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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

QUINAZIDE

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- [Vedi Indice]Una compressa contiene:

quinapril cloridrato mg 21,70 (pari a mg 20 di quinapril); idroclorotiazide mg 12,50.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Compresse rivestite, divisibili, per uso orale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Quinazide è indicato nel trattamento dell'ipertensione in pazienti nei quali è appropriato il trattamento combinato con ACE-inibitore e diuretico.

  - [Vedi Indice]

Per pazienti non in terapia diuretica, la dose iniziale raccomandata è di mezza compressa di Quinazide.

La dose normale di mantenimento è di una compressa al giorno. Se necessario, la dose può essere aumentata fino a 2 compresse una volta al giorno.

Nei pazienti già in trattamento con un diuretico è opportuno iniziare la terapia con una singola dose di 5 mg di quinapril, allo scopo di minimizzare il rischio di una ipotensione eccessiva, aggiustando poi la posologia fino ad ottenere la risposta ottimale. Se questa è raggiunta con la stessa dose presente nell'associazione si può passare alla terapia con Quinazide.

Negli anziani la dose iniziale non deve contenere più di 5 mg di quinapril e deve essere attentamente stabilita dal Medico.

Quinazide non deve essere usato come terapia iniziale in pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 30-60 ml/min), ma solo dopo titolazioni dei singoli componenti, impiegando come dose iniziale 5 mg di quinapril. Quando richiesta una terapia con quinapril associato al diuretico in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min) un diuretico dell'ansa è preferibile ad un tiazidico e pertanto in questi pazienti non è raccomandato Quinazide.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Quinazide è controindicato nei pazienti con ipersensibilità verso i singoli componenti del prodotto, inclusi i pazienti con storia di angioedema con altri ACE-inibitori. Il prodotto è controindicato in gravidanza e durante l'allattamento.

Per la presenza di idroclorotiazide, Quinazide è controindicato in pazienti con anuria o ipersensibilità verso altri farmaci solfamido-derivati.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Angioedema

Angioedema è stato osservato in pazienti trattati con ACE-inibitori, compreso il quinapril. Nei casi nei quali si verifica stridore laringeo, edema del viso, della lingua e della glottide, l'angioedema può essere fatale. In tali casi il trattamento con Quinazide deve essere sospeso immediatamente e il paziente deve essere trattato adeguatamente e tenuto sotto osservazione finché l'edema non è risolto. Nei casi nei quali l'edema è limitato al viso e alle labbra, esso generalmente si risolve senza trattamento, sebbene gli antiistaminici siano utili nell'alleviare i sintomi. L'angioedema con interessamento della laringe può essere fatale e pertanto richiede la pronta instaurazione di una appropriata terapia, ad esempio con la somministrazione sottocutanea di 0.3-0.5 ml di una soluzione 1:1000 di adrenalina. L'angioedema, incluso edema della laringe, può manifestarsi specialmente dopo la prima dose. I pazienti devono riferire immediatamente qualsiasi segno o sintomo che suggerisca l'angioedema (gonfiore del viso, degli occhi, delle labbra, della lingua, difficoltà nel respirare) e non assumere più il farmaco prima di avere consultato il Medico.

Ipotensione

I pazienti già in trattamento con diuretico possono sviluppare ipotensione sintomatica iniziando la terapia con Quinazide. Nei pazienti in trattamento diuretico è importante, se possibile, interrompere tale trattamento parecchi giorni prima di assumere Quinazide oppure, se questo non è possibile, iniziare Quinazide a bassa dose (vedi "Posologia e modo di somministrazione").

Ipotensione sintomatica, osservata raramente in pazienti ipertesi trattati con quinapril, è una possibile conseguenza della terapia con ACE-inibitori.

In generale, in pazienti sale/volume depleti inclusi quelli con insufficienza cardiaca congestizia, la terapia dovrebbe iniziare sotto controllo medico e i pazienti dovrebbero essere seguiti accuratamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che il dosaggio dell'antiipertensivo viene aumentato.

