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FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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_2
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO

12.0

     

- [Vedi Indice]

SABRIL 500 mg compresse rivestite

SABRIL 500 mg granulato per soluzione orale

SABRIL 1 g granulato per soluzione orale

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- [Vedi Indice]

SABRIL 500 mg compresse rivestite

Una compressa contiene:

Principio attivo: Vigabatrin mg 500.

SABRIL 500 mg granulato per soluzione orale

Una bustina contiene:

Principio attivo: Vigabatrin mg 500.

SABRIL 1 g granulato per soluzione orale

Una bustina contiene:

Principio attivo: Vigabatrin g 1.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Compresse rivestite; Granulato per soluzione orale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Trattamento in associazione con altri antiepilettici per pazienti con epilessia parziale resistente con o senza generalizzazione secondaria e cioè in quei pazienti in cui tutte le altre associazioni siano risultate inadeguate o non siano state tollerate.

Monoterapia nel trattamento di spasmi infantili (sindrome di West).

  - [Vedi Indice]

Il trattamento con SABRIL può essere iniziato solo da uno specialista in neurologia o neuropsichiatria o neuropsichiatria infantile. Il follow-up deve essere organizzato sotto il controllo di uno specialista in neurologia o neuropsichiatria o neuropsichiatria infantile.

Il SABRIL è destinato alla somministrazione orale una o due volte al giorno e può essere assunto prima o dopo i pasti. Il contenuto delle bustine può essere versato in bevande (ad es. acqua, succo di frutta o latte) immediatamente prima dell’assunzione orale.

Se il controllo dell’epilessia non è migliorato in maniera clinicamente significativa dopo un periodo di trattamento adeguato, la somministrazione di vigabatrin non deve essere continuata.

Vigabatrin deve essere gradualmente sospeso sotto rigoroso controllo medico.

Adulti

L’efficacia massima si manifesta generalmente in un intervallo di 2-3 g/die. Una dose iniziale di 1 g/die deve essere aggiunta al regime terapeutico attuale dei pazienti con farmaci antiepilettici. La dose giornaliera deve essere poi titolata con incrementi di 0,5 g ad intervalli settimanali, a seconda della risposta clinica e della tollerabilità del farmaco. La dose massima raccomandata è di 3 g/die.

Non esiste alcuna correlazione diretta fra la concentrazione plasmatica e l’efficacia del farmaco. La durata dell’effetto del farmaco dipende dal tasso di resintesi della GABA-transaminasi anziché dalla concentrazione plasmatica del farmaco (vedere anche i Paragrafi 5.1 Proprietà farmacodinamiche e 5.2 Proprietà farmacocinetiche).

Bambini

La dose iniziale raccomandata nei bambini è di 40 mg/kg/die. Le dosi di mantenimento raccomandate in rapporto al peso corporeo sono le seguenti:

Peso corporeo:����� 10-15 kg���������� 0,5-1 g/die

��������������������������� 15-30 kg���������� 1-1,5 g/die

��������������������������� 30-50 kg���������� 1,5-3 g/die

��������������������������� > 50 kg������������ 2-3 g/die

Non bisogna superare la dose massima raccomandata in ciascuna delle categorie.

Bambini - Monoterapia per gli spasmi infantili (Sindrome di West). La dose iniziale raccomandata è di 50 mg/kg/die che può essere titolata nel corso di una settimana, se necessario. Sono state usate con una buona tollerabilità dosi fino a 150 mg/kg/die.

Anziani e pazienti con alterazione renale

Dato che vigabatrin viene eliminato attraverso il rene, bisogna usare cautela quando si somministra il farmaco a persone anziane e, più in particolare, a pazienti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min. Bisogna prendere in considerazione un aggiustamento della dose o della frequenza di somministrazione. Questi pazienti possono rispondere ad una dose di mantenimento inferiore. I pazienti devono essere tenuti sotto controllo per accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione o confusione (vedere i Paragrafi 4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l’uso e 4.8 Effetti indesiderati).

