza cardiaca, emodinamicamente stabili,� che non sono stati sottoposti a terapia con trombolitici.

  - [Vedi Indice]

BIFRIL può essere assunto prima, durante o dopo i pasti. Il dosaggio viene aggiustato sulla base della risposta terapeutica del paziente.

Ipertensione

La necessità di un aggiustamento della dose terapeutica viene determinata con la misurazione della pressione arteriosa immediatamente prima di una nuova somministrazione. Il dosaggio va aumentato ad intervalli di quattro settimane.

Pazienti non ipovolemici e senza deplezione salina

Il trattamento deve iniziare con 15 mg una volta al dì, aumentando il dosaggio fino a raggiungere un controllo ottimale della pressione arteriosa.

La dose solitamente efficace è 30 mg una volta al giorno.

La dose massima è 60 mg al giorno da somministrare in una dose singola o in due dosi separate.

In caso di inadeguata risposta terapeutica possono essere aggiunti altri farmaci antipertensivi, come i diuretici.

Pazienti con sospetta ipovolemia o deplezione salina

Con la prima somministrazione del prodotto nei pazienti ad alto rischio possono verificarsi episodi di ipotensione (vedere Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso).

L`inizio di terapia con ACE-inibitori richiede correzione dell’ipovolemia e/o deplezione salina, l’interruzione di una preesistente terapia diuretica per due o tre giorni prima dell’ACE-inibizione, ed un dosaggio iniziale di 15 mg al giorno. Nel caso non sia possibile quanto sopra, il dosaggio dovrebbe essere di 7,5 mg al giorno.

I pazienti ad alto rischio di ipotensione grave acuta devono essere attentamente controllati, preferibilmente in ospedale, dopo la somministrazione della prima dose, per tutto il periodo necessario al raggiungimento del massimo effetto terapeutico, e ogni volta che si aumenti la dose terapeutica degli ACE-inibitori e/o dei diuretici. Quanto precedentemente detto deve applicarsi anche ai pazienti con angina pectoris o malattie cerebrovascolari per i quali un’eccessiva ipotensione potrebbe causare un infarto miocardico o accidenti cerebrovascolari.

Posologia in pazienti con insufficienza renale e pazienti sottoposti a dialisi

In pazienti ipertesi con lieve insufficienza renale (clearance della creatinina >45 ml/min) può essere attuata una terapia con BIFRIL con la stessa dose e con lo stesso regime posologico di una volta al giorno, come per i pazienti con funzione renale normale. I pazienti con insufficienza renale moderata o severa (clearance della creatinina <45 mL/min) devono essere trattati con la metà della dose terapeutica di BIFRIL; il regime posologico di una volta al giorno non richiede modifica.

La dose iniziale ed il regime posologico di BIFRIL per i pazienti ipertesi sottoposti a dialisi deve essere un quarto rispetto a quanto indicato nei pazienti con funzione renale normale.

Recenti osservazioni cliniche hanno mostrato un’alta incidenza di reazioni simil-anafilattiche nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori durante emodialisi eseguite con membrane ad alto flusso o durante LDL aferesi (vedi paragrafo 4.4 “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso”).

Posologia in pazienti anziani

Non sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti anziani con clearance normale della creatinina.

Nei pazienti anziani con clearance ridotta della creatinina (inferiore a 45 mL/min), si raccomanda la somministrazione di metà della dose giornaliera.

La clearance della creatinina può essere calcolata a partire dalla creatinina serica in base alla seguente formula:

Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell’uomo. Nella donna il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85.

Posologia in pazienti con insufficienza epatica

Nei pazienti ipertesi affetti da insufficienza epatica lieve o moderata, la dose iniziale di BIFRIL è la metà rispetto a quella prevista nei pazienti con funzione epatica normale.

BIFRIL è controindicato nei pazienti ipertesi affetti da insufficienza epatica grave.

Uso pediatrico

Non sono state stabilite l’efficacia e la sicurezza di BIFRIL nei bambini.

Non deve essere quindi usato nei bambini.

Infarto miocardico acuto

Il trattamento con BIFRIL deve essere iniziato entro 24 ore dopo l’insorgenza dei sintomi di infarto miocardico acuto e continuato per sei settimane.

La posologia è la seguente:

1° e 2° giorno: 7,5 mg ogni 12 ore

3° e 4° giorno: 15 mg ogni 12 ore

dal 5° giorno in poi: 30 mg ogni 12 ore.