Se si verifica ipotensione sintomatica, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, sottoposto a infusione endovenosa di soluzione fisiologica. Una transitoria risposta ipotensiva non è una controindicazione al prosieguo della terapia; comunque se si verifica un tale evento deve essere presa in considerazione la diminuzione del dosaggio di Quinazide. I pazienti devono riferire un'eventuale sensazione di testa vuota, specialmente nei primi giorni di terapia. Se si verifica una sincope, i pazienti devono sospendere il trattamento finché non abbiano consultato il Medico. L'eccessiva traspirazione e la disidratazione, così come il vomito e la diarrea, possono favorire una eccessiva caduta della pressione arteriosa; in tal caso i pazienti devono consultare il Medico.

Neutropenia/agranulocitosi

Altri ACE-inibitori sono stati associati ad agranulocitosi e depressione midollare, raramente in pazienti non complicati, più frequentemente in pazienti con compromissione renale, specialmente in presenza di collagenopatie vascolari.

Benché non siano stati riportati casi di agranulocitosi attribuibili al quinapril, è tuttavia opportuno eseguire controlli periodici del numero dei globuli bianchi nei pazienti con collagenopatia vascolare e/o nefropatia trattati con Quinazide.

I pazienti devono riferire prontamente al Medico il verificarsi di ogni infezione (per esempio mal di gola o febbre) che non si risolva entro due o tre giorni.

Compromissione della funzione renale

I tiazidici devono essere usati con cautela nei pazienti con gravi nefropatie poiché possono indurre aumento della azotemia.

Come conseguenza dell'inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, sono prevedibili modificazioni della funzione renale in individui particolari.

In pazienti con grave insufficienza cardiaca la cui funzionalità renale può dipendere dall'attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con ACE-inibitori, incluso il quinapril, si può associare a insufficienza renale progressiva e, raramente, insufficienza renale acuta potenzialmente fatale.

In studi clinici in pazienti ipertesi con stenosi unilaterale o bilaterale dell'arteria renale, aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica sono stati osservati in alcuni casi dopo terapia con ACE-inibitori. Questi aumenti risultavano quasi sempre reversibili con l'interruzione della terapia. In tali pazienti la funzione renale deve essere monitorata durante le prime settimane di terapia.

Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza apparente disfunzione vascolare renale preesistente, hanno manifestato aumenti dell'azotemia e della creatinina sierica generalmente minori e transitori, in particolare quando il quinapril veniva somministrato assieme ad un diuretico. Questo può avvenire più facilmente in pazienti con compromissione renale preesistente. In tal caso può essere richiesta la riduzione del dosaggio o la sospensione del Quinazide.

Benché gli studi clinici abbiano indicato che nei pazienti con compromissione renale, il quinapril generalmente non induce ulteriore deterioramento, si raccomanda di effettuare in tali pazienti controlli periodici sui parametri di funzionalità renale.

Chirurgia/anestesia

In pazienti sottoposti a interventi di alta chirurgia o comunque ad anestesia generale il quinapril può bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina.

Questo può condurre ad una ipotensione che può essere corretta espandendo la volemia. Prima di essere sottoposto ad un intervento chirurgico, e/o ad anestesia generale, il paziente deve avvisare il Medico di essere in terapia con un ACE-inibitore.

Effetti metabolici ed endocrini

I pazienti in terapia tiazidica devono essere monitorati per eventuali segni di alterazioni del bilancio idroelettrolitico incluse iponatriemia, alcalosi ipocloremica e ipokaliemia. Tuttavia poiché il quinapril riduce la produzione di aldosterone, la sua aggiunta al diuretico attenua la perdita di potassio indotta da quest'ultimo.

La determinazione degli elettroliti sierici e urinari è particolarmente importante in caso di vomito abbondante o trattamento con fluidi per via parenterale.

Con Quinazide non è raccomandato l'uso di diuretici risparmiatori di potassio.