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità ad uno dei componenti del prodotto.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Tranne che per il trattamento degli spasmi infantili, il SABRIL non deve essere iniziato come monoterapia.

Difetti del campo visivo sono stati segnalati con elevata prevalenza (circa 1/3 dei pazienti) in pazienti trattati con vigabatrin. L’insorgenza generalmente si verifica dopo un periodo che varia da mesi ad anni di terapia con vigabatrin. Il grado di restrizione del campo visivo può essere severo, il che può avere conseguenze pratiche per il paziente. La maggior parte dei pazienti con difetti confermati dalla misurazione del campo visivo (perimetria) era priva di sintomi. Quindi questo effetto indesiderato può essere riconosciuto in maniera attendibile solo mediante perimetria sistematica che di solito è possibile solo in pazienti con età dello sviluppo di oltre 9 anni. Il produttore fornisce su richiesta un metodo messo a punto appositamente, basato sui “Potenziali Evocati Visivi” (Visual Evoked Potentials = VEP), per controllare la presenza della visione periferica in bambini di 3 anni e più. Attualmente questo metodo non è stato validato nel riconoscimento di difetti visivi attribuiti a vigabatrin. L’elettroretinografia può essere utile, ma deve essere impiegata solo in adulti che non siano in grado di collaborare con la perimetria o in soggetti molto giovani (vedere “Difetti del campo visivo”).

I dati attualmente disponibili fanno ritenere che i difetti del campo visivo siano irreversibili anche dopo la sospensione di vigabatrin.

Pertanto, vigabatrin deve essere impiegato solo dopo un’accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio rispetto alle alternative terapeutiche disponibili.

Vigabatrin non è raccomandato per l’uso in pazienti con pre-esistenti difetti del campo visivo clinicamente significativi.

I pazienti devono essere sottoposti ad un esame di screening sistematico quando si inizia la terapia con vigabatrin e ad intervalli regolari per diagnosticare difetti del campo visivo (vedere “Difetti del campo visivo”).

Difetti del campo visivo (DCV)

In base ai dati disponibili, l’andamento abituale è costituito da una restrizione concentrica del campo visivo di entrambi gli occhi, che generalmente è più marcata a livello nasale che a livello temporale. Nel campo visivo centrale (entro 30° di eccentricità), si osserva spesso un difetto nasale anulare. L’acuità visiva centrale non è alterata, ma i DCV segnalati in pazienti trattati con vigabatrin andavano da lievi a gravi. I casi gravi sono potenzialmente invalidanti.

La maggior parte dei pazienti con difetti del campo visivo confermati mediante perimetria non aveva notato in precedenza spontaneamente alcun sintomo, neppure in casi in cui si osservava un grave difetto alla perimetria. I dati disponibili fanno ritenere che il DCV sia irreversibile anche dopo sospensione di vigabatrin.

I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che fino ad un terzo dei pazienti trattati con vigabatrin presenti DCV. I pazienti di sesso maschile possono essere esposti ad un rischio maggiore dei pazienti di sesso femminile.

Tutti i pazienti devono essere sottoposti a consulto oftalmologico con l’esame del campo visivo prima di iniziare il trattamento con vigabatrin.

Se possibile, prima di iniziare il trattamento e ad intervalli di sei mesi devono essere eseguiti esami del campo visivo appropriati (perimetria) usando una perimetria statica standardizzata (Humphrey oppure Octopus) od una perimetria cinetica (Goldmann). La perimetria statica è il metodo preferito per riconoscere i difetti del campo visivo associati al vigabatrin.

L’elettroretinografia può essere utile, ma deve essere usata solo in pazienti adulti che non siano in grado di collaborare durante la perimetria. In base ai dati disponibili, il primo potenziale oscillatorio e le risposte di flicker a 30 Hz dell’elettroretinogramma sembrano correlate ad un DCV associato a vigabatrin. Queste risposte sono ritardate e ridotte al di là dei limiti normali. Queste modificazioni non sono state osservate in pazienti trattati con vigabatrin senza DCV.

