04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
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TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90


- [Vedi Indice]

DEPAMIDE 300 mg compresse gastroresistenti

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Una compressa contiene

Principio attivo

Valpromide������������������������������������������������������������������������������ 300��������� mg

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Compresse gastroresistenti.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Epilessia generalizzata e focalizzata, piccolo male tipo assenza, piccolo male mioclonico, epilessia psicomotoria, turbe del carattere. Coadiuvante negli stati depressivi e di eccitamento maniacale, nella agitazione psicomotoria primaria o secondaria a stati tossici endogeni ed esogeni (alterazioni cerebrali senili, tossicomanie).

  - [Vedi Indice]

Da 2 a 6 compresse rivestite al giorno, secondo prescrizione medica.

Prima di iniziare la terapia con DEPAMIDE tenere presente che:

-���� Se DEPAMIDE viene prescritta da sola, la posologia va aumentata per stadi successivi di 2-3 giorni, per raggiungere quella ottimale nel giro di una settimana circa.

-���� Nel caso in cui il paziente sia già in trattamento con altri farmaci psicotropi, occorre aumentare la dose di DEPAMIDE progressivamente, in modo da raggiungere quella ottimale nel giro di due settimane circa e contemporaneamente, se necessario, ridurre gradualmente la posologia degli psicotropi associati per portarla alla metà o anche ad un terzo delle dosi iniziali.

DEPAMIDE, per la sua forma di presentazione in compresse rivestite di 300 mg, è indicata essenzialmente nel trattamento degli adolescenti e degli adulti.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

-���� Epatite acuta

-���� Epatite cronica

-���� Anamnesi personale o familiare di grave epatopatia, so­prattutto indotta da farmaci

-���� Ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

-���� Porfiria.

-���� Emorragie in atto.

-���� Allattamento.

Generalmente controindicato nei neonati e nei bambini al di sotto dei tre anni di età.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Poiché il principale metabolita attivo della valpromide è l’acido valproico, le avvertenze da seguire sono le stesse segnalate per l’acido valproico o i valproati.

EPATOPATIE

-���� Condizioni di insorgenza

E' stato eccezionalmente riportato un grave danno epatico che talvolta si è rivelato fatale. I pazienti più a rischio soprattutto in casi di terapia anticonvulsiva multipla sono i neonati ed i bambini sotto i 3 anni con gravi forme di epilessia, in particolare quelli con danno cerebrale, ritardo psichico e (o) con malattia metabolica o degenerativa congenita. Dopo il compimento dei 3 anni l'incidenza si riduce significativamente e diminuisce progressivamente con l'età.

Nella maggior parte dei casi il danno epatico si è verificato durante i primi 6 mesi di terapia.

-���� Sintomatologia

I sintomi clinici sono essenziali per una diagnosi precoce. In particolare, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere condizioni di insorgenza), devono essere prese in considerazione due tipi di manifestazioni che possono precedere l'ittero:

-���� ricomparsa degli attacchi epilettici

-���������� sintomi non specifici, generalmente a rapida insorgenza, quali astenia, anoressia, letargia, sonnolenza, a volte associati a vomito ripetuto e dolore addominale.

I pazienti (o i loro genitori, se si tratta di bambini) devono essere avvertiti di informare immediatamente il proprio medico qualora si verifichi uno qualsiasi dei segni soprariportati. Oltre ai controlli clinici dovrà essere intrapreso il controllo ematochimico immediato della funzionalità epatica.

-���� Rilevazione

La funzionalità epatica deve essere controllata periodicamente durante i primi 6 mesi di terapia. Tra le analisi abituali, le più pertinenti sono quelle che riflettono la sintesi proteica, soprattutto il tempo di protrombina. La conferma di una percentuale di attività protrombinica particolarmente bassa, soprattutto se associata ad altri rilievi biologici anormali (significativa diminuzione del fibrinogeno e dei fattori della coagulazione; aumento dei livelli di bilirubina e aumento delle transaminasi) richiede l’interruzione della terapia con valproato. Come precauzione e in caso essi siano assunti contemporaneamente, devono essere interrotti anche i salicilati, poichè metabolizzati per la stessa via.

