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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
11.0 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

     

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IOPIDINE 0,5%

- [Vedi Indice]

Iopidine Soluzione Oftalmica contiene apraclonidina cloridrato 0,5% (come base), benzalconio cloruro 0,01% come preservante, sodio acetato (triidrato) 0.07%, sodio cloruro 0,757%, acido cloridrico/sodio cloruro q.b. a pH 5,3 e acqua depurata.

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Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è una soluzione sterile, isotonica, tamponata.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è indicata come terapia aggiuntiva a breve termine del glaucoma cronico nei pazienti in trattamento con la massima terapia medica tollerata e che necessitano di un'ulteriore riduzione della IOP per ritardare il trattamento chirurgico o laser del glaucoma.

In molti pazienti, l'efficacia di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica nell'abbassare la IOP diminuisce nel tempo. Sebbene in alcuni pazienti il trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica sia stato efficace per periodi prolungati, in molti altri, il beneficio è durato meno di un mese.

La somministrazione di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica può non produrre beneficio aggiuntivo in pazienti già in trattamento con due farmaci inibenti la produzione di umore acqueo (es. betabloccanti più inibitori dell'anidrasi carbonica) come elementi della loro massima terapia medica tollerata. Ciò è dovuto al fatto che anche Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica agisce come inibente la produzione dell'umore acqueo e l'aggiunta di un terzo farmaco con questa proprietà può non ridurre in maniera significativa la IOP.

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Una goccia di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica tre volte al giorno nell'occhio (i) affetto (i). Poiché Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica viene somministrata insieme ad altre terapie oftalmiche antiglaucoma, si consiglia di aspettare circa cinque minuti tra l'instillazione di un farmaco e il successivo al fine di evitare il fenomeno di wash-out della precedente somministrazione. Dal momento che è possibile riscontrare una perdita di efficacia nel tempo, si raccomanda una terapia massima di un mese anche se alcuni pazienti hanno avuto beneficio con trattamenti per periodi superiori.

Non sono stati effettuati studi clinici nei bambini per cui si sconsiglia l'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica in pediatria.

Non ci sono speciali precauzioni per la somministrazione negli anziani.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è controindicata nei pazienti con storia di gravi o incontrollate e instabili malattie cardiovascolari.

Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è controindicata nei pazienti con ipersensibilità ad uno dei componenti o alla clonidina somministrata per via sistemica e nei pazienti in trattamento con inibitori della monoamino ossidasi, simpaticomimetici o antidepressivi triciclici per via sistemica.

Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica contiene benzalconio cloruro come conservante per cui non va somministrata in concomitanza all'uso di lenti a contatto morbide.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Avvertenze

Esclusivamente per uso topico oftalmico; non iniettare e non ingerire.

Negli studi clinici su pazienti glaucomatosi, si è osservato che la somministrazione topica di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica ha minimo effetto sulla funzionalità cardiaca e sulla pressione sistemica anche in presenza di malattie cardiovascolari, però il profilo farmacologico preclinico del prodotto suggerisce di usare cautela nei pazienti con gravi e incontrollate patologie cardiovascolari, inclusa l'ipertensione. In questo tipo di pazienti, va sempre considerata la possibilità di una crisi vasovagale.

Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica deve essere usata con cautela nei pazienti con storia di angina, grave insufficienza coronarica, recente infarto del miocardio, malattie cerebrovascolari, insufficienza renale cronica, malattia di Raynaud o tromboangioite obliterante. Cautela e controlli vanno effettuati nei pazienti depressi in quanto apraclonidina ha, in alcuni rari casi, provocato depressione.

Nel glaucoma terminale, si deve sospendere il trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica se, in seguito alla sua somministrazione, si osserva una immediata diminuzione della vista.

Precauzioni

Come tutti i pazienti affetti da glaucoma in trattamento con la massima terapia medica tollerata, i pazienti in trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica al fine di posticipare l'intervento chirurgico devono essere sottoposti a frequenti controlli della IOP e il trattamento deve essere interrotto se si riscontra un significativo rialzo della pressione endoculare. La riduzione di efficacia che si manifesta nel tempo in molti pazienti ha carattere individuale e un tempo di manifestazione variabile per cui va accuratamente controllata.

