04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

- [Vedi Indice]

COXXIL 12,5 mg compresse.

 - [Vedi Indice]

Ogni compressa contiene 12,5 mg di rofecoxib.

- [Vedi Indice]

Compressa

Compressa di colore bianco/crema, di forma rotonda, con superfici leggermente bombate, con inciso ‘MSD 74’ su un lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Sollievo sintomatico nel trattamento dell’artrosi.

  - [Vedi Indice]

COXXIL viene somministrato per via orale.

La dose iniziale raccomandata per l’adulto è di 12,5 mg una volta al giorno. Alcuni pazienti possono trarre ulteriore beneficio dall’incremento del dosaggio a 25 mg una volta al giorno. Non deve essere superata la dose giornaliera di 25 mg. COXXIL può essere assunto con o senza cibo.

Anziani: deve essere prestata attenzione quando negli anziani si aumenta la dose giornaliera da 12,5 mg a 25 mg.

Insufficienza renale: non è necessario l’aggiustamento del dosaggio per i pazienti con una clearance della creatinina di 30-80 ml/min (vedere 4.4 ‘Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego’ e 5.2 ‘Proprietà farmacocinetiche’).

Insufficienza epatica: nei pazienti con lieve insufficienza epatica (punteggio di Child-Pugh 5-6) non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.� In pazienti con insufficienza epatica moderata (punteggio di Child-Pugh 7-9 o albumina sierica 25-35g/L) non deve essere superato il dosaggio minimo raccomandato di 12,5 mg una volta al giorno. L’esperienza clinica è limitata in particolare nei pazienti con insufficienza epatica moderata e si raccomanda di agire con cautela (vedere 4.4 ‘Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego’ e 5.2 ‘Proprietà farmacocinetiche’).

Uso pediatrico: L’uso di COXXIL non è indicato nei bambini.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Il rofecoxib è controindicato in:

pazienti con� ipersensibilità nota a qualsiasi eccipiente di questo prodotto

pazienti con ulcera peptica attiva o sanguinamento gastrointestinale (GI)

pazienti con disfunzione epatica grave (punteggio di Child-Pugh >9)

pazienti con clearance stimata della creatinina <30 ml/min

pazienti che dopo la somministrazione di aspirina o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno sviluppato segni di asma, rinite acuta, polipi nasali, edema angioneurotico o orticaria

terzo trimestre della gravidanza e allattamento (vedere 4.6 ‘Gravidanza e allattamento’ e 5.3 ‘Dati preclinici di sicurezza’)

pazienti con malattie infiammatorie dell’intestino

pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Le prostaglandine renali possono svolgere un ruolo compensatorio nel mantenimento della perfusione renale. Di conseguenza, in condizioni di perfusione renale compromessa, la somministrazione del rofecoxib può provocare una riduzione della produzione di prostaglandine e, secondariamente, del flusso ematico renale e dunque compromettere la funzione renale. I pazienti che presentano il rischio più elevato per questa condizione sono quelli con significativa compromissione della funzione renale preesistente, insufficienza cardiaca scompensata o cirrosi. In tali pazienti deve essere considerato un monitoraggio della funzione renale.

Usare cautela quando si inizia un trattamento con il rofecoxib in pazienti notevolmente disidratati. E’ consigliabile reidratare i pazienti prima di iniziare la terapia con il rofecoxib.

Come nel caso di altri farmaci noti per inibire la sintesi delle prostaglandine, in alcuni pazienti che assumono il rofecoxib sono stati osservati ritenzione idrica ed edema. Poichè il trattamento con il rofecoxib può determinare ritenzione idrica, usare cautela nei pazienti con anamnesi positiva per insufficienza cardiaca, disfunzione ventricolare sinistra o ipertensione o nei pazienti che presentano un edema preesistente per qualsiasi altra ragione. In questi pazienti il trattamento con rofecoxib deve essere iniziato alla dose minima raccomandata. (vedere 4.5: Interazioni con altri prodotti� medicinali e interazioni di qualsiasi altro genere.)

