�DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0�COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
 

 

04.4�Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5�Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di�macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0�PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici sulla sicurezza
06.0�INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1�Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4�Speciali precauzioni per la conservazione
06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
12.0

�DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE - [Vedi Indice]

STATIVA 0,4

02.0�COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - [Vedi Indice]

Ogni compressa contiene 381,7 microgrammi di cerivastatina base equivalente a 400 microgrammi di cerivastatina sodica.

Per gli eccipienti vedere 6.1.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Compresse rivestite con film. Compresse rotonde, giallo-marrone, marcate con 400 su un lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]

Ipercolesterolemia primaria (tipo IIa e IIb)

Trattamento dell'ipercolesterolemia, in aggiunta alla dieta, in pazienti che non abbiano risposto adeguatamente ad un idoneo trattamento dietetico.

  - [Vedi Indice]

Prima di iniziare la terapia con STATIVA, vanno escluse cause secondarie di ipercolesterolemia. Durante il trattamento, i pazienti devono, in ogni caso, continuare a seguire la dieta ipocolesterolemizzante.

Adulti

E' opportuno assumere STATIVA una volta al giorno, alla sera (al momento della cena o al momento di coricarsi).

La dose iniziale usuale è di 100 microgrammi una volta al giorno. Le dosi devono essere personalizzate in base ai livelli di C-LDL, all’obiettivo della terapia e alla risposta del paziente. Aggiustamenti della dose devono essere fatti ad intervalli di 4 settimane o più. Se necessario, l’aumento della dose deve essere effettuato con incrementi di 100 microgrammi.

La massima dose raccomandata è di 400 microgrammi una volta al giorno.

La contemporanea assunzione di cibo non influenza l'effetto di cerivastatina.

Si osserva una risposta terapeutica entro due settimane di trattamento, con una risposta massima entro quattro settimane che si mantiene per tutto il periodo di trattamento.

Pazienti anziani

Non vi sono evidenze cliniche che suggeriscano l'uso di dosaggi differenti in questo gruppo di pazienti. Come con altri prodotti, si deve iniziare il trattamento al dosaggio più basso tra quelli indicati.

Insufficienza renale

I pazienti con patologia renale da moderata a grave devono iniziare il trattamento con una unica dose giornaliera di 100 microgrammi. L’incremento successivo della dose, fino ad una dose massima di 200 microgrammi una volta al giorno dovrà essere effettuato con cautela.

Bambini

Per la mancanza di dati clinici, l'utilizzo in età pediatrica non viene raccomandato.


Concomitante assunzione di agenti sequestranti gli acidi biliari

STATIVA è efficace nel ridurre i livelli di colesterolemia totale e LDL in monoterapia, tuttavia la sua efficacia può essere aumentata se somministrato in combinazione con gli agenti sequestranti gli acidi biliari (ad es. colestiramina).

Per raccomandazioni sulle dosi vedere 4.5.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità nota nei confronti della cerivastatina o di qualsiasi eccipiente.

Associazione con gemfibrozil (vedere sezioni 4.4, 4.5 e 4.8).

Miopatia, insufficienza epatica o innalzamento inspiegato e persistente delle transaminasi sieriche.

Gravidanza, allattamento o donne in età fertile se non adeguatamente protette da metodi contraccettivi non ormonali.

04.4�Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Apparato muscolare

Gli effetti sul muscolo degli inibitori della HMG CoA reduttasi comprendono aumento della CPK, mialgia, miosite e miopatia. Questi possono progredire a rabdomiolisi, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da livelli marcatamente elevati di CPK (≥ di dieci volte il limite superiore della norma), mioglobinemia e mioglobinuria che possono condurre ad insufficienza renale.

Ai pazienti deve essere chiesto di riferire prontamente dolore muscolare, dolenzia o debolezza specialmente se accompagnati da malessere o febbre. STATIVA deve essere sospesa se si presenta un qualche significativo aumento dei livelli di CPK o se viene diagnosticata o sospettata una miopatia.

In pazienti trattati con STATIVA, sono stati osservati aumenti della creatinfosfochinasi (CPK).