Il paziente e/o gli operatori sanitari devono ricevere una descrizione approfondita della frequenza e delle implicazioni dello sviluppo di DCV durante il trattamento con vigabatrin. I pazienti devono essere istruiti a segnalare eventuali nuovi problemi e sintomi visivi che possano essere associati ad una limitazione del campo visivo. Se si sviluppano dei sintomi visivi, il paziente deve essere inviato a consulto da un oculista.

Se si osserva una restrizione del campo visivo durante il follow-up, bisogna prendere in considerazione una sospensione graduale di vigabatrin. Se si decide di continuare il trattamento, bisogna prendere in considerazione un follow-up più frequente (perimetria) per riconoscere la progressione del difetto o difetti che mettano in pericolo la vista del paziente.

Vigabatrin non deve essere impiegato in concomitanza con altri farmaci retinotossici.

Bambini

La perimetria è raramente possibile in bambini di età inferiore a 9 anni nell’età dello sviluppo. I rischi del trattamento devono essere ponderati accuratamente in confronto ad un possibile vantaggio nei bambini. Attualmente non esiste alcun metodo affermato per diagnosticare od escludere difetti del campo visivo in bambini in cui non si possa eseguire una perimetria standardizzata. Un metodo messo a punto appositamente, basato su Potenziali Evocati Visivi (PEV) specifici è messo a disposizione dal produttore su richiesta per controllare la presenza della visione periferica di bambini di 3 anni e più. Attualmente questo metodo non è stato validato nel riconoscimento dei difetti del campo visivo attribuiti a vigabatrin. Se il metodo rivela una risposta normale del campo visivo centrale, ma una risposta periferica assente, il rapporto rischio/beneficio di vigabatrin deve essere passato in rassegna e bisogna prendere in considerazione una sospensione graduale del farmaco. La presenza della visione periferica non esclude la possibilità che si sviluppi un DCV. L’elettroretinografia può essere utile, ma deve essere impiegata solo in bambini di età inferiore ai 3 anni.

Condizioni neurologiche e psichiatriche

Tenendo conto dei risultati degli studi sulla sicurezza del farmaco nell’animale (vedere il Paragrafo 5.3 Dati preclinici di sicurezza), si consiglia di tenere sotto stretta osservazione i pazienti trattati con vigabatrin per accertare eventuali effetti avversi sulla funzione neurologica.

Poco dopo l’inizio del trattamento con vigabatrin sono stati descritti rari rapporti di sintomi encefalopatici, come marcata sedazione, stupore e confusione in associazione con un’attività aspecifica ad onde lente sull’elettroencefalogramma. I fattori di rischio di sviluppo di queste reazioni comprendono una dose iniziale più elevata di quella raccomandata, un aumento della dose più rapida di quella raccomandata ed insufficienza renale. Questi eventi erano reversibili dopo una riduzione della dose o dopo la sospensione di vigabatrin. (Vedere il Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

Come avviene con altri farmaci antiepilettici, in alcuni pazienti si possono verificare un aumento della frequenza delle convulsioni o la comparsa di nuovi tipi di convulsioni con vigabatrin (vedere il Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). Questi fenomeni possono essere anche la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un trattamento antiepilettico concomitante o di un effetto paradosso.

Come avviene con altri antiepilettici, un’improvvisa sospensione può determinare convulsioni di rebound. Nel caso di sospensione del trattamento con vigabatrin, si consiglia di farlo con una graduale riduzione della dose nel corso di 2-4 settimane.

Vigabatrin deve essere usato con cautela in pazienti con anamnesi di psicosi, depressione o problemi comportamentali. Eventi psichiatrici (ad es. agitazione, depressione, pensiero anormale, reazioni paranoidi) sono stati riferiti durante il trattamento con vigabatrin. Questi eventi si sono verificati in pazienti con e senza anamnesi psichiatrica e, di solito, erano reversibili quando le dosi di vigabatrin venivano ridotte o gradualmente sospese.