Gli inibitori selettivi della COX-2 non sostituisconol’aspirina nella profilassi cardiovascolare poichè non hanno effetto sulle piastrine. Poichè rofecoxib, un componente di questa classe di farmaci, non inibisce l’aggregazione piastrinica, le terapie antipiastriniche non devono essere interrotte e ove indicato devono essere prese in considerazione nei pazienti a rischio o con anamnesi positiva per eventi cardiovascolari o eventi trombotici di altra natura. (vedere 5.1, Proprietà farmacodinamiche)

A causa del profilo farmacodinamico degli inibitori della COX-2 descritto sopra, il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con storia clinica di cardiopatia ischemica. In caso di evidenza clinica di peggioramento nelle condizioni cliniche di questi pazienti, devono essere prese contromisure adeguate e deve essere presa� in considerazione l’interruzione della terapia con rofecoxib.

Quando si usa il rofecoxib i pazienti anziani e quelli con disfunzione renale, epatica o cardiaca, devono essere tenuti sotto adeguata osservazione medica.

Negli studi clinici, alcuni pazienti affetti da artrosi trattati con il rofecoxib hanno sviluppato� sanguinamenti, ulcere o perforazioni (SUP). Pazienti con storia precedente di SUP e pazienti di età superiore a 65 anni sono risultati a rischio più elevato per SUP.

A dosaggi giornalieri superiori a 25 mg, i rischi di sintomi gastro-intestinali, edema o ipertensione arteriosa sono aumentati.

Negli studi clinici con il rofecoxib, in circa l’1% dei pazienti, sono stati riportati aumenti dei valori di� SGPT [ALT ] e/o SGOT [AST] (circa 3 o più volte il limite superiore della norma).

Un paziente con sintomi e/o segni che suggeriscono disfunzione epatica, o in cui si riscontri un test di funzione epatica alterato, deve essere monitorizzato per valutare se gli esami di funzione epatica sono persistentemente alterati. Se si riscontrano esami di funzione epatica persistentemente alterati (tre volte il limite superiore della norma), il rofecoxib deve essere interrotto.

Il rofecoxib può mascherare la febbre.

L’uso del rofecoxib come quello di ogni altro farmaco noto per inibire la COX-2, non è raccomandato nelle donne che intendono affrontare una gravidanza (vedere 4.6 ‘Gravidanza e allattamento’ e 5.1 ‘Proprietà farmacodinamiche’).

Pazienti in età pediatrica: il rofecoxib non è stato studiato nei bambini e deve essere utilizzato solo nei pazienti adulti

La quantità di lattosio in ciascuna compressa (39,95 mg nella compressa da 12,5 mg) non è probabilmente sufficiente a indurre sintomi specifici di intolleranza al lattosio.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Interazioni farmacodinamiche

Nei soggetti in terapia cronica con warfarin, stabilizzati, la somministrazione del rofecoxib 25 mg al giorno è stata associata con un incremento di circa l’8% dell’International Normalized Ratio (INR) del tempo di protrombina (PT). Nei pazienti che assumono il rofecoxib al dosaggio clinico contemporaneamente al warfarin, sono stati segnalati incrementi dell’INR, che ha richiesto l’interruzione della terapia con warfarin e in alcuni casi indotto il recupero dello stato coagulativo. Sono stati inoltre segnalati casi di aumenti dell’INR in pazienti in terapia con rofecoxib� e l’anticoagulante fluindione. Quindi, l’INR del tempo di protrombina dei pazienti in terapia con anticoagulanti orali deve essere attentamente monitorizzato, particolarmente durante i primissimi giorni, quando si inizia la terapia con il rofecoxiob o quando si modifica il dosaggio del rofecoxib.

In pazienti con ipertensione da lieve a moderata, la somministrazione per 4 settimane di 25 mg/die di rofecoxib con un ACE-inibitore (benazepril, da 10 a 40 mg/die) è stata associata ad una lieve attenuazione dell’effetto antiipertensivo (incremento medio della Pressione Arteriosa Media di 2,8 mmHg) rispetto all’ACE-inibitore da solo. Come con altri agenti che inibiscono la cicloossigenasi, in alcuni pazienti con funzione renale compromessa la somministrazione contemporanea di un ACE-inibitore e rofecoxib può determinare un ulteriore deterioramento della funzione renale, che è di solito reversibile. Queste interazioni vanno tenute presenti nei pazienti che assumono il rofecoxib in concomitanza con gli ACE-inibitori.