Raramente� sono stati segnalati, con l'impiego di STATIVA,� casi� di miopatia, associata ad elevati livelli di CPK (³ 10 volte rispetto ai limiti superiori della norma) e/o mialgie diffuse,� dolenzia muscolare o debolezza. Il rischio di miopatia aumenta in quei pazienti in trattamento con STATIVA che assumano contemporaneamente gemfibrozil, derivati dell'acido fibrico, ciclosporina, eritromicina, itraconazolo, acido nicotinico e inibitori delle proteasi (vedere anche sezione 4.3, 4.5 e 4.8). Poichè la rabdomiolisi è una reazione dose- dipendente, la somministrazione concomitante di farmaci che possono aumentare i livelli plasmatici di cerivastatina o i suoi metaboliti attivi deve essere considerata attentamente (vedere sezioni 4.3 e 4.5).

Si deve prestare cautela quando STATIVA venga somministrata a pazienti con una storia di persistenti ed inspiegati aumenti della CPK.

Casi di rabdomiolisi (alcuni con insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria) sono stati comunemente descritti per la combinazione di gemfibrozil con cerivastatina e, raramente, nella monoterapia con cerivastatina. Pertanto, STATIVA deve essere sospesa in ogni paziente che presenti una condizione acuta o grave che predisponga allo sviluppo di insufficienza renale secondaria a rabdomiolisi, ad es. sepsi, ipotensione, chirurgia maggiore, traumi, gravi disordini metabolici, endocrini o elettrolitici o epilessia non controllata� (vedere anche le sezioni 4.3, 4.5 e 4.8).

Funzionalità epatica

Come con� altre statine, durante trattamento con STATIVA, si possono osservare degli aumenti degli enzimi epatici e, molto raramente, casi di epatite; nella maggior parte dei casi, si tratta di aumenti modesti� ed asintomatici. Come con altri agenti ipolipemizzanti, si raccomanda di controllare gli indici di funzionalità epatica prima di iniziare la terapia ed in seguito periodicamente.

Si deve prestare attenzione, anche, a quei pazienti che presentino rialzi delle transaminasi; la terapia va interrotta se gli aumenti di alanina transaminasi (ALT) e aspartato transaminasi (AST) eccedono di tre volte i limiti superiori della norma.

Si deve prestare attenzione nel caso in cui STATIVA� venga somministrata a pazienti con una storia di elevata assunzione di alcol, o con storia pregressa di malattia epatica (malattia epatica attiva o aumenti delle transaminasi� inspiegati� controindicano l'utilizzo di STATIVA).

Oftalmologia

Sono state segnalate nuove opacità subcapsulari e nucleari sebbene, come per altre statine, una relazione causale con STATIVA non sia stata stabilita.

04.5�Interazioni - [Vedi Indice]

I farmaci che inibiscono il CYP 3A4 hanno il potenziale di modificare la farmacocinetica della cerivastatina.

Questi farmaci sono i derivati imidazolici (itraconazolo, fluconazolo, ketoconazolo, miconazolo), eritromicina, troleandomicina, l'antidepressivo nefazodone, l'acido valproico, alcuni farmaci anti HIV (ritonavir, indinavir, amprenavir). La cerivastatina è metabolizzata attraverso una duplice via metabolica che utilizza almeno due isoenzimi del citocromo P450, il CYP 2C8 ed il� CYP 3A4.

Interazioni che hanno effetto sull’uso di STATIVA

Le seguenti sostanze attive hanno effetto sulla farmacocinetica di STATIVA:

Gemfibrozil

A seguito di una dose singola di 200 microgrammi di cerivastatina, l’esposizione sistemica della cerivastatina è stata marcatamente modificata dalla pre– e co– somministrazione di 600 mg di gemfibrozil due volte al giorno che conduce a un aumento medio della AUC di 4 volte (con un intervallo compreso tra 2 e 7 volte).

L’uso concomitante di gemfibrozil e cerivastatina aumenta il rischio di rabdomiolisi. Perciò la cerivastatina non deve essere usata in combinazione con il gemfibrozil (vedere anche sezioni 4.3, 4.4 e 4.8).

