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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

REOPRO

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- [Vedi Indice]Abciximab: 2 mg/ml (flacone da 10 mg/5 ml).

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Soluzione iniettabile.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Il ReoPro è indicato, in associazione con eparina ed aspirina, nel:

Intervento sull'albero coronarico per via percutanea
Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull'albero coronarico per via percutanea (angioplastica con palloncino, aterectomia e stent). (v. `Proprietà Farmacodinamiche')Angina instabile
Per la riduzione del rischio di infarto del miocardio a breve termine (1 mese), in pazienti con angina instabile che non rispondono alla terapia medica convenzionale completa e che sono candidati a un intervento sull'albero coronarico per via percutanea.

  - [Vedi Indice]

Il ReoPro si utilizza in pazienti adulti per somministrazione endovenosa.

Adulti: la dose raccomandata di ReoPro è di 0,25 mg/kg in bolo endovenoso, seguita immediatamente dalla somministrazione di 0,125 mg/kg/min (fino ad un massimo di 10 mg/min) per infusione endovenosa continua.

Per la stabilizzazione dei pazienti con angina instabile, la somministrazione del bolo seguita dall'infusione endovenosa deve essere iniziata fino a 24 ore prima del possibile intervento e conclusa 12 ore dopo.

Per la prevenzione delle complicanze cardiache di tipo ischemico in pazienti sottoposti ad intervento sull'albero coronarico per via percutanea e che non stanno ricevendo una infusione di ReoPro, il bolo deve essere somministrato da 10 a 60 minuti prima dell'intervento e seguito da un'infusione per 12 ore.

Istruzioni per la somministrazione

I farmaci per uso parenterale devono essere sottoposti, prima della somministrazione, ad un controllo visivo per escludere la presenza di particelle. Le preparazioni di ReoPro che contengano particelle opachenon devono essere usate.Come per ogni altra soluzione contenente proteine, anche per il ReoPro si deve considerare la possibilità che si possano verificare reazioni di ipersensibilità. Devono essere rapidamente disponibili adrenalina, dopamina, teofillina, antistaminici e corticosteroidi.
Se compaiono sintomi di reazione allergica o di anafilassi, l'infusione deve essere interrotta immediatamente. È indispensabile la somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 mL di adrenalina in soluzione acquosa (diluizione 1:1.000) e l'uso di corticosteroidi, assieme all'assistenza della funzione respiratoria e ad altri interventi di rianimazione.Come per tutti i prodotti farmaceutici per uso parenterale, anche durante la somministrazione di ReoPro si deve assicurare l'asepsi.Aspirare in una siringa la quantità di ReoPro necessaria per effettuare il bolo. Filtrare il farmaco attraverso un filtro sterile per siringa, non pirogenico ed a basso legame con le proteine, da 0,2 mm o 0,22 mm (Millipore SLGV025LS o equivalente). La somministrazione del bolo deve essere effettuata in un (1) minuto.Aspirare in una siringa la quantità di ReoPro necessaria per effettuare l'infusione continua. Diluire in soluzione salina sterile allo 0,9% o destrosio al 5% ed infondere il tutto mediante una pompa per infusione continua alla velocità calcolata. L'infusione continua deve essere filtrata al momento della diluizione utilizzando un filtro per siringa, sterile, non pirogenico ed a basso legame con le proteine, da 0,2 mm o 0,22 mm (Millipore SLGV025LS o equivalente), o durante la somministrazione utilizzando un filtro in linea, sterile, non pirogenico ed a basso legame con le proteine , da 0,2 mm o 0,22 mm (Abbott 4524 o equivalente).
Al termine del periodo di infusione eliminare la quantità di soluzione non usata.Benché non si siano riscontrate incompatibilità con liquidi per infusione endovenosa o con farmaci cardiovascolari di uso comune si raccomanda, quando possibile, di somministrare ReoPro per una via endovenosa indipendente, senza miscelarlo con altri farmaci.Non è stata dimostrata incompatibilità con bottiglie di vetro, sacche di PVC o presidi per infusione endovenosa.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Il ReoPro non deve essere somministrato a pazienti con ipersensibilità nota all'abciximab, ad un qualsiasi componente del prodotto o ad anticorpi monoclonali murini.

Dato che l'inibizione dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di emorragia, il ReoPro è controindicato nelle seguenti situazioni cliniche: emorragia interna in atto; storia di accidente cerebrovascolare nei due anni precedenti; recente intervento chirurgico o trauma a livello cranico o spinale (entro i due mesi precedenti); recente intervento chirurgico maggiore (entro i due mesi precedenti); neoplasia intracranica; malformazione arterovenosa od aneurisma; diatesi emorragica conclamata od ipertensione grave non controllata; trombocitopenia preesistente; vasculite; retinopatia ipertensiva o diabetica; grave insufficienza epatica o renale.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Prima di iniziare il trattamento con ReoPro è necessario effettuare un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente.