L’uso concomitante di FANS può anche ridurre l’efficacia antiipertensiva dei beta-bloccanti e dei diuretici, nonchè degli altri effetti dei diuretici. Non ci sono dati sulla possibile interazione tra il rofecoxib e β-bloccanti o diuretici.

Allo stato stazionario, il rofecoxib 50 mg una volta al giorno, non ha avuto effetto sull’attività antiaggregante dell’aspirina a basso dosaggio. Deve essere evitata la somministrazione concomitante di rofecoxib con dosi più elevate di aspirina o di altri FANS.

La somministrazione contemporanea di ciclosporina o tacrolimus e FANS può aumentare l’effetto nefrotossico della ciclosporina o del tacrolimus. La funzione renale deve essere monitorizzata quando uno di questi due farmaci viene usato in concomitanza con il rofecoxib.

Interazioni farmacocinetiche

L’effetto del rofecoxib sulle farmacocinetiche di altri farmaci

La concentrazione plasmatica del litio potrebbe essere aumentata dai FANS. Nel corso dell’esperienza postmarketing con rofecoxib sono stati segnalati incrementi dei livelli plasmatici del litio.

COXXIL 12, 5, 25 e 50 mg, ciascuna dose somministrata per una volta al giorno per 7 giorni, non ha avuto effetti significativi sulla concentrazione plasmatica del metotrexato misurata mediante AUC0-24 in pazienti in terapia per l’artrite reumatoide con singole dosi settimanali di metotrexato da 7,5 a 20 mg. La somministrazione del rofecoxib� al dosaggio di 75 mg (da 3 a 6 volte più elevato rispetto al dosaggio raccomandato per l’artrosi) una volta al giorno per 10 giorni, ha incrementato le concentrazioni plasmatiche del metotrexato (AUC0-24 h) del 23% nei pazienti con artrite reumatoide che ricevevano metotrexato 7,5-15 mg/settimana. Quando il rofecoxib e il metotrexato sono somministati contemporaneamente, deve essere preso in considerazione un adeguato monitoraggio della tossicità correlata al metotrexato.

Negli studi di farmacocinetica non è stata osservata alcuna interazione con la digossina. I pazienti ad alto rischio di tossicità con la digossina devono tuttavia essere monitorati in caso di somministrazione concomitante di rofecoxib e digossina.

I datiin vivo � sulle interazioni rofecoxib/warfarin e rofecoxib/teofillina suggeriscono che il rofecoxib può determinare una modesta inibizione del CYP1A2. Deve essere prestata attenzione quando si somministra il rofecoxib contemporaneamente ad altri farmaci metabolizzati principalmente tramite il CYP1A2 (ad esempio amitriptilina, tacrina e zileuton). Rofecoxib 12,5, 25 e 50 mg, somministrato una volta al giorno per 7 giorni, ha aumentato le concentrazioni plasmatiche (AUC0-¥) di teofillina dal 38 al 60% in individui sani ai quali era stata somministrata una dose singola di teofillina da 300 mg. Quando si inizia o si modifica la terapia con rofecoxib in pazienti in terapia con teofillina si deve prendere in considerazione un adeguato monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di teofillina.

Negli studi sull’uomo, utilizzando il test al midazolam somministrato per os e ilbreath test dopo eritromicina somministrata per via endovenosa, è stata valutata la possibilità che il rofecoxib inibisca o induca l’attività del CYP3A4. Il rofecoxib (25 mg al giorno per 12 giorni) ha determinato una modesta induzione del metabolismo del midazolam catalizzato dal CYP3A4, riducendo l’AUC del midazolam del 30%. Questa riduzione è più verosimilmente dovuta ad un aumentato metabolismo di primo passaggio attraverso l’induzione da parte del rofecoxib dell’attività del CYP3A4 intestinale. Rispetto al placebo, il rofecoxib (75 mg al giorno per 14 giorni) non ha prodotto alcun effetto significativo sulla demetilazione dell’eritromicina, indicando l’assenza di induzione dell’attività del CYP3A4 epatico.

Sebbene il rofecoxib produca una modesta induzione dell’attività intestinale del CYP3A4, non si prevede che le farmacocinetiche dei farmaci metabolizzati principalmente dal CYP3A4, siano alterate in misura clinicamente significativa. Deve essere comunque prestata attenzione quando si prescrivono contemporaneamente i substrati del CYP3A4.