Ciclosporina

La somministrazione contemporanea di 200 microgrammi una volta al giorno di cerivastatina sodica nei pazienti con trapianto renale trattati con ciclosporina e altri agenti immunosoppressori ha provocato un incremento di 3-5 volte nelle concentrazioni plasmatiche di cerivastatina. L’eliminazione della cerivastatina non è stata influenzata e non si è verificato alcun accumulo in condizioni di dosaggio ripetuto. In questi pazienti la cerivastatina non ha avuto influenza sulle concentrazioni nel sangue intero di ciclosporina allo “steady-state”.

In seguito all’aumentata esposizione alla cerivastatina, i pazienti trattati con ciclosporina devono iniziare il trattamento con STATIVA alla dose di 100 microgrammi. La titolazione successiva della dose deve essere effettuata con cautela ed essere accompagnata da un accurato controllo.

Eritromicina

Il macrolide antibatterico eritromicina, inibitore specifico del CYP 3A4, è stato somministrato ad una dose di 500 mg due volte al giorno per dieci giorni a pazienti ipercolesterolemici trattati con cerivastatina sodica 300 microgrammi una volta al giorno. E’ stato osservato un incremento statisticamente significativo del 51% dell’AUC plasmatica allo “steady-state” della cerivastatina.

Itraconazolo

Analogamente, la somministrazione contemporanea di un altro potente inibitore del CYP 3A4, l’agente antifungino itraconazolo, ad un dosaggio di 200 mg una volta al giorno per dieci giorni, ha indotto un aumento statisticamente significativo del 38% dell’AUC plasmatica allo “steady-state” della cerivastatina in pazienti ipercolesterolemici.

Induttori del CYP 3A4

L'effetto degli induttori del CYP 3A4, ad es. rifampicina o fenitoina sulla farmacocinetica della cerivastatina è sconosciuto.

Sostanze attive che non hanno mostrato di avere effetti sulle concentrazioni plasmatiche di cerivastatina:

Fenofibrato

Le concentrazioni plasmatiche di cerivastatina non sono state modificate dalla somministrazione contemporanea di fenofibrato.

Cimetidina

La somministrazione contemporanea dell’inibitore CYP non-specifico cimetidina non ha indotto alcun cambiamento significativo nella farmacocinetica della cerivastatina.

Omeprazolo

Le concentrazioni plasmatiche di cerivastatina non sono state modificate dalla somministrazione contemporanea di omeprazolo.

Antiacidi

Le concentrazioni plasmatiche di cerivastatina non sono state modificate dalla somministrazione contemporanea di antiacidi.

Effetti di STATIVA su altre sostanze attive

Fenofibrato

La concomitante somministrazione di STATIVA non modifica la farmacocinetica del fenofibrato.

Ciclosporina

La cerivastatina sodica alla dose di 200 microgrammi una volta al giorno non ha avuto influenza sulle concentrazioni nel sangue intero allo “steady� state” della ciclosporina nei pazienti con trapianto renale (vedere la sezione che descrive le interazioni che hanno effetto sull’uso di STATIVA).

Nifedipina

In uno studio con dose singola sull’interazionein vivo con il calcioantagonista diidropiridinico nifedipina, che viene metabolizzato principalmente attraverso il CYP 3A4, STATIVA� non ha mostrato alcun effetto sulla concentrazione plasmatica di nifedipina.

Warfarin

La somministrazione contemporanea di una dose singola di warfarin a soggetti sani� che avevano assunto cerivastatina sodica 300 microgrammi per sette giorni non ha indotto alcun cambiamento nel tempo di protrombina o nell’attività del Fattore VII della coagulazione, rispetto al placebo. La farmacocinetica di entrambi gli isomeri di warfarin non è stata influenzata dalla somministrazione contemporanea di 300� microgrammi� di cerivastatina sodica.

Digossina

I livelli plasmatici di digossina e la “clearance” della digossina allo “steady-state” non sono stati influenzati dalla somministrazione contemporanea di 200� microgrammi di cerivastatina sodica.

Omeprazolo

La concomitante somministrazione di STATIVA non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di omeprazolo.