Nei pazienti con basso rischio e di età superiore ai 65 anni non è stato stabilito un rapporto rischio/beneficio favorevole.

Necessità di strutture specializzate

Il ReoPro deve essere somministrato solo quando sia disponibile l'assistenza di personale medico e infermieristico specializzato. Si deve inoltre poter disporre di tests ematologici e di strutture per la somministrazione di emoderivati.

Terapia concomitante con aspirina ed eparina

Il ReoPro deve essere usato in associazione con aspirina ed eparina.

Aspirina

Si raccomanda di somministrare l'aspirina per via orale ad una dose giornaliera non inferiore ai 300 mg.

Eparina

1. Intervento sull'albero coronarico per via percutanea

Bolo di eparina prima della PTCA

Se l'ACT (Tempo di coagulazione attivata) del paziente è inferiore a 200 secondi prima dell'inizio della PTCA, al momento della puntura dell'arteria di accesso si dovrà somministrare un bolo iniziale di eparina secondo il seguente algoritmo:

ACT < 150 secondi: somministrare 70 U/kg

ACT 150-199 secondi: somministrare 50 U/kg

La dose del bolo iniziale di eparina non dovrà superare 7.000 U.

L'ACT deve essere controllato almeno 2 minuti dopo il bolo di eparina. Se l'ACT è inferiore a 200 secondi, si dovranno somministrare altri boli di eparina di 20 U/kg. Se l'ACT si mantiene inferiore a 200 secondi, si devono somministrare altri boli di eparina di 20 U/kg finché non si ottenga un ACT ³ 200 secondi.

In situazioni cliniche nelle quali si ritenga necessaria la somministrazione di dosi più elevate di eparina (malgrado un maggior rischio di emorragie), si consiglia di utilizzare boli di eparina aggiustati sul peso corporeo e avendo come obiettivo un ACT non superiore a 300 secondi.

Bolo di eparina durante la PTCA

Durante la PTCA, l'ACT deve essere controllato ogni 30 minuti. Se l'ACT è inferiore a 200 secondi, potranno essere somministrati boli addizionali di eparina di 20 U/kg. Se l'ACT permane <200 secondi, potranno essere somministrati boli addizionali di eparina di 20 U/kg fino ad ottenere un ACT ³200 secondi. L'ACT deve essere controllato prima della somministrazione di ogni bolo di eparina ed almeno 2 minuti dopo.

In alternativa alla somministrazione di boli aggiuntivi di eparina come sopra descritto, si potrà iniziare una infusione continua di eparina alla velocità di 7 U/kg/ora, dopo che il bolo iniziale abbia permesso di raggiungere un ACT ³200 secondi. Tale infusione dovrà essere continuata per tutta la durata della procedura.

Infusione di eparina dopo la PTCA

Si raccomanda fortemente di interrompere l'infusione di eparina immediatamente dopo il completamento della procedura, e di rimuovere la cannula arteriosa entro 6 ore. Se, in casi particolari, si intenda prolungare la terapia eparinica dopo PTCA o si decida di rimuovere la cannula più tardi, si raccomanda una infusione iniziale alla velocità di 7 U/kg/ora (vediPrecauzioni per ridurre l'incidenza di emorragia: Rimozione della cannula dall'arteria femorale ).

In qualsiasi circostanza, l'eparina deve essere sospesa almeno 2 ore prima della rimozione della cannula arteriosa.

2 .Stabilizzazione dell'Angina instabile

Un trattamento anticoagulante con eparina deve essere iniziato per mantenere l'APTT compreso tra 60 e 85 secondi. L'infusione di eparina deve essere mantenuta durante l'infusione di ReoPro. Per la modalità di impiego dell'eparina dopo l'angioplastica, si rimanda a quanto riportato al punto 1. Intervento sull'albero coronarico per via percutanea.

Precauzioni per ridurre l'incidenza di emorragia

Sede di accesso all'arteria femorale

La somministrazione di ReoPro si associa ad un aumento della frequenza di emorragia, soprattutto nella sede di inserzione della cannula in arteria femorale. La sede di accesso dovrà essere trattata con le seguenti raccomandazioni:

Inserimento della cannula in arteria femorale

Quando possibile, inserire solo una cannula arteriosa (evitare l'inserimento di cannule venose).Nella ricerca dell'accesso ad un vaso, pungere solo la parete anteriore dell'arteria o della vena.Per identificare una struttura vascolare, è fortemente sconsigliato ricorrere alla tecnica "passante".

