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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza ed allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio

  Farmaci in Emergenza

05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
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08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90
12.0

     

- [Vedi Indice]

UNIPRILDIUR

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- [Vedi Indice]UniprilDiur contiene associati nel rapporto di 1:5 il ramipril (D.C.I.) che inibisce l'enzima di conversione dell'angiotensina I in angiotensina II (ACE inibizione) e la idroclorotiazide (diuretico tiazidico) con azione finale antiipertensiva.

UniprilDiur 2,5: 1 compressa contiene 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide.

UniprilDiur 5: 1 compressa contiene 5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide.

FORMA FARMACEUTICA - [Vedi Indice]

Compresse oblunghe, bianche con linea di rottura. Uso orale.

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE

- [Vedi Indice]

 

- [Vedi Indice]Ipertensione arteriosa, nei pazienti che non rispondono in misura adeguata al trattamento con i singoli componenti.

  - [Vedi Indice]

La posologia è basata sull'effetto antiipertensivo desiderato e sulla tollerabilità del farmaco da parte del paziente.

La terapia con UniprilDiur è generalmente a lungo termine: la durata del trattamento nel singolo caso è determinata dal medico.

Salvo diversa prescrizione medica, la dose iniziale consigliata è di 1 compressa di UniprilDiur 2,5 oppure di 1/2 compressa di UniprilDiur 5 al giorno pari ad una posologia di ramipril 2,5 mg/idroclorotiazide 12,5 mg in una unica somministrazione.

Se non si ottiene un adeguato controllo della pressione arteriosa dopo 3 settimane di trattamento, la dose può essere aumentata a 2 compresse di UniprilDiur 2,5 oppure 1 di UniprilDiur 5 al giorno pari a una posologia di ramipril 5 mg/idroclorotiazide 25 mg in una unica somministrazione.

Se necessario, dopo ulteriori 3 settimane di trattamento, la posologia giornaliera può essere ulteriormente raddoppiata (ramipril 10 mg/idroclorotiazide 50 mg), sempre in una unica somministrazione.

Nei pazienti con ridotta funzionalità renale (clearance della creatinina compresa fra 30 ed 80 ml/min) UniprilDiur dovrebbe essere utilizzato solo dopo che sia stata accertata da parte del medico la necessità di somministrare contemporaneamente entrambi i componenti ai dosaggi presenti nella specialità.

Somministrazione

Le compresse vanno assunte con adeguata quantità di liquido, al momento della prima colazione.

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità verso i componenti la specialità o verso i derivati sulfamidici.

Allergia verso l'amido o l'acido fumarico.

Precedenti di edema angioneurotico.

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Angioedema: con l'impiego di ACE-inibitori sono stati riportati casi di angioedema, specie dopo le prime dosi. In tali casi la terapia deve essere immediatamente sospesa ed il paziente deve essere trattato appropriatamente e tenuto sotto stretto controllo finché l'edema non è sparito.

Quando l'edema è limitato al viso ed alle labbra la condizione si risolve generalmente senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano utili nel sollievo dei sintomi.

L'angioedema con interessamento della laringe può essere fatale e richiede pertanto la pronta somministrazione di idonee terapie, come l'iniezione sottocutanea di una soluzione 1:1000 di adrenalina (0,3-0,5 ml).

I pazienti devono pertanto essere avvertiti di riferire immediatamente qualsiasi segno o sintomo che suggerisca l'angioedema (gonfiore del viso, degli occhi, delle labbra, della lingua, stridore laringeo, difficoltà a respirare) e di non assumere più il farmaco prima di aver consultato il medico.

Ipersensibilità: nei pazienti con anamnesi di allergia o di asma bronchiale la prescrizione di UniprilDiur va considerata con particolare attenzione.

Durante il trattamento con tiazidici è stata riportata attivazione od esacerbazione di lupus eritematoso sistemico.

Controllo della funzionalità renale: la funzione renale va controllata prima dell'inizio della terapia ed in seguito con regolarità.