Precauzioni per l’uso

Poiché il principale metabolita attivo della valpromide è l’acido valproico, le precauzioni da adottare sono le stesse raccomandate per l’acido valproico o i valproati.

-���� Prima dell'inizio della terapia devono essere eseguiti test di funzionalità epatica (vedere 4.3 "Controindicazioni"), che periodicamente devono essere ripetuti durante i primi 6 mesi, soprattutto nei pazienti a rischio (vedere 4.4.1. "Speciali avvertenze").

Come per la maggior parte dei farmaci antiepilettici si possono notare aumenti degli enzimi epatici, particolarmente all'inizio della terapia; essi sono transitori e isolati, non accompagnati da segni clinici. In questi pazienti si raccomandano indagini di laboratorio più approfondite (compreso il tempo di protrombina), si può inoltre prendere in considerazione un aggiustamento della posologia e, se necessario, si devono ripetere le analisi.

-���� La prescrizione di una monoterapia è raccomandata nei bambini al di sotto dei 3 anni, ma il beneficio potenziale deve essere valutato prima dell'inizio della terapia, in confronto all’elevato rischio di danno epatico in questi pazienti (vedere 4.4.1. "Speciali avvertenze").

L'uso concomitante di salicilati deve essere evitato nei bambini al di sotto dei 3 anni per il rischio di epatotossicità.

-���� Si raccomanda di eseguire le analisi del sangue (emocromo completo con conta delle piastrine, tempo di sanguinamento e prove di coagulazione) prima dell'inizio della terapia o prima di un intervento chirurgico, e nel caso di ematomi o sanguinamenti spontanei (vedere 4.8 "Effetti indesiderati").

-���� Nei pazienti con insufficienza renale è necessario tenere conto dell'aumento dei livelli sierici di acido valproico libero e diminuire di conseguenza la posologia.

-���� Sebbene siano state solo eccezionalmente riscontrate malattie immunitarie durante l'uso di valproato, è bene considerare il potenziale beneficio del valproato rispetto al potenziale rischio in pazienti con lupus erythematosus sistemico.

-���� Poichè sono stati riportati dei casi eccezionali di pancreatite, è raccomandabile che nei pazienti con dolore addominale acuto venga dosata l'amilasiemia.

-���� Qualora si sospetti un ciclo dell’urea alterato, prima del trattamento si deve valutare l’iperammoniemia poichè con valproato è possibile un peggioramento.

Tenere il medicinale fuori della portata dei bambini.

Interazioni - [Vedi Indice]

Poiché il principale metabolita attivo della valpromide è l’acido valproico, possono presentarsi le stesse interazioni che si hanno con l’acido valproico o i valproati.

Effetti della valpromide su altri farmaci

-���� Neurolettici, anti-MAO e antidepressivi

Il valproato può potenziare l'effetto di altri farmaci psicotropi come i neurolettici, gli anti-MAO e gli antidepressivi; quindi si consiglia di eseguire un monitoraggio clinico e, quando necessario, un aggiustamento del dosaggio.

-���� Fenobarbital

Poiché il valproato aumenta le concentrazioni plasmatiche di fenobarbital (per inibizione del catabolismo epatico) può verificarsi sedazione soprattutto nei bambini. Si raccomanda quindi un monitoraggio clinico per i primi 15 giorni del trattamento combinato, con immediata riduzione delle dosi di fenobarbital in caso di sedazione, e controllo eventuale dei livelli plasmatici di fenobarbital.

-���� Primidone

Il valproato aumenta i livelli plasmatici di primidone con potenziamento dei suoi effetti indesiderati (sedazione); questa interazione cessa con il trattamento a lungo termine. Si raccomanda il monitoraggio clinico specialmente all'inizio della terapia combinata con un aggiustamento del dosaggio del primidone quando necessario.