In aggiunta, a questi pazienti deve essere effettuato periodicamente un esame del campo visivo.

Non sono disponibili dati sull'uso topico di apraclonidina nei pazienti con insufficienza renale o epatica per cui si consiglia di controllare attentamente questi pazienti quando in trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica. È infatti noto che, sebbene l'assorbimento sistemico di apraclonidina in seguito a somministrazione topica sia basso (livelli plasmatici inferiori a 1,0 ng/ml), la molecola viene in parte metabolizzata nel fegato e si osserva un significativo aumento dell'emivita nei pazienti con insufficienza renale.

Sempre a causa del parziale metabolismo nel fegato, nei pazienti con alterata funzione epatica, si consiglia un attento controllo dei parametri cardiovascolari.

L'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica può provocare reazione di intolleranza oculare caratterizzata in parte o totalmente da iperemia, prurito, disagio, lacrimazione, sensazione di corpo estraneo ed edema delle palpebre e della congiuntiva. Se si manifestano tali sintomi oculari, si deve sospendere l'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica. Inoltre, dati preclinici indicano che ci possono essere pazienti che sviluppano una reazione di sensibilizzazione in seguito ad uso prolungato del prodotto.

Le reazioni di intolleranza oculare sono più frequenti nei pazienti trattati per più di un mese.

Nel caso di un aumento della pressione endoculare, l'interruzione del trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica dovrebbe coincidere con l'intervento chirurgico.

Dal momento che apraclonidina è un potente depressore della pressione endoculare, si devono seguire attentamente i pazienti in cui si osserva un'eccessiva diminuzione pressoria.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Non sono state osservate interazioni farmacologiche in quei pazienti che, durante gli studi clinici, ricevevano terapie concomitanti per il glaucoma o per altri disturbi oculari o per altre malattie sistemiche.

Ciò nonostante, esiste la possibilità di un effetto additivo o di potenziamento con sostanze depressive del SNC (alcool, barbiturici, oppiacei, sedativi, anestetici). Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è stata usata come terapia aggiuntiva in concomitanza ad epinefrina e dipivefrina topica senza il riscontro di alcuna interazione avversa. Esiste comunque la possibilità teorica che l'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica con simpaticomimetici topici possa provocare rialzo della pressione sistemica per cui si dovrebbe misurare la pressione arteriosa ai pazienti ai quali si intende prescrivere questa associazione di farmaci.

Esiste la possibilità di un effetto aggiuntivo o potenziante con i farmaci che deprimono il SNC.

Gli antidepressivi triciclici attenuano l'effetto ipotensivo della clonidina sistemica, ma non è noto se l'uso di tali farmaci con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica ne riduca l'effetto ipotensivo a livello oculare. Non ci sono dati sul livello di catecolamine circolanti dopo la sospensione della somministrazione di apraclonidina. Usare cautela con i pazienti che assumono antidepressivi triciclici che possono influenzare il metabolismo e l'assorbimento delle amine circolanti.

Associando clonidina sistemica a terapie neurolettiche è stato segnalato un effetto ipotensivo additivo. La clonidina sistemica può inibire la produzione di catecolamine in risposta a ipoglicemia indotta da insulina e mascherare segni e sintomi dell'ipoglicemia.

Poiché apraclonidina può ridurre la pressione del sangue e la frequenza cardiaca, usare cautela in presenza di assunzione di farmaci quali beta-bloccanti (oftalmici e sistemici), antipertensivi e glicosidi cardiaci. Controllare frequentemente il polso e la pressione sistemica ai pazienti in trattamento con farmaci cardiovascolari e con Iopidine 0.5% Soluzione Oftalmica. Usare attenzione nel somministrare contemporaneamente clonidina ed altri farmaci con profilo farmacologico simile.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non ci sono studi con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica nelle donne in gravidanza. Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica deve essere usata solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio per il feto.