In studi di interazione farmacologica, il rofecoxib non ha mostrato effetti clinicamente importanti sulle farmacocinetiche del prednisone/prednisolone o dei contraccettivi orali (etinilestradiolo/noretindrone 35/1).

Sebbene non siano disponibili datiin vivo sulla base di studiin vitro non si prevede che il rofecoxib inibisca i citocromi P450, 2C9, 2C19, 2D6 e 2E1.

Effetti di altri farmaci sulla farmacocinetica del rofecoxib

La principale via metabolica del rofecoxib è la riduzione acis- etrans-diidrorofecoxib (come idrossiacidi). In assenza di potenti induttori del citocromo P450 (CYP), il metabolismo catalizzato dal CYP non è la via metabolica dominante del rofecoxib.

Comunque, la somministrazione contemporanea di rofecoxib con la rifampicina, un potente induttore degli enzimi CYP, ha prodotto una riduzione di circa il 50% delle concentrazioni plasmatiche del rofecoxib. Pertanto, quando il rofecoxib viene somministrato contemporaneamente a un potente induttore del metabolismo epatico, deve essere considerato l’uso del dosaggio di 25 mg di rofecoxib.

La somministrazione di ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4)� non ha alterato la farmacocinetica plasmatica del rofecoxib.

La cimetidina e gli antiacidi non hanno effetti clinicamente importanti sulla farmacocinetica del rofecoxib.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Gravidanza

L’uso del rofecoxib, come quello di altri farmaci noti per inibire la COX-2 non è raccomandato nelle donne che intendono affrontare una gravidanza (vedere 5.1 ‘Proprietà farmacodinamiche’).

L’uso del rofecoxib è controindicato nell’ultimo trimestre di gravidanza in quanto, come con altri farmaci noti per inibire la sintesi delle prostaglandine, può causare inerzia uterina o chiusura prematura del dotto arterioso (vedere 4.3 ‘Controindicazioni’).

Non vi sono studi adeguati e ben controllati sull’uso del rofecoxib nella donna in gravidanza; di conseguenza il rofecoxib non deve essere utilizzato nei primi due trimestri di gravidanza a meno che il beneficio potenziale per la paziente giustifichi il potenziale rischio per il feto (vedere 5.3 ‘Dati preclinici di sicurezza’).

Madri in allattamento

Non è noto se il rofecoxib venga escreto nel latte umano. Il rofecoxib viene escreto nel latte di ratto. Donne che assumono il rofecoxib non devono allattare. (Vedere 4.3 ‘Controindicazioni’ e 5.3 ‘Dati preclinici di sicurezza’.)

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Pazienti che riportano capogiro, vertigini o sonnolenza quando assumono il rofecoxib devono astenersi dal guidare o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Negli studi clinici, il rofecoxib è stato oggetto di valutazione riguardo la sicurezza in circa 5.400 individui, compresi circa 800 pazienti trattati per un anno o più.

Le seguenti reazioni indesiderate correlate al farmaco sono state riportate o negli studi clinici, con un’incidenza maggiore rispetto al placebo nei pazienti trattati con rofecoxib 12,5 mg o 25 mg per un periodo sino a 6 mesi, o nell’esperienza postmarketing:

[Comuni (≥ 1/100, <1/10)� Non comuni (≥1/1000, < 1/100 ) Rari ( ≥ 1/10.000, < 1/1000) Molto

rari (< 1/10.000 e casi isolati)

Sangue e sistema linfatico:

Comuni: diminuzione dell’ematocrito

Non comuni: diminuzione dei livelli di emoglobina, diminuzione del numero degli eritrociti, diminuzione del numero dei leucociti.

Molto rari: trombocitopenia

Sistema immunitario

Molto rari: reazioni di ipersensibilità, inclusi angioedema, orticaria, reazioni anafilattiche/anafilattoidi e vasculite

Metabolismo e nutrizione:

Non comuni: aumento ponderale.

Disturbi psichiatrici:

Non comuni: depressione, diminuzione della acutezza mentale.

Molto rari: ansia, confusione, allucinazioni

Sistema nervoso:

Comuni: cefalea, capogiro.

Non comuni: insonnia, sonnolenza, vertigini.

