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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

OCTREOSCAN

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- [Vedi Indice]L'OctreoScan viene fornito in due flaconi che non possono essere utilizzati separatamente.

Contenuto del flacone 4920/A: 111 In come InCl3 122 MBq/1,1 ml all'ora/data di calibrazione

Contenuto del flacone 4920/B: pentetreotide 10 mg

Dopo ricostituzione e marcatura la soluzione contiene 111 In pentetreotide

Caratteristiche fisiche del111In: il 111 In è prodotto da ciclotrone e decade con un'emivita di 2,83 giorni a cadmio stabile.

Principali radiazioni emesse:

radiazioni gamma 172 keV (abbondanza 90%)radiazioni gamma 247 keV (abbondanza 94%)raggi X 23-26 keV

Purezza radionuclidica: 111 In > 99%, altri emittenti gamma < 0,1%.

114m In: max 500 Bq per 1 MBq di 111 In all'ora/data di calibrazione

Emivita di 114m In: 49,51 giorni.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Flacone A: Soluzione del precursore.

Flacone B: Polvere per preparazioni iniettabili.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Il 111 In pentetreotide si lega specificamente ai recettori per la somatostatina.

L'OctreoScan trova indicazione come coadiuvante nella diagnosi e nel trattamento dei tumori neuroendocrini gastroenteropancreatici (GEP) e nei carcinoidi che possiedono recettori, in quanto ne facilita la localizzazione. I tumori privi di recettori non vengono visualizzati. In un certo numero di pazienti affetti da GEP o tumori carcinoidi, la densità recettoriale è insufficiente per permetterne la visualizzazione con OctreoScan. Da notare che in quasi il 50% dei pazienti affetti da insulinoma il tumore non può essere visualizzato.

  - [Vedi Indice]

La dose per la scintigrafia planare è 110 MBq in un'unica iniezione endovenosa. Occorre per evitare deposizione perivasale di attività, somministrare con cautela.

Per la tomografia ad emissione di singoli fotoni la dose dipende dall'attrezzatura disponibile. In genere, può essere sufficiente una dose di 110-220 MBq in un'unica iniezione endovenosa.

Non è necessario adottare alcun dosaggio specifico per i pazienti anziani.

Per quanto riguarda la somministrazione in pediatria l'esperienza è limitata, tuttavia quando si ritiene necessaria la somministrazione a un bambino, la quantità di attività somministrata dev'essere ridotta in base ai calcoli standard del peso corporeo o della superficie corporea. Un approccio di tipo pratico consiste nell'adottare le indicazioni del Gruppo di ricerca pediatrico dell'Associazione Europea di Medicina Nucleare.

La scintigrafia dev'essere eseguita circa 24 ore dopo la somministrazione.

3 kg = 0,1 22 kg = 0,50 42 kg = 0,78
4 kg = 0,14 24 kg = 0,53 44 kg = 0,80
6 kg = 0,23 26 kg = 0,56 46 kg = 0,82
8 kg = 0,23 28 kg = 0,58 48 kg = 0,85
10 kg = 0,27 30 kg = 0,62 50 kg = 0,88
12 kg = 0,32 32 kg = 0,65 52-54 kg = 0,90
14 kg = 0,36 34 kg = 0,68 56-58 kg = 0,92
16 kg = 0,43 36 kg = 0,71 60-62 kg = 0,96
18 kg = 0,44 38 kg = 0,73 64-66 kg = 0,98
20 kg = 0,46 40 kg = 0,76 68 kg = 0,99

Quando dopo 24 ore viene osservata attività nell'addome che non può essere interpretata con sicurezza come captazione del tumore o attività nel contenuto intestinale, la scintigrafia dev'essere ripetuta dopo 48 ore. In alcuni casi la scintigrafia dopo 4 ore dà risultati accettabili.

Nella milza, nel fegato, nei reni e nella vescica si ha una captazione fisiologica. Nella maggior parte dei pazienti sono visibili la tiroide, l'ipofisi e l'intestino.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Non si conoscono controindicazioni specifiche.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

A causa del rischio potenziale delle radiazioni ionizzanti, 111 In pentetreotide non dovrebbe essere usato in pazienti al di sotto dei 18 anni d'età, a meno che l'informazione diagnostica attesa non superi l'eventuale rischio dovuto alle radiazioni.