I pazienti devono non usare sostituti del sale contenenti potassio senza consultare il Medico.

In alcuni pazienti in terapia tiazidica, si possono verificare iperuricemia, o precipitazione della gotta. La combinazione con quinapril può attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide.

I tiazidici aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, provocando ipomagnesiemia e riducono l'escrezione di calcio causando eventualmente intermittenti e lievi elevazioni del calcio sierico anche in assenza di riconosciuti disordini del metabolismo del calcio. Una ipercalcemia elevata può essere indicativa di un latente iperparatiroidismo.

Il trattamento tiazidico deve essere interrotto prima di condurre test sulla funzione paratiroidea.

I tiazidici devono essere usati con prudenza in pazienti con funzione epatica compromessa e con epatopatia progressiva in quanto minime alterazioni del bilancio idroelettrolitico possono precipitare un coma epatico.

Nei pazienti diabetici può essere richiesto un aggiustamento della dose di insulina o degli ipoglicemizzanti orali. I diuretici tiazidici possono indurre iperglicemia e pertanto un diabete mellito latente può diventare manifesto.

L'effetto antiipertensivo del farmaco può essere aumentato nei pazienti sottoposti a simpaticectomia.

La terapia con diuretici tiazidici può essere associata con un aumento del colesterolo e dei trigliceridi plasmatici.

Uso pediatrico

Non sono state stabilite la tollerabilità e l'efficacia di Quinazide nei bambini.

Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Agenti che aumentano il potassio serico: per la presenza di quinapril, durante la terapia con Quinazide non si raccomanda l'uso di diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio o di sostituti del sale contenenti potassio, a causa del rischio di iperpotassiemia.

Tetracicline: la somministrazione contemporanea di quinapril e tetracicline riduce l'assorbimento di queste ultime del 28-37%. Questa interazione deve essere considerata in caso di terapia contemporanea con Quinazide e tetracicline.

Litio: aumentati livelli sierici di litio e sintomi di tossicità da litio sono stati osservati in pazienti trattati contemporaneamente con litio e ACE-inibitori o diuretici. Pertanto durante trattamento concomitante con Quinazide e sali di litio, i livelli sierici di litio devono essere monitorati frequentemente.

Altri farmaci: non sono state evidenziate interazioni clinicamente importanti con somministrazioni di quinapril congiuntamente a propranololo, digossina, warfarina e cimetidina.

I seguenti farmaci possono interagire con i diuretici tiazidici:

Alcool - barbiturici - narcotici . Può verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica.

Farmaci antidiabetici(ipoglicemizzanti orali e insulina). Può essere richiesto un aggiustamento del loro dosaggio.

Corticosteroidi - ACTH . Aumentata deplezione elettrolitica, in particolare ipokaliemia.

Amine pressorie (ad esempio noradrenalina). Possibile diminuzione della risposta pressoria, tuttavia non tale da precludere il loro uso.

Rilassanti muscolari non depolarizzanti(ad esempio tubocurarina). Possibile aumento della risposta.

Antiinfiammatori non steroidei . In alcuni pazienti la loro somministrazione può ridurre l'effetto diuretico, natriuretico e antiipertensivo dei tiazidici.

Pertanto quando Quinazide viene usato contemporaneamente ad antiinfiammatori non steroidei, il paziente dovrà essere osservato accuratamente per verificare l'effetto antiipertensivo del Quinazide.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non esistono adeguati e ben controllati studi in donne gravide, pertanto il prodotto è controindicato in caso di gravidanza accertata o presunta. Poiché anomalie fetali sono state associate ad altri ACE-inibitori somministrati durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, se in una paziente in trattamento con Quinazide viene accertata una gravidanza, la terapia deve essere interrotta e si deve consultare un ginecologo.

Allattamento

Non è noto se quinapril o i suoi metaboliti sono secreti con il latte umano mentre è noto che i tiazidici compaiono nel latte umano.