In alcuni soggetti ipertesi, senza apparenti precedenti disturbi renali, può verificarsi modesto ed in genere transitorio aumento dell'azoto ureico e della creatininemia durante terapia con ramipril, in particolare quanto è associato ad un diuretico.

Qualora ciò avvenisse durante il trattamento con UniprilDiur, la somministrazione del farmaco deve essere interrotta. Una volta che i valori siano ritornati nell'ambito della norma può essere ripreso il trattamento a dosaggio inferiore oppure con i singoli principi attivi componenti l'associazione somministrati in monoterapia.

In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, con stenosi dell'arteria renale bilaterale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico od in quelli sottoposti a trapianto renale può verificarsi una compromissione della funzionalità renale.

Nei pazienti ipertesi con compromissione della funzione renale l'opportunità del trattamento con diuretici tiazidici deve essere valutata caso per caso poiché essi sono inefficaci in presenza di valori di clearance della creatinina uguali od inferiori a 30 ml/min.

Nei pazienti con funzionalità renale compromessa possono essere necessarie dosi ridotte di farmaco e la loro funzione renale deve essere strettamente controllata in quanto, anche se nella maggior parte dei casi non si rilevano variazioni, essa potrebbe peggiorare.

I pazienti con clearance della creatinina compresa fra 30 e 80 ml/min dovrebbero essere trattati con UniprilDiur solo dopo che sia stata accertata da parte del medico la necessità di somministrare contemporaneamente entrambi i componenti ai dosaggi presenti nella specialità.

Ipotensione sintomatica e squilibrio idro-elettrolitico: nei pazienti con ipertensione non complicata raramente può verificarsi ipotensione sintomatica; tuttavia è più probabile che ciò accada nei pazienti con alterazioni del bilancio idro-elettrolitico quali quelle conseguenti ad ipovolemia, iponatriemia, alcalosi ipocloremica, ipomagnesiemia o ipokaliemia da precedente terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, vomito o diarrea. In questi pazienti è pertanto necessario controllare ad appropriati intervalli le concentrazioni sieriche degli elettroliti.

La prescrizione di UniprilDiur a pazienti con cardiopatia o cerebropatia ischemica deve essere valutata con particolare attenzione, dato che una eccessiva caduta della pressione arteriosa potrebbe provocare un infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare.

Per valutare l'entità di una riduzione pressoria acuta e, se necessario, per prendere le opportune contromisure, la pressione arteriosa deve essere misurata ripetutamente, generalmente dopo la prima dose e dopo ogni incremento posologico di UniprilDiur.

In caso di ipotensione può essere necessario far sdraiare il paziente in posizione supina con le gambe rialzate e ripristinare la volemia o adottare altre misure.

Nella valutazione e nel controllo delle reazioni ipotensive e dell'ipovolemia in pazienti sottoposti ad anestesia (generale o locale) o con perdite ematiche o con riduzione della volemia (ad es. in caso di interventi chirurgici), è necessario tener presente la ridotta formazione di angiotensina II e la secrezione di aldosterone secondaria all'ACE-inibizione. Per prevenire o contrastare questa evenienza può essere presa in considerazione l'espansione della volemia ed anche la somministrazione di angiotensina II.

La conta leucocitaria deve essere tenuta sotto controllo così da poter individuare una possibile leucopenia. Un controllo più frequente è raccomandato nella fase iniziale del trattamento dei pazienti che fanno parte dei gruppi a rischio citati nel capitolo "Effetti indesiderati".

Il quadro ematico deve essere controllato nel caso di possibili segni di immunodeficienza secondaria a leucopenia (ad es. febbre, ingrossamento dei linfonodi, tonsillite).

Deve anche essere controllato nel caso di eventuali segni di tendenza a sanguinamento dovuta a trombocitopenia: ad esempio petecchie, porpora o sanguinamento delle gengive di difficile controllo.

Insufficienza cardiaca congestizia: nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia la terapia deve essere iniziata sotto stretto controllo medico in quanto è stata osservata marcata ipotensione, che può essere associata ad oliguria o ad aumento dell'azotemia.

