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FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
 

 

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
12.0

     

- [Vedi Indice]

Terazosina TEVA 2 mg

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- [Vedi Indice]

Ogni compressa contiene 2,374 mg di terazosina cloridrato diidrato equivalenti a 2 mg di terazosina.

Per gli eccipienti� vedere il punto 6.1.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Compressa.

Compressa di colore giallo screziato, rotonda, piatta con i bordi smussati. Con la dicitura “93” stampata su un lato e “761” sull’altro lato.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

Le compresse di Terazosina Teva sono indicate per:

Il trattamento di ipertensione da lieve a moderata.

Il trattamento sintomatico dell’ostruzione delle vie urinarie provocata da iperplasia prostatica benigna (IPB).

  - [Vedi Indice]

Uso orale.

Per i diversi regimi posologici sono disponibili differenti dosaggi.

La dose di terazosina dovrà essere regolata sulla base della risposta del paziente. Di seguito vengono riportate le istruzioni per la somministrazione:

Dose iniziale

Non deve essere superata la dose inferiore singola di 1 mg da assumersi prima di coricarsi in tutti i pazienti. Tale raccomandazione dovrà essere strettamente osservata al fine di ridurre potenziali episodi ipotensivi acuti da prima dose.

Dosi successive

Trattamento dell'ipertensione da lieve a moderata.

Il singolo dosaggio giornaliero può essere aumentato approssimativamente raddoppiando il dosaggio ad intervalli settimanali al fine di raggiungere la risposta pressoria desiderata.

La dose di mantenimento deve essere adattata alla risposta del paziente. 2 mg/die possono essere sufficienti con aumenti fino a 10 mg se necessario (studi clinici sostengono l'uso da 2 a 10 mg come dose di mantenimento).La dose massima è pari a 20 mg/die di terazosina e non deve essere superata.

Uso con diuretici tiazidici e altri agenti antiipertensivi nel corso del trattamento dell’ipertensione

Quando viene aggiunto un diuretico tiazidico o un altro agente antiipertensivo al regime di trattamento del paziente, la dose di terazosina dovrà essere ridotta o sospesa e, se necessario, si deve ripetere l'aggiustamento della dose. Si deve prestare attenzione in caso di somministrazione di terazosina contemporaneamente a tiazidi o altri agenti antiipertensivi, poiché si potrebbe sviluppare ipotensione.

Trattamento dell'iperplasia prostatica benigna

La dose può essere aumentata raddoppiando approssimativamente il dosaggio ad intervalli settimanali o bisettimanali al fine di raggiungere la riduzione dei sintomi desiderata. La dose di mantenimento usuale è compresa tra 5 mg e 10 mg, somministrati una volta al giorno. Miglioramento dei sintomi si rileva dopo circa due settimane dall’inizio del trattamento con terazosina.

I dati attualmente disponibili sono insufficienti per suggerire un ulteriore miglioramento sintomatico con dosi superiori a 10 mg/die.

Il trattamento deve essere iniziato usando le compresse da 1 mg per una durata di sette giorni, le compresse da 2 mg per una durata di 14 giorni, e le compresse da 5 mg per una durata di 7 giorni. La risposta al trattamento dovrà essere riesaminata ogni quattro settimane. Durante ciascuna fase dell'aggiustamento della dose possono verificarsi effetti collaterali transitori. Se gli effetti collaterali dovessero persistere, si dovrà prendere in considerazione una riduzione del dosaggio.

Insufficienza renale

Studi di farmacocinetica indicano che pazienti con funzionalità renale ridotta non richiedono alcuna modifica nel dosaggio raccomandato.

Bambini

Non sono state determinate sicurezza ed efficacia.

Anziani

Studi di farmacocinetica effettuati nell’anziano indicano che non sono necessarie modifiche importanti del dosaggio raccomandato.

Comunque è richiesta particolare cautela per l'aggiustamento della dose di terazosina.

Se la somministrazione è interrotta per più giorni la terapia deve essere ristabilita usando il regime di dose iniziale.

Uso in pazienti con insufficienza epatica

La dose di terazosina deve essere aggiustata con particolare attenzione in pazienti con funzionalità epatica compromessa poiché la terazosina è sottoposta a metabolismo epatico ed è principalmente escreta dal tratto biliare.

Non è disponibile esperienza clinica in pazienti con disfunzione epatica grave.

Modo di somministrazione

La prima compressa, indipendentemente dal dosaggio, dovrà essere assunta la sera prima di coricarsi. Le successive compresse dello stesso dosaggio possono essere assunte al mattino. Le compresse devono essere ingerite con una sufficiente quantità di liquido (cioè un bicchiere d'acqua).

