04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO

- [Vedi Indice]

FLUOXETINA DOC Generici 20 mg Capsule rigide

FLUOXETINA DOC Generici 20 mg/5 ml Soluzione orale

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Ogni unità posologica (una capsula rigida, 5 ml di soluzione orale) contiene:

CAPSULE RIGIDE:

Principio attivo

fluoxetina cloridrato ��������� 22,36 mg

pari a fluoxetina ������������� 20,00 mg

SOLUZIONE ORALE:

Principio attivo

fluoxetina cloridrato ��������� 22,36 mg

pari a fluoxetina ������������� 20,00 mg

- [Vedi Indice]

Capsule rigide e soluzione orale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Fluoxetina è indicata nel trattamento della depressione, del disturbo ossessivo compulsivo e della bulimia nervosa.

  - [Vedi Indice]

Nel trattamento della depressione e del disturbo ossessivo compulsivo, la dose raccomandata di fluoxetina è di 20 mg al giorno (1 capsula rigida o 5 ml di soluzione orale), somministrata preferibilmente a colazione od a pranzo, anche durante il pasto.

Come per gli altri antidepressivi, l’effetto terapeutico completo può essere osservato 4 o più settimane dopo l’inizio del trattamento.

In alcuni casi, e se necessario, per ottenere l’effetto terapeutico il medico può aumentare la dose giornaliera fino ad un massimo di 80 mg. Se la dose giornaliera supera i 20 mg, si consiglia di somministrare fluoxetina due volte al dì, a colazione ed a pranzo.

Nel trattamento della bulimia nervosa la dose raccomandata è di 60 mg al mattino in unica somministrazione per via orale (3 capsule rigide o 15 ml di soluzione orale).

Poiché è spesso necessario continuare il trattamento per periodi prolungati dopo la remissione dell’episodio acuto, fluoxetina può essere somministrata alle dosi più basse, idonee a mantenere il miglioramento.

La sicurezza e l’efficacia di fluoxetina nei bambini non sono state valutate.

Nei soggetti con ridotta funzionalità epatica o renale e negli anziani, nei soggetti con malattie intercorrenti o che stanno assumendo altri farmaci le dosi di fluoxetina devono essere opportunamente ridotte o l’intervallo fra le somministrazioni aumentato.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità verso i componenti del prodotto od altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

La fluoxetina non deve essere assunta contemporaneamente agli inibitori delle MAO (vedi Precauzioni d’uso e interazioni).

Generalmente controindicato in gravidanza (vedi Gravidanza e allattamento).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina vanno somministrati con cautela in pazienti che ricevano in concomitanza anticoagulanti, farmaci che influenzano l’aggregazione piastrinica (FANS, acido acetilsalicilico, ticlopidina, ecc.) o altri farmaci che possono accrescere il rischio di sanguinamento.

Inoltre, tali farmaci vanno somministrati con cautela nei pazienti con precedenti di disordini della coagulazione.

Gli effetti indesiderati possono essere più frequenti durante l’uso contemporaneo di inibitori della ricaptazione della serotonina (SRIs), nefazodone, trazodone, triptani e preparazioni a base di Hypericum perforatum.

Inibitori delle MonoaminoOssidasi : gli inibitori delle MAO devono essere sospesi almeno 15 giorni prima dell’inizio del trattamento con fluoxetina. Inoltre ,a causa della lunga emivita della fluoxetina e del suo metabolita attivo norfluoxetina, devono trascorrere almeno 5 settimane tra la sospensione della fluoxetina e l’inizio della terapia con l’IMAO. Se la fluoxetina viene prescritta per lunghi periodi di tempo e/o a dosaggi elevati, si deve considerare un intervallo di tempo più lungo.

Eruzione cutanea ed altri eventi di possibile natura allergica: segni clinici riferiti in associazione all’eruzione cutanea includono febbre, leucocitosi, artralgie, edema, sindrome del tunnel carpale, disturbi respiratori, linfoadenopatie, proteinuria e lieve innalzamento delle transaminasi.

