ARRIVO AI CAMPI

 

AUSCHWITZ-BIRKENAU

“Non voglio più parlare di ciò che sentii quando all’arrivo allo scalo ferroviario di Auschwitz la mia famiglia venne separata” (Otto Frank, 1979)


                             

                                      L’arrivo e la selezione di ebrei ad Auschwitz-Birkenau nel maggio 1944

Hermann val Pels è il primo a morire degli otto clandestini.
Giunge ad Auschwitz assieme agli altri tra il 5 e il 6 settembre 1944 e mandato, come loro, ai campi di lavoro.

Vengono rapati a zero, ricevono casacche per coprirsi e sul braccio viene fatto un tatuaggio con il numero.
I clandestini di sesso maschile ricevono un numero tra B-9108 e B-9365.
Un internato viene chiamato con quel numero.

Hermann van Pels verrà ucciso qualche settimana dopo nelle camere a gas.
Ha 54 anni e la data precisa della sua morte non è nota.

Auguste van Pels sulla banchina di Auschwitz viene separata dal marito e dal figlio.

Non è noto in che baracca sia stata alloggiata né a quale squadra di lavoro.
Il 26 novembre 1944 viene trasferita a Bergen-Belsen e lì rivede Margot ed Anne Frank.

Il 6 febbraio 1945 Auguste viene nuovamente trasferita al campo di concentramento di Buchenwald. Probabilmente lavora qui fino a quando il lager viene evacuato ed i prigionieri trasferiti a Theresienstradt.

Muore per strada o dopo il suo arrivo a Theresienstradt nell’aprile o nel maggio del 1945 all’età di 44 anni.

Auschwitz-Birkenau nel 1945

Peter val Pels rimane probabilmente assieme al padre ad Auschwitz ancora per alcune settimane poi vede il padre venir mandato alla camera a gas.

Peter è assegnato al reparto della posta, dove il lavoro è meno gravoso di quello della squadra che lavora fuori. A volte, grazie alla mansione che ricopre, trova un pò di cibo in più che divide con Otto Frank e gli altri detenuti.

Verso il 20 gennaio 1945 l’esercito sovietico si avvicina talmente ad Auschwitz che le SS fuggono. Distrutte le camere a gas e annientato l’archivio del campo, nella loro fuga trascinano con sé i prigionieri.
Questa evacuazione costa la vita a moltissimi detenuti. Peter il 25 gennaio 1945 arriva a Mauthausen dove morirà il 5 maggio 1945, il giorno della liberazione, a 18 anni.

Fritz Pfeffer è tra i detenuti trasferiti da Auschwitz in un altro campo. Finisce a Neuengamme, un campo di concentramento nelle vicinanze di Amburgo dove i detenuti sono sottoposti a lavori durissimi.
Fritz Pfeffer muore nella baracca dell’infermeria a Neuengamme il 20 dicembre 1944 all’età di 55 anni.


Edith Frank rimane i primi giorni ad Auschwitz assieme alle figlie. Alle 212 donne olandesi arrivate con il convoglio del 3 settembre 1944 è assegnato un numero da A-25060 a A-25271, che viene tatuato sul braccio.

Edith, Anne e Margot vengono assegnate ad una squadra di lavoro e alloggiano in una baracca con molte altre donne olandesi. Le sopravvissute raccontano che il legame tra madre e figlie era molto saldo.

Alla fine di ottobre vi è una selezione: Margot ed Anne vengono assegnate al convoglio in partenza per Bergen-Belsen ed Edith è costretta a separarsi da loro.
Alla fine di novembre Edith finisce in infermeria e il 6 gennaio 1945 muore all’età di 44 anni.


Scheda di registrazione di Edith Frank

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Scheda di registrazione di Margot Frank


Margot Frank è dapprima ad Auschwitz con la madre e la sorella.
Alla fine di ottobre 1944 l’Armata sovietica si avvicina al campo situato in Polonia. I Nazisti riportano il maggior numero possibile di prigionieri in Germania, soprattutto coloro che sono ancora in grado di lavorare.
Il 28 ottobre 1944 Margot ed Anne vengono scelte per far parte di un convoglio diretto a Bergen-Belsen.
Partono stipate nei vagoni del treno assieme ad altre 1306 donne e dopo quattro giorni arrivano al campo, già troppo affollato.
Le condizioni di vita sono tremende, manca tutto e vi regnano le malattie infettive.







Alcuni mesi dopo, nel marzo del 1945, Margot muore a  Bergen-Belsen per il tifo e le privazioni. Ha appena compiuto 19 anni e la data della sua morte non è nota.





Campo di concentramento di Bergen-Belsen:

qui ottomila detenuti hanno perso la vita


Anne Frank Sulla banchina ferroviaria di Auschwitz