Studi sugli animali hanno dimostrato assenza di effetti teratogeni nel ratto e nel coniglio. Si sono osservati solo leggeri segni di tossicità fetale trattando animali gravidi con apraclonidina per via sistemica nell'intero periodo della organogenesi e a livelli (mg/kg/giorno) 60 volte superiori a quelli raccomandati per Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica. Non è noto se apraclonidina somministrata per via topica è escreta nel latte materno per cui Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica deve essere somministrata con cautela alle madri in allattamento.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Dal momento che farmaci del tipo clonidina possono causare sonnolenza, in questa evenienza, si sconsiglia la guida e l'utilizzo di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

L'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica può provocare reazione di intolleranza oculare che si manifesta attraverso sintomi, non sempre tutti contemporaneamente presenti, quali iperemia, prurito, disagio, lacrimazione, senso di corpo estraneo ed edema palpebrale e della congiuntivale. L'insieme di questi sintomi fa pensare ad una reazione di tipo allergico la cui durata media è di 44 giorni con un range di 1 - 127 giorni. In presenza di questi sintomi il trattamento con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica deve essere interrotto.

Negli studi clinici, la percentuale di interruzioni correlate a Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica è stata del 15%, mentre gli eventi che più frequentemente ne sono stati causa sono stati, in ordine decrescente di frequenza, iperemia, prurito, disagio, lacrimazione, edema palpebrale, secchezza delle fauci, sensazione di corpo estraneo.

Nel corso degli studi clinici, le seguenti reazioni avverse (incidenza) sono state segnalate come possibilmente, probabilmente o definitivamente correlate all'uso di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica.

Oculari

Iperemia (13%), prurito (10%), disagio (6%), lacrimazione (4%). In meno del 3% dei pazienti sono state riscontrate le seguenti reazioni avverse: edema palpebrale, visione offuscata, sensazione di corpo estraneo, occhio secco, congiuntivite, secrezione. Le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno dell'1% dei pazienti: formazione di croste sul margine palpebrale, follicoli congiuntivali, edema congiuntivale, edema, visione alterata, dolore, cheratite, blefarite, fotofobia, macchie corneali, eritema palpebrale, blefarocongiuntivite, irritazione, erosione corneale, infiltrati corneali, cheratopatia, scaglie palpebrali, retrazione palpebrale.

Non Oculari

Generali

Le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno del 3% dei pazienti: mal di testa e astenia, mentre meno dell'1% ha riportato dolore toracico, coordinazione anomala, malessere, edema facciale.

Cardiovascolari

Le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno dell'1% dei pazienti: edema periferico e aritmia. Sebbene mai segnalata nel corso degli studi clinici condotti con Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica non bisogna escludere la possibilità che si manifesti bradicardia per l'azione di agonista alfa-2-adrenergico di apraclonidina.

Sistema Nervoso Centrale

Le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno dell'1% dei pazienti: sonnolenza, vertigini, nervosismo, depressione, insonnia, parestesia.

Apparato digerente

Secchezza delle fauci (10%), mentre in meno dell'1% dei pazienti, nausea e costipazione.

Apparato muscoloscheletrico

Mialgia (0.2%).

Apparato respiratorio

Secchezza delle mucose nasali (2%); le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno dell'1%: dei pazienti, rinite, dispnea, faringite, asma.

Pelle

Le seguenti reazioni avverse sono state riscontrate in meno dell'1% dei pazienti: dermatite da contatto, dermatite.

Altri

Alterazioni del gusto (3%), parosmia (0,2%).