La terapia con terazosina per l'ipertensione è un trattamento a lungo termine che può essere interrotto solo a giudizio del medico. Nel caso in cui il trattamento con terazosina fosse interrotto, alla successiva ripresa, dovrà essere riutilizzata la dose da 1 mg da assumersi al momento di coricarsi.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Terazosina è controindicata:

In pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo "terazosina", ad altri chinazolinici (prazosina, doxazosina) o a ciascuno degli eccipienti.

Anamnesi positiva per sincope alla minzione.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Negli studi clinici, l’incidenza di ipotensione ortostatica è stata maggiore nei pazienti trattati con terazosina per iperplasia prostatica benigna, rispetto ai pazienti trattati con terazosina per ipertensione.

Nel trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB), l’incidenza di episodi di ipotensione ortostatica è stata maggiore nei pazienti con età superiore ai 65 anni ed oltre (5,6%), rispetto a quelli con età inferiore ai 65 anni (2,6%).

I pazienti devono essere informati sui sintomi dell'ipotensione ortostatica e devono essere istruiti a sedersi o coricarsi nel caso in cui questi sintomi si manifestassero (vedere anche i paragrafi 4.7 Effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari e 4.8 Effetti indesiderati).

La terapia con terazosina richiede un regolare monitoraggio clinico.

Nella fase iniziale della terapia (in particolare dopo la prima dose o quando si aumenta il dosaggio) i pazienti possono manifestare una grave caduta dei valori pressori.

Possono comparire vertigini, stordimento, debolezza, sonnolenza e, in rari casi, sincope.

Questo è probabile che accada anche in caso di mancata assunzione di alcune dosi e successiva ripresa della terapia con terazosina. I pazienti devono essere allertati su questi possibili eventi avversi e sulle circostanze in cui possono verificarsi.

Per minimizzare il rischio di ipotensione ortostatica i pazienti devono essere monitorati all'inizio della terapia. Dato che l'incidenza di tale risposta si verifica con dosi maggiori di quella iniziale raccomandata, il regime di somministrazione consigliato deve essere seguito con attenzione.

Il paziente deve assumere la prima dose di terazosina al momento di coricarsi e dovrà evitare cambiamenti bruschi di posizione o attività che possano essere influenzate da vertigini o stanchezza.

Questi eventi si possono manifestare particolarmente nei pazienti anziani.

A causa della sua azione vasodilatatoria la terazosina deve essere usata con attenzione in pazienti che manifestino una delle seguenti patologie cardiache:

edema polmonare dovuto a stenosi aortica o mitrale;

grave insufficienza cardiaca;

insufficienza ventricolare destro causata da embolia polmonare o versamento pericardico;

insufficienza ventricolare sinistra con bassa pressione.

Si raccomanda attenzione quando terazosina è somministrata in associazione con farmaci che possono influenzare il metabolismo epatico.

Uso in pazienti con insufficienza epatica

Come per tutti i farmaci metabolizzati a livello epatico, la terazosina deve essere usata con particolare attenzione in pazienti con funzionalità epatica compromessa. Poiché non esistono dati dell'utilizzo del farmaco in pazienti con disfunzione epatica grave, si raccomanda di evitarne l'uso in questi casi.

Il farmaco non deve essere somministrato a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio; deficit di lattasi o malassorbimento glucosio-galattosio.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

Nei pazienti trattati con terazosina in associazione ad ACE-inibitori o diuretici, l’incidenza di vertigini o altri effetti correlati è risultata maggiore, rispetto all'intera popolazione dei pazienti trattati con terazosina durante di studi clinici.

Si dovrà osservare particolare cautela nel caso in cui la terazosina sia somministrata con altri agenti antiipertensivi (ACE inibitori, bloccanti dei beta-recettori, antagonisti del calcio e diuretici), al fine di evitare l'insorgenza di ipotensione grave. Nel caso in cui terazosina sia associata a un diuretico o ad altro agente antiipertensivo, potrebbe risultare necessaria una riduzione del dosaggio e un nuovo aggiustamento della dose.

E' sconsigliato l'uso di terazosina in associazione con altri bloccanti degli alfa-recettori.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Non è ancora stata stabilita la sicurezza durante la gravidanza e l'allattamento, anche se non sono stati rilevati effetti teratogeni nei modelli animali.