-���� Fenitoina

Inizialmente il valproato diminuisce la concentrazione plasmatica totale della fenitoina aumentandone però la frazione libera, con possibili sintomi di sovradosaggio (l’acido valproico sposta la fenitoina dai suoi siti di legame proteico e rallenta il suo catabolismo epatico).

Si raccomanda pertanto il monitoraggio clinico; in caso di dosaggio plasmatico della fenitoina si deve tenere in considerazione soprattutto la frazione libera.

Successivamente, in seguito a trattamento cronico, le concentrazioni di fenitoina tornano ai valori iniziali pre-valproato.

-���� Lamotrigina

Il valproato può ridurre il metabolismo della lamotrigina, quindi quando necessario è opportuno diminuire il dosaggio di quest’ultima.

-���� Etosuccimide

Il valproato può causare aumento delle concentrazioni plasmatiche della etosuccimide.

Effetti di altri farmaci sulla valpromide

Gli antiepilettici con effetto di induzione enzimatica (in particolare fenitoina, fenobarbital e carbamazepina) diminuiscono le concentrazioni sieriche del valproato. Nel caso di terapia combinata i dosaggi vanno aggiustati in base ai livelli ematici.

La meflochina aumenta il metabolismo dell'acido valproico ed ha per di più effetto convulsivante; quindi nei casi di terapia combinata possono verificarsi attacchi epilettici.

In caso di uso concomitante di valproato e di sostanze che si legano altamente alle proteine (acido acetilsalicilico), i livelli sierici liberi di valproato possono aumentare.

I livelli sierici di valproato possono aumentare (per effetto di un metabolismo epatico ridotto) in caso di uso concomitante di cimetidina o eritromicina.

Altre interazioni

Il valproato generalmente non ha un effetto di induzione enzimatica; di conseguenza non riduce l'efficacia degli estroprogestinici in caso di contraccezione ormonale. In caso di uso concomitante di farmaci anticoagulanti orali deve essere effettuato un attento monitoraggio del tempo di protrombina.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Poiché il principale metabolita attivo della valpromide è l’acido valproico, le avvertenze da seguire sono le stesse segnalate per l’acido valproico o i valproati.

Gravidanza

Rischio associato all'epilessia e agli antiepilettici:

Nei figli di madri epilettiche trattate con antiepilettici durante la gravidanza, il tasso globale di malformazioni risulta 2-3 volte superiore rispetto al tasso normale (circa 3%). Sebbene sia stato riportato un aumento del numero di� bambini con malformazioni nel caso di terapie con più farmaci, non è stato realmente stabilito quanto nell'insorgenza delle malformazioni dipenda dai trattamenti e quanto dalla malattia. Le malformazioni riscontrate più frequentemente sono cheiloschisi e malformazioni cardiovascolari.

L'interruzione improvvisa della terapia antiepilettica può determinare un peggioramento della malattia nella madre, tale situazione può essere dannosa per il feto.

Rischio associato al sodio valproato

Nell'animale: nel topo, nel ratto e nel coniglio sono stati dimostrati effetti teratogeni.

Nell'uomo: il rischio globale di malformazioni in seguito a somministrazione di valproato durante il primo trimestre di gravidanza non è superiore al rischio descritto per altri antiepilettici. Sono stati riportati casi di dismorfia facciale. Sono stati osservati alcuni casi di malformazione multipla, in particolare agli arti. La frequenza di questi effetti non è ancora stata chiaramente stabilita. Tuttavia il sodio valproato determina soprattutto anomalie nella chiusura del tubo neurale: mielomeningocele, spina bifida. La frequenza di questi effetti è stimata nell'ordine dell'1-2%.

In considerazione dei dati soprariportati

-���� Una gravidanza programmata può offrire l'opportunità di valutare di nuovo se la terapia antiepilettica è indicata; può essere preso in considerazione un supplemento di folato.