Anziani o pazienti con alterazione renale

Dato che vigabatrin viene eliminato per via renale, bisogna usare cautela in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min ed in pazienti anziani. Questi pazienti devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza per accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione e confusione. (Vedere il Paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Dato che vigabatrin non viene metabolizzato né si lega alle proteine e non è un induttore di enzimi del citocromo P450 che metabolizzano i farmaci, sono improbabili interazioni con altri farmaci. Tuttavia, durante studi clinici controllati, è stata osservata una graduale riduzione del 16-33% delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina. La natura esatta di questa interazione non è attualmente chiara, ma, nella maggior parte dei casi, è improbabile che abbia un significato terapeutico.

Le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenobarbitale e valproato di sodio sono state anch’esse monitorate durante studi clinici controllati e non è stata riconosciuta alcuna interazione clinicamente significativa.

Vigabatrin può determinare una diminuzione dell’attività plasmatica misurata dell’alanin-aminotransferasi (ALT) e, in misura minore, dell’aspartato-aminotransferasi (AST). E’ stato riferito che l’entità della soppressione dell’ALT variava fra il 30 ed il 100%. Pertanto questi test epatici possono essere inaffidabili dal punto di vista quantitativo in pazienti che assumevano vigabatrin. (Vedere il Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).

Vigabatrin può aumentare la quantità di aminoacidi nell’urina probabilmente determinando un test falso-positivo per certi disturbi metabolici genetici rari (ad es. la presenza nell’urina di acido alfa-amino-adipico).

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Sono disponibili i dati relativi ad un numero limitato (n = 192) di gravidanze esposte al farmaco. Nel 14,5% delle gravidanze esposte sono state riferite anomalie congenite, di cui il 64,5% era rappresentato da gravi malformazioni. Un aborto spontaneo è stato riferito nel 10,9% delle gravidanze esposte al farmaco. Non si può trarre alcuna conclusione definitiva per stabilire se vigabatrin determini un maggior rischio di malformazioni se assunto durante la gravidanza a causa dei dati limitati, dell'epilessia stessa e della presenza di concomitanti medicinali antiepilettici durante ciascuna gravidanza riferita. Non esistono informazioni sulla possibile comparsa di difetti del campo visivo in bambini che siano stati esposti a vigabatrin in utero.

Studi eseguiti nell’animale hanno dimostrato una tossicità riproduttiva (vedere il Paragrafo 5.3 Dati preclinici sulla sicurezza d’impiego). Non si conosce la rilevanza di questi dati per l’uomo.

Se una paziente resta incinta o desidera avere un bambino, il trattamento deve essere riesaminato. L’improvvisa interruzione di un trattamento antiepilettico efficace può portare ad un aggravamento delle condizioni della madre che risultano dannose per il feto.

Vigabatrin deve essere usato durante la gravidanza solo se è chiaramente necessario.

Vigabatrin viene escreto nel latte materno. L’allattamento al seno non è consigliato durante il trattamento con vigabatrin.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Come regola generale, i pazienti con epilessia non controllata non sono autorizzati a guidare veicoli o usare macchinari potenzialmente pericolosi. Tenendo conto del fatto che è stato osservato senso di stordimento in studi clinici con il SABRIL, bisogna avvisare i pazienti di questa possibilità all’inizio del trattamento.

Difetti del campo visivo che possano influenzare significativamente la capacità di guidare veicoli ed usare macchinari sono stati segnalati frequentemente in associazione con il SABRIL. I pazienti devono essere esaminati per accertare l’eventuale presenza di difetti del campo visivo (vedere anche il Paragrafo 4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l’uso). Bisogna che i pazienti che guidano veicoli, usano macchinari od eseguono compiti pericolosi adottino una particolare attenzione.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Difetti del campo visivo che andavano da lievi a gravi sono stati riferiti frequentemente in pazienti trattati con vigabatrin. I casi gravi sono potenzialmente invalidanti. La comparsa avviene di solito dopo mesi od anni di terapia con vigabatrin. I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che fino ad un terzo dei pazienti trattati con vigabatrin sviluppi difetti del campo visivo (vedere anche il Paragrafo 4.4 Speciali avvertenze e speciali precauzioni per l’uso).