In pazienti che non soffrono di diarrea è necessario somministrare un lassativo per differenziare gli accumuli di attività statica, nelle lesioni dell'apparato intestinale o adiacenti ad esso, dagli accumuli mobili del contenuto intestinale.

In pazienti con insufficienza renale grave la somministrazione di 111 In pentetreotide non è consigliabile perché la funzionalità assente o ridotta della principale via d'escrezione potrebbe comportare una maggiore esposizione alla dose di radiazione (EDE 1,9E-01 mSv/MBq). La somministrazione dovrebbe essere presa in considerazione soltanto quando il possibile rischio da essa derivante venga giudicato inferiore al potenziale valore diagnostico. Scintigrammi interpretabili possono essere ottenuti in seguito ad emodialisi durante la quale l'elevata attività di fondo può essere almeno parzialmente eliminata. Prima della dialisi le immagini non danno indicazioni diagnostiche a causa dell'attività in circolo. Dopo la dialisi è stata osservata una captazione superiore alla norma nel fegato, nella milza, nell'apparato intestinale e un'attività superiore alla normale nel circolo sanguigno.

111 In pentetreotide non legato ai recettori e 111 In non legato a peptidi vengono rapidamente eliminati attraverso i reni.

Per migliorare il processo di escrezione, al fine di ridurre sia il segnale di fondo sia la dose di radiazioni a carico dei reni e della vescica, è necessaria un'abbondante assunzione di liquidi per 2 o 3 giorni dopo la somministrazione.

In pazienti diabetici, che assumono elevate dosi di insulina, la somministrazione di pentetreotide potrebbe causare ipoglicemia paradossa dovuta ad una temporanea inibizione della secrezione di glucagone.

Per i pazienti in terapia con octreotide si raccomanda di sospendere temporaneamente questa terapia per evitare il possibile blocco dei recettori per la somatostatina. Questa raccomandazione viene data su base empirica dato che non è stata dimostrata l'assoluta necessità di questa misura. In alcuni pazienti la sospensione della terapia potrebbe non essere tollerata e può causare effetti "rebound".

Questo è soprattutto il caso di pazienti con insulinoma, nei quali si deve tener conto del pericolo di ipoglicemia improvvisa e dei pazienti affetti da sindrome carcinoide. Se il clinico responsabile del trattamento terapeutico del paziente ritiene la sospensione tollerabile, si consiglia un periodo di sospensione della terapia di tre giorni.

La scintigrafia positiva con 111 In pentetreotide rispecchia la presenza di aumentata densità di recettori tissutali per la somatostatina piuttosto che una patologia maligna. Inoltre la captazione positiva non è specifica dei tumori GEP e carcinoidi.

Si può avere un aumento della densità di recettori per la somatostatina anche nelle seguenti condizioni patologiche: tumori causati da tessuto derivato embriologicamente dalla cresta neurale (paragangliomi, carcinomi midollari tiroidei, neuroblastomi, feocromocitomi), tumori dell'ipofisi, neoplasmi endocrini dei polmoni (carcinoma a piccole cellule), meningiomi, carcinomi della mammella, patologie linfoproliferative (morbo di Hodgkin, linfomi non-Hodgkin) e dev'essere considerata la possibilità di fissazione in zone di concentrazione di linfociti (infiammazioni subacute).

I radiofarmaci devono essere utilizzati esclusivamente da personale qualificato in possesso di regolare autorizzazione per l'uso e la manipolazione di radionuclidi.

Questo radiofarmaco dev'essere preso in consegna, usato e somministrato solamente da personale autorizzato in strutture sanitarie abilitate. Il ricevimento, la conservazione, l'uso, il trasporto e lo smaltimento sono soggetti ai regolamenti e/o alle autorizzazioni delle autorità sanitarie locali.

I prodotti radiofarmaceutici devono essere preparati ed utilizzati secondo modalità che soddisfino sia i requisiti di sicurezza radiologica sia quelli di qualità farmaceutica. Devono essere adottate idonee misure asettiche che rispondano ai requisiti delle norme di buona fabbricazione (NBF) per le sostanze farmaceutiche.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

A tutt'oggi non sono state riscontrate interazioni con altri farmaci.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non sono disponibili dati derivati da studi sugli animali o sull'uomo per valutare il possibile rischio durante la gravidanza o l'allattamento.

Quando si renda necessario somministrare un radiofarmaco ad una donna in età fertile si devono sempre assumere informazioni su una potenziale gravidanza. Tutte le donne che presentino amenorrea devono essere considerate incinte salvo prova contraria. In presenza di dubbi sulla gravidanza della paziente è importante che l'esposizione alle radiazioni sia la minore possibile, compatibilmente con l'acquisizione delle informazioni cliniche desiderate.