A cannula posizionata in arteria femorale

Controllare durante la prima ora, ogni 15 minuti, la sede di inserzione della cannula ed i polsi distali della gamba o delle gambe interessate e, successivamente, una volta ogni ora per 6 ore.Riposo completo in un letto la cui testiera sia mantenuta ad un'angolazione £30°.Mantenere bloccata/e la gamba interessata dal cateterismo, rincalzando le lenzuola del letto o mediante una leggera contenzione.Quando necessario, somministrare farmaci che riducano il dolore alla schiena o all'inguine.Istruire il paziente sul comportamento da tenere dopo la PTCA.Rimozione della cannula dall'arteria femoraleInterrompere l'eparina almeno 2 ore prima della rimozione della cannula arteriosa.Controllare l'APTT o l'ACT prima della rimozione della cannula arteriosa: non rimuovere la cannula fino a che l'APTT non sia £ 50 secondi o l'ACT non sia £ 175 secondi.Effettuare una compressione nella sede di accesso per almeno 30 minuti dopo la rimozione della cannula, manualmente o con un dispositivo meccanico.Applicare un bendaggio compressivo dopo aver ottenuto l'emostasi.

Dopo la rimozione della cannula dall'arteria femorale

Controllare la regione inguinale per la presenza di emorragia/ematoma ed i polsi arteriosi periferici ogni 15 minuti per la prima ora o fino alla stabilizzazione, successivamente ogni ora per 6 ore dopo la rimozione della cannula.Far continuare il riposo completo a letto con la testiera mantenuta ad un'angolazione £ 30° e con la/e gamba interessata tenuta diritta per 6-8 ore dopo la rimozione della cannula dall'arteria femorale, per 6-8 ore dopo l'interruzione dell'infusione di ReoPro o per 4 ore dopo l'interruzione dell'infusione di eparina, quale che sia l'evento che si verifica per ultimo.Togliere il bendaggio compressivo prima di far deambulare il paziente.Continuare la somministrazione di farmaci per alleviare il dolore.

Consigli in caso di emorragia/formazione di ematoma nella sede di accesso all'arteria femorale

In caso di emorragia in sede inguinale, con o senza formazione di ematoma, si raccomanda di procedere nel modo seguente:

Abbassare la testiera del letto a 0°.Effettuare in tale sede una pressione manuale o con dispositivo di compressione fino all'ottenimento dell'emostasi.Misurare e seguire nel tempo le dimensioni di ogni ematoma.Quando necessario, cambiare il bendaggio compressivo.Se è in corso la somministrazione di eparina, misurare l'APTT e riaggiustarne la dose in modo adeguato.Mantenere un accesso venoso se la cannula è stata rimossa.

In uno studio clinico successivo (EPILOG), usando il regime di eparina, la rimozione della cannula e gli accorgimenti per l'accesso all'arteria femorale descritti nella Sezione (`04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso'), l'incidenza di complicanze emorragiche maggiori non associate ad intervento di by-pass aorto-coronarico nei pazienti trattati con ReoPro (1,1%) non è risultata essere differente rispetto a quella osservata nei pazienti trattati con placebo (1,1%), e non vi è stato un aumento significativo nell'incidenza di emorragie intracraniche. La riduzione delle complicanze emorragiche maggiori osservate nello studio EPILOG è stata ottenuta senza alcuna perdita di efficacia.

Allo stesso modo, nello studio EPILOG Stent, l'incidenza delle complicanze emorragice maggiori non associate ad intervento di by-pass aorto-coronarico in pazienti trattati con ReoPro più angioplastica con palloncino (0,6%) o con ReoPro e impianto di stent (0,8%) non è risultata essere significativamente diversa da quella osservata nei pazienti trattati con placebo e impianto di stent (1,0%).

Nello studio CAPTURE, in cui non è stato usato un regime di eparina a basse dosi, l'incidenza di complicanze emorragiche maggiori non associate con l'intervento di by-pass aorto-coronarico fu più alta nei pazienti trattati con ReoPro (3,8%) rispetto a quelli trattati con placebo (1,9%).

Sebbene i dati siano limitati, il trattamento con ReoPro in pazienti sottoposti a by-pass aorto-coronarico non è stato accompagnato da un eccesso di complicanze emorragiche maggiori. Alcuni pazienti che presentavano un tempo di sanguinamento prolungato, prima di sottoporsi all'intervento chirurgico hanno ricevuto trasfusioni di piastrine per correggere il tempo di sanguinamento. Vedi aPrecauzioni per ridurre l'incidenza di emorragia: Ripristino della funzione piastrinica .

L'incidenza totale di emorragia intracranica e di ictus non emorragico nei 4 principali studi è stata simile, con 9 casi su 3.023 (0,30%) per i pazienti trattati con placebo e 15 casi su 4.680 (0,32%) per i pazienti trattati con ReoPro. L'incidenza di emorragia intracranica è stata dello 0,10% nei pazienti trattati con placebo e dello 0,15% nei pazienti trattati con ReoPro.

Pazienti trattati con ReoPro manifestarono trombocitopenia (conta delle piastrine inferiore a 100.000 cellule/mL) con maggiore probabilità rispetto ai pazienti trattati con placebo. L'incidenza della trombocitopenia negli studi clinici EPILOG e EPILOG Stent utilizzando ReoPro con il regime raccomandato di eparina a basse dosi, aggiustato sul peso corporeo, è stata del 2,8% rispetto all'1,1% dei pazienti trattati con placebo.