In base agli studiin vitro sull’affinità enzimatica non vi sono prove di alcun potenziale inibitorio della cerivastatina sul Citocromo P450, compreso l’enzima principale responsabile del metabolismo del farmaco CYP 3A4. Come atteso da questi risultati nessuna interazione con altri medicinali somministrati contemporaneamente, che rappresentano dei substrati del CYP 3A4 (ad es. nifedipina) o altri enzimi CYP, è stata osservatain vivo.

Agenti sequestranti gli acidi biliari

La somministrazione di 12 g di colestiramina un’ora prima del pasto serale e di 300 microgrammi� di cerivastatina sodica un’ora o quattro ore dopo lo stesso pasto serale ha provocato una diminuzione dell’AUC della cerivastatina pari, rispettivamente, al 16% e all’8%.

STATIVA va assunta almeno quattro ore dopo la resina� (ad esempio colestiramina) per evitare un'interazione dovuta al legarsi del farmaco con la resina stessa.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

Non si sono evidenziati effetti teratogeni negli studi condotti sugli animali. Non vi sono dati disponibili sull'uso di STATIVA in gravidanza. Il colesterolo ed i prodotti da esso generati sono componenti essenziali per lo sviluppo fetale. Pertanto, gli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi sono controindicati in gravidanza ed in donne in età fertile che non assumano adeguate precauzioni contraccettive non ormonali.

STATIVA non va prescritto nelle donne durante l'allattamento.

04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di�macchine - [Vedi Indice]

Non sono stati eseguiti studi sulla capacità di guidare e usare macchine.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Studi clinici

In tutti gli studi clinici (cerivastatina, n=5353), sono state riportate come comuni (incidenza compresa tra <10% e� >1%) le seguenti reazioni avverse al farmaco: dolore addominale, cefalea, flatulenza, stipsi, dispepsia, diarrea, astenia, aumento delle CPK, mialgia, nausea e rash.

Negli studi clinici con cerivastatina controllati verso placebo (cerivastatina, n=3511) sono state riportate come comuni (incidenza sottratto il placebo compresa tra <10% e >1%) le seguenti reazioni avverse: flatulenza e astenia. Reazioni avverse rare (<1% e > 0,1% sottratto il placebo) sono state: nausea, aumento della CPK, dolore alle gambe e alle braccia, artralgia, mialgia, miastenia, insonnia, parestesia, vertigine e disturbi oculari.

Come con altre statine, sono stati riportati elevati livelli delle transaminasi sieriche nei pazienti trattati in maniera dose dipendente con un range di dosi di cerivastatina, ma la maggioranza di questi aumenti delle transaminasi sono stati lievi. Incrementi clinicamente significativi (tre volte maggiori� il limite normale superiore) della ALT si sono verificati nello 0,50% dei pazienti e, per la AST, nello 0,57% dei pazienti.

Livelli elevati di creatinfosfochinasi (CPK) tre volte maggiori il limite normale superiore sono stati osservati nell’1,78% dei pazienti in trattamento con cerivastatina per un anno e nel 2,1% di quelli in terapia per due anni. Nei pazienti trattati con un range di dosi di cerivastatina, lo 0,26% dei pazienti con valori basali normali di CPK ha mostrato aumenti di più di 10 volte il limite superiore della norma.

Segnalazioni spontanee

Comuni (<10% e > 1%): rabdomiolisi quando la cerivastatina è somministrata contemporaneamente a gemfibrozil (alcune con insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria).

Rare (<0,1% e > 0,01%): rabdomiolisi con cerivastatina somministrata in monoterapia (alcune con insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria).

Molto rare (<0,01% e > 0,001%): reazione allergica, anafilassi, angioedema, epatite e miosite.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Non sono segnalati in letteratura casi di sovradosaggio; non sono noti specifici trattamenti. In caso di sovradosaggio, trattare i sintomi ed istituire le necessarie misure di supporto.

05.0�PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Codice ATC: C10A A06 Inibitore della HMG-CoA reduttasi.

Cerivastatina è un enantiomero puro, sintetico, inibitore competitivo della sintesi del colesterolo, che inibisce specificamente l'enzima� HMG-CoA reduttasi (idrossi-metil-glutaril coenzima A). Si tratta dell'enzima che catalizza il passaggio chiave, nella sintesi del colesterolo, della conversione da HMG-CoA ad acido mevalonico.