Dovrebbero inoltre essere prese in considerazione tecniche alternative che non comportino radiazioni ionizzanti.

Le procedure con radionuclidi eseguite su donne incinte comportano anche una dose di radiazioni al feto. In corso di gravidanza devono essere condotti esclusivamente gli accertamenti ritenuti indispensabili nei casi in cui i benefici previsti superino i rischi cui vanno incontro la madre ed il feto.

Prima di somministrare radiofarmaci ad una madre che allatta al seno si deve prendere in considerazione la possibilità di procrastinare l'esame fino al termine dell'allattamento e la verifica che sia stata fatta la scelta più idonea del radiofarmaco, tenendo conto della escrezione di attività nel latte materno. Se la somministrazione viene considerata necessaria l'allattamento al seno dev'essere sospeso ed il latte gettato.

L'allattamento può essere ripreso quando il livello nel latte non comporti una dose di radiazione per il neonato superiore ad 1 mSv.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

111 In pentetreotide non ha effetti sulla capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Effetti collaterali attribuibili alla somministrazione di OctreoScan sono rari.

Non sono stati osservati effetti specifici. I sintomi riportati sono riferibili a reazioni vasovagali di tipo anafilattoide. L'interruzione di terapia con octreotide, come fase preparatoria per la scintigrafia, può provocare severi effetti collaterali, in genere del tipo di un ritorno dei sintomi precedenti l'inizio della terapia.

Per il singolo paziente l'esposizione alle radiazioni ionizzanti dev'essere giustificabile sulla base dei prevedibili benefici. L'attività somministrata dev'essere tale che la dose di radiazioni risultante sia la più bassa possibile entro limiti ragionevoli, tenendo presente l'esigenza d'ottenere il risultato diagnostico previsto.

L'esposizione alle radiazioni ionizzanti è collegata all'induzione del cancro ed è potenziale causa di sviluppo di difetti ereditari. Per indagini diagnostiche di medicina nucleare i dati attualmente disponibili indicano che tali reazioni avverse hanno una bassa incidenza per limitata dose di radiazioni a cui si è sottoposti. Per la maggior parte degli esami diagnostici che utilizzano procedure di medicina nucleare la dose di radiazione emessa (EDE) è inferiore a 20 mSv. Tuttavia quando si effettua uno studio SPECT con questo prodotto tale livello potrebbe essere superato.

La EDE in un individuo di 70 kg con funzionalità renale normale è al massimo 26 mSv. Una dose più elevata potrebbe essere giustificata da particolari situazioni cliniche.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

La forma farmaceutica (iniezione monodose) rende improbabile un sovradosaggio accidentale. L'eliminazione renale di 111 In pentetreotide, non legato a recettori, e di 111 In non legato a peptidi può essere aumentata mediante somministrazione di liquidi.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

L'OctreoScan si lega ai recettori per la somatostatina nei tessuti in cui, in seguito a patologie, le superfici cellulari contengono questi recettori in densità maggiore rispetto a quella fisiologica. Nei singoli pazienti, in cui la patologia non ha provocato un'aumentata densità recettoriale, la scintigrafia non ha successo.

Nei carcinoidi e nei tumori GEP la presenza di aumentata densità recettoriale nel tessuto tumorale è in genere piuttosto elevata.

Relativamente agli effetti farmacodinamici sono stati eseguiti solo studi limitati. L'attività biologica in vitro è circa il 30% dell'attività biologica della somatostatina naturale.

L'attività biologica in vivo, misurata nei ratti, è minore rispetto a quella di uguali quantità di octreotide. La somministrazione endovenosa di 20 mg di pentetreotide ha provocato, in alcuni pazienti, una riduzione misurabile, ma comunque molto bassa, dei livelli di gastrina sierica e di glucagone sierico per un periodo inferiore a 24 ore.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Circa l'80% e il 90% del pentetreotide radiomarcato somministrato per endovena viene eliminato attraverso l'apparato urinario rispettivamente nelle 24 e nelle 48 ore. 111 In pentetreotide si fissa nei seguenti organi: fegato (circa 2% nelle 24 ore) e milza (circa 2,5% nelle 24 ore).

Si ha fissazione non riproducibile nella tiroide e nell'ipofisi.