A causa dei rischi potenziali sui lattanti, Quinazide non deve essere somministrato durante l'allattamento.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Quinazide non interferisce sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

La tollerabilità di Quinazide è stata valutata in studi controllati in circa 1384 pazienti dei quali 517 trattati con la combinazione per almeno 1 anno e 209 trattati per più di due anni.

Nelle sperimentazioni cliniche con il prodotto non sono stati osservati effetti indesiderati diversi da quelli precedentemente riportati per quinapril e idroclorotiazide.

Gli effetti collaterali più frequentemente osservati nelle sperimentazioni cliniche controllate con questa associazione sono stati: cefalea (6,8%), capogiri (5,2%), tosse (3,3%) e affaticamento (3,0%). Generalmente tali effetti sono stati lievi e transitori.

La sospensione della terapia per effetti indesiderati si è resa necessaria nel 6,1% dei pazienti. Il motivo più comune della sospensione è stata la tosse (1,2%) seguita dal mal di testa (0,7%) e da nausea e vomito (0,5%).

04.8 Effetti indesiderati riportati da una minore percentuale di pazienti trattati in studi controllati con quinapril più idroclorotiazide, e spesso con un'incidenza non superiore a quella osservata con placebo, sono stati:

Sistema cardiovascolare: vasodilatazione, tachicardia, ipotensione, palpitazioni.

Sistema gastrointestinale: nausea, vomito, dispepsia, flatulenza, diarrea, secchezza delle fauci, stitichezza.

Sistema respiratorio: infezioni delle alte vie aeree, bronchiti, riniti, faringiti, sinusiti, dispnea.

Sistema nervoso: parestesie, nervosismo, sincope, insonnia, sonnolenza, vertigini.

Sistema urogenitale: impotenza, infezioni urinarie, anormalità urinarie, disuria, pollachiuria.

Altre: mialgia, infezioni virali, dolori addominali, lombalgia, astenia, dolori toracici, malessere, artralgia, prurito, rash, edema periferico, febbre.

Parametri clinici di laboratorio

Dagli studi controllati e non controllati è emerso quanto segue:

creatininemia e azotemia: aumenti sopra i livelli normali furono osservati occasionalmente in alcuni pazienti trattati con l'associazione. Questi aumenti si normalizzavano spesso proseguendo la terapia.

Elettroliti sierici: vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso".

Altri effetti indesiderati riportati con i singoli componenti di Quinazide sono i seguenti:

Quinapril- angina pectoris, depressione, aumento traspirazione. Eccezionalmente è stato riportato anche angioedema (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso").

Idroclorotiazide - anoressia, irritazione gastrica, crampi, ittero colestatico intraepatico, pancreatite, scialoadenite, leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica e emolitica, spasmi muscolari, agitazione, insufficienza renale, disfunzione renale, nefrite interstiziale (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso"), xantopsia, porpora, fotosensibilità, orticaria, angioite necrotizzante (vasculite), difficoltà respiratorie, polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Non sono disponibili dati riguardanti sovradosaggio di Quinazide nell'uomo né informazioni specifiche sul suo trattamento.

Il trattamento dovrà essere sintomatico e di sostegno in accordo con la normale pratica medica, con sospensione della terapia con Quinazide e accurato monitoraggio del paziente.

Quinapril - Non sono disponibili dati riguardanti il sovradosaggio nell'uomo. La manifestazione clinica più frequente dovrebbe essere rappresentata da una grave ipotensione, che dovrebbe essere trattata con infusione endovenosa di soluzione fisiologica.

Emodialisi e dialisi peritoneale hanno scarso effetto sulla rimozione di quinapril e quinaprilato.

Idroclorotiazide - I segni e sintomi più comunemente osservati sono quelli causati dalla deplezione degli elettroliti (ipopotassiemia, ipocloremia, iponatriemia), e dalla disidratazione quali risultato di un'eccessiva diuresi. Se il paziente è anche in trattamento con digitale, l'ipopotassiemia può aumentare il rischio di aritmie cardiache.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

Quinazide è l'associazione di un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), il quinapril cloridrato e di un diuretico, l'idroclorotiazide.