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica può essere eliminata dall'occhio mediante lavaggio con acqua. Non si sono mai registrati casi di ingestione di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica, ma è noto che sovradosaggio dovuto a somministrazione orale di clonidina ha provocato ipotensione, ipertensione transitoria, astenia, vomito, irritabilità, riflessi assenti o attenuati, letargia, sonnolenza, sedazione o coma, pallore, ipotermia, bradicardia, difetti nella conduzione, aritmia, secchezza delle fauci, miosi, apnea, depressione respiratoria, ipoventilazione e crisi epilettiche. Il trattamento di un sovradosaggio orale richiede una terapia di supporto e sintomatica; le vie aeree devono essere mantenute aperte. L'emodialisi è di limitato valore in quanto riesce a rimuovere solo il 5% del farmaco circolante.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

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05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Apraclonidina è un agonista alfa-2-adrenergico relativamente selettivo che non possiede significativa attività stabilizzante di membrana (anestetico locale). Quando instillata nell'occhio, apraclonidina riduce la pressione endoculare. Apraclonidina per uso oftalmico ha minimi effetti sui parametri cardiovascolari. Studi di fluorofotometria dell'umore acqueo nell'uomo suggeriscono che il meccanismo dell'azione ipotensiva oculare dell'apraclonidina è collegato alla riduzione della formazione dell'umore acqueo. L'insorgenza dell'azione dell'apraclonidina può di solito essere osservata entro un'ora dalla somministrazione e la massima riduzione della pressione endoculare si manifesta di solito entro tre-cinque ore dalla somministrazione di una dose singola.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

In seguito a somministrazione topica oculare di apraclonidina al coniglio bianco New Zealand, si sono ottenuti picchi di concentrazione nell'umore acqueo, iride, corpo ciliare e cristallino dopo due ore dalla somministrazione. La cornea ha mostrato la più alta concentrazione nel minor tempo (20 minuti). La distribuzione tissutale dell'apraclonidina dalla più alta alla più bassa concentrazione in microgrammi equivalenti per grammo di tessuto si è osservata rispettivamente nella cornea, nell'iride-corpo ciliare, umore acqueo, cristallino e vitreo. L'emivita in termini di eliminazione dell'apraclonidina dall'umore acqueo è stata determinata essere di circa due ore.

La concentrazione plasmatica dell'apraclonidina in seguito a somministrazione topica in entrambi gli occhi tre volte al giorno di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica a volontari sani è risultata inferiore a 1 ng/ml. Lo stato stazionario è stato raggiunto dopo cinque giorni di trattamento e l'emivita del farmaco è stata valutata essere di otto ore.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

La somministrazione di apraclonidina per via endovenosa e via topica oculare nel gatto e nella scimmia riduce il flusso sanguigno nel segmento anteriore mentre non altera il flusso del segmento posteriore (retina, coroide, testa del nervo ottico). Il trattamento cronico oculare di primati con apraclonidina 1,5% tre volte al giorno per un anno non ha provocato alterazioni morfologiche indicative di vasocostrizione dei segmenti anteriore e posteriore dell'occhio. Non sono stati condotti studi sul flusso ematico oculare nell'uomo, ma gli studi sull'animale costituiscono una base per la sicurezza d'uso del farmaco nel trattamento del glaucoma cronico.

Tossicità acuta

La tossicità acuta è stata valutata per via i.v. e orale nel ratto e nel topo e per via orale nei primati. La DL50 approssimativa orale è compresa tra 5,04 mg/kg (topo) e 63,9 mg/kg (ratto); con dosi fino a 55 mg/kg non si sono registrate morti nei primati. I segni tossici riscontrati nei roditori sono stati: letargia, ipotermia, offuscamento corneale, aree emorragiche e distensione del tratto gastrointestinale. Una pronunciata inibizione della motilità gastrointestinale è considerata la causa della mortalità nel topo. Una ridotta motilità intestinale è stata osservata nel topo dopo somministrazione endovenosa di 0,1 mg/kg. Nella scimmia, dopo somministrazione orale di 55 mg/kg si è osservata letargia e disturbi della defecazione. La dose totale somministrata normalmente all'uomo per via oftalmica è di 0,03 mg/kg/giorno in diverse somministrazioni.

Tossicità subcronica e cronica

I conigli hanno tollerato soluzioni di apraclonidina cloridrato alle concentrazioni dello 0,5%, 1%, 1,5% (2 gocce tre volte al giorno) per un periodo di un mese senza manifestare segni di tossicità sistemica. Sporadicamente, sono stati riscontrati irritazione congiuntivale e minima opacizzazione corneale (1,5%).