-���� Durante la gravidanza il trattamento antiepilettico con valproato non deve essere interrotto se è risultato efficace. In questi casi si raccomanda la monoterapia e il dosaggio minimo efficace giornaliero deve essere somministrato in varie dosi suddivise durante la giornata. Tuttavia, deve essere istituito un monitoraggio specialistico prenatale per rilevare l'eventuale presenza di anomalie nella chiusura del tubo neurale o di un’altra malformazione.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

In caso di somministrazione contemporanea con barbiturici e farmaci ad attività depressiva del sistema nervoso centrale si possono riscontrare, in alcuni soggetti, manifestazioni di astenia e sonnolenza. Le stesse manifestazioni si possono osservare dopo assunzione di bevande alcooliche. Di ciò devono essere avvertiti quei soggetti che durante il trattamento potrebbero condurre veicoli o attendere ad operazioni richiedenti integrità del grado di vigilanza.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Poiché il principale metabolita attivo della valpromide è l’acido valproico, possono presentarsi gli eventi avversi segnalati per l’acido valproico o i valproati.

-���� Rari casi di epatite (vedere 4.4. "Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso")

-���� Rischio teratogeno (vedere 4.6 "Gravidanza ed allattamento")

-���� Stati confusionali o convulsivi: qualche caso di stato stuporoso è stato descritto durante la terapia con sodio valproato; erano casi isolati o associati ad un aumento dell'incidenza di attacchi epilettici durante la terapia e sono regrediti con l'interruzione del trattamento o con la diminuzione del dosaggio. Questi casi sono stati riportati soprattutto durante la terapia combinata (in particolare con fenobarbital) o dopo un brusco aumento delle dosi di valproato.

-���� Disturbi digestivi (nausea, gastralgia) si verificano frequentemente in alcuni pazienti all'inizio del trattamento, ma generalmente scompaiono dopo qualche giorno senza interrompere il trattamento.

-���� Spesso sono stati riportati effetti indesiderati transitori e/o dose-dipendenti: perdita dei capelli, fine tremore posturale.

-���� Sono stati riportati casi isolati di riduzione del fibrinogeno o di allungamento del tempo di sanguinamento, generalmente senza segni clinici associati e in particolare con alte dosi (il valproato ha un effetto inibitore sulla seconda fase dell'aggregazione piastrinica).

-���� Comparsa frequente di trombocitopenia, rari casi di anemia, leucopenia o pancitopenia.

-���� Sono stati occasionalmente riportati casi di pancreatite, talvolta letale.

-���� E’ stata riportata la comparsa di vasculiti.

-���� Può frequentemente presentarsi una moderata iperammoniemia isolata, senza alterazione dei test di funzionalità epatica e ciò non deve essere causa di interruzione del trattamento. Tuttavia In corso di monoterapia o di politerapia (fenobarbitale, carbamazepina, fenitoina, topiramato) si può avere una sindrome acuta di encefalopatia iperammoniemica, con normale funzione epatica ed assenza di citolisi. La sindrome encefalopatica iperammoniemica indotta dal valproato si manifesta in forma acuta ed è caratterizzata da perdita della coscienza, e segni neurologici focali e generali con incremento della frequenza degli attacchi epilettici. Può comparire dopo alcuni giorni o alcune settimane dall’inizio della terapia e regredisce con la sospensione del valproato. L’encefalopatia non è dose‑correlata, e i cambiamenti dell’EEG sono caratterizzati da comparsa di onde lente e incremento delle scariche epilettiche.

-���� Può verificarsi aumento di peso; sono state anche riportate amenorrea e mestruazioni irregolari.

-���� Raramente è stata riportata perdita dell’udito, sia reversibile che irreversibile; comunque non è stato stabilito un rapporto causa - effetto.