Il quinapril è chimicamente denominato acido [3S-[2[R*(R*)]], 3R*]-2-[2-[[(1-etossicarbonil)-3-fenilpropil]amino]-1-ossopropil]-1,2, 3,4, -tetraidro-3-isochinolincarbossilico, monocloridrato, l'idroclorotiazide è denominata 6-cloro-7-solfamoil-3,4-diidro-(2H)-1,2, 4-benzitiadiazina-1,1-diossido.

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Quinapril - Il quinapril viene deesterificato a quinaprilato, suo principale metabolita, potente inibitore dell'ACE umano e animale.

L'ACE è una peptidildipeptidasi che catalizza la conversione dell'angiotensina I nell'angiotensina II, sostanza ad azione vasocostrittrice.

L'angiotensina II stimola anche la secrezione surrenalica di aldosterone facilitando pertanto il riassorbimento renale del sodio e dei liquidi. L'effetto favorevole del quinapril nell'ipertensione risulta dall'inibizione dell'ACE sia a livello plasmatico che tissutale, con conseguente riduzione della formazione di angiotensina II e della secrezione di aldosterone. La rimozione del feed-back negativo da parte dell'angiotensina II sul rilascio di renina induce un aumento dell'attività reninica plasmatica (PRA).

Il quinapril inibisce l'aumento della pressione causato dalla somministrazione endovenosa di angiotensina I mentre non antagonizza la risposta pressoria all'angiotensina II, alla noradrenalina o all'adrenalina.

Il quinapril dimostra un'azione antiipertensiva anche in presenza di valori normali di PRA.

Poiché l'ACE è identico alla chininasi II, il quinapril può interferire con la degradazione della bradichinina, un peptide con potente azione vasodilatatrice e modulare la sintesi della prostaglandina E2 .

Inoltre il quinapril attenua la stimolazione del rilascio di neurotrasmettitori simpatici da parte dell'angiotensina II. Queste azioni possono contribuire all'effetto vasodilatatore e alla riduzione della massa ventricolare sinistra, osservata con il quinapril.

In studi negli animali l'effetto antiipertensivo del quinapril si protrae oltre il suo effetto sull'ACE circolante. L'inibizione dell'ACE tissutale si correla meglio con la durata dell'effetto antiipertensivo e questo può essere associato alle caratteristiche di legame con l'enzima dimostrate dal quinapril su ACE umano purificato.

La somministrazione di 10-40 mg di quinapril a pazienti con ipertensione di ogni grado provoca una riduzione della pressione arteriosa sistolica e diastolica con effetti trascurabili sulla frequenza cardiaca. L'attività antiipertensiva si manifesta già entro 1 ora dalla somministrazione, raggiungendo la massima intensità dopo 2-4 ore. In alcuni pazienti la massima risposta antiipertensiva può richiedere da 2 a 4 settimane di terapia. Alle dosi consigliate l'azione antiipertensiva si mantiene per 24 ore.

Studi emodinamici in pazienti con ipertensione hanno dimostrato che la riduzione della pressione arteriosa indotta dal quinapril è accompagnata da una riduzione delle resistenze vascolari periferiche e renali senza variazioni negative della frequenza cardiaca, dell'indice cardiaco, del flusso ematico renale, della velocità di filtrazione glomerulare e della frazione di filtrazione. A parità di dosaggio giornaliero, gli effetti terapeutici sono gli stessi nei giovani e negli anziani (³ 65 anni), senza aumento di effetti collaterali in questi ultimi.

Idroclorotiazide - Il meccanismo alla base dell'attività antiipertensiva dei diuretici è sconosciuto. Durante somministrazione cronica le resistenze vascolari vengono ridotte, probabilmente a causa delle variazioni nel bilancio del sodio.