Tuttavia dati nell'animale hanno evidenziato che terazosina può aumentare la durata della gravidanza o inibire il parto.

Terazosina non deve pertanto essere usata durante la gravidanza a meno che il beneficio potenziale non sia superiore all’eventuale rischio.

L'allattamento al seno deve essere evitato.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Con l'assunzione della dose iniziale o nel caso di reintroduzione della terapia dopo sospensione, si possono manifestare vertigini, stordimento o sonnolenza.

I pazienti devono essere avvertiti dei possibili eventi avversi e delle circostanze in cui si potrebbero manifestare e devono evitare di mettersi alla guida o di effettuare lavori pericolosi durante le prime 12 ore successive alla dose iniziale o quando la dose sia aumentata.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Terazosina, come altri antagonisti dei recettori alfa-adrenergici, può provocare sincope. Manifestazioni sincopali possono manifestarsi tra 30 e 90 minuti dopo l'assunzione della dose iniziale.

La sincope si è verificata occasionalmente per aumenti rapidi di dosaggio o per l’introduzione di un altro agente antiipertensivo.

Negli studi clinici sull’ipertensione, l’incidenza di episodi sincopali è risultata di circa l’1%. Nella maggior parte dei casi, l'evento è stato imputato ad una grave ipotensione ortostatica, sebbene occasionalmente l’episodio sincopale sia stato preceduto da tachicardia con una frequenza da 120 a 160 battiti al minuto.

In caso di sincope il paziente dovrà essere posto in posizione supina e assistito con adeguati trattamenti di supporto.

Episodi di vertigine, stordimento o svenimento potranno verificarsi nel caso in cui il paziente passi velocemente dalla posizione seduta o distesa alla posizione eretta. I pazienti dovranno essere avvisati di tale eventualità e istruiti a sdraiarsi non appena tali sintomi dovessero apparire e, al fine di impedire il ripetersi di tali episodi, rimanere seduti per alcuni minuti prima di alzarsi.

Questi eventi avversi sono autolimitanti e, nella maggior parte dei casi, non si manifestano nuovamente dopo l'inizio della terapia né nel caso di aggiustamento della dose.

Segnalazione di eventi avversi con terazosina

Gli eventi avversi più comuni sono stati astenia, palpitazioni, nausea, edema periferico, vertigine, sonnolenza, congestione nasale/rinite e visione offuscata/ambliopia.

Inoltre, sono stati segnalati: dolore alla schiena, cefalea, tachicardia, ipotensione ortostatica, sincope, edema, aumento di peso, dolore alle estremità, diminuzione della libido, depressione, nervosismo, parestesie, vertigini, dispnea, sinusite e impotenza.

Altre reazioni avverse segnalate in studi clinici o riportate durante la commercializzazione, ma non chiaramente associate all’uso di terazosina, sono: dolore al torace, edema facciale, febbre, dolore addominale, dolore al collo, dolore alle spalle, vasodilatazione, aritmia, costipazione, diarrea, xerostomia, dispepsia, flatulenza, vomito, gotta; artralgia, artrite, disturbi alle articolazioni, mialgia, ansietà, insonnia, bronchite, epistassi, sintomi di influenza, faringite, rinite, sintomi di raffreddore, prurito, eruzione cutanea, aumento della tosse, sudorazione, visione alterata, congiuntivite, ronzii, pollachiuria, infezione delle vie urinarie e incontinenza urinaria principalmente nelle donne in menopausa.

Sono stati segnalati due casi di reazioni anafilattoidi gravi in concomitanza con la somministrazione di terazosina.

Esperienza post-marketing: sono stati segnalati casi di trombocitopenia e priapismo. È stata segnalata fibrillazione atriale: tuttavia, non è stato stabilito un rapporto causa-effetto.

Test di laboratorio: nel corso di studi clinici controllati, sono state osservate lievi ma significative diminuzioni nel valore dell’ematocrito, dell’emoglobina, dei leucociti, del contenuto proteico totale e dell’albumina. Questi risultati di laboratorio suggeriscono la possibilità di emodiluzione. Una durata del trattamento con terazosina protratto fino a 24 mesi non ha avuto effetti significativi sui livelli dell’antigene prostatico specifico (PSA).

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Nel caso la somministrazione di terazosina provocasse ipotensione acuta, sono di primaria importanza interventi di supporto cardiovascolare. Il ripristino di valori pressori normali e la normalizzazione della frequenza del battito cardiaco possono essere ottenuti mantenendo il paziente in posizione supina. Se questo intervento risultasse inadeguato, lo stato di shock dovrà essere trattato con plasma expander e, se necessario, potranno essere somministrati successivamente vasopressori. La funzionalità renale dovrà essere monitorata e si dovranno applicare misure generali di supporto, a seconda delle necessità.