La maggior parte dei pazienti ha presentato un pronto miglioramento dopo la sospensione della fluoxetina e/o il trattamento addizionale con antistaminici o steroidi; peraltro tutti i pazienti che hanno presentato questi disturbi sono poi guariti completamente.

In studi clinici precedenti la commercializzazione, due pazienti hanno sviluppato una malattia sistemica cutanea grave. In nessun paziente è stato possibile fare una diagnosi inequivocabile, ma uno sembra che abbia presentato una vasculite leucocitoclastica e l’altro, una sindrome desquamativa grave, diagnosticata da alcuni come vasculite e da altri come eritema multiforme.

Altri pazienti hanno presentato sindromi sistemiche indicative di una malattia da siero. Dopo l’introduzione in commercio della fluoxetina, reazioni sistemiche gravi, probabilmente correlate a vasculiti, si sono sviluppate in pazienti con eruzione cutanea.

Benché questi eventi siano rari, possono essere gravi, potendo coinvolgere i polmoni, i reni o il fegato. Sono stati anche riportati decessi avvenuti in concomitanza a questi eventi sistemici. Sono stati riferiti eventi di tipo anafilattico, incluso il broncospasmo, l’angioedema e l’orticaria da soli ed in combinazione. Sono stati riferiti raramente anche eventi polmonari, includenti processi infiammatori di diversa istopatologia e/o fibrosi. La dispnea è stata l’unico sintomo anticipatorio di questi disturbi.

Non è noto se questi eventi sistemici e l’eruzione cutanea siano sostenuti da una causa comune o siano dovuti a diversi processi etiopatogenetici.

Inoltre non è stata riconosciuta per questi disturbi una base immunologica. Alla comparsa dell’eruzione cutanea o di altri fenomeni di possibile natura allergica per i quali non può essere identificata una diversa etiologia, la somministrazione di fluoxetina dovrebbe essere interrotta.

Suicidio - La possibilità di un tentativo di suicidio è inerente alla depressione e può persistere fino a che non si verifichi una remissione significativa di questa malattia. Uno stretto controllo dei pazienti ad alto rischio, dovrebbe accompagnare la terapia farmacologica iniziale.

Fluoxetina dovrebbe essere prescritta in quantità minime necessarie, per ridurre il rischio di sovradosaggio.

Attivazione maniacale/ipomaniacale: nel corso di studi clinici precedenti la commercializzazione del prodotto, ipomania o mania sono state osservate in circa l’1% dei pazienti trattati con fluoxetina.

Malattie concomitanti: l’esperienza clinica con la fluoxetina in pazienti con malattie concomitanti è limitata.

Si raccomanda cautela nell’uso della fluoxetina con malattie o condizioni che potrebbero alterare il metabolismo o le risposte emodinamiche quali malattie cardiache, renali ed epatiche.

Controllo glicemico: nei pazienti diabetici, la fluoxetina può alterare il controllo glicemico. Durante la terapia con fluoxetina si è verificata ipoglicemia, mentre si è sviluppata iperglicemia a seguito dell’interruzione del farmaco.

Così come per molti farmaci assunti da pazienti diabetici, può essere necessario un aggiustamento del dosaggio dell’insulina o dell’antidiabetico orale nella fase di inizio o di interruzione della terapia con fluoxetina.

Associazione con psicofarmaci: l’associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico, onde evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.

Effetti centrali : ansia, tensione nervosa e insonnia sono presenti nel 10-20% dei pazienti. Cefalea (20%), sonnolenza (13%), astenia (9-21%), e tremori (8%) sono ugualmente effetti sgraditi frequenti nei pazienti trattati con la fluoxetina.

Alterazione dell’appetito e del peso: perdita di peso significativa, specialmente in pazienti depressi sotto peso, può essere un risultato indesiderato del trattamento con la fluoxetina.