In caso di bassa pressione sistolica (≤120 mmHg) all'inizio del trattamento o durante i primi tre giorni successivi all'infarto miocardico, la dose giornaliera non deve essere aumentata. In caso di ipotensione (≤100 mmHg) il trattamento può essere continuato con l'ultima dose tollerata. In caso di ipotensione grave (valori inferiori a 90 mmHg� rilevati in due misurazioni consecutive a distanza di almeno un'ora l'una dall'altra) il trattamento con BIFRIL deve essere interrotto.

Dopo 6 settimane di trattamento i pazienti devono essere rivalutati ed il trattamento deve essere sospeso nei casi in� cui non vi siano più segni di disfunzione ventricolare sinistra o insufficienza cardiaca.� In presenza di tali sintomi, il trattamento può essere protratto a lungo termine.

Ai pazienti vanno anche somministrate, qualora appropriato, terapie standard, quali nitrati, aspirina o beta-bloccanti.

Posologia nei pazienti anziani

Nei pazienti con infarto miocardico di età superiore ai 75 anni BIFRIL deve essere usato con cautela.

Posologia nei pazienti con insufficienza renale e dializzati

L’efficacia e la sicurezza di BIFRIL non sono state definite in pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza renale o che si sottopongono a dialisi. Pertanto BIFRIL non deve essere usato in tali pazienti.

Posologia nei pazienti con insufficienza epatica

L’efficacia e la sicurezza di BIFRIL non sono state definite in pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza epatica. � Pertanto non deve essere usato in tali pazienti.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità verso il farmaco o verso qualsiasi altro ACE-inibitore.

Storia di edema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE-inibitori.

Edema angioneurotico ereditario/idiopatico.

Insufficienza epatica grave.

Gravidanza.

Allattamento.

In donne in età fertile a meno che non siano protette da una contraccezione efficace.

Stenosi dell'arteria renale bilaterale o unilaterale nei casi di pazienti con rene singolo.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Ipotensione

Come gli altri ACE-inibitori, BIFRIL può provocare un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa, specialmente dopo la somministrazione della prima dose. Sono rari i casi di ipotensione sintomatica nei pazienti ipertesi non complicati.

È più probabile che si verifichi in pazienti con ipovolemia dovuta a trattamento con diuretici, regime dietetico iposodico, dialisi, diarrea o vomito. L’ipotensione sintomatica è stata riportata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca severa, con o senza insufficienza renale associata. È più probabile in pazienti trattati con alte dosi di diuretici dell'ansa o in pazienti con iponatriemia o con compromissione renale funzionale. In questi pazienti il trattamento deve iniziare sotto stretta sorveglianza medica, preferibilmente in ospedale, a basso dosaggio e con un accurato aggiustamento della posologia.

Se possibile, l'assunzione di diuretici deve essere temporaneamente interrotta quando si inizia una terapia con BIFRIL. Queste considerazioni si applicano anche a quei pazienti affetti da angina pectoris o malattie cerebrovascolari nei quali una eccessiva ipotensione potrebbe causare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare.

In caso di insorgenza di ipotensione, mettere il paziente in posizione supina. Se necessario, ripristinare la volemia mediante infusione endovenosa di una normale soluzione salina. L'insorgenza di ipotensione, dopo la dose iniziale, non esclude la possibilità di un successivo accurato aggiustamento della posologia del farmaco.

Ipotensione in infarto acuto del miocardio

Il trattamento con BIFRIL non deve essere iniziato in pazienti con infarto miocardico acuto se ci sia il rischio di una importante ulteriore depressione emodinamica in seguito a trattamento con un vasodilatatore. Questi sono pazienti con una pressione sistolica <100 mmHg� o con shock cardiogeno. In pazienti con infarto miocardico acuto il trattamento con BIFRIL può causare ipotensione grave. Nel caso in cui l'ipotensione persista (pressione sistolica <90 mmHg per più di un'ora) BIFRIL deve essere interrotto. In pazienti con insufficienza cardiaca grave in seguito ad infarto miocardico acuto BIFRIL deve essere somministrato solo in pazienti emodinamicamente stabili.

Infarto miocardico in pazienti con insufficienza epatica

L’efficacia e la sicurezza di BIFRIL non sono state definite in pazienti con infarto miocardico affetti da insufficienza epatica. Pertanto non deve essere usato in tali pazienti.

Anziani

Nei pazienti con infarto miocardico di età >75 anni BIFRIL deve essere usato con cautela.