L'idroclorotiazide agisce aumentando l'eliminazione di sodio e cloruri e del volume di acqua corrispondente. Dopo somministrazione orale di idroclorotiazide l'effetto diuretico si instaura entro due ore, raggiunge il massimo in circa 4 ore e dura da 6 a 12 ore.

L'idroclorotiazide aumenta anche l'escrezione di potassio e bicarbonati e diminuisce l'escrezione di calcio.

Quinapril/idroclorotiazide - La somministrazione contemporanea di quinapril e idroclorotiazide provoca una maggiore riduzione della pressione arteriosa rispetto a quella indotta dai singoli farmaci: ciò è dovuto all'attivazione del sistema renina/angiotensina da parte dell'idroclorotiazide.

Il quinapril antagonizza la perdita di potassio ed altri effetti metabolici negativi indotti dall'idroclorotiazide.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Quinapril - Dopo somministrazione orale, il picco plasmatico di quinapril è raggiunto entro 1 ora con una percentuale di assorbimento valutata in circa il 60% in base al recupero urinario di quinapril e dei suoi metaboliti. L'assorbimento del quinapril non è influenzato dal cibo. Il quinapril è deesterificato nel suo maggiore metabolita attivo, il quinaprilato, potente inibitore dell'ACE e dà luogo ad altri minori metaboliti inattivi. Il quinapril ha un'emivita plasmatica apparente di circa 1 ora. Picchi plasmatici di quinaprilato si ottengono circa 2 ore dopo la somministrazione orale di quinapril. Il quinaprilato è eliminato principalmente per via renale con un'emivita effettiva di accumulo di 3 ore.

Circa il 97% di quinapril o quinaprilato circolanti nel plasma è legato alle proteine. In pazienti con insufficienza renale l'emivita apparente di eliminazione del quinaprilato aumenta col diminuire della clearance della creatinina. È stata rilevata una correlazione lineare tra la clearance plasmatica del quinaprilato e la clearance della creatinina.

Studi farmacocinetici in pazienti con nefropatie allo stadio finale in emodialisi o sotto dialisi peritoneale continua hanno indicato che la dialisi non rimuove sostanzialmente il quinapril e il quinaprilato.

L'eliminazione di quinaprilato è ridotta negli anziani (³65 anni) ed è ben correlata con il livello della funzionalità renale. Le concentrazioni di quinaprilato sono ridotte in pazienti con cirrosi epatica, a causa della ridotta deesterificazione del quinapril. Studi nel ratto hanno indicato che il quinapril e i suoi metaboliti non passano la barriera ematoencefalica.

Idroclorotiazide - L'idroclorotiazide è eliminata inalterata per via renale. L'emivita plasmatica, valutata con monitoraggio dei livelli plasmatici per almeno 24 ore, è risultata compresa tra 4 e 15 ore. Almeno il 61% della dose orale è eliminata inalterata entro 24 ore. L'idroclorotiazide attraversa la barriera placentare ma non la barriera ematoencefalica.

Quinapril/idroclorotiazide - La somministrazione contemporanea di quinapril e idroclorotiazide non altera la farmacocinetica dei singoli farmaci.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Quinapril- La tossicità del quinapril è stata studiata esaurientemente nel topo, nel ratto e nel cane.

Il quinapril è da ritenersi relativamente poco tossico: la DL50 per via orale è di 1440-2150 mg/kg nel topo e di 3541-4280 mg/kg nel ratto.

Dosaggi di quinapril compresi fra 10 e 100 mg/kg somministrati nel ratto per periodi fino a 12 mesi non hanno determinato un aumento della mortalità e sono stati complessivamente ben tollerati; sono state osservate modeste diminuzioni dell'accrescimento corporeo e della glicemia ed aumento dell'azotemia. Nel cane trattato con dosi fino a 100 mg/kg per 12 mesi non si è manifestato alcun effetto tossico.