In prove cliniche controllate, circa il 9% dei pazienti trattati con la fluoxetina ha sperimentato anoressia. Questa incidenza è approssimativamente 6 volte superiore a quella vista nei controlli trattati con placebo. Una perdita ponderale maggiore del 5% del peso corporeo si è avuta nel 13% dei pazienti trattati con la fluoxetina, verso il 4% del placebo, ed il 3% dei pazienti trattati con antidepressivi triciclici.

Tuttavia, solo raramente i pazienti trattati con la fluoxetina hanno sospeso la terapia per calo ponderale.

Convulsioni: dodici pazienti tra più di 6.000 valutati in tutto il mondo in corso di studi pre-marketing, hanno sperimentato convulsioni (o eventi descritti come possibili convulsioni). Come per altri antidepressivi, la fluoxetina deve essere somministrata con cautela in pazienti con una anamnesi di convulsioni.

Iponatremia: sono stati riferiti alcuni casi di iponatremia con valori sierici del sodio talvolta inferiori a 110 mmol/L. L’iponatremia è regredita sospendendo la somministrazione della fluoxetina. Benché complessivamente questi casi siano apparsi attribuibili ad eziologie diverse, alcuni erano inquadrabili nell’ambito di una sindrome da inappropriata increzione di ormone antidiuretico.

La maggior parte dei casi ha riguardato pazienti anziani e pazienti che assumevano diuretici o che erano in condizione di ipovolemia per altre cause. Pertanto usare con cautela in associazione con diuretici.

Uso Pediatrico- La sicurezza e l’efficacia non sono state valutate e pertanto se ne sconsiglia l’impiego.

Uso Geriatrico- Fluoxetina non è stata impiegata in modo sistematico nell’anziano, comunque diverse centinaia di pazienti anziani hanno partecipato in studi sull’efficacia di fluoxetina e non è stato osservato alcun fenomeno avverso legato all’età.

Questi dati, peraltro, sono insufficienti ad escludere possibili differenze legate all’età nell’uso cronico, particolarmente in quei pazienti anziani con malattie sistemiche concomitanti o che assumono altri farmaci.

Funzione piastrinica- Ci sono stati rapporti sporadici di alterata funzione piastrinica in pazienti che assumono fluoxetina. La fluoxetina può prolungare il tempo di sanguinamento poiché riduce il contenuto di serotonina nei granuli delle piastrine; sono state osservate anche petecchie ed ecchimosi. L’interruzione della terapia è lentamente seguita da un ripristino della funzione piastrinica.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

I farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina possono accrescere il rischio di sanguinamento quando sono somministrati in concomitanza con anticoagulanti o con farmaci che influenzano l’aggregazione piastrinica (FANS, acido acetilsalicilico, ticlopidina, ecc.) (vedi anche 4.4).

Come con tutti i farmaci, sono possibili interazioni farmacologiche, per una varietà di meccanismi di azione (es: inibizione o potenziamento di tipo farmacodinamico e/o farmacocinetico di alcuni farmaci).

Inibitori delle MonoaminoOssidasi- In pazienti che assumevano fluoxetina in associazione a un Inibitore delle Monoamino Ossidasi (IMAO) ed in pazienti che avevano sospeso da poco la fluoxetina e iniziato ad assumere un IMAO, è stata riportata la comparsa di reazioni gravi, talvolta letali, che includevano ipertermia, rigidità, mioclono, instabilità del sistema nervoso autonomo con possibili fluttuazioni rapide dei segni vitali, e modificazioni dello stato mentale che includevano agitazione estrema fino al delirio e al coma.

In alcuni casi si sono manifestati sintomi simili alla Sindrome Maligna da Neurolettici.

Pertanto la fluoxetina non può essere assunta contemporaneamente agli Inibitori delle MAO che devono essere sospesi almeno due settimane prima di iniziare la terapia con fluoxetina. A causa della lunga emivita della fluoxetina e del suo metabolita attivo, almeno 5 settimane debbono intercorrere tra la sospensione della fluoxetina e l’inizio della terapia con l’IMAO.

Se la fluoxetina viene prescritta per lunghi periodi di tempo e/o dosaggi elevati, deve essere considerato un intervallo di tempo più lungo.