Pazienti con ipertensione renovascolare

Nei pazienti con ipertensione renovascolare e con preesistente stenosi dell'arteria renale bilaterale o stenosi dell’arteria afferente a rene singolo, aumenta il rischio di grave ipotensione e insufficienza renale quando sono trattati con ACE-inibitori. Una concausa può essere il trattamento con diuretici. La perdita della funzione renale può verificarsi anche in presenza solo di lievi cambiamenti della creatinina serica anche nei pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale. Se ritenuto assolutamente necessario, il trattamento con BIFRIL deve iniziare in ospedale, sotto stretta sorveglianza medica, a basse dosi e con un accurato aggiustamento della posologia. Interrompere temporaneamente il trattamento con diuretici al momento di iniziare la terapia con BIFRIL e monitorare con estrema attenzione la funzione renale durante le prime settimane di terapia.

Pazienti con insufficienza renale

Usare BIFRIL con cautela nei pazienti che presentano insufficienza renale poiché necessitano di riduzione del dosaggio. Occorre effettuare uno stretto monitoraggio della funzione renale nel corso della terapia, come appropriato. E’ stata riportata insufficienza renale in relazione alla somministrazione di ACE-inibitori principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave o affetti da patologia renale, compresa la stenosi dell'arteria renale. In alcuni pazienti senza apparenti disturbi renali preesistenti, sono stati osservati aumenti della azotemia e della creatininemia, in particolare quando sottoposti a concomitante trattamento diuretico. In questi casi possono rendersi necessarie una riduzione della dose di ACE-inibitori e/o l'interruzione della somministrazione dei diuretici. Si consiglia un attento monitoraggio della funzione renale durante le prime settimane di terapia.

L’efficacia e la sicurezza di BIFRIL nei pazienti con infarto miocardico con insufficienza renale non é stata stabilita. Quindi, in presenza di insufficienza renale (creatinina nel siero >2,1 mg/dl e proteinuria >500 mg/giorno) e infarto miocardico, BIFRIL non deve essere usato.

Pazienti sottoposti a dialisi

Pazienti in dialisi trattati con ACE-inibitori, che utilizzano membrane a flusso elevato in poliacrilonitrile, possono andare incontro a reazioni anafilattoidi come: edema facciale, arrossamento, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall’inizio dell’emodialisi. Si raccomanda di utilizzare membrane alternative o di utilizzare un altro tipo di farmaco antiipertensivo.

L’efficacia e la sicurezza di BIFRIL nei pazienti con infarto miocardico che si sottopongono a emodialisi non è stata stabilita. Pertanto, non deve essere usato in tali pazienti.

Pazienti sottoposti ad LDL aferesi

In pazienti trattati con un ACE-inibitore sottoposti ad LDL aferesi con destrano solfato possono verificarsi reazioni anafilattoidi simili a quelle viste nei pazienti sottoposti a emodialisi con membrane ad alto flusso (vedi sopra).

Si raccomanda di usare in questi pazienti un farmaco appartenente ad un’altra classe di antipertensivi.

Reazioni anafilattiche durante desensibilizzazione o in caso di punture di insetti

Raramente i pazienti che ricevono ACE-inibitori hanno riportato, durante terapia di desensibilizzazione o dopo punture di insetti, delle reazioni anafilattoidi pericolose per la vita. Queste reazioni sono evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitore prima di ogni desensibilizzazione.

Trapianto renale

Non ci sono esperienze relative alla somministrazione di BIFRIL in pazienti sottoposti a recente trapianto renale.

Aldosteronismo primario

I pazienti con aldosteronismo primario generalmente non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono attraverso un’inibizione del sistema renina-angiotensina. L’uso di questo prodotto non è quindi raccomandato.

Angioedema

In pazienti trattati con ACE-inibitori si è manifestato angioedema al viso, alle estremità, alle labbra, alle membrane mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe, soprattutto durante le prime settimane di trattamento. In rari casi comunque l'insorgenza di angioedema grave può verificarsi dopo trattamento a lungo termine con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In questi casi interrompere immediatamente il trattamento con ACE-inibitori e sostituire il trattamento con farmaci appartenenti ad un'altra classe.

L'angioedema che interessa la lingua, la glottide o la laringe può essere fatale. Attuare immediatamente una terapia di emergenza che includa, ma non necessariamente sia limitata a: una infusione di soluzione di adrenalina sub-cutanea 1:1000 (0,3-0,5 ml) o infusione di adrenalina per via endovenosa lenta 1 mg/ml (da diluire secondo indicazione), con stretto monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa. Il paziente deve essere ospedalizzato e posto sotto osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso solo dopo completa remissione dei sintomi presentatisi.