Circa il 50% dei pazienti in studi clinici controllati ha avuto effetti indesiderati durante il trattamento con vigabatrin. Negli adulti essi erano per la maggior parte a carico del sistema nervoso centrale, ad esempio: sedazione, stordimento, stanchezza ed alterata capacità di concentrazione. Mentre, nei bambini è frequente eccitazione od agitazione. L’incidenza di questi effetti indesiderati è generalmente più elevata all’inizio del trattamento e diminuisce con l’andar del tempo.

Come avviene con altri antiepilettici, alcuni pazienti possono avere un aumento della frequenza di convulsioni, compreso lo “status epilepticus” (stato epilettico), con vigabatrin. I pazienti con convulsioni miocloniche possono essere particolarmente soggetti a questo effetto. In casi rari possono verificarsi mioclono di nuova insorgenza ed esacerbazione del mioclono esistente.

Molto comuni

(>1/10)

Disturbi generali: sonnolenza, stanchezza

Disturbi psichiatrici*: eccitazione ed agitazione (bambini)

Disturbi oculari: difetti del campo visivo

Comuni

(>1/100, <1/10)

Disturbi generali: cefalea, aumento di peso, tremore, edema

Disturbi del sistema nervoso: vertigini, parestesia, disturbi della capacità di concentrazione e di memoria

Disturbi psichiatrici*: agitazione, aggressività, nervosismo, irritabilità, depressione, disturbi dell’ideazione, reazione paranoide

Disturbi gastrointestinali: nausea, dolore addominale

Disturbi oculari: visione offuscata, diplopia, nistagmo

Insoliti

(>1/1.000, <1/100)

Disturbi del sistema nervoso: atassia

Disturbi psichiatrici*: ipomanie, manie, psicosi

Disturbi cutanei: rash

Rari

(<1/1.000)

Disturbi generali: angioedema, orticaria

Disturbi del sistema nervoso: sintomi encefalopatici**

Disturbi psichiatrici: tentativi di suicidio

Disturbi oculari: disturbi retinici (ad esempio atrofia della retina)

Molto rari

(<1/10.000)

Disturbi oculari: neurite ottica, atrofia del nervo ottico

*��� Durante la terapia con vigabatrin sono state segnalate reazioni psichiatriche che si sono verificate in pazienti con e senza anamnesi psichiatrica ed erano di solito reversibili quando le dosi di vigabatrin venivano ridotte o gradualmente sospese (vedere il Paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego). La depressione era una reazione psichiatrica frequente negli studi clinici, ma raramente ha richiesto la sospensione di vigabatrin.

**�� Rari rapporti di sintomi encefalopatici, come marcata sedazione, stupore e confusione, in associazione ad attività aspecifica ad onde lente nell’elettroencefalogramma, sono stati descritti poco dopo l’inizio del trattamento con vigabatrin. Queste reazioni erano pienamente reversibili dopo la riduzione della dose o la sospensione di vigabatrin (vedere il Paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego).