Il sito primario di azione della cerivastatina è il fegato.

Con la riduzione del contenuto di colesterolo intracellulare, gli inibitori dell'HMG-CoA reduttasi determinano un conseguente aumento dei recettori LDL a livello epatico con aumentata captazione di colesterolo LDL e riduzione di colesterolo, totale e LDL, nel siero.

Dalle analisi effettuate sui dati di più studi clinici in pazienti con ipercolesterolemia primaria di tipo IIa e IIb, la cerivastatina è stata dimostrata ridurre i livelli di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi in misura dipendente dalla dose, e aumentare i livelli di colesterolo HDL.

05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Assorbimento e biodisponibilità : cerivastatina è assorbita� rapidamente e quasi completamente nel tratto gastrointestinale, raggiungendo il picco di massima concentrazione plasmatica (Cmax) 2-3 ore dopo la somministrazione orale. La concentrazione massima e l'area sotto la curva della concentrazione/tempo (AUC) aumenta in proporzione alla dose nell’intervallo di dosi tra 50 e 400 microgrammi.

La biodisponibilità assoluta di cerivastatina è circa del 60%. Le compresse di STATIVA mostrano la stessa biodisponibilità della soluzione (cioè, una biodisponibilità relativa uguale al 100%), con risultati simili in termini di Cmax e tmax.

La farmacocinetica di cerivastatina non viene influenzata dalla contemporanea assunzione di cibo.

La variabilità interindividuale dell’AUC e di Cmax di cerivastatina è definita da coefficienti di variazione che vanno approssimativamente dal 30 al 40%.

Distribuzione: Cerivastatina si lega per buona parte alle proteine plasmatiche (99,1-99,5%). Il volume apparente di distribuzione in condizioni "steady state", di circa di 0,3 l/kg di peso corporeo, indica una modesta penetrazione nei tessuti. Non si è osservato accumulo dopo somministrazioni ripetute.

Metabolismo: Due vie metaboliche sono ugualmente importanti nell’uomo: la demetilazione del gruppo dell’etere metil benzilico che produce il metabolita M-1 e l’idrossilazione di un gruppo metilico del sostituente 6-isopropile che produce il metabolita M-23. Il prodotto che deriva dalle reazioni combinate di biotrasformazione è osservato come il metabolita minore M-24. Tutti e tre i metaboliti sono attivi inibitori della HMG-CoA reduttasi a simili DE50 come quelle della sostanza� immodificata e contribuiscono alla attività complessiva della sostanza attiva.

Esperimentiin vitro usando microsomi epatici umani e cellule che esprimono gli isoenzimi del citocromo P450 umano, confermati da studi di interazione in vivo meccanicistici specificamente progettati, hanno dimostrato che la cerivastatina è metabolizzata da almeno due isoenzimi del citocromo P450 (CYP), CYP 2C8 e CYP 3A4.

CYP 2C8 catalizza la formazione di M-1 e M-23 pressappoco nella stessa misura. CYP 3A4 forma solo M-1. La formazione del metabolita secondario M-24 è catalizzata dagli stessi isoenzimi CYP.

Sulla base dei risultatiin vitro derivati da indagini sull’affinità enzimatica, si deduce che la cerivastatina e i suoi principali metaboliti non inibiscono alcuna delle sottoclassi enzimatiche comuni del citocromo P450 (ovvero CYP 1A2, 2A6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 e 3A4).

Eliminazione: La cerivastatina è esclusivamente eliminata attraverso biotrasformazioni mediate dal citocromo P450 (CYP 2C8 e 3A4) con un’emivita plasmatica di eliminazione di circa 2-3 ore. Non è stata trovata sostanza attiva� immodificata nelle urine.

Meno del 2% della dose somministrata è rinvenuta come farmaco immodificato nelle feci.

Circa il 24% della dose è escreta come metaboliti nelle urine e il 70% con le feci.

Con una clearance di circa 0,2 l/h/kg, cerivastatina può essere considerata come un farmaco a bassa clearance.