Tosse

Durante il trattamento con BIFRIL si può verificare l'insorgenza di una tosse secca e non produttiva che scompare con la sospensione del medicinale.

Iperkaliemia

L'iperkaliemia può presentarsi nel corso di trattamento con ACE-inibitori, specialmente in presenza di insufficienza renale e/o cardiaca. Si sconsiglia generalmente l'uso di supplementi di potassio o di diuretici risparmiatori di potassio, in quanto questi possono provocare un significativo aumento del potassio plasmatico. Nel caso sia ritenuto appropriato un uso concomitante dei sopra menzionati farmaci, effettuare un frequente controllo del potassio serico.

Chirurgia/anestesia

In pazienti sottoposti ad importanti interventi di chirurgia o durante anestesia, l'uso degli ACE-inibitori può provocare ipotensione se non addirittura shock ipotensivo. Se non è possibile interrompere il trattamento con gli ACE-inibitori, monitorare attentamente la volemia.

Stenosi dell'aorta/cardiomiopatia ipertrofica

Gli ACE-inibitori devono essere usati con estrema cautela nei pazienti con ostruzioni del tratto di deflusso del ventricolo sinistro.

Neutropenia/agranulocitosi

Il rischio di neutropenia sembra essere tipo- e dose-correlato e dipendente, inoltre, dallo stato clinico del paziente. Viene osservata raramente in pazienti che non presentano complicazioni ma può insorgere in pazienti con compromissione renale di ogni grado specialmente in associazione con collagenopatie vascolari (ad es. lupus eritematoso sistemico, sclerodermia) e terapia con farmaci immunosoppressivi. è reversibile con la sospensione dell'ACE-inibitore.

Psoriasi

Gli ACE-inibitori devono essere usati con cautela nei pazienti con psoriasi.

Proteinuria

Proteinuria può verificarsi specialmente in pazienti con preesistenti alterazioni della funzione renale o a seguito di dosi relativamente elevate di ACE-inibitori.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Associazioni sconsigliate

Diuretici risparmiatori di potassio o supplementi di potassio. Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio come per es. lo spironolactone, il triamterene o l'amiloride, i supplementi di potassio, o i sostituti del sale a base di potassio possono provocare incrementi significativi della potassiemia. Usarli con cautela e con frequenti controlli della potassiemia nel caso essi siano indicati a causa di ipokaliemia accertata.

Precauzioni per l'uso

Diuretici. Nei pazienti in trattamento con diuretici e specialmente in quelli con deplezione salina e/o ipovolemia, si può verificare una eccessiva� riduzione della pressione arteriosa dopo l'inizio della terapia con ACE-inibitori. La possibilità di effetti ipotensivi può essere ridotta iniziando la terapia a dosi più basse di ACE-inibitore. Effettuare gli ulteriori aumenti posologici con cautela.

Litio. La somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di litio può ridurre l'escrezione del litio. Si raccomanda il controllo frequente dei livelli sierici di litio.

Anestetici. Gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici.

Narcotici/Antipsicotici. Si può verificare una ipotensione ortostatica.

Agenti antiipertensivi. b-bloccanti, a-bloccanti e diuretici possono incrementare l’effetto ipotensivo degli ACE-inibitori.

Cimetidina. Può potenziare il rischio ipotensivo.

Ciclosporina. Aumento del rischio di disfunzione renale nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori.

Allopurinolo. Aumento del rischio di reazioni di ipersensibilità nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori. I dati relativi ad altri ACE-inibitori indicano un aumento del rischio di leucopenia quando usato in associazione.

Insulina o agenti ipoglicemizzanti orali. Aumento del rischio di ipoglicemia nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori.

Emodialisi con membrane da dialisi ad alto flusso. Aumento del rischio di reazioni anafilattoidi nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori.

Citostatici o farmaci immunosoppressivi, corticosteroidi sistemici o procainamide. Si può avere un aumento del rischio di leucopenia nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori.

Da tenere in considerazione

Farmaci antinfiammatori non steroidei. La somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei può ridurre l'effetto antiipertensivo di un ACE-inibitore.

Inoltre è stato riportato che i FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull’aumento della potassiemia mentre la funzione renale può diminuire. Questi effetti sono in linea di principio reversibili e si verificano in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa.

Antiacidi. Riducono la biodisponibilità degli ACE-inibitori.