Molto rari: parestesie.

Casi isolati: meningite asettica.

Disturbi oculari:

Molto rari: visione offuscata.

Apparato uditivo e vestibolare:

Non comuni: tinnito.

Disturbi cardiaci:

Molto rari: insufficienza cardiaca congestizia.

Casi isolati: infarto del miocardio (non è stata accertata una relazione causale)

Sistema vascolare:

Comuni: ipertensione

Disturbi respiratori, del torace e del mediastino:

Non comuni dispnea:

Molto rari:broncospasmo

Apparato gastrointestinale:

Comuni: dolore addominale, pirosi gastrica, disturbi epigastrici, diarrea, nausea, dispepsia.

Non comuni: distensione addominale, stipsi, ulcera orale, vomito, sintomi digestivi connessi alla presenza di gas, reflusso acido.

Rari:ulcere peptiche, perforazione e sanguinamento gastrointestinale (principalmente negli anziani), gastrite.

Molto rari: aggravamento delle malattie intestinali infiammatorie

Sistema epatobiliare:

Comuni: aumento della alanina aminotrasferasi, aumento della aspartato aminotrasferasi.

Non comuni: aumento della fosfatasi alcalina.

Molto rari: epatotossicità inclusa epatite con o senza ittero

Casi isolati: insufficienza epatica.

(vedere 4.4 ‘Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego’)

Cute e annessi:

Comuni: prurito.

Non comuni: rash, dermatite atopica.

Molto rari: alopecia, reazioni di fotosensibilità.

Casi isolati: reazioni avverse mucocutanee e reazioni cutanee gravi inclusa la sindrome di Stevens-Johnson.

Apparato muscoloscheletrico, tessuto connettivo e tessuto osseo:

Non comuni: crampi muscolari.

Sistema urinario:

Non comuni: incremento dell’azoto ureico [BUN], aumento della creatinina sierica, proteinuria.

Molto rari: iperkalemia, alterazione della funzione renale, inclusa l’insufficienza renale, usualmente reversibile dopo sospensione della terapia (vedere: 4.4 ‘Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego’).

Casi isolati: nefrite interstiziale

Disturbi generali e del sito di somministrazione:

Comuni: edema/ritenzione di liquidi.

Non comuni: astenia/faticabilità, dolore toracico.

Negli studi clinici, il profilo degli effetti indesiderati è stato simile nei pazienti trattati con il rofecoxib per un anno o più.

La sindrome nefrosica è stata segnalata in associazione all’uso di altri FANS e non può essere esclusa per il rofecoxib.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Negli studi clinici, la somministrazione di dosi singole di rofecoxib fino a 1.000 mg e di dosi multiple sino a 250 mg/die per 14 giorni non ha comportato una tossicità significativa.

In caso di sovradosaggio, è ragionevole adottare le comuni misure di supporto, ad esempio rimuovere dal tratto GI materiale non assorbito, monitorare clinicamente il paziente ed istituire, se necessario, una terapia di supporto.

Il rofecoxib non è dializzabile mediante emodialisi; non è noto se il rofecoxib sia dializzabile tramite dialisi peritoneale.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Codice ATC: MO1 AH

Il rofecoxib� è un potente inibitore selettivo della cicloossigenasi 2 (COX-2) attivo per via orale entro il range di dosaggio clinico. La cicloossigenasi è responsabile della produzione delle prostaglandine. Sono state identificate due isoforme, la COX-1 e la COX-2. La COX-1 è costitutivamente espressa in alcuni tessuti che comprendono lo stomaco, l’intestino, i reni e le piastrine; la COX-2 è� espressa in modo costitutivo in un numero limitato di tessuti, che comprendono il cervello, il rene e l’apparato riproduttivo. L’evidenza� suggerisce che la COX-2 svolge un ruolo nell’ovulazione, nell’impianto dell’embrione, nella chiusura del dotto arterioso e in alcune funzioni del sistema nervoso centrale (induzione della febbre, percezione del dolore, funzione cognitiva). La COX-2 può svolgere un ruolo nella cicatrizzazione delle ulcere negli animali da esperimento mentre nell’uomo, sebbene la COX-2 sia stata identificata nei tessuti circostanti le ulcere gastriche, la sua rilevanza nella cicatrizzazione delle stesse non è stata stabilita. E’ stato dimostrato che la COX-2 è l’isoforma dell’enzima che viene indotta dagli stimoli proinfiammatori ed è stato ipotizzato che sia responsabile principalmente della sintesi dei mediatori prostanoidi del dolore, dell’infiammazione e della febbre. Nell’uomo, con qualsiasi dosaggio di rofecoxib, non è stata documentata un’inibizione statisticamente significativa della COX-1. Sulla base di dati in vitro,durante la somministrazione cronica del rofecoxib > di 250 mg al giorno, potrebbe verificarsi l’inibizione della COX-1.