Epatopatia: nei pazienti affetti da epatopatia la specialità deve essere impiegata con cautela in quanto minime alterazioni del bilancio idro-elettrolitico possono precipitare in un coma epatico.

Effetti metabolici ed endocrini: la terapia tiazidica può alterare la tolleranza al glucosio; può quindi rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio degli agenti antidiabetici compresa l'insulina (vedere "Interazioni").

I tiazidici possono diminuire l'escrezione urinaria di calcio e causare aumenti lievi e intermittenti della calcemia. Un'ipercalcemia marcata può svelare un iperparatiroidismo asintomatico.

La terapia tiazidica deve essere sospesa prima che vengano effettuati i test di funzionalità paratiroidea.

Aumenti dei livelli di colesterolo e dei trigliceridi sono stati associati alla terapia diuretica con tiazidici.

In alcuni pazienti il trattamento con tiazidici può far precipitare un'iperuricemia e/o gotta. Ramipril può, tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e di conseguenza attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide.

Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.

Sono stati inoltre segnalati casi di fotosensibilità, angioite necrotizzante, difficoltà respiratorie (fino all'edema polmonare) e reazioni di tipo anafilattico all'idroclorotiazide;angioedema: molto raramente, con l'impiego di ACE-inibitori, compreso il ramipril, si è verificato angioedema. Se il gonfiore coinvolge la laringe, la gola e/o la lingua è necessario interrompere l'assunzione di UniprilDiur e rivolgersi immediatamente al medico (vedere `04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso');cardiovascolari: tachicardia, extrasistole; ipotensione sintomatica all'inizio del trattamento ed in occasione di incremento posologico.
Raramente sono state osservate sincopi dopo trattamento con ramipril;neurologiche: senso di instabilità, cefalea, secchezza delle fauci, nervosismo, disturbi del sonno ed irrequietezza e, con idroclorotiazide, vertigini, formicolio e xantopsia;gastrointestinali: nausea, vomito, dolore addominale/epigastrico e diarrea spesso comunque transitori.
In rarissimi casi, con ramipril possono verificarsi alterazioni del gusto.
Con diuretici tiazidici sono stati osservati anoressia, stipsi, ittero colestatico intraepatico, pancreatite e scialoadenite;renali: in pazienti con ridotta funzionalità renale ed in pazienti già trattati con diuretici la funzione renale può peggiorare e, in casi isolati, può progredire sino all'insufficienza renale acuta (vedere anche "Precauzioni d'impiego").
Sono stati riportati rari casi di nefrite interstiziale acuta associati a trattamento con idroclorotiazide;respiratorie: tosse, dispnea.

Altri effetti indesiderati possibili sono senso di debolezza, apatia ed impotenza.

In rari casi si sono manifestati, con ramipril, crampi muscolari, dolore toracico e tinnito quale sintomo di ipotensione.

Durante trattamento con idroclorotiazide, sono stati osservati anemia aplastica, anemia emolitica, offuscamento transitorio della vista ed esacerbazione della miopia.

Sono state inoltre riferite alterazioni di parametri clinici di laboratorio quali lieve diminuzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine e dei leucociti non correlati a sintomi.

Il paziente è invitato a comunicare al proprio medico curante qualsiasi effetto indesiderato, conseguente o comunque correlabile all'impiego del farmaco, non descritto nel foglio illustrativo.

04.5 Interazioni - [Vedi Indice]

L'uso concomitante di UniprilDiur con supplementi di potassio, farmaci risparmiatori di potassio o sostituti dietetici del sale contenenti potassio può condurre ad un significativo aumento della potassiemia.

La deplezione potassica indotta dai diuretici tiazidici può aumentare nei pazienti che assumono contemporaneamente glucocorticoidi o lassativi.

L'ipokaliemia indotta da idroclorotiazide può aumentare la tendenza dei glucosidi cardiaci a provocare battiti cardiaci prematuri; ciò può essere contrastato dall'effetto di risparmio di potassio del ramipril.