Simpaticomimetici. Possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.

Alcool. Potenzia l'effetto ipotensivo.

Cibo. Può ridurre la velocità ma non la quantità dell'assorbimento di zofenopril calcio.

Interazioni con altri medicinali

Non sono disponibili dati clinici sull'interazione con i farmaci metabolizzati dagli enzimi CYP. Tuttavia studi in vitro non hanno evidenziato interazioni con tali farmaci.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

L’uso di BIFRIL è controindicato in gravidanza e nelle donne in età fertile a meno che non siano protette tramite un’efficace contraccezione.

L'esposizione del feto agli ACE-inibitori durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza viene associato a ipotensione neo-natale, insufficienza renale, malformazioni craniche o facciali e/o decesso. Viene altresì riportata oligoidroamniosi materna con conseguente diminuzione della funzione renale nel feto. In associazione con oligoidroamniosi sono stati riportati: contratture degli arti, malformazioni cranio-facciali, sviluppo polmonare ipoplastico e ritardo della crescita intrauterina. I feti esposti agli ACE-inibitori devono essere attentamente controllati per ipotensione, oliguria ed iperkaliemia. Il trattamento dell'oliguria avviene sostenendo la pressione arteriosa e la perfusione renale.

Non è noto se una esposizione limitata al primo trimestre di gravidanza può influire con effetti avversi sul feto. Le donne che iniziano una gravidanza mentre assumono ACE-inibitori devono essere informate sui potenziali rischi per il feto.

Uso durante l'allattamento. Poiché zofenopril calcio passa nel latte materno, non usare BIFRIL nelle donne durante l'allattamento.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non vi sono studi sull'effetto di BIFRIL sulla capacità di guidare. è bene ricordare, durante la guida o nell'uso di macchinari, che il farmaco può indurre sonnolenza, capogiro o stanchezza.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

I più comuni effetti indesiderati, tipici degli ACE-inibitori, verificatisi nel corso di studi clinici in pazienti trattati con BIFRIL sono i seguenti:

Frequenti:

Capogiro 3,9%, affaticamento 2,6%, cefalea 2,4%, tosse 1,2%, nausea/vomito 1,2%.

Non frequenti:

Rash 0,8%, crampi muscolari 0,8%, debolezza 0,5%.

Sono state osservate le seguenti reazioni avverse associate a terapia con ACE-inibitori.

Apparato cardiovascolare. Si è osservata ipotensione grave dopo inizio o aumento della terapia. L'ipotensione insorge specialmente in certi gruppi di soggetti a rischio (vedere “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso”). Possono insorgere sintomi quali capogiro, senso di debolezza, disturbi visivi, raramente con perdita di coscienza (sincope).

Sono stati riportati casi individuali di tachicardia, cardiopalmo, aritmia, angina pectoris, infarto miocardico, attacchi ischemici transitori ed emorragia cerebrale per gli ACE-inibitori in associazione ad ipotensione.

Molto raramente sono stati riportati edema periferico, ipotensione ortostatica e dolore toracico.

Apparato muscoloscheletrico. Si possono verificare occasionalmente mialgia e crampi muscolari.

Apparato urinario. Si può presentare o intensificare insufficienza renale. è stata riportata una insufficienza renale acuta (vedere “Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso”).

Apparato respiratorio. E’ stato documentato che gli ACE-inibitori possono indurre la tosse in un numero significativo di pazienti. Raramente sono stati riportati: dispnea, sinusiti, riniti, glossiti, bronchiti e broncospasmi. Gli ACE-inibitori sono stati associati all'insorgenza di edema angioneurotico in un piccolo sottogruppo di pazienti con interessamento del viso e dei tessuti orofaringei. In casi isolati l'edema angioneurotico ha causato una ostruzione respiratoria fatale, interessando le vie respiratorie superiori.

Tratto gastrointestinale. Si possono occasionalmente verificare: nausea, dolore addominale, indigestione, vomito, diarrea, costipazione e secchezza della bocca.

Sono stati descritti casi individuali di: ittero colestatico, epatiti, pancreatiti e ileo in associazione con ACE-inibitori.

Cute ed annessi. Occasionalmente si possono verificare reazioni allergiche e di ipersensibilità come: rash, prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica, efflorescenze simil-psoriasiche, alopecia. Questi sintomi possono accompagnarsi a febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia e/o incrementi dei titoli-ANA.