Gli effetti antiinfiammatori del rofecoxib sono stati dimostrati in modelli animali standard utilizzati per la valutazione dei FANS.

Negli studi di farmacologia clinica il rofecoxib, rispetto al placebo, ha determinato una� inibizione dose-dipendente della COX-2 di circa il 70% a dosaggi giornalieri di 12,5 mg e 25 mg,� e di circa il 95% al dosaggio giornaliero di 375 mg o dopo una dose singola di 1000 mg. Non si è verificata l’inibizione dose-dipendente della COX-1 rispetto al placebo. Il rofecoxib non ha inibito la sintesi gastrica delle prostaglandine e non ha avuto effetto sulla funzione piastrinica.

Un ampio studio clinico (circa 8000 pazienti) su pazienti con artrite reumatoide (indicazione non registrata) ha confrontato la sicurezza a lungo termine di rofecoxib 50 mg/die (due volte la dose massima raccomandata) e naproxene 500 mg/bid. Il tasso di eventi avversi seri di natura tromboembolica è risultato significativamente minore nei pazienti trattati con naproxene rispetto ai pazienti trattati con rofecoxib: 0,70 eventi per 100 pazienti/anno rispetto a 1,67 eventi per 100 pazienti/anno. La differenza nell’attività antipiastrinica fra alcuni FANS inibitori della COX-1 e gli inibitori selettivi della COX-2 può avere significato clinico nei pazienti a rischio di eventi tromboembolici (vedere 4.4 ’Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego’)

Il rofecoxib è stato studiato per il trattamento sintomatico dell’artrosi. Le principali valutazioni sull’efficacia sono state effettuate solo sull’articolazione dell’anca o del ginocchio; comunque la popolazione dello studio ha incluso il 33% dei pazienti con artrosi concomitante delle articolazioni inter-falangee, il 21% con artrosi del pollice ed il 35% con artrosi della colonna. Dopo una settimana di terapia (il primo timepoint [o intervallo di osservazione] per la determinazione dell’efficacia), il rofecoxib ha fornito una significativa riduzione del dolore nei pazienti artrosici. Non sono stati valutati i timepoint relativi a periodi di trattamento inferiori ad una settimana. Pertanto, quando si desidera un inizio immediato dell’azione, bisogna considerare la TMAX del rofecoxib (da due a quattro ore).

In una analisi combinata, predefinita, di due studi endoscopici di 24 settimane in pazienti con artrosi, le percentuali dei pazienti con ulcerazione gastroduodenale identificata endoscopicamente sono risultate simili tra placebo e rofecoxib 25 mg e 50 mg/die a 12 settimane. In ognuno di questi studi, l’incidenza cumulativa di ulcere gastroduodenali è stata significativamente inferiore durante 12 e 24 settimane nei pazienti trattati con il rofecoxib rispetto ai pazienti trattati con ibuprofen 2400 mg/die.

In una analisi combinata, predefinita di otto studi clinici, l’incidenza cumulativa di SUP accertati del tratto GI superiore� in pazienti trattati con il rofecoxib è risultata significativamente inferiore rispetto a quella combinata osservata in pazienti trattati con FANS di confronto (diclofenac 50 mg tre volte al giorno, ibuprofen 800 mg tre volte al giorno e nabumetone 1500 mg al giorno. Questi risultati sono stati influenzati principalmente dall’esperienza con ibuprofen 800 mg tre volte al giorno). Al dosaggio di 50 mg l’incidenza di SUP è stata numericamente superiore rispetto al dosaggio di 25 mg, rimanendo comunque più bassa rispetto al rischio risultante dai dati combinati relativi ai FANS usati in questi studi. Con il rofecoxib le sospensioni per esperienze indesiderate del tratto GI durante 12 mesi sono state più basse. Le incidenze di un gruppo predefinito di eventi indesiderati del tratto GI correlati al farmaco, sono state più basse con il rofecoxib durante 12 mesi; questo effetto è stato maggiore durante i primi 6 mesi.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Assorbimento