La fissazione nei reni è in parte ripercussione dell'eliminazione in atto attraverso le urine e in parte dovuta a ritardata escrezione renale.

L'eliminazione attraverso la bile e successivamente le feci è pari a circa il 2% della dose (attività) somministrata in pazienti con funzionalità intestinale normale.

Fino a 6 ore dopo la somministrazione la radioattività nelle urine è costituita in modo preponderante da 111 In pentetreotide intatto. Dopo di che vengono escreti quantità sempre maggiori di radioattività non legata a peptidi.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

I test di tossicità preclinici non hanno evidenziato alcun dato di particolare rilevanza.

Non sono stati eseguiti studi sul potere cancerogeno né sulla influenza del pentetreotide sulla fertilità e sulla embriotossicità.

Dosimetria

I dati di dosimetria riportati si basano su misure esterne sull'uomo. I calcoli sono stati effettuati secondo il sistema MIRD.

Nel calcolo della dose equivalente efficace sono stati inseriti i sette organi obbligatori, e gli altri cinque organi che ricevono la dose maggiore (indicati con un asterisco).

Dose di radiazione stimata per il 111 In pentetreotide, compresa quella derivante dallo 0,1% di 114m In.

Organo bersaglio mGy/MBq (rad/mCi)
Surreni 6,7E-02 (2,5E-01)
Cervello 1,2E-02 (4,5E-02)
Mammelle 1,3E-02 (4,7E-02)
Parete della colecisti 5,5E-02 (2,04-01)
*Parete intestino crasso inferiore 8,6E-02 (3,2E-01)
Intestino tenue 4,5E-02 (1,7E-01)
Stomaco 4,1E-02 (1,5E-01)
Parete intestino crasso superiore 5,7E-02 (2,1E-01)
Parete del cuore 2,5E-02 (9,2E-02)
*Reni 6,6E-01 (2,4E+00)
Fegato 6,7E-02 (2,5E-01)
Polmoni 2,2E-02 (8,2E-02)
Tessuto muscolare 2,6E-02 (9,7E-02)
Ovaie 4,7E-02 (1,7E-01)
*Pancreas 6,8E-02 (2,5E-01)
Midollo osseo rosso 3,0E-02 (1,1E-01)
Superfici ossee 3,4E-02 (1,2E-01)
Pelle 1,4E-02 (5,1E-02)
*Milza 3,8E-01 (1,4E+00)
Testicoli 2,7E-02 (1,0E-01)
Timo 1,7E-02 (6,1E-02)
Tiroide 5,5E-02 (2,0E-01)
*Parete della vescica 4,8E-01 (1,8E+00)
Utero 6,8E-02 (2,5E-01)
Ipofisi 7,6E-02 (2,8E-01)
Dose equivalente efficace (EDE) mSv/MBq (rem/mCi)
1,2E-01 (4,5E-01)

La dose equivalente efficace per il dosaggio raccomandato nell'adulto è: 13 mSv per 110 MBq e 26 mSv per 220 MBq di 111 In (compresa quella derivante da 114m In).

Nel bambino, adeguando opportunamente il dosaggio (attività), come consigliato dal Pediatric Task Group dell'EANM, e la EDE reale per le dosi (attività) stabilite per i vari gruppi età /peso risulta:

Età EDE (mSv/MBq) dose di attività raccomandata EDE per dose raccomandata
15 anni/58 kg 1,55E-01 100 Mbq 16 mSv
10 anni/34 kg 2,21E-01 75 MBq 17 mSv
5 anni/22 kg 3,23E-01 55 MBq 18 mSv
1 anno/8 kg 5,72E-01 25 MBq 14 mSv
neonato/3 kg 1,32E+00 11 MBq 15 mSv

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Dopo ricostituzione e marcatura la soluzione contiene citrato trisodico, acido citrico, inositolo, acido gentisico, cloruro ferrico ed acido cloridrico 0,02N. Dopo ricostituzione e marcatura il pH della soluzione acquosa è 3,8-4,3.

La soluzione pronta per l'uso non contiene conservanti.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Incompatibilità principali: non conosciute.

Dopo ricostituzione e marcatura l'OctreoScan può essere diluito con soluzione fisiologica allo 0,9%

Per evitare possibili incompatibilità non miscelare il prodotto da iniettare con altre soluzioni.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Il flacone A e, di conseguenza, quello B di OctreoScan scadono 24 ore dopo l'ora/la data di calibrazione del 111 In.