Età e sesso non hanno effetti significativi dal punto di vista clinico sulla farmacocinetica di cerivastatina; si sono, inoltre, ottenuti dati comparabili di farmacocinetica in differenti gruppi etnici.

Una dose orale singola di cerivastatina di 300 microgrammi� è stata somministrata a 18 pazienti con vari gradi di compromissione renale (come determinato dalla clearance della creatinina variante da 9 a 84 ml/min) e a sei giovani sani di sesso maschile.

Per cerivastatina i valori di AUC media, Cmax, t1/2, e la frazione plasmatica non legata alle proteine tendevano ad essere superiori in pazienti con insufficienza renale. Anche l’AUC e t1/2 � del principale metabolita attivo� tendevano ad essere più elevati nei pazienti con insufficienza renale, sebbene la Cmax, fosse inferiore nei pazienti gravemente compromessi.

Non sono stati condotti studi di farmacocinetica in pazienti con malattia epatica attiva, dal momento che cerivastatina è controindicata in questo gruppo di pazienti.

05.3 Dati preclinici sulla sicurezza - [Vedi Indice]

Aumento in feti morti e ritardo nello sviluppo osseo sono stati rilevati nei feti di ratti trattati con una dose orale di 0,3 mg/kg.

In una batteria di test in vivo e in vitro per la rilevazione di mutazioni puntiformi, aberrazioni cromosomiche e danno al DNA, la cerivastatina non è stata associata con proprietà mutagene.

Tumori epatici, che notoriamente si manifestano nei roditori con altre statine, sono stati osservati nei topi con cerivastatina a dosi orali di 6,75 mg/kg/die (maschi) e 11,5 mg/kg/die (femmine). Queste dosi eccedono chiaramente la dose terapeutica nell’uomo.

A causa di un metabolismo quasi completamente diverso della cerivastatina nei topi, questi reperti non sono considerati essere rilevanti per l’uomo. Nessun tumore è stato trovato nei ratti.

06.0�INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - [Vedi Indice]

06.1�Eccipienti - [Vedi Indice]

Mannitolo, crospovidone, povidone 25, magnesio stearato e sodio idrossido.�

Le compresse sono rivestite da una pellicola costituita dai seguenti componenti: ipromellosa, macrogol 4000 e ferro ossido giallo (E172).

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non applicabile.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

3 anni.

06.4�Speciali precauzioni per la conservazione - [Vedi Indice]

Conservare nel contenitore originale.

Non conservare al di sopra di 25°C.

- [Vedi Indice]

Natura del contenitore

Astucci contenenti blister di polipropilene/alluminio.

Le compresse rivestite con film sono disponibili in confezioni da 14, 20, 28, 30, 50, 98, 100 e 160 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Confezioni e prezzi

14 compresse da 400 mcg���������� L.

20 compresse da 400 mcg���������� L.

28 compresse da 400 mcg���������� L.

30 compresse da 400 mcg���������� L.

50 compresse da 400 mcg���������� L.

98 compresse da 400 mcg L.

100 compresse da 400 mcg�������� L.

160 compresse da 400 mcg�������� L.

06.6 Istruzioni per l’uso e la manipolazione - [Vedi Indice]

Non ci sono speciali richieste.

- [Vedi Indice]

Chiesi Farmaceutici S.p.A.

Via Palermo 26/A – Parma

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

14 compresse da 400 mcg���������� AIC n. � 033905100/M

20 compresse da 400 mcg���������� AIC�n.�� 033905112/M

28 compresse da 400 mcg���������� AIC�n.�� 033905124/M

30 compresse da 400 mcg���������� AIC�n.�� 033905136/M

50 compresse da 400 mcg���������� AIC�n.�� 033905148/M

98 compresse da 400 mcg AIC�n.�� 033905151/M

100 compresse da 400 mcg�������� AIC�n.�� 033905163/M

160 compresse da 400 mcg�������� AIC�n.�� 033905175/M

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spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Dietro presentazione di ricetta medica.

10.0 DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

22/03/2001

- [Vedi Indice]

Non soggetta.

12.0 - [Vedi Indice]

Giugno 2001

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