Si deve evitare la somministrazione concomitante di UniprilDiur e di sali di litio poiché i diuretici riducono la clearance renale del litio ed anche il ramipril può aumentarne la concentrazione sierica.

L'effetto ipotensivo del UniprilDiur può essere potenziato dall'impiego contemporaneo di altri diuretici, di altri antiipertensivi, di barbiturici, di fenotiazine, di antidepressivi triciclici e di farmaci vasodilatatori; può invece essere diminuito dall'uso concomitante di farmaci antiinfiammatori non steroidei quali, ad esempio, l'acido acetilsalicilico, il fenilbutazone e l'indometacina.

In pazienti sottoposti a trattamento con farmaci immunosoppressori, agenti citostatici, corticosteroidi somministrati per via sistemica ed allopurinolo, può aversi un aggravamento della leucopenia.

Gli analgesici che provocano ritenzione di sodio riducono l'effetto natriuretico dell'idroclorotiazide.

L'idroclorotiazide diminuisce la risposta all'adrenalina, alla noradrenalina, ai farmaci ipoglicemizzanti, agli antigottosi e riduce l'escrezione della chinina; l'effetto dei farmaci miorilassanti curarici può invece essere potenziato e prolungato.

L'idroclorotiazide compete con il trasporto renale delle penicilline e delle sulfonamidi.

Grave insufficienza renale od epatica (vedere anche "Precauzioni d'impiego"). 04.6 Gravidanza ed allattamento. Età pediatrica.

UniprilDiur non deve essere impiegato nei pazienti:

ipotesi o emodinamicamente instabili;con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi unilaterale in pazienti con rene unico, emodinamicamente rilevanti; stenosi valvolare aortica, mitralica, stenosi aortica subvalvolare emodinamicamente rilevanti.

UniprilDiur non va impiegato nei pazienti in età pediatrica, nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min/1,73m2 di superficie corporea) e nei pazienti dializzati, poiché finora non vi sono sufficienti esperienze in merito.

04.6 Gravidanza ed allattamento - [Vedi Indice]

UniprilDiur non deve essere somministrato in gravidanza che, pertanto, deve essere esclusa prima di iniziare il trattamento. Nel caso che la terapia con ACE-inibitori (componente di UniprilDiur) sia ritenuta indispensabile la gravidanza deve essere evitata.

Se la paziente intende avere una gravidanza, il trattamento dell'ipertensione con ACE-inibitori deve essere interrotto e sostituito con un'altra terapia.

In caso di concepimento durante il trattamento con UniprilDiur specialmente durante il primo trimestre di gravidanza, questo deve essere sostituito il più presto possibile con un'altra terapia a base di farmaco senza ACE-inibitori (e quindi senza UniprilDiur), in caso contrario vi è pericolo di danni al feto.

UniprilDiur non deve essere somministrato durante l'allattamento; se durante questo periodo il trattamento con UniprilDiur è ritenuto necessario, la paziente deve interrompere l'allattamento al seno per evitare che le piccole quantità di ramipril che passano nel latte materno vengano assunte dal lattante.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

La capacità di reazione (ad esempio attitudine alla guida o alla manovra di macchinari) può venire modificata in soggetti particolari più facilmente all'inizio del trattamento, o quando si sostituisce la terapia, oppure in concomitanza dell'assunzione di alcool.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Nel corso degli studi clinici il trattamento con UniprilDiur è stato di solito ben tollerato. Gli effetti indesiderati, del tipo di quelli già conosciuti per il ramipril e per l'idroclorotiazide, sono stati generalmente lievi e transitori e non hanno richiesto l'interruzione del trattamento.

In corso di terapia possono tuttavia verificarsi le seguenti reazioni:

allergiche: reazioni di ipersensibilità quale eruzione cutanea accompagnata da prurito, respiro affannoso ed a volte febbre, comunque reversibili spontaneamente con la sospensione della terapia.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

In caso di sovradosaggio la terapia con UniprilDiur deve essere interrotta ed il paziente tenuto sotto stretta osservazione.