Effetti potenziali della contemporanea somministrazione di farmaci metabolizzati dallostesso enzima - Poiché la fluoxetina può inibire l’isoenzima P450IID6 del citocromo P450, la contemporanea somministrazione di fluoxetina con altri farmaci metabolizzanti dello stesso isoenzima può necessitare di una riduzione del dosaggio abituale tanto della fluoxetina quanto dell’altro farmaco assunto in associazione.

Farmaci ad azione sul Sistema Nervoso Centrale - La somministrazione di fluoxetina può determinare aumento dei livelli ematici di fenitoina, carbamazepina, aloperidolo, clozapina, alprazolam, imipramina e desipramina; in alcuni casi sono state osservate manifestazioni cliniche di tossicità. Si consiglia pertanto di somministrare il farmaco concomitante secondo schemi terapeutici conservativi e di seguire attentamente le condizioni cliniche del paziente.

Triptofano- Cinque pazienti che assumevano fluoxetina in associazione con triptofano hanno sperimentato reazioni avverse incluso agitazione, irrequietezza o disturbi gastrointestinali.

Uso concomitante dei sali di litio - Sono stati riferiti casi sia di aumento che di diminuzione della litiemia in terapia di associazione con fluoxetina. Sono pure stati riferiti casi di tossicità da litio.

La litiemia dovrebbe essere controllata attentamente quando questi farmaci sono associati.

Clearance del diazepam - L’emivita del diazepam somministrato in associazione può essere più lunga in alcuni pazienti.

Effetti potenziali della contemporanea somministrazione di farmaci ad elevato legameproteico - Poiché fluoxetina è fortemente legata alle proteine plasmatiche, la somministrazione a pazienti che assumono altri farmaci anch’essi a forte legame sieroproteico (per es. warfarin, digitossina) può causare una modificazione nelle concentrazioni plasmatiche che potenzialmente può avere esito in eventi avversi. Parimenti, effetti avversi possono risultare dallo spiazzamento della fluoxetina da parte di altri farmaci a forte legame proteico.

Warfarin - A seguito della somministrazione contemporanea di fluoxetina e warfarin sono stati osservati infrequentemente e, senza un valido motivo, effetti anti-coagulanti alterati (dati di laboratorio e/o sintomi e segni clinici), comprendenti un aumentato sanguinamento.

Così come viene consigliata prudenza durante l’uso di warfarin in associazione con molti altri farmaci, si deve effettuare un attento monitoraggio della coagulazione quando la terapia con fluoxetina viene iniziata od interrotta nei pazienti in trattamento con warfarin.

Terapia elettroconvulsiva (ESK) - In pazienti trattati con fluoxetina che ricevono un trattamento elettroconvulsivo, sono state raramente osservate convulsioni prolungate.

La lunga emivita di fluoxetina e dei suoi metaboliti - A causa della lunga emivita del farmaco base (emivita di eliminazione da 1 a 3 giorni dopo somministrazione acuta e da 4 a 6 giorni dopo somministrazione cronica) e del suo maggiore metabolita attivo (emivita di eliminazione da 4 a 16 giorni dopo somministrazione acuta e cronica), modificazioni posologiche non si rifletteranno nella concentrazione plasmatica per diverse settimane, e ciò ha delle implicazioni sia nel titolare la dose finale sia nella sospensione del trattamento.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Effetti teratogeni - Studi sulla riproduzione sono stati compiuti in ratti e conigli a dosi rispettivamente di 9 e 11 volte superiori alla dose umana massima giornaliera (80 mg) e non hanno evidenziato alcun effetto dannoso al feto dovuto alla fluoxetina.

Nonostante gli studi negli animali non abbiano dimostrato alcun effetto tetratogeno e embriotossico selettivo, la sicurezza della fluoxetina nella donna in gravidanza non è stata stabilita; pertanto il prodotto non dovrebbe essere utilizzato durante la gravidanza se non nei casi in cui il potenziale beneficio superi il possibile rischio e comunque sotto il diretto controllo del medico.