Sistema nervoso. Occasionalmente: cefalea, capogiro, stanchezza; raramente: depressione, cambiamenti dell’umore, disturbi del sonno, parestesie, impotenza, disturbi dell'equilibrio, confusione, tinnitus, vista offuscata e disturbi del gusto.

Parametri di laboratorio.Possono verificarsi aumenti della creatininemia e dell’urea plasmatica, reversibili con l'interruzione della terapia, soprattutto in presenza di insufficienza renale, grave insufficienza cardiaca ed ipertensione renovascolare. In alcuni pazienti sono stati riportati diminuzione dell’emoglobina, dell’ematocrito, delle piastrine e della conta dei globuli bianchi. Questo include agranulocitosi e pancitopenia. Sono stati riportati casi di anemia emolitica in pazienti con deficienze di glucosio-6-fosfato deidrogenasi. Inoltre sono stati segnalati degli aumenti dei livelli sierici della bilirubina e degli enzimi epatici.

Generale. Raramente si verifica: aumento della sudorazione, arrossamento ed alterazione della minzione.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

I sintomi di sovradosaggio sono: ipotensione grave, shock, stupore, bradicardia, disturbi elettrolitici e insufficienza renale.

In caso di assunzione eccessiva, il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione clinica, preferibilmente in un reparto di terapia intensiva. è necessario controllare frequentemente la creatinina e gli elettroliti sierici. I provvedimenti terapeutici da adottare dipendono dalla natura e gravità della sintomatologia. Se l'assunzione è avvenuta di recente, provvedimenti volti a prevenirne l'assorbimento quali lavanda gastrica e somministrazione di agenti adsorbenti e di solfato di sodio possono essere implementati. In caso di insorgenza di ipotensione, i pazienti devono essere messi in posizione di sicurezza e deve essere valutato se praticare un attento ripristino della volemia e/o un trattamento con angiotensina II. La bradicardia o le reazioni vagali estese devono essere trattate mediante somministrazione di atropina. Prendere altresì in considerazione l'applicazione di un pacemaker. Gli ACE-inibitori possono essere eliminati dalla circolazione mediante emodialisi. Evitare l'uso di membrane di poliacrilonitrile ad alto flusso.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

CODICE ATC: C09AA.

Gli effetti benefici di BIFRIL nel trattamento dell'ipertensione e dell’infarto miocardico acuto si manifestano primariamente nella soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone plasmatico. L'inibizione dell'ACE (Ki 0,4 nM nel polmone di coniglio per il sale di arginina dello zofenoprilato), diminuendo l'angiotensina II plasmatica, causa un’abbassamento dell’attività vasopressoria ed una riduzione della secrezione di aldosterone. Sebbene quest'ultima diminuzione sia lieve possono verificarsi piccoli incrementi delle concentrazioni di potassio serico, insieme a perdite di sodio e di liquidi. La cessazione del feedback negativo dell'angiotensina II sulla secrezione della renina porta ad un aumento dell'attività della renina plasmatica.

L'attività plasmatica dell'ACE è inibita del 53,4% e del 74,4% 24 ore dopo una singola somministrazione orale di zofenopril calcio 30 e 60 mg rispettivamente.

L'inibizione dell'ACE porta ad un aumento dell'attività circolante e locale del sistema callicreina-chinina, che contribuisce ad una vasodilatazione periferica mediante l'attivazione del sistema prostaglandinico. è possibile che questo meccanismo sia coinvolto nell'effetto ipotensivo di zofenopril calcio e sia responsabile di alcuni degli effetti collaterali.

Nei pazienti con ipertensione, la somministrazione di BIFRIL determina una simile riduzione della pressione arteriosa sia in ortostatismo che in clinostatismo, con nessun aumento compensatorio del battito cardiaco. Le resistenze sistemiche vascolari medie tendono a diminuire dopo somministrazione di BIFRIL.

In alcuni pazienti sono necessarie diverse settimane di terapia per il raggiungimento di una riduzione ottimale della pressione arteriosa. Gli effetti antipertensivi perdurano nella terapia a lungo termine.

Un’interruzione improvvisa della terapia non è stata associata ad un rapido aumento della pressione arteriosa. Attualmente non ci sono dati relativi agli effetti di BIFRIL sulla morbilità e mortalità nei pazienti ipertesi.

Benché gli effetti antipertensivi siano stati riscontrati in tutte le popolazioni studiate, i pazienti di colore affetti da ipertensione (generalmente una popolazione con ipertensione a bassa renina) rispondono mediamente in misura minore alla monoterapia con ACE-inibitori rispetto a pazienti non di colore. Questa differenza scompare con l'aggiunta di un diuretico alla terapia.