Ratti e topi sono stati trattati per 13 settimane con dosi giornaliere fino a 1,2 mg/kg e 2 mg/kg rispettivamente. Si sono registrati casi di mortalità con somministrazioni di 1,2 mg/kg/die nel ratto e di 1,6 mg/kg/die nel topo. Le reazioni farmacotossiche rilevate consistevano in disturbi della defecazione e distensione addominale in presenza di offuscamento corneale nei topi femmina del gruppo trattato con la dose più elevata. I ratti del gruppo ad elevata dose che sono morti prima della fine dello studio mostravano effetti tossici sul sistema immunitario; tali effetti non erano presenti negli animali sopravvissuti fino alla fine dello studio. Nelle scimmie trattate per via topica oculare tre volte al giorno per un anno con soluzioni contenenti apraclonidina cloridrato alla concentrazione dello 0,5%, 1% e 1,5%, non sono stati rilevati effetti tossici correlati al farmaco, o altre reazioni oculari. Nel gruppo trattato con la soluzione all'1,5%, è stata osservata una lieve vacuolizzazione degli epatociti.

Tollerabilità locale

La somministrazione topica oculare di soluzioni di apraclonidina cloridrato alle concentrazioni dello 0,5%, 1% e 1,5% (2 gocce instillate in un unico occhio ogni 30 minuti per 6 ore) ha provocato nel coniglio irritazione congiuntivale e corneale dose-dipendente.

La determinazione del potenziale sensibilizzante di apraclonidina cloridrato nel porcellino d'India ha mostrato che la molecola è moderatamente sensibilizzante.

Potenziale mutageno e cancerogeno

Tutti i test di mutagenesi effettuati con apraclonidina cloridrato hanno dato risultati negativi.

In seguito a studi a lungo termine della durata di due anni nel ratto (dosi pari a 0,1, 0,3 e 1 mg/kg/die) e nel topo (dosi pari a 0,1, 0,3 e 0,6 mg/kg/die) permettono di escludere un potenziale cancerogeno per apraclonidina cloridrato.

Dopo trattamento orale della durata di 18 mesi con dosi a partire da 0,3 mg/kg/die nel ratto e 0,6 mg/kg/die nel topo, in entrambe le specie, si è osservato un incremento dell'incidenza di alterazioni oculari (mineralizzazione e vascolarizzazione della cornea e cheratite). In aggiunta, nel ratto, si sono osservate alterazioni renali (mineralizzazione) con dosi a partire da 0,3 mg/kg/die.

Tossicità della funzione riproduttiva

Gli studi effettuati nel ratto e nel coniglio non fanno sospettare un'azione teratogena. Una debole tossicità fetale è stata riscontrata negli animali gravidi sottoposti per tutto il periodo dell'organogenesi a dosi sistemiche di apraclonidina cloridrato 60 volte superiori a quelle previste per la somministrazione topica oculare.

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Gli eccipienti di Iopidine 0,5% Soluzione Oftalmica sono: benzalconio cloruro 0,01% come preservante, sodio acetato (triidrato) 0,07%, sodio cloruro 0,757%, acido cloridrico/sodio cloruro q.b. a pH 5,3 e acqua depurata a 100%.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Nessuna nota.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

24 mesi in confezionamento integro, un mese dopo apertura del flacone.

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Conservare a temperatura ambiente.

Proteggere dalla luce.

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Flacone contagocce contenente 5 ml di soluzione

I contenitori sono in polietilene naturale a bassa densità con capsula e tappo a vite in polipropilene bianco.

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Non toccare con la punta del contagocce qualunque superficie che possa contaminare il contenuto.

Se per una qualunque ragione la goccia instillata non resta nell'occhio, instillare una seconda goccia.

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ALCON ITALIA S.p.A.

Via Roma, 108 - 20060 Cassina de'Pecchi (MI)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Flacone contagocce da 5 ml AIC n. 029823010

Flacone contagocce da 10 ml AIC n. 029823022

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Vendita su presentazione di ricetta medica.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

24 aprile 1996.

11.0 TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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Dicembre 1999

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