Studi sulla funzione riproduttiva non hanno manifestato effetti negativi sulla fertilità dei soggetti trattati né della progenie fino alla dose di 100 mg/kg/die (equivalente a 60 volte la dose massima giornaliera umana). Non sono stati osservati effetti di fetotossicità o di teratogenicità nei ratti fino alla dose di 300 mg/kg/die. Il quinapril non è risultato teratogeno nel coniglio; tuttavia come altri ACE-inibitori ha manifestato tossicità materna e embriotossicità. Il quinapril non è risultato cancerogeno nel topo e nel ratto a dosi fino a 75 e 100 mg per kg/die per 104 settimane.

Sia il quinapril che il quinaprilato non presentano azione mutagena nel test di Ames sulla Salmonella typhimurium, con o senza attivazione metabolica. Inoltre il quinapril si è dimostrato privo di effetto mutageno nel test di mutazione genica in vitro su cellule di mammifero, nel test di scambio tra cromatidi fratelli su cellule di mammifero in vitro, nel testo del micronucleo nel topo, nel test di aberrazione cromosomica eseguito in vitro su cellule V79 di polmone e in un test citogenetico in vivo nel midollo osseo del ratto.

Idroclorotiazide - L'idroclorotiazide non è mutagena in vitro nel test di Ames fino ad una concentrazione di 5 mg per piastra usando i ceppi TA 98 e TA 100. Campioni di urine di pazienti trattati con idroclorotiazide non hanno dimostrato effetto mutageno nello stesso test.

L'idroclorotiazide induce scambio fra cromatidi fratelli ma non aberrazioni cromosomiche nelle cellule di ovaio di Hamster cinese con o senza attivazione metabolica.

L'idroclorotiazide induce mutazioni in cellule di linfoma murino ad alte concentrazioni e, come molti altri farmaci, induce non-disgiunzione nell'Aspergillus nidulans.

Quinapril/idroclorotiazide - In studi di tossicità acuta con la combinazione la dose letale orale mediana fu di 1063/664 mg per kg nel topo e di 4640/2896 mg per kg nel ratto.

Dopo 13 settimane nel ratto si osservarono nessun effetto letale fino a 20/12,5 mg per kg e solo lesioni renali in accordo con quanto atteso dopo somministrazione con un ACE inibitore, alla stessa dose massimale; nel cane si rilevarono nessuna morte fino a 20/12,5 mg per kg e lesioni renali a dosi di 1,6/1 mg per kg.

Studi di teratogenesi furono condotti nel ratto e nel coniglio con dosi fino a 150/93 mg per kg. Tossicità materna con diminuzione del peso corporeo si osservava nel ratto e nel coniglio alle dosi rispettivamente di 50/31,3 mg per kg e 0,5/0,31 mg per kg.

Diminuito peso dei feti è stato riportato nel ratto a partire da dosi di 5/3,1 mg per kg e diminuita ossificazione scheletrica fu osservata a partire da dosi di 50/31,3 mg per kg.

Nessuna fetotossicità è stata riportata nel coniglio fino a dosi di 0,5/0,31 mg per kg.

Nessun segno di teratogenicità fu riportato sia nel ratto che nel coniglio.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Magnesio carbonato, lattosio, polivinilpirrolidone, crospovidone, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, titanio biossido, idrossipropilcellulosa, polietilenglicole 400, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo, cera candelilla.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono note incompatibilità con altri farmaci.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

3 anni a confezionamento integro.

- [Vedi Indice]

Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione.

- [Vedi Indice]

Scatola da 14 compresse da 20/12,5 mg, in blister

. - [Vedi Indice]

Nessuna specifica.

- [Vedi Indice]

MALESCI Istituto Farmacobiologico S.p.A.

Bagno a Ripoli (FI)

Su licenza: Warner Lambert Co - USA

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

AIC n. 028331015

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

1.2.1993

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

Non soggetta alle disposizioni del DPR 309/90.

12.0 - [Vedi Indice]

Aprile 2000

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