L’efficacia clinica di zofenopril in corso di infarto è correlata a molti fattori, quali la riduzione dei livelli plasmatici di angiotensina II (limitando il processo di rimodellamento ventricolare che può ridurre la prognosi quoad vitam del paziente infartuato) e l’incremento delle concentrazioni plasmatiche e tessutali di sostanze vasodilatatorie (sistema chinina-prostaglandina)

Un esperimento clinico, randomizzato, con zofenopril controllato con placebo è stato realizzato in 1556 pazienti con infarto miocardico anteriore che non erano stati sottoposti a terapia con trombolitici. Il trattamento è stato iniziato entro 24 ore e continuato per 6 settimane. L’incidenza dell’endpoint primario combinato (scompenso cardiaco grave e/o decesso alla sesta settimana) è risultata ridotta nei pazienti trattati con zofenopril (zofenopril 7,1%, placebo 10,6%). Ad un anno, il tasso di sopravvivenza del gruppo di pazienti trattati con zofenopril era incrementato.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Zofenopril calcio è un profarmaco, in quanto l'inibitore attivo è il composto sulfidrile libero, zofenoprilato, derivante da idrolisi del tio-estere.

Assorbimento

Zofenopril calcio viene rapidamente e completamente assorbito per via orale e subisce una conversione in zofenoprilato pressoché completa, raggiungendo il picco di livelli ematici dopo 1,5 ore dall'assunzione di una dose orale di BIFRIL. La cinetica di una dose singola risulta lineare su un range posologico compreso tra 10 e 80 mg di zofenopril calcio e non si verifica nessun accumulo dopo la somministrazione di 15-60 mg di zofenopril calcio per 3 settimane. La presenza di cibo nel tratto gastrointestinale riduce la velocità ma non la quantità dell'assorbimento e le AUC di zofenoprilato sono pressoché identiche sia a digiuno che non.

Distribuzione

Una dose radio marcata misurata ex-vivo di zofenopril calcio si lega alle proteine plasmatiche per circa l’88%, mentre il volume di distribuzione allo steady-state è di 96 litri.

Metabolismo

Gli otto metaboliti, responsabili del 76% della radioattività urinaria, sono stati identificati nelle urine umane dopo assunzione di una dose radiomarcata di zofenopril calcio. Il metabolita principale è lo zofenoprilato (22%), che viene quindi metabolizzato attraverso varie vie, compreso la glucuronide coniugazione (17%), ciclizzazione e glucuronide coniugazione (13%) cisteina coniugazione (9%) e S-metilazione del gruppo tiolo (8%); l'emivita di zofenoprilato è di 5,5 ore e la sua clearance in tutto l'organismo è di 1300 mL/min dopo assunzione di zofenopril calcio orale.

Escrezione

Zofenoprilato radiomarcato somministrato per via endovenosa viene eliminato nelle urine (76%) e nelle feci (16%), mentre dopo somministrazione di una dose orale di zofenopril calcio radiomarcato il 69% e il 26% della radioattività viene ritrovato nelle urine e nelle feci rispettivamente, indicando una doppia via di eliminazione (rene e fegato).

Farmacocinetica negli anziani

Negli anziani con funzione renale normale non sono necessari aggiustamenti posologici.

Farmacocinetica nella disfunzione renale

Sulla base del confronto dei principali parametri di farmacocinetica di zofenoprilato misurato dopo somministrazione orale di zofenoprilato calcio radiomarcato, i pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina >45 e <90 mL/min) eliminano lo zofenopril dall'organismo alla stessa velocità dei pazienti con normale funzionalità renale (clearance della creatinina > 90 mL/min).

Nei pazienti con insufficienza renale moderata e grave (7-44 mL/min), la velocità di eliminazione si riduce a circa il 50% del normale. Ciò indica che in questi pazienti occorre somministrare metà della dose abituale iniziale di BIFRIL.

Nei pazienti con malattia renale allo stadio terminale e sottoposti a emodialisi o a dialisi peritoneale, la velocità di eliminazione si riduce al 25% del normale. Ciò indica che a questi pazienti occorre somministrare un quarto della dose abituale iniziale di BIFRIL.