Il trattamento raccomandato consiste nell'induzione del vomito e/o nella lavanda gastrica, se l'ingestione è recente, ed inoltre nella correzione della disidratazione, dello squilibrio idroelettrolitico e dell'ipotensione secondo le procedure stabilite.

Ramipril: in caso di sovradosaggio o di dosaggio improprio può verificarsi ipotensione. Il trattamento generalmente raccomandato consiste nell'infusione endovenosa di soluzione fisiologica.

Idroclorotiazide: i segni ed i sintomi più comunemente osservati in caso di sovradosaggio sono quelli causati dalla deplezione elettrolitica (ipokaliemia, ipocloremia, iponatriemia) e dalla disidratazione conseguenti all'eccessiva diuresi. Se il paziente è anche in trattamento con digitale l'ipokaliemia può aumentare la possibilità di aritmie cardiache.

05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

UniprilDiur è una associazione ad azione antiipertensiva che esplica effetto terapeutico attraverso il sinergismo farmacologico tra i due principi attivi ramipril (inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina) ed idroclorotiazide (diuretico tiazidico) associati nel rapporto di 1:5.

Gli studi clinici hanno dimostrato che il trattamento dell'ipertensione con UniprilDiur può essere più efficace dell'impiego del ramipril e dell'idroclorotiazide usati singolarmente; l'impiego di UniprilDiur in dose unica giornaliera garantisce il controllo della pressione arteriosa per le 24 ore. Inoltre l'azione complementare tra i due principi attivi del UniprilDiur permette di ottenere adeguata risposta terapeutica anche a dosi più basse rispetto alla monoterapia con ciascuno di essi, riducendo così la possibilità di effetti indesiderati.

Ramipril: il ramipril, componente di UniprilDiur, è molecola originale di sintesi Hoechst in grado di determinare, nella sua forma attiva ramiprilato, inibizione spiccata e persistente dell'enzima di conversione dell'angiotensina I in angiotensina II (ACE) a livello plasmatico e tessutale. La riduzione della concentrazione plasmatica di angiotensina II determina vasodilatazione e riduzione delle resistenze periferiche; si ha inoltre aumento dell'attività reninica plasmatica e diminuzione della secrezione di aldosterone.

I risultati degli studi sperimentali suggeriscono che gli effetti emodinamici ed antiipertensivi del ramiprilato possano essere in gran parte legati all'inibizione dell'enzima di conversione presente in alcuni tessuti, in particolare al livello della parete vasale, del rene, del miocardio e quindi alla diminuzione della produzione locale di angiotensina II.

Il ramipril è attivo anche sul sistema callicreina-chinine-prostaglandine; tale azione contribuirebbe agli effetti emodinamici.

Il ramipril si distingue da altri ACE-inibitori per:

attività più spiccata sull'ACE presente nei vari tessuti;durata d'azione più protratta, grazie alla maggior affinità ed alla minore velocità di dissociazione dal sito legante dell'ACE;efficacia a dosi basse;assenza di residui sulfidrilici nella molecola.

La somministrazione di ramipril in dose unica giornaliera a pazienti ipertesi determina riduzione della pressione arteriosa sia in clino- che in ortostatismo. L'azione antiipertensiva si manifesta dopo 1-2 ore dall'assunzione, raggiunge il massimo effetto dopo 3-6 ore e si protrae per almeno 24 ore.

L'assorbimento del ramipril, dopo somministrazione orale, ha luogo rapidamente e non viene in pratica influenzato dalla contemporanea assunzione di cibo. Basandosi sulla quantità di ramipril e dei suoi metaboliti escreta con le urine, la quota di assorbimento è di circa il 60%.

Il ramipril viene idrolizzato dalle esterasi epatiche nel metabolita attivo ramiprilato. La concentrazione plasmatica massima di ramiprilato si raggiunge dopo 1,5 - 3 ore dalla somministrazione orale del farmaco.

Il legame proteico del ramipril è di circa il 73% e quello del ramiprilato di circa il 56%.