Gli eventi avversi più frequenti sono stati la dorsalgia, l'ipotensione, la nausea, il dolore toracico, il vomito, la cefalea, la bradicardia, la febbre, il dolore nel sito di accesso arterioso e la trombocitopenia. Raramente sono stati riscontrati tamponamento cardiaco e la sindrome da distress respiratorio dell'adulto.

L'anticorpo antichimerico umano (HACA) è rilevabile, generalmente a basso titolo, in circa il 5-6% dei pazienti dopo 2-4 settimane. Dopo trattamento con ReoPro sono state osservate raramente reazioni allergiche o di ipersensibilità. Comunque, potenzialmente, una reazione anafilattica si può verificare in qualsiasi momento durante la somministrazione (Vedi "Istruzioni per la somministrazione").

Emorragia non controllata: (per indicazioni specifiche sul sanguinamento nella sede di accesso, fare riferimento al paragrafo `04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso). Se si ritiene necessaria una trasfusione, è importante determinare il volume circolante del paziente. In caso di ipovolemia, il volume intravascolare dovrà essere adeguatamente ripristinato con cristalloidi. Nei pazienti asintomatici, l'anemia normovolemica (livelli di emoglobina pari a 7-10 g/dL) può essere ben tollerata; la trasfusione non è indicata a meno che non si osservi un deterioramento dei segni vitali o il paziente non ne sviluppi i segni o i sintomi.

Per ripristinare il volume circolante nei pazienti sintomatici (ad es. con sincope, dispnea, ipotensione ortostatica, tachicardia) si raccomanda l'impiego di cristalloidi. Se i sintomi persistono, si raccomanda una trasfusione di globuli rossi concentrati o di sangue intero, unità dopo unità fino alla remissione dei sintomi; una unità può essere sufficiente. Negli studi sull'animale è stato osservato che la trasfusione di piastrine ripristina la funzione piastrinica perduta dopo somministrazione di ReoPro; nell'uomo il ripristino della funzione piastrinica è stato ottenuto con trasfusioni effettuate in modo empirico. In caso di emorragia grave e non controllata o nella necessità di un intervento chirurgico di emergenza, il trattamento con ReoPro deve essere interrotto. Nella maggior parte dei pazienti, il tempo di sanguinamento ritorna intorno ai 12 minuti nel giro di 12 ore. Se il tempo di sanguinamento si mantiene superiore ai 12 minuti, potranno essere trasfuse 10 unità di piastrine. Il ReoPro può essere spiazzato dai recettori piastrinici del paziente per legarsi alle piastrine trasfuse. Un'unica trasfusione può essere sufficiente per ridurre il blocco dei recettori al 60-70%, livello per il quale viene ripristinata la funzione piastrinica. Per mantenere il tempo di sanguinamento £12 minuti possono essere necessarie ripetute trasfusioni di piastrine.

Dato che il ReoPro inibisce l'aggregazione piastrinica, si dovrà porre particolare attenzione nell'associare ad esso altri farmaci che influenzino l'emostasi come l'eparina, gli anticoagulanti per via orale come la warfarina, i trombolitici e gli agenti antipiastrinici diversi dall'aspirina, come il dipiridamolo, la ticlopidina o i destrani a basso peso molecolare (Vedi 04.5 Interazioni con altri medicinali e di qualsiasi altro genere ). Dati limitati in pazienti trattati con agenti trombolitici suggeriscono un aumento del rischio di emorragia quando il ReoPro viene somministrato a pazienti trattati con trombolitici a dosi sufficienti a determinare uno stato di fibrinolisi sistemica.

Se si richiede un intervento urgente in un paziente sotto infusione di ReoPro (o che abbia ricevuto il farmaco nelle 48 ore precedenti) per scarso controllo della sintomatologia, si raccomanda di eseguire una PTCA come primo intervento risolutivo. Prima di effettuare ulteriori interventi chirurgici, si dovrà determinare il tempo di sanguinamento con il metodo di Ivy: il valore ottenuto dovrà essere £12 minuti. Se la PTCA o altre procedure idonee risulteranno inefficaci e se l'angiografia suggerirà un'eziologia trombotica della sindrome acuta, si potrà prendere in considerazione la terapia trombolitica intracoronarica. Evitare, per quanto possibile, uno stato di fibrinolisi sistemica.

Trombocitopenia

Per ridurre l'incidenza della trombocitopenia, si dovrà controllare la conta piastrinica prima del trattamento, da 2 a 4 ore dopo il bolo di ReoPro e dopo 24 ore. Nel caso che il soggetto presenti una marcata riduzione della conta piastrinica, se ne dovranno effettuare ulteriori controlli. A tal fine, il sangue prelevato dovrà essere immesso in provette separate contenenti, rispettivamente, acido etilendiaminotetracetico (EDTA), citrato ed eparina per escludere l'eventualità di pseudotrombocitopenia dovuta all'interazione anticoagulante in vitro.