Farmacocinetica nella disfunzione epatica

I valori di Cmax e di Tmax per lo zofenoprilato nei pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata dopo dose singola di zofenopril calcio radiomarcato, sono gli stessi osservati nei soggetti sani. Tuttavia, i valori di AUC nei pazienti cirrotici risultano il doppio di quelli ottenuti per i soggetti sani, pertanto la dose iniziale di BIFRIL per i pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata deve essere la metà di quella somministrata ai pazienti con funzione epatica normale.

Non ci sono dati di farmacocinetica per zofenopril e zofenoprilato nei pazienti con severa disfunzione epatica, quindi zofenopril è controindicato in questi pazienti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Negli studi di tossicità a dose ripetuta, condotti in tre specie di mammiferi e con somministrazione orale, la maggior parte degli effetti correlati al trattamento erano quelli generalmente riportati per gli ACE-inibitori. Gli effetti osservati includevano una diminuzione dei parametri eritrocitari, un aumento dell'azoto ureico serico, una diminuzione del peso cardiaco e iperplasia delle cellule juxta-glomerulari che si sono verificati a dosaggi molto più alti delle dosi massime consigliate nell'uomo. In uno studio di tossicità orale a dosi ripetute nel cane, a dosaggi elevati, si è avuta discrasia ematica immunologicamente mediata specie specifica.

Non sono stati osservati cambiamenti significativi delle attività del citocromo P450 in uno studio di tossicità ripetuta orale di un anno nella scimmia.

Negli studi di tossicità sulla riproduzione, zofenopril a dosi elevate di 90 e 270 mg/kg nella generazione F1 ha provocato una riduzione dose-correlata del tasso di crescita della prole oltre a nefrotossicità e sopravvivenza post-natale ridotta. Il trattamento con zofenopril durante la gestazione ha provocato nel ratto tossicità fetale e dello sviluppo e nel coniglio embrio e feto-tossicità, ma solamente a dosaggi maternotossici.

Gli studi di genotossicità hanno mostrato che zofenopril non è né mutageno né clastogeno.

Negli studi di carcinogenicità nel ratto e nel topo non si è evidenziato alcuna carcinogenicità. Nello studio di carcinogenesi condotto nel topo si è verificato un aumento dell’incidenza dell’atrofia testicolare; la rilevanza clinica di questo fenomeno non è conosciuta.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Nucleo: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido di mais, magnesio stearato, silice colloidale anidra.

Rivestimento: idrossipropilmetilcellulosa (hypromellose), diossido di titanio (E 171), macrogol 400, macrogol 6000.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non descritte.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

3 anni.

- [Vedi Indice]

Nessuna precauzione speciale per la conservazione.

- [Vedi Indice]

Le compresse vengono fornite in blister in alluminio/PVC-PVDC.

BIFRIL 7,5 mg - confezione da 12, 14, 28 o 48 compresse rivestite con film.

BIFRIL 15 mg - confezione da 12, 14, o 28 compresse rivestite con film.

BIFRIL 30 mg - confezione da 14, 28 o 56 compresse rivestite con film.

BIFRIL 60 mg - confezione da 14, 28 o 56 compresse rivestite con film.

. - [Vedi Indice]

-----

- [Vedi Indice]

Menarini International Operations Luxembourg S.A. - 1, Avenue de la Gare, L-1611 Luxembourg.

Rappresentante legale e concessionario per la vendita in Italia: Istituto Luso Farmaco d’Italia S.p.A. via Carnia, 26 Milano.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

BIFRIL 7,5:���������� 12 compresse AIC n. 034408017/M

���������������������������� 14 compresse AIC n. 034408029/M

���������������������������� 28 compresse AIC n. 034408031/M

���������������������������� 48 compresse AIC n. 034408043/M

BIFRIL 15:����������� 12 compresse AIC n. 034408056/M

���������������������������� 14 compresse AIC n. 034408068/M

���������������������������� 28 compresse AIC n. 034408070/M

BIFRIL 30:����������� 14 compresse AIC n. 034408082/M

���������������������������� 28 compresse AIC n. 034408094/M

���������������������������� 56 compresse AIC n. 034408106/M

BIFRIL 60:����������� 14 compresse AIC n. 034408118/M

���������������������������� 28 compresse AIC n. 034408120/M

���������������������������� 56 compresse AIC n. 034408132/M

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

-----

- [Vedi Indice]

26/07/1999.

- [Vedi Indice]

-----

- [Vedi Indice]

Marzo 2001

Prontuariofarmaci. - Copyright � 2000-2012 - Anibaldi.it@Network - Tutti i diritti riservati.
[http://www.carloanibaldi.com/terapia/schede/summary.htm]