I dati di laboratorio indicano che il trattamento con vigabatrin non determina tossicità renale od epatica. Sono state osservate riduzioni dei valori di ALT e AST, che sono considerate il risultato dell’inibizione di queste aminotransferasi da parte di vigabatrin. Il trattamento cronico con vigabatrin può essere associato ad una lieve diminuzione del livello di emoglobina che raramente raggiunge una significatività clinica.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Sintomi

Sono stati riferiti casi di sovradosaggio di vigabatrin in cui le dosi, se riferite, comunemente erano comprese fra 7,5 e 30 g; tuttavia sono stati segnalati casi di ingestione fino a 90 g. Quasi metà dei casi implicava l’ingestione di numerosi farmaci. I sintomi più comuni, se erano riferiti, comprendevano stordimento o coma. Altri sintomi riferiti meno di frequente comprendevano: vertigini, cefalea, psicosi, depressione respiratoria od apnea, bradicardia, ipotensione, agitazione, irritabilità, confusione, comportamento anormale e disturbi della parola. Nessuno dei casi di sovradosaggio si è concluso con la morte del soggetto.

Trattamento

Non esiste alcun antidoto specifico. Si devono impiegare le misure di sostegno consuete. Si devono prendere in considerazione alcune misure per eliminare il farmaco non assorbito. In uno studio in vitro è stato dimostrato che il carbone attivo non assorbe significativamente vigabatrin. L’efficacia dell’emodialisi nel trattamento del sovradosaggio di vigabatrin è sconosciuto. In casi isolati in pazienti con insufficienza renale trattati con dosi terapeutiche di vigabatrin, l’emodialisi ha ridotto del 40-60% le concentrazioni plasmatiche di vigabatrin.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Gruppo farmacoterapico: antiepilettici, codice ATC: N03AG04

Vigabatrin è un antiepilettico con un meccanismo d’azione chiaramente definito. Il trattamento con vigabatrin determina un aumento della concentrazione di GABA (acido gamma-aminobutirrico), che è il principale neurotrasmettitore inibitore a livello cerebrale, perché vigabatrin è stato impostato razionalmente come inibitore irreversibile selettivo della GABA-transaminasi, l’enzima responsabile della scissione del GABA.

Studi clinici controllati ed a lungo termine hanno dimostrato che vigabatrin è un anticonvulsivante efficace se somministrato come terapia associata in pazienti con epilessia non controllata in misura soddisfacente mediante la terapia convenzionale. Questa efficacia è particolarmente marcata in pazienti con convulsioni parziali.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Vigabatrin è un composto idrosolubile che viene assorbito rapidamente e completamente dal tratto gastrointestinale. La somministrazione di cibo non altera l’entità dell’assorbimento di vigabatrin. Il farmaco si distribuisce largamente con un volume di distribuzione apparente leggermente superiore a quello dell’acqua corporea totale. Le concentrazioni nel plasma e nel liquido cerebrospinale sono in un rapporto lineare con la dose nell’ambito di dosi raccomandate.

Non esiste una correlazione diretta fra la concentrazione plasmatica del farmaco e la sua efficacia. La durata dell’effetto del farmaco dipende dalla velocità di sintesi della GABA-transaminasi.

Vigabatrin viene eliminato dal plasma con un’emivita terminale di 5-8 ore e circa il 70% di una dose orale singola viene recuperato sotto forma di farmaco immodificato nelle urine nelle prime 24 ore dopo la dose. Non sono stati identificati metaboliti.

Vigabatrin non induce gli enzimi epatici del citocromo P450 né viene metabolizzato o legato alle proteine. Pertanto sono improbabili interazioni con i farmaci.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Studi sulla sicurezza del farmaco nell’animale, eseguiti nel ratto, nel topo, nel cane e nella scimmia, hanno indicato che vigabatrin non provoca alterazioni significative sul fegato, sul rene, sul polmone, sul cuore o sul tratto gastrointestinale.

Nel cervello, è stata osservata microvacuolizzazione in tratti della sostanza bianca di ratto, topo e cane a dosi di 30-50 mg/kg/die. Nella scimmia queste lesioni sono minime o dubbie. Questo effetto è causato da una separazione della guaina lamellare esterna di fibre mieliniche, una modificazione caratteristica dell’edema intramielinico. Sia nel ratto che nel cane l’edema intramielinico era reversibile alla sospensione del trattamento con vigabatrin e si osservava una regressione istologica anche continuando il trattamento. Tuttavia, nei roditori, sono state osservate modeste alterazioni residue costituite da assoni rigonfi (sferoidi eosinofili) e micro-corpi mineralizzati. Nel cane, i risultati di uno studio elettrofisiologico indicano che un edema intramielinico è associato ad un incremento della latenza del potenziale evocato somatosensoriale che è reversibile quando si sospende il farmaco.