Il rofecoxib somministrato per via orale viene ben assorbito ai dosaggi raccomandati di 12,5 e 25 mg. La biodisponibilità media dopo somministrazione orale è di circa il 93%. Dopo la somministrazione di 25 mg una volta al giorno fino allo stato stazionario, la concentrazione plasmatica di picco (Cmax geometrica media=0,305 mg/ml) è stata osservata a circa 2-4 ore (Tmax) dopo la somministrazione in adulti a digiuno. L’area media sottostante la curva geometrica (AUC24h) è stata di 3,87 mg·h/ml. COXXIL compresse e COXXIL sospensione orale sono bioequivalenti.

L’assunzione concomitante di cibo non modifica la farmacocinetica del rofecoxib.

Distribuzione

Il rofecoxib è legato per circa l’85% alle proteine plasmatiche a concentrazioni comprese tra� 0,05 e 25 mg/ml. Nell’uomo il volume di distribuzione (Vdss) è circa di 100 litri (approssimativamente 1,55 l/kg).

Il rofecoxib attraversa la placenta nel ratto e nel coniglio, e la barriera ematoencefalica nel ratto.

Metabolismo

Il rofecoxib è ampiamente metabolizzato e circa l’1% di una dose è stata ritrovata nelle urine come farmaco originario. La via metabolica principale è la riduzione epatica con produzione dicis- e trans-diidrorofecoxib (come idrossiacidi), piuttosto che l’ossidazione da parte degli enzimi del citocromo P450 (CYP).

Nell’uomo sono stati identificati 6 metaboliti. I metaboliti principali eranocis- e trans-diidrorofecoxib (come idrossiacidi), che rendevano conto di circa il 56% della radioattività rilevata nelle urine, ed il metabolita 5-idrossi-glucuronide, che rendeva conto di un ulteriore 9%. Questi principali metaboliti o non hanno mostrato attività misurabile come inibitori della cicloossigenasi o hanno mostrato una debole attività come inibitori della COX-2.

Eliminazione

Dopo la somministrazione a soggetti sani di una dose orale di 125 mg di rofecoxib radiomarcato, il 72% della radioattività è stato rilevato nelle urine ed il 14% nelle feci.

L’eliminazione del rofecoxib si verifica quasi esclusivamente sotto forma di metabolita per via renale. Le concentrazioni di rofecoxib allo stato stazionario vengono raggiunte entro 4 giorni con la monosomministrazione giornaliera di 25 mg, con un tasso di accumulo di circa 1,7, corrispondente ad una emivita di accumulo di ~17 ore. Si stima che la clearance plasmatica sia approssimativamente 120 ml/min per una dose di 25 mg.

Caratteristiche dei pazienti

Anziani: nell’anziano (65 anni di età ed oltre) la farmacocinetica è simile a quella del giovane. Nell’anziano, rispetto al giovane, l’esposizione sistemica è maggiore di circa il� 30% (vedere 4.2 ‘Posologia e modo di somministrazione’).

Sesso: negli uomini e nelle donne la farmacocinetica del rofecoxib è confrontabile.

Insufficienza epatica: nei pazienti cirrotici con lieve insufficienza epatica (punteggio di Child-Pugh 5-6) la somministrazione di una dose singola di rofecoxib da 25 mg ha determinato una AUC media simile a quella dei soggetti sani a cui è stata somministrata la stessa dose. Nei pazienti con insufficienza epatica moderata trattati con 12,5 mg/die per dieci giorni l’AUC media allo stato stazionario è risultata maggiore di circa il 55% rispetto a soggetti sani trattati con la stessa dose. La dose giornaliera massima di rofecoxib nei pazienti con insufficienza epatica moderata (punteggio di Child-Pugh 7-9 o albumina sierica 25-35 g/l) deve essere di 12,5 mg.Non ci sono dati clinici o farmacocinetici nei pazienti con grave insufficienza epatica (punteggio di Child-Pugh > 9 o albumina sierica <25�g/l). (vedere 4.2 ‘Posologia e modo di somministrazione’ e 4.3 ‘Controindicazioni’).