Se invece viene verificata l'esistenza di una vera trombocitopenia, l'infusione di ReoPro deve essere interrotta immediatamente e si dovranno effettuare i controlli ed i trattamenti più adeguati. Si dovrà effettuare un controllo giornaliero della conta piastrinica fino alla sua normalizzazione. Se la conta piastrinica sarà inferiore a 60.000 cellule/mL, si dovrà interrompere la somministrazione di eparina ed aspirina. Se la conta piastrinica sarà inferiore alle 50.000 cellule/mL, si dovrà provvedere alla trasfusione di piastrine.

Risomministrazione

Ci sono dati limitati riguardo alla ri-somministrazione di ReoPro.

Dopo singole somministrazioni di ReoPro si sono osservati anticorpi umani antichimerici (HACA), generalmente a basso titolo, in circa il 5-6% dei pazienti (vedi Effetti Indesiderati). I dati fino ad ora disponibili suggeriscono che gli anticorpi umani verso altri anticorpi monoclonali non presentano una reazione crociata con il ReoPro. La ri-somministrazione di ReoPro a 29 patienti HACA-negativi non ha condotto a nessuna modifica dei parametri farmacocinetici del ReoPro, né a qualsiasi riduzione dell'effetto antipiastrinico.

Comunque, non si può escludere la possibilità di reazioni allergiche o di ipersensibilità o di una diminuzione dei benefici quando il ReoPro venga somministrato a pazienti che siano stati sottoposti in precedenza ad una terapia con anticorpi monoclonali.

Malattia renale e malattia vascolare periferica

Nei pazienti con malattia renale o con malattia vascolare periferica i benefici del trattamento con ReoPro possono essere inferiori.

Bambini o adulti con età superiore agli 80 anni

Non sono disponibili dati relativi al trattamento di bambini o di adulti di età superiore agli 80 anni.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Il ReoPro è stato studiato in associazione con eparina ed aspirina. In presenza di ReoPro, l'infusione di eparina si accompagna ad un aumento dell'incidenza di emorragia. L'esperienza limitata con ReoPro in pazienti che sono stati trattati con agenti trombolitici suggerisce un aumento del rischio di emorragia.

Anche se non sono stati effettuati studi specifici, l'associazione di ReoPro con altri farmaci cardiovascolari d'uso comune per la terapia dell'angina, dell'infarto miocardico o dell'ipertensione non ha provocato reazioni avverse. Reazioni avverse non si sono verificate neppure con l'impiego dei comuni liquidi per infusione endovenosa. I farmaci cardiovascolari ai quali si fa riferimento comprendono la warfarina (prima e dopo, ma non durante la PTCA), i bloccanti dei recettori beta-adrenergici, i calcio-antagonisti, gli ACE-inibitori ed i nitrati sia per via orale che endovenosa.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non sono disponibili dati sugli effetti del ReoPro sulla riproduzione animale. Inoltre non è noto se il ReoPro possa causare un danno fetale se somministrato a donne in gravidanza o se possa comprometterne la capacità di procreare. Il ReoPro dovrà essere somministrato ad una donna in gravidanza solo in caso di effettiva necessità.

Si raccomanda di interrompere l'allattamento al seno in quanto non è noto se l'abciximab sia secreto nel latte umano o animale.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non applicabile.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Nello studio EPIC, in cui è stato utilizzato un regime di eparina standard, non aggiustato sul peso corporeo, le più comuni complicanze verificatesi in corso di terapia con ReoPro sono state di tipo emorragico e si sono manifestate durante le prime 36 ore. L'incidenza di complicanze emorragiche maggiori (diminuzione dei livelli ematici di emoglobina >5 g/dl), di complicanze emorragiche minori (macroematuria spontanea, o ematemesi, o perdita ematica con riduzione dei livelli di emoglobina >3g/dl, o con diminuzione dell'emoglobina ³4g/dl senza perdita ematica evidente) e di necessità di trasfusioni di emoderivati, è risultata circa doppia.

Nei pazienti che hanno presentato complicanze emorragiche maggiori, queste si sono verificate, nel 67% dei casi, in regione inguinale a livello del sito di accesso arterioso.

Se durante l'infusione di ReoPro l'emorragia in sede inguinale non si arresta o se l'ematoma tende ad espandersi malgrado l'attuazione delle suddette manovre, interrompere immediatamente l'infusione di ReoPro ed estrarre la cannula arteriosa con le precauzioni sopra indicate. Dopo la rimozione della cannula mantenere una via venosa fino al controllo dell'emorragia (vedi anche 04.9 Sovradosaggio:Emorragia non controllata ).