Allattamento al seno - Poiché molti farmaci sono escreti nel latte materno, fluoxetina inclusa, si usi particolare cautela nel somministrare la fluoxetina a donne in allattamento.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Qualsiasi farmaco psicoattivo può alterare il giudizio, il pensiero, o le capacità motorie e i pazienti dovrebbero essere avvertiti di usare cautela nell’operare con macchinari pericolosi, automobili incluse, finchè siano ragionevolmente sicuri che il trattamento farmacologico non interferisca sfavorevolmente su queste loro capacità.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Come osservato con altri inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, a seguito del trattamento con fluoxetina sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati:

Corpo in toto- Manifestazioni a carico del sistema nervoso autonomo, reazioni di ipersensibilità (vedere a Controindicazioni e Avvertenze), Sindrome Maligna da Neurolettici (vedere a Interazioni), fotosensibilità.

Sistema digerente - Disturbi gastrointestinali.

Sistema endocrino - Inappropriata secrezione di ormone antidiuretico.

Sistema emolinfatico - Ecchimosi.

Sistema nervoso� - Tremore, disturbi del movimento, cefalea, anoressia, ansia e sintomi associati, sensazione di instabilità, affaticamento, insufficiente capacità di concentrazione o alterazioni del processo cognitivo, depersonalizzazione, attivazione maniacale, disturbi del sonno.

Sistema respiratorio - Sbadiglio.

Cute e annessi - Alopecia.

Sistemi sensoriali - Disturbi della visione sono presenti nel 3% dei pazienti in terapia e in certi casi è necessaria la sospensione del trattamento.

Sistema urogenitale - Disturbi della minzione, priapismo/erezione prolungata, disturbi della sfera sessuale.

Raramente, in seguito alla somministrazione di antidepressivi inibitori della ricaptazione della serotonina si possono verificare manifestazioni emorragiche quali ecchimosi, emorragie ginecologiche, manifestazioni emorragiche a carico del tratto gastrointestinale, delle mucose o anche di altri distretti dell’organismo.

Nel corso di studi clinici, sono stati osservati più raramente altri eventi avversi per i quali non è stata stabilita una relazione causale certa con il farmaco.

Sistema nervoso centrale - Stato confusionale, convulsioni, reazioni extrapiramidali, neuropatie, allucinazioni, deliri.

Sistema cardiovascolare - Angina pectoris, aritmie, blocco atrioventricolare di I° grado, ipotensione, ipertensione.

Sistema digerente - il 25-30% dei pazienti presenta nausea, ma solo il 4% interrompe la terapia per questo effetto. Secchezza delle fauci e diarrea compaiono nel 14% e 10% dei pazienti, rispettivamente. Possono inoltre comparire alterazioni delle prove di funzionalità epatica, ittero, ulcera gastrica.

Sistema emolinfatico - Anemia, leucopenia, trombocitopenia, porpora.

Metabolici e nutrizionali -� Ipoglicemia, iponatremia, ipokaliemia.

Sistema endocrino - Iperprolattinemia, galattorrea, turbe mestruali.

Apparato urogenitale - Proteinuria, ematuria.

Eruzione cutanea ed altri eventi di natura allergica - Sindromi sistemiche con possibile interessamento di cute, vasi sanguigni, polmoni, reni o fegato.

Rapporti successivi alla commercializzazione - Dopo la commercializzazione sono stati fatti rapporti spontanei di altri eventi avversi temporalmente associati al trattamento con fluoxetina che tuttavia potrebbero non essere in relazione causale con il farmaco.

Questi eventi hanno incluso: anemia aplastica, accidenti vascolari cerebrali, confusione, discinesie,� polmonite eosinofila, emorragia gastrointestinale, iperprolattinemia, anemia emolitica su base immunologica, disturbi della motilità in pazienti a rischio per l’assunzione di farmaci� che possono di per sè causare questi eventi e peggioramento di disturbi della motilità preesistenti, pancreatite, pancitopenia, ideazione suicidaria, trombocitopenia, porpora trombocitopenica, sanguinamento vaginale successivo alla sospensione del farmaco e comportamenti violenti.