Nell’uomo non vi sono prove della comparsa di un edema intramielinico. Test eseguiti per confermare la mancanza di un effetto avverso significativo sulla funzione neurologica comprendono: potenziali evocati, TAC, risonanza magnetica, analisi del liquido cerebrospinale e, in un piccolo numero di casi, esami neuropatologici di campioni cerebrali.

Una retinotossicità associata a vigabatrin è stata osservata solo in ratti albini, ma non in ratti pigmentati, cani o scimmie. Le alterazioni retiniche nei ratti albini si manifestavano sotto forma di disorganizzazione focale o multifocale dello strato nucleare esterno con spostamento dei nuclei nell’area dei coni e bastoncelli. Gli altri strati della retina non erano influenzati. Queste lesioni sono state osservate nell’80-100% degli animali alla dose di 300 mg/kg/die per os. L’aspetto istologico di queste lesioni era simile a quello riscontrato in ratti albini dopo eccessiva esposizione alla luce. Tuttavia le alterazioni retiniche possono rappresentare anche un effetto diretto indotto dal farmaco.

Esperimenti eseguiti nell’animale hanno dimostrato che vigabatrin non ha alcuna influenza negativa sulla fertilità o sullo sviluppo dei piccoli. Non è stata osservata alcuna teratogenicità nel ratto a dosi fino a 150 mg/kg (3 volte la dose umana) o nei conigli a dosi fino a 100 mg/kg. Tuttavia, nel coniglio si è osservato un lieve aumento dell’incidenza di palatoschisi a dosi di 150-200 mg/kg.

Studi eseguiti con vigabatrin non hanno rivelato alcuna evidenza di effetti mutageni o cancerogeni.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Compresse rivestite

Polivinilpirrolidone; Cellulosa micro­cristallina; Sodio carbossimetilamido; Magnesio stearato; Opadry white OY-S-7298 (Idrossipro­pilme­tilcellulosa; Titanio biossido; Polietilenglicole 8000).

Granulato per soluzione orale

Polivinilpirrolidone

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non pertinente.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

Compresse rivestite: 5 anni

Granulato per soluzione orale: 3 anni

- [Vedi Indice]

Nessuna.

- [Vedi Indice]

Compresse rivestite:

Astuccio contenente compresse rivestite in blister, costituito da un foglio di PVC e da un nastro di alluminio:

- 500 mg compresse rivestite – 50 compresse

Granulato per soluzione orale:

Astuccio contenente bustine, costituite da un laminato di carta/politene/alluminio/politene:

- 500 mg granulato per soluzione orale – 50 bustine

- 1 g granulato per soluzione orale – 24 bustine

. - [Vedi Indice]

Nessuna.

- [Vedi Indice]

RHÔNE-POULENC AVENTIS S.p.A.

P.le S. Türr, 5

20149 Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Sabril 500 mg compresse rivestite – 50 compresse:������������������� A.I.C. n. 027443011.

Sabril 500 mg granulato per soluzione orale - 50 bustine: �����������A.I.C. n. 027443047.

Sabril 1 g granulato per soluzione orale - 24 bustine:������������������ A.I.C. n. 027443050.

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

Sabril 500 mg compresse rivestite – 50 compresse:��������������������������� 17.01.1992 / 1.2.2002

Sabril 500 mg granulato per soluzione orale - 50 bustine: �����������16.4.2002

Sabril 1 g granulato per soluzione orale - 24 bustine:������������������ 16.4.2002

- [Vedi Indice]

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12.0 - [Vedi Indice]

Aprile 2002

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