Sedi potenziali di emorragia

Si dovrà porre particolare attenzione al controllo di tutte le sedi potenziali di emorragia, comprese le sedi delle punture arteriose e venose, i siti di inserzione di cateteri, le sedi di sutura chirurgica e quelle di iniezioni.

Emorragia retroperitoneale

La somministrazione di ReoPro si accompagna ad un maggiore rischio di emorragia retroperitoneale associata alla puntura dei vasi femorali. Si raccomanda di limitare l'uso di cateteri venosi e, nella ricerca dell'accesso vascolare, si deve perforare solo la parete anteriore dell'arteria o della vena (Vedi Precauzioni per ridurre l'incidenza di emorragia: Sede di accesso all'arteria femorale).

Profilassi dell'emorragia gastrointestinale

Al fine di evitare emorragia gastrointestinale spontanea, si raccomanda di somministrare preventivamente farmaci H2-antagonisti od antiacidi in formulazione liquida. Se necessario, si dovranno somministrare antiemetici per evitare il vomito.

Assistenza generale ai pazienti

Si dovranno evitare punture arteriose e venose non necessarie, iniezioni intramuscolari, uso di routine di cateteri urinari, intubazione nasotracheale, sondini nasogastrici e bracciali automatici per la misurazione della pressione sanguigna. Per garantirsi una via venosa, si devono evitare le sedi non comprimibili (ad es. vena succlavia o giugulare). Per i prelievi ematici si devono utilizzare rubinetti sulla via di infusione di soluzione fisiologica o di eparina. Le sedi di puntura vascolare devono essere documentate e controllate. Nel togliere i bendaggi agire in modo molto delicato.

Monitoraggio

Prima della somministrazione di ReoPro si deve controllare la conta piastrinica, l'ACT, il tempo di protrombina (PT) e l'APTT per identificare anomalie preesistenti della coagulazione.

Dovranno inoltre essere valutati l'emoglobina e l'ematocrito prima della somministrazione del ReoPro, dopo 12 ore dalla somministrazione del bolo e, di nuovo, dopo 24 ore dalla somministrazione stessa. Si dovranno effettuare controlli elettrocardiografici a dodici derivazioni prima della somministrazione del bolo di ReoPro, prima che il paziente lasci la sala di cateterismo per far ritorno in reparto ed infine 24 ore dopo il bolo. Si raccomanda di controllare i segni vitali (come pressione sanguigna e polso arterioso) ogni ora nelle prime 4 ore e, successivamente, dopo 6, 12, 18 e 24 ore dalla somministrazione del bolo di ReoPro.

Ripristino della funzione piastrinica

In studi condotti sull'animale si è osservato che, dopo somministrazione di ReoPro, la funzione piastrinica viene ripristinata con la trasfusione di piastrine. Nell'uomo, trasfusioni di piastrine fresche di un pool di donatori effettuate in modo empirico sono state capaci di ristabilire la funzione piastrinica.

In caso di emorragia grave e non controllata o nella necessità di un intervento chirurgico di emergenza, il trattamento con ReoPro deve essere interrotto. Nella maggior parte dei pazienti, il tempo di sanguinamento ritorna intorno ai 12 minuti nel giro di 12 ore. Il tempo di sanguinamento deve essere determinato con il metodo di Ivy (vedi sotto). Se il tempo di sanguinamento si mantiene superiore ai 12 minuti, potranno essere trasfuse 10 unità di piastrine.

Il ReoPro può essere spiazzato dai recettori delle piastrine del paziente e successivamente legarsi alle piastrine trasfuse. Ad ogni modo, un'unica trasfusione può essere sufficiente a ridurre il blocco dei recettori al 60-70%, livello per il quale viene ripristinata la funzione piastrinica. Per mantenere il tempo di sanguinamento £ 12 minuti possono essere necessarie ripetute trasfusioni di piastrine.

Metodo di Ivy per la determinazione del tempo di sanguinamento

Mediante uno strumento automatico, praticare una piccola incisione sulla superficie volare laterale dell'avambraccio, mentre con il bracciale dello sfigmomanometro viene mantenuta una pressione di 40 mmHg sul braccio stesso. Misurare con un cronometro il tempo necessario alla cessazione del sanguinamento. Si potrà usare una carta da filtro per togliere il sangue dalla sede dell'incisione, ogni 15-30 secondi, ma senza che la carta venga in contatto con l'incisione stessa.

Uso di trombolitici, anticoagulanti ed altri agenti antipiastrinici

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Non sono noti eventi avversi in caso di sovradosaggio. Comunque, in caso di reazioni allergiche acute, trombocitopenia od emorragia non controllata, la somministrazione di ReoPro deve essere interrotta immediatamente. Se compare trombocitopenia od emorragia non controllata, si consiglia di effettuare una trasfusione di piastrine.

Reazioni allergiche: (vedi Istruzioni per la somministrazione).