Insufficienza renale: la farmacocinetica di una singola dose di 50 mg di rofecoxib nei pazienti con malattia renale all’ultimo stadio in emodialisi non è stata significativamente diversa da quella dei soggetti sani. L’emodialisi ha contribuito all’eliminazione in maniera trascurabile (clearance dialitica ~ 40 ml/min). (vedere 4.3’ Controindicazioni’ e 4.4 ‘Avvertenze speciali e opportune precauzioni d'impiego’).

Pazienti pediatrici: la farmacocinetica del rofecoxib nei pazienti pediatrici non è stata studiata.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Negli studi preclinici, è stato dimostrato che il rofecoxib non è genotossico, mutagenico o cancerogeno.

In uno studio di tossicità cronica nel ratto, basato sull’esposizione sistemica, il rofecoxib ha provocato ulcere intestinali a dosaggi comparabili e lievementi superiori al dosaggio terapeutico per l’uomo. Nel ratto, dopo esposizioni diverse volte superiori rispetto al livello terapeutico per l’uomo, sono state indotte la basofilia tubulare renale e, dopo esposizioni più elevate, necrosi della papilla renale. Anche nel cane, dopo elevate esposizioni, sono state osservate alterazioni renali e gastrointestinali.

Studi di tossicità sulla riproduzione hanno mostrato che il rofecoxib (al dosaggio uguale o superiore 2 volte la dose giornaliera raccomandata nell’uomo basata sull’esposizione sistemica), ha ridotto la fertilità e la sopravvivenza embrio/fetale nel ratto. E’ stata anche osservata una riduzione del diametro del dotto arterioso correlata al trattamento che è noto essere associata ai FANS. Studi di tossicità sulla riproduzione condotti nel ratto e nel coniglio non hanno dimostrato l’evidenza dello sviluppo di anomalie ad un dosaggio superiore a 50 mg/kg/die (nel ratto questo rappresenta circa 29 volte la dose giornaliera raccomandata nell’uomo, sulla base dell’esposizione sistemica). (vedere 4.3 ‘Controindicazioni’ e 4.6 ‘Gravidanza e allattamento’.) Nel coniglio, tuttavia, il profilo dei metaboliti non è stato determinato; ciò quindi rende difficile stabilire la rilevanza clinica di questo modello animale.

Dati provenienti da uno studio sull’allevamento crociato hanno indicato una tossicità nel neonato probabilmente dovuta all’esposizione attraverso il latte delle nutrici trattate. (vedere 4.6 ‘Gravidanza e allattamento’).

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, idrossipropilcellulosa, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, e E172 ferro ossido giallo.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non applicabile.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

24 mesi.

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Non vi sono precauzioni speciali per la conservazione.

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Blister in PVC opaco/alluminio

Confezioni:

14 e 20 compresse da 12,5 mg

5, 7, 10, 15, 28, 30, 50, 56, 60, 84, 90 e 98 compresse da 12,5 mg

Blister in PVC opaco/alluminio monodose da 50 e 500 compresse da 12,5 mg

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Non applicabile.

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ISTITUTO GENTILI S.p.A.

Via Mazzini, 112 - 56125 Pisa

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

������������� 5 compresse da 12,5 mg������������������������������������ AIC n.035037011/M

��������� 7 compresse da 12,5 mg������������������������������������ AIC n. 035037023/M

��������� 10 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037035/M

��������� 14 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037047/M

��������� 15 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037050/M

��������� 20 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037353/M

��������� 28 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037062/M

��������� 30 compresse da 12,5 mg������������������������������������� AIC n. 035037074/M

��������� 50 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037086/M

��������� 56 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037098/M

��������� 60 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037100/M

��������� 84 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037112/M

��������� 90 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037124/M

��������� 98 compresse da 12,5 mg�������������������������������������� AIC n. 035037136/M

��������� 50 compresse da 12,5 mg in blister monodose������ AIC n. 035037148/M

��������� 500 compresse da 12,5 mg in blister monodose���� AIC n. 035037151/M

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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Giugno 2002

 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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Agosto 2003

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