-���� Rash, irritabilità (occasionalmente aggressività, iperattività e disturbi comportamentali), ipoplasia dei globuli rossi, riduzione del fibrinogeno.

-���� Sono stati riportati anche casi di sindrome di Stevens-Johnson e di necrolisi epidermica tossica.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

I segni clinici di massivo sovradosaggio acuto comprendono coma con ipotonia muscolare, iporeflessia, miosi, compromissione della funzione respiratoria. I sintomi comunque possono essere variabili e attacchi epilettici sono stati riportati in presenza di livelli plasmatici molto elevati.

Le misure da intraprendere a livello ospedaliero devono includere: lavanda gastrica, che è utile fino a 10-12 ore dopo l'ingestione; diuresi osmotica; monitoraggio cardiaco e respiratorio. In casi molto gravi si può effettuare una dialisi o una exsanguino-trasfusione. Il naloxone è stato utilizzato con successo in un caso.

In seguito a sovradosaggio massivo si sono verificati dei decessi, tuttavia la prognosi delle intossicazioni è generalmente favorevole.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

La valpromide è uno psicofarmaco con struttura e meccanismo d’azione originali. Essa svolge, infatti, un’attività stabilizzante sulla evoluzione delle psicosi, sia nelle forme caratterizzate da attacchi depressivi ripetuti, sia negli stati di eccitamento ricorrente, sia, infine, nelle forme ciclotimiche tipiche che alternano fasi depressive e fasi di eccitamento psicomotorio. Esercita, inoltre, l’azione ansiolitica ed antiaggressiva dei tranquillanti minori a dosi che non comportano sedazione generale. DEPAMIDE è dotata di una buona attività anticomiziale in tutte le forme di epilessie generalizzate e focali. Tale attività non è dovuta ad una depressione totale delle funzioni del sistema nervoso centrale, ma è essenzialmente attribuibile all’intervento del farmaco nei meccanismi di inibizione fisiologica dell’impulso sinaptico legati all’attività del GABA.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

La concentrazione sierica massima di valpromide si raggiunge in media 4 ore dopo somministrazione orale e tale concentrazione diminuisce rapidamente nel sangue.

L’emivita di uno dei suoi principali metaboliti attivi (l’acido valproico) è di 8-15 ore.

Per ottenere un tasso sierico stabile di valpromide e dei suoi principali metaboliti attivi sono necessarie circa 48 ore.

A livello cerebrale si osserva una buona diffusione della valpromide, valutata sulla base del rapporto tra concentrazione sierica e concentrazione nel liquido cefalorachidiano.

L’eliminazione della valpromide avviene essenzialmente per via renale, in parte in forma invariata e in parte sotto forma di acido valproico o di altri metaboliti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Tossicità acuta: la DL50 nel topo per i.p. è di 580 mg/kg, per os è di 995 mg/kg; nel ratto è di 480 mg/kg per i.p. e di 890 mg/kg per os.

Tossicità cronica: studi effettuati sul topo, ratto e cavia sia per via orale che per via rettale, con dosi di 100, 200 e 400 mg/kg di DEPAMIDE, a seconda della specie, non hanno rivelato alcuna alterazione dell’aumento ponderale né della riproduzione. L’esame macro e microscopico degli organi presi in esame (polmone, fegato, milza, rene e surrene) non ha mostrato modificazioni istologiche né funzionali.

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Sodio docusato, sodio amido glicolato , silice colloidale anidra, talco, magnesio stearato, cellulosa acetoftalato, dietile ftalato , saccarosio, gelatina, gomma arabica, titanio biossido, ferro ossido giallo, cera bianca.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono note incompatibilità assolute con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

36 mesi.

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Nessuna

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Astuccio di 30 compresse rivestite in blister.

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Nessuna in particolare

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SANOFI-SYNTHELABO S.p.A. - Via Messina, 38 - Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

A.I.C. n° 023105036

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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Rinnovo: 6.2000

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Novembre 2002

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