Ora/data di calibrazione ed ora/data di scadenza vengono entrambe indicate sull'etichetta della schermatura (contenitore sigillato) e sui documenti che accompagnano le singole consegne.

Dopo ricostituzione e marcatura la soluzione dev'essere utilizzata entro 6 ore.

- [Vedi Indice]

I flaconi A e B devono essere conservati a 15-25 °C (temperatura ambiente). Non sono necessarie condizioni particolari di conservazione, ad eccezione di un'adeguata protezione dalle radiazioni emesse.

La soluzione iniettabile pronta per l'uso dev'essere conservata a 15-25 °C (temperatura ambiente) per il periodo di stabilità previsto.

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Flaconi in vetro neutro di tipo I secondo Ph. Eur.

Il flacone contenente pentetreotide è chiuso con un tappo in gomma butilica.

Il flacone contenente indio cloruro è chiuso con tappo di gomma butilica teflonata.

Entrambi i flaconi sono ghierati con capsula d'alluminio.

L'OctreoScan è fornito in due flaconi separati di cui uno è contenuto in una schermatura di piombo. Entrambi i flaconi sono contenuti in un contenitore di stagno chiuso e sigillato.

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La somministrazione di radiofarmaci comporta rischi a terzi derivanti da radiazioni esterne o da contaminazione per fuoriuscita di urine, vomito, etc., pertanto devono essere adottate le misure di protezione contro le radiazioni, previste dalle disposizioni nazionali vigenti.

Istruzioni per la marcatura

Aggiungendo il contenuto del flacone A (111 In cloruro) al flacone B (pentetreotide liofilizzato) il prodotto, Indio (111 In) pentetreotide, è pronto per l'iniezione.

Per prelevare l'Indio cloruro dal flacone usare esclusivamente l'ago Sterican (0,90 x 70) che viene fornito con il prodotto.

Dopo l'aggiunta, la soluzione dev'essere tenuta in incubazione per 30 minuti, dopodiché, qualora si voglia ottenere un volume più maneggevole, il preparato può essere diluito con 2-3 ml di soluzione fisiologica salina allo 0,9%.

Un piccolo campione di questa soluzione diluita può essere utilizzato per l'analisi qualitativa riportata al paragrafo seguente.

N.B.: per la ricostituzione non usare altre soluzioni di 111 In cloruro ma solo quella fornita nello stesso contenitore insieme al pentetreotide liofilizzato.

Istruzioni per il controllo di qualità

L'analisi di 111 In legato a peptidi rispetto a 111 In legato a composti non peptidici può essere eseguita su strisce di fibra di vetro impregnate di silicagel (ITLC SG di Gelman, cod.61885). Preparare una striscia perfettamente asciutta, lunga circa 10 cm e larga 2,5 cm segnando una linea di partenza a 2 cm e quindi altre due linee a 6 e 9 cm. Applicare 5-10 ml di soluzione marcata alla linea di partenza e far sviluppare la cromatografia in una soluzione preparata di fresco, di citrato di sodio 0,1 N, il cui pH sia stato portato a 5 con HCl. In circa 2 - 3 minuti il fronte raggiungerà la linea a 9 cm. Tagliare la striscia in corrispondenza della linea dei 6 cm e misurare l'attività delle due parti. 111 In non legato a peptidi si sposta con il fronte.

Valore richiesto

La parte inferiore del cromatogramma deve contenere una attività maggiore di 98% dell'attività applicata.

Istruzioni per lo smaltimento dei rifiuti

Quantitativi inutilizzati di 111 In o di OctreoScan devono essere lasciati decadere finché raggiungono un livello di attività tale da non essere più considerato radioattivo, secondo le normative locali. Quindi possono essere smaltiti come rifiuti non pericolosi. I flaconi non utilizzati di pentetreotide liofilizzato possono essere smaltiti come rifiuti non pericolosi. I rifiuti devono essere smaltiti nel rispetto dei regolamenti nazionali per i materiali radioattivi.

- [Vedi Indice]

MALLINCKRODT MEDICAL B.V.

Westerduinweg, 3 - NL-1555 ZG Petten (Paesi Bassi)

Rappresentante per la vendita in Italia: Byk Gulden Italia S.p.A.

Via Giotto, 1 - 20032 Cormano (MI)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

AIC n. 029852011

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

Febbraio 1997

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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12.0 - [Vedi Indice]

18 Ottobre 1994

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