Le concentrazioni plasmatiche di ramiprilato diminuiscono in maniera polifasica. A concentrazioni plasmatiche molto basse la curva concentrazione di ramiprilato/tempo è caratterizzata da prolungata fase terminale, apparentemente associata al legame con l'ACE.

Lo stadio stazionario della concentrazione plasmatica di ramiprilato viene raggiunto in quarta giornata dopo somministrazione unica giornaliera di dosi abituali di ramipril.

L'emivita effettiva del ramiprilato è di 13-17 ore dopo dosi multiple di 5-10 mg di ramipril in somministrazione unica giornaliera.

Il ramipril è quasi completamente metabolizzato nel fegato ed i metaboliti sono escreti principalmente per via renale ed in parte per via biliare.

Oltre al metabolita attivo ramiprilato sono stati identificati altri metaboliti inattivi, sia liberi, ad esempio dichetopiperazine (estere ed acido), che coniugati.

Nei pazienti con funzionalità epatica ridotta, la metabolizzazione del ramipril e quindi la formazione del metabolita attivo ramiprilato, è rallentata a causa della minore attività delle esterasi epatiche, con conseguente marcato aumento delle concentrazioni plasmatiche di ramipril.

Nei pazienti con funzionalità renale ridotta l'eliminazione del ramipril e del ramiprilato dal plasma è rallentata e l'escrezione renale è diminuita.

Idroclorotiazide: l'idroclorotiazide, componente di UniprilDiur, è un diuretico tiazidico che inibisce il riassorbimento cloro-sodico a livello del tubulo distale aumentandone l'escrezione e di conseguenza la diuresi.

Viene aumentata anche l'escrezione di potassio e magnesio mentre quella di acido urico viene diminuita. Dosi elevate aumentano l'escrezione dello ione bicarbonato ed un trattamento prolungato riduce quella del calcio.

Dosi singole di idroclorotiazide determinano riduzione della volemia, del filtrato glomerulare, del flusso plasmatico renale e della pressione arteriosa media.

L'inizio dell'azione si ha circa dopo 2 ore dall'assunzione.

Dopo trattamento prolungato, l'effetto ipotensivo si esplica a dosi più basse di quelle che inducono la diuresi ed è accompagnato da un leggero aumento della frazione di filtrazione, delle resistenze vascolari e dell'attività reninica plasmatica.

Il trattamento prolungato a basso dosaggio determina riduzione della volemia, mentre la gettata cardiaca ed il filtrato glomerulare ritornano ai valori pre-trattamento. La pressione arteriosa media rimane bassa e diminuiscono le resistenze vascolari sistemiche.

L'assorbimento gastrointestinale massimo dell'idroclorotiazide, somministrata a soggetti sani a digiuno, è dell'80% ed è lineare nell'ambito di un dosaggio da 5 a 75 mg.

La contemporanea assunzione di cibo non influisce sull'assorbimento.

L'emivita plasmatica è di 5-6 ore, con una fase terminale più prolungata.

Le massime concentrazioni plasmatiche vengono raggiunte dopo 1,5-4 ore dall'assunzione.

Il 95% dell'idroclorotiazide è escreto immodificato nelle urine dove si ritrova almeno il 60% della dose entro 24 ore.

Rispetto ai soggetti sani, nei pazienti con insufficienza renale si osserva un prolungamento dell'emivita terminale e minori clearance renale ed escrezione urinaria totale.

Il legame proteico dell'idroclorotiazide è di circa il 40%.

Ramipril - idroclorotiazide: l'attività dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) è quasi completamente inibita da dosi singole di 5 mg di ramipril sia somministrato da solo che associato a 25 mg di idroclorotiazide.

La diuresi rimane inalterata dopo somministrazione di dosi singole di 25 mg di idroclorotiazide, indipendentemente dalla contemporanea somministrazione di 5 mg di ramipril; sull'inibizione dell'ACE non vi sono interazioni farmacodinamiche tra ramipril ed idroclorotiazide.