Trombocitopenia: per ridurre l'incidenza della trombocitopenia, si dovrà controllare la conta piastrinica prima del trattamento, da 2 a 4 ore dopo il bolo di ReoPro e dopo 24 ore. Nel caso che il soggetto presenti una marcata riduzione della conta piastrinica, si dovranno effettuare ulteriori conte piastriniche. A tal fine, il sangue prelevato dovrà essere immesso in tre provette separate contenenti, rispettivamente, acido etilendiaminotetracetico (EDTA), citrato ed eparina per escludere l'eventualità di pseudotrombocitopenia dovuta all'interazione anticoagulante in vitro. Se invece viene verificata l'esistenza di una vera trombocitopenia, l'infusione di ReoPro deve essere interrotta immediatamente e si dovranno effettuare i controlli ed i trattamenti più adeguati.

Si dovrà effettuare un controllo giornaliero della conta piastrinica fino alla sua normalizzazione. Se la conta piastrinica sarà inferiore a 60.000 cellule/mL, si dovrà interrompere la somministrazione di eparina ed aspirina. Se la conta piastrinica sarà inferiore alle 50.000 cellule/mL, si dovrà provvedere alla trasfusione di piastrine.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

- [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Il ReoPro è il frammento Fab dell'anticorpo monoclonale chimerico 7E3. È diretto contro il recettore glicoproteico (GP) IIb/IIIa(aIIb b3 ) situato sulla superficie delle piastrine umane. Il ReoPro inibisce l'aggregazione piastrinica prevenendo il legame del fibrinogeno, del fattore di von Willebrand e di altre molecole adesive con i siti recettoriali GPIIb/IIIa presenti sulle piastrine attivate.

Inoltre il ReoPro si lega al recettore della vitronectina (aV b3 ) presente sulle piastrine e sulle cellule endoteliali. Il recettore della vitronectina è responsabile delle proprietà pro-coagulanti delle piastrine e delle proprietà proliferative delle cellule endoteliali e muscolari lisce della parete vasale. A causa della sua duplice specificità, il ReoPro blocca più efficacemente il meccanismo di amplificazione della generazione di trombina conseguente all'attivazione piastrinica rispetto ad altri composti che inibiscono solo il recettore GPIIb/IIIa.

La somministrazione nell'uomo, per via endovenosa, di un singolo bolo di ReoPro a dosaggi compresi tra 0,15 e 0,30 mg/kg, determina una rapida inibizione dose-dipendente della funzione piastrinica, documentata dal grado di aggregazione delle piastrine ex vivo in risposta all'adenosindifosfato (ADP) o dal prolungamento del tempo di sanguinamento. A due ore dalla somministrazione dei due dosaggi più elevati (0,25 e 0,30 mg/kg), più dell'80% dei recettori GPIIb/IIIa è risultato bloccato e l'aggregazione piastrinica, in risposta a 20 mM di ADP, è risultata pressoché abolita.

Con entrambi i dosaggi, il tempo mediano di sanguinamento è aumentato oltre i 30 minuti, rispetto al valore iniziale di 5 minuti circa.

Il livello di blocco dell'80% dei recettori è stato scelto come obiettivo per la dimostrazione dell'efficacia farmacologica di ReoPro; infatti, in modelli animali di stenosi coronarica grave, è stato dimostrato che l'inibizione piastrinica associata a questo livello di blocco recettoriale previene la formazione del trombo piastrinico.

Nella maggior parte dei pazienti, si è dimostrato che la somministrazione endovenosa di ReoPro in bolo unico di 0,25 mg/kg seguita da un'infusione continua di 10 mg/min per un periodo di 12-96 ore, ha prodotto un blocco sostenuto e di grado elevato dei recettori GPIIb/IIIa (³80%) e un'inibizione della funzione piastrinica (aggregazione piastrinica ex vivo in risposta a 20 mM di ADP inferiore al 20% del valore iniziale e tempo di sanguinamento superiore a 30 minuti) per tutta la durata dell'infusione. Risultati equivalenti sono stati ottenuti quando, in pazienti di peso fino ad 80 kg, è stata utilizzata una dose di infusione aggiustata sulla base del peso corporeo (0,125 mg/kg/min fino ad un massimo di 10 mg/min).

Pazienti che hanno ricevuto un bolo di 0,25 mg/kg, seguito dall'infusione di 5 mg/min per 24 ore hanno presentato, inizialmente, un analogo blocco dei recettori e un'analoga inibizione dell'aggregazione piastrinica, ma tale risposta non è stata mantenuta per tutto il periodo dell'infusione. Sebbene un basso livello di blocco dei recettori GPIIb/IIIa sia stato osservato per più di 10 giorni dopo l'interruzione dell'infusione, la funzione piastrinica ritorna tipicamente alla normalità entro un periodo di 24-48 ore.

In studi clinici, il ReoPro ha dimostrato notevoli capacità nel ridurre le complicanze trombotiche conseguenti ad interventi sull'albero coronarico, come l'angioplastica con palloncino, l'aterectomia e l'impianto di stent.