La dialisi non è di beneficio, in quanto i dati di laboratorio indicano che la terazosina ha un elevato legame alle proteine plasmatiche.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Categoria farmacoterapeutica: antagonisti dei recettori alfa-adrenergici.

Codice atc: G04CA03.

Uso nell’ipertensione

Sebbene il meccanismo esatto dell’azione ipotensiva della terazosina non sia stato determinato, la dilatazione dei vasi sanguigni periferici è determinata principalmente dall’antagonismo competitivo per i recettori alfa-1-adrenergici postsinaptici. La terazosina produce generalmente una graduale diminuzione iniziale della pressione sanguigna seguita da un’azione antiipertensiva protratta.

L’esperienza clinica indica che alla somministrazione di dosi terapeutiche di terazosina si associa una diminuzione, rispetto ai valori pre-trattamento, del 2-5% della concentrazione totale di colesterolo nel plasma, e una diminuzione del 3-7% nella concentrazione delle frazioni LDLc + VLDLc combinate.

Uso nell’iperplasia prostatica benigna (IPB)

Alcuni studi indicano che l’antagonismo dei recettori alfa1-adrenergici è utile nel migliorare i parametri urodinamici in pazienti affetti da ostruzione vescicale cronica, come da iperplasia prostatica benigna.

I sintomi dell’iperplasia prostatica benigna (IPB) sono principalmente causati dalla presenza di una prostata ingrandita e dall’incremento del tono della muscolatura liscia della vescica e della prostata, che è regolato dai recettori alfa1-adrenergici.

Nel corso di esperimenti in vitro è stato dimostrato che la terazosina antagonizza le contrazioni del tessuto prostatico umano indotte da fenilefrina. In studi clinici è stato dimostrato che terazosina è in grado di migliorare l’urodinamica e la sintomatologia in pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna (IPB).

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

Assorbimento

La terazosina è ben assorbita (80-100%). La terazosina ha un minimo effetto di "primo passaggio" e la dose quasi completa di terazosina è disponibile a livello sistemico. I picchi di concentrazione plasmatica sono raggiunti approssimativamente 1-2 ore dopo somministrazione orale a digiuno.

La biodisponibilità non è influenzata significativamente dall'assunzione di cibo.

Distribuzione

Circa il 90-94% di terazosina si lega alle proteine plasmatiche. Il legame proteico è indipendente dalle concentrazioni totali del principio attivo.

Biotrasformazione

I principali metaboliti della terazosina sono derivati da processi di demetilazione e coniugazione.

Eliminazione

Approssimativamente il 10% - 20% di terazosina somministrata per via orale è escreta immodificata rispettivamente nelle urine e nelle feci.

Circa il 40% della dose di terazosina somministrata è eliminata con le urine e il 60% con le feci. L'emivita totale di eliminazione è di circa 8-13 ore.

Linearità/non linearità di farmacocinetica

Dopo somministrazione orale di terazosina l'AUC ed il Cmax aumentano in proporzione al dosaggio se si oltrepassa il range raccomandato (2-10 mg).

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Cancerogenicità:è stato dimostrato che la terazosina induce tumori benigni a livello della midollare surrenale in ratti di sesso maschile se somministrata ad alti dosaggi per un lungo periodo di tempo. Nessun evento di questo tipo è stato osservato in ratti di sesso femminile o negli studi sui topi.Non è nota la rilevanza di tali scoperte in riferimento all’uso clinico del principio attivo sull’uomo.

Non esiste evidenza di un effetto genotossico della terazosina da studi in vitro e in vivo sul potenziale mutageno della sostanza.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

Lattosio monoidrato, amido di mais, povidone (K-30), crospovidone, talco, magnesio stearato, giallo chinolina (E104).

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non applicabile

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

2 anni

- [Vedi Indice]

Conservare a temperatura non superiore ai 25° C. Conservare nella confezione originale.

- [Vedi Indice]

Blister PVC/PVDC da 30� compresse.

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Nessuna in particolare.

- [Vedi Indice]

Teva Pharma Italia S.r.l. - Viale G. Richard, 7 - 20143 Milano

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

Terazosina Teva 30 compresse 2 mg - A.I.C. n. 035295082/MG

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

23.08.2002

- [Vedi Indice]

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12.0 - [Vedi Indice]

Luglio 2002

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