Quando si interrompe bruscamente il trattamento possono comparire sintomi di astinenza. Tali sintomi sono, in genere, lievi e di completa risoluzione e comprendono ad esempio: insonnia, vertigini, sudorazione, palpitazioni, nausea, ansia, irritabilità, parestesie e cefalea.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Nausea e vomito sono stati riportati in tutti i sovradosaggi di fluoxetina. Altri sintomi preminenti sono risultati agitazione, irrequietezza, ipomania ed altri segni di eccitamento nervoso.

Dopo la commercializzazione, i casi di decesso attribuiti al sovradosaggio di fluoxetina da sola sono stati estremamente rari.

Trattamento del sovradosaggio - Favorire e mantenere la respirazione. Assicurare un’adeguata ossigenazione e ventilazione.

Il carbone attivo, che può essere usato in associazione con il sorbitolo, può essere un trattamento ancora più efficace della emesi o lavanda gastrica, e dovrebbe essere considerato nel trattamento del sovradosaggio.

Si raccomanda di monitorare le funzioni cardiache e vitali oltre a misure sintomatiche generali e di supporto.

Basandoci sull’esperienza in animali, che può non essere rilevante al caso umano, le convulsioni indotte da fluoxetina che non si rimettono spontaneamente possono rispondere al diazepam.

Non ci sono antidoti specifici per fluoxetina. A causa del largo volume di distribuzione della fluoxetina, una diuresi forzata, la dialisi, l’emoperfusione e trasfusione di ricambio probabilmente non sono in grado di offrire benefici. Nel trattare un sovradosaggio si consideri la possibilità di un interessamento di più farmaci. Il medico dovrebbe prendere contatto con un centro antiveleni per il trattamento di qualsiasi sovradosaggio.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

La fluoxetina (INN) è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.

La fluoxetina è una (±)-N-metil-3-fenil-3-[(α,α,α,-trifluoro-p-tolil)-ossi]-propilamina cloridrato a struttura non triciclica la cui azione antidepressiva è presumibilmente legata alla inibizione dell’uptake della serotonina nei neuroni centrali. In studi sulle piastrine umane è stato dimostrato che la fluoxetina blocca l’uptake della serotonina nelle piastrine stesse.

Gli studi su animali ugualmente suggeriscono che la fluoxetina esplica un’azione inibitoria sull’uptake della serotonina molto più potente di quella esercitata sull’uptake delle altre monoamine.

E’ stato ipotizzato che un’azione antagonista sui recettori muscarinici, istaminici e α1-adrenergici sia responsabile dei vari effetti anticolinergici e cardiovascolari degli antidepressivi triciclici classici. La fluoxetina si lega molto meno dei farmaci triciclici a questi e ad altri recettori di membrana.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

L’assorbimento dopo somministrazione orale è rapido e completo. Nell’uomo, dopo una singola dose di 40 mg, si osservano picchi plasmatici di fluoxetina compresi fra 15 e 55 ng/ml dopo 6-8 ore.

Le preparazioni di fluoxetina in capsule, compresse solubili ed in soluzione per uso orale sono bioequivalenti.

La fluoxetina può essere somministrata durante o fuori dai pasti poiché il cibo non altera la biodisponibilità sistemica, anche se può rallentare lievemente l’assorbimento.

La fluoxetina viene metabolizzata nel fegato prevalentemente in norfluoxetina ed in altri metaboliti inattivi successivamente escreti dal rene.

La fluoxetina si distribuisce diffusamente nell’organismo ed è ampiamente legata alle proteine plasmatiche.

L’emivita di eliminazione della fluoxetina è di 4-6 giorni, mentre quella del suo metabolita attivo è di 4-16 giorni (Tali valori possono risultare ulteriormente prolungati in pazienti in deficit del sistema enzimatico P450IID6). Ciò determina un significativo accumulo di questi prodotti attivi nell’impiego cronico. Le concentrazioni plasmatiche all’equilibrio sono raggiunte solo dopo settimane di trattamento.