Tali effetti del ReoPro sono stati osservati nelle ore immediatamente successive all'intervento e sono perdurati per 30 giorni nei vari studi clinici EPIC, EPILOG, EPILOG Stent e CAPTURE.

Nello studio EPIC, in cui furono arruolati pazienti ad alto rischio di complicanze ischemiche durante o dopo intervento di angioplastica, e nei due studi di cardiologia interventistica in cui furono arruolati principalmente pazienti ad alto rischio di complicanze ischemiche durante o dopo intervento di angioplastica, EPILOG (36% a basso rischio e 64% ad alto rischio) e EPILOG Stent (27% a basso rischio e 73% ad alto rischio), la dose di infusione fu continuata per 12 ore dopo l'intervento e la riduzione dell'obiettivo combinato di morte, infarto del miocardio o di ripetizione dell'intervento di angioplastica fu mantenuta durante il periodo di follow-up: 3 anni (EPIC), 1 anno (EPILOG) e 6 mesi (EPILOG Stent), rispettivamente. Nello studio EPIC la riduzione dell'obiettivo combinato è derivata, principalmente, dall'effetto sull'infarto del miocardio e sugli interventi di rivascolarizzazione, sia urgenti che non.

Negli studi EPILOG e EPILOG Stent, la riduzione dell'obiettivo combinato è derivata, principalmente, dall'effetto sull'infarto miocardico non-Q (identificato dagli aumenti degli enzimi cardiaci) e sugli interventi di rivascolarizzazione urgenti.

Nello studio CAPTURE, effettuato in pazienti con angina instabile non rispondenti alla terapia medica, il ReoPro è stato somministrato come bolo seguito da infusione per 24 ore prima della procedura di angioplastica fino ad un'ora dopo il completamento della procedura. Questo regime si è dimostrato in grado di stabilizzare i pazienti prima dell'angioplastica, come dimostrato per esempio dalla riduzione del numero degli infarti del miocardio, e di ridurre le complicanze trombotiche in modo sostenuto fino al 30° giorno ma non a 6 mesi.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Dopo la somministrazione di un bolo di ReoPro per via endovenosa, le concentrazioni plasmatiche di farmaco libero diminuiscono molto rapidamente, con un'emivita iniziale inferiore ai 10 minuti ed un'emivita di seconda fase di 30 minuti circa, probabilmente per il rapido instaurarsi del legame con i recettori GPIIb/IIIa piastrinici.

La funzione piastrinica viene ripristinata generalmente entro 48 ore, anche se il ReoPro rimane in circolo per 15 giorni o più legato alle piastrine. La somministrazione per via endovenosa di 0,25 mg/kg di ReoPro in bolo seguita da un'infusione continua di 10 mg/min (o un'infusione aggiustata sul peso di 0,125 mg/kg/min fino ad un massimo di 10 mg/min), determina concentrazioni plasmatiche di farmaco libero relativamente costanti durante tutto il periodo di infusione. Al termine del periodo di infusione, le concentrazioni plasmatiche di farmaco libero si riducono rapidamente nelle prime 6 ore e, successivamente, diminuiscono con un ritmo più lento.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Nessuna osservazione di rilievo.

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06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Reopro è formulato in soluzione acquosa tamponata (pH 7.2) contenente sodio fosfato bibasico diidrato, sodio fosfato monobasico monoidrato, sodio cloruro e polisorbato 80. La quantità totale di sodio è circa 3,45 mg/mL.

Potrebbero essere presenti tracce di papaina derivanti dal processo di produzione.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono state osservate incompatibilità con i liquidi per infusione endovenosa o con i farmaci cardiovascolari di uso comune. Comunque, si raccomanda di somministrare il ReoPro, quando possibile, attraverso una via venosa indipendente e senza miscelarlo con altri farmaci.

Non sono state riscontrate incompatibilità con le sacche di PVC o con i presidi per infusione endovenosa.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Tre anni se correttamente conservato.

ReoPro non contiene conservanti ed è indicato per monosomministrazioni. Le quantità di prodotto non utilizzate devono essere buttate. Nella somministrazione per infusione endovenosa, il ReoPro deve essere usato subito dopo la diluizione.

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ReoPro deve essere conservato in frigorifero fra +2 °C e +8 °C. Evitare il congelamento.

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ReoPro è contenuto in flaconi di vetro da 5 ml (10 mg) tappati con tappi di gomma e sigillati con ghiera di alluminio protetta da una calotta di plastica.

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Non agitare i flaconi. Per le Istruzioni per la somministrazione, vedi al punto "Posologia e modo di somministrazione".

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CENTOCOR B.V., Einsteinweg 101

2333 CB Leiden (Olanda)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

ReoPro flacone 5 mL (10 mg/5 ml) AIC n. 031849019

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

Prima autorizzazione

ReoPro 10 mg: 3 Giugno 1996

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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12.0 - [Vedi Indice]

Giugno 2000

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