Non sono state rilevate interazioni farmacodinamiche sulla diuresi dopo dosi multiple concomitanti di ramipril ed idroclorotiazide, mentre interazione è stata osservata misurando il flusso urinario massimo: dopo 4 giorni di trattamento con l'associazione questo è significativamente maggiore di quello osservato dopo 4 giorni di trattamento con sola idroclorotiazide. Ciò potrebbe essere vantaggioso dal punto di vista terapeutico.

Il lieve aumento della natriuresi osservato dopo l'inizio della terapia con l'associazione, in confronto all'idroclorotiazide usata da sola, contribuirebbe all'effetto antiipertensivo sinergico dell'associazione.

Dopo aggiunta di ramipril alla monoterapia con idroclorotiazide si rileva una leggera riduzione della potassiuria. La capacità del ramipril di attenuare l'ipokaliemia indotta dall'idroclorotiazide è di particolare interesse in quanto la perdita di potassio è associabile ad aumento del rischio di gravi aritmie cardiache e di morte improvvisa.

Il trattamento con sola idroclorotiazide diminuisce il flusso plasmatico renale: il ramipril ha azione opposta e, quando somministrato contemporaneamente, controbilancia l'effetto dell'idroclorotiazide.

Ramipril ed idroclorotiazide, somministrati singolarmente od in associazione, non influenzano la filtrazione glomerulare, aumentano invece l'attività reninica plasmatica.

La DL50 (mg/kg) di UniprilDiur per os è superiore a 10.000 nel ratto e nel topo. Tale dato indica che non è da attendersi potenziamento della tossicità dei singoli componenti allorché somministrati in associazione.

I risultati di prove specifiche di tollerabilità alla somministrazione prolungata (3 mesi nel ratto e nella scimmia) dimostrano che la somministrazione giornaliera di UniprilDiur alla dose di 1 mg/kg nel ratto e di 1,8 mg/kg nella scimmia, non ha alcun effetto tossico.

Gli stessi studi condotti con dosi giornaliere più elevate (10 e 100 mg/kg nel ratto; 9 e 45 mg/kg nella scimmia), evidenziano alcune modificazioni di parametri chimico-clinici ed ematologici, nonché di alterazioni morfologiche di organi, correlabili con la specifica azione farmacodinamica propria degli ACE-inibitori e dell'idroclorotiazide.

Le ricerche di teratogenesi, condotte nel ratto e nel coniglio, hanno dato risultati negativi.

I risultati degli studi specifici condotti con ramipril e con idroclorotiazide non lasciano presupporre alcun effetto mutageno o cancerogeno per l'associazione.

05.1 Proprietà farmacodinamiche - [Vedi Indice]

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05.2 Proprietà farmacocinetiche - [Vedi Indice]

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05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

UniprilDiur 2,5 / UniprilDiur 5

Idrossipropilmetilcellulosa, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, sodio stearilfumarato.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono note.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

36 mesi (anni tre).

Attenzione: non utilizzare il medicinale dopo la data di scadenza indicata sulla confezione.

- [Vedi Indice]

Non sono previste.

- [Vedi Indice]

Blister termoformati di alluminio/PVC.

UniprilDiur 2,5: 14 compresse divisibili in blister.

UniprilDiur 5: 14 compresse divisibili in blister.

. - [Vedi Indice]

Non sono necessarie istruzioni specifiche.

- [Vedi Indice]

ASTRAZENECA S.p.A.

Palazzo Volta, via F. Sforza, Basiglio - Milano

Concessionario per la vendita: Simesa S.p.A. - Basiglio (MI)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

UniprilDiur 2,5: 14 compresse AIC n. 028532012

UniprilDiur 5: 14 compresse AIC n. 028532024

spazio01 REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.

10.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - [Vedi Indice]

UniprilDiur 2,5: ottobre 1994 / 15 novembre 1999

UniprilDiur 5: ottobre 1994 / 15 novembre 1999

y TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

Non si pone.

12.0 - [Vedi Indice]

29/01/1997

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