La seguente tabella riassume le caratteristiche farmacocinetiche più salienti.

Metabolito attivo

Norfluoxetina

Legame con le sieroproteine

94,5%

Picco dei livelli sierici (dopo singola dose)

6-8 ore

Emivita plasmatica

- Fluoxetina

- Norfluoxetina

4-6* giorni

4-16* giorni

Concentrazione Plasmatica di equilibrio

2-4 settimane

Volume di distribuzione

20-45 L/Kg

Clearance plasmatica

- Fluoxetina

- Norfluoxetina

20 L/ora

9�� L/ora

*Tali valori possono risultare ulteriormente prolungati in pazienti con deficit del sistema enzimatico P450IID6

La presenza di insufficienza epatica può ostacolare l’eliminazione della fluoxetina.

Nei pazienti con insufficienza renale grave può verificarsi un ulteriore accumulo di fluoxetina o dei suoi metaboliti.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Nelle prove di tossicità per somministrazione singola e ripetuta, sub-acuta e cronica, in diverse specie animali inclusi i primati, sia la fluoxetina che il suo metabolita attivo norfluoxetina hanno dimostrato un elevato grado di tollerabilità.

Le DL50 (mg/kg) per somministrazione acuta sono state:

Via orale

Via endovenosa

Fluoxetina

topo

248,3 + 13,7

44,8 + 1,5

ratto

468,6 + 33,1

34,8 + 1,3

gatto

> 50

---

cane

> 100

---

Norfluoxetina

topo

360

42

ratto

---

37

Le dosi acute che causano fenomeni tossici sono molte volte più elevate rispetto alle dosi terapeutiche nell’uomo (0,3-1,0 mg/kg/die). Gli eventuali effetti tossici riscontrati nelle prove di tossicità cronica (anoressia, perdita di peso, fosfolipidosi in alcune specie animali) si sono dimostrati reversibili con l’interruzione del trattamento.

Studi sulla riproduzione: la fluoxetina, alle dosi saggiate, non influisce sulla fertilità e sulla capacità riproduttiva.

Studi di teratogenesi: la fluoxetina non influisce sfavorevolmente sullo sviluppo prenatale o sul peso dei feti, e non sono stati notati effetti teratogeni significativi.

Studi di mutagenesi: sia in vitro che in vivo la fluoxetina e la norfluoxetina sono prive di effetti mutageni.

Studi di cancerogenesi: con dosi medie circa 10 volte la dose giornaliera proposta nell’uomo, per un periodo di 2 anni, non sono stati osservati effetti cancerogeni nel ratto e nel topo.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Capsule: Amido di mais; lattosio; magnesio stearato; sodio lauril solfato.

Costituenti della capsula: ossido di ferro giallo (E 172); biossido di titanio (E 171); gelatina.

Soluzione: Acido benzoico; sorbitolo soluzione al 70%; glicerina; aroma di menta; acqua depurata.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non riferite.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Capsule: 3 anni, a confezionamento integro.

Soluzione: 2 anni, a confezionamento integro.

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Conservare a temperatura non superiore a 25° C.

- [Vedi Indice]

Blister di PVC/alluminio per le capsule.

Flacone di vetro ambrato con tappo in plastica a vite per la soluzione.

. - [Vedi Indice]

Nessuna particolare per Capsule rigide.

Per Soluzione orale:

La soluzione deve essere prelevata utilizzando la siringa per la somministrazione orale inserita nella confezione: aspirare 5 ml di soluzione del flacone tirando sino a fine corsa l’apposito pistone.

- [Vedi Indice]

DOC Generici S.r.l. Via Manuzio, 7 - 20124 Milano.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

-12 capsule da 20 mg:������ A.I.C. n. 033555018/G.

-28 capsule da 20 mg:������ A.I.C. n. 033555032/G

-soluzione 20mg/5 ml:������ A.I.C. n. 033555020/G.

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

- [Vedi Indice]

26/7/1999.����������

- [Vedi Indice]

Non soggetto al DPR 309/90.

- [Vedi Indice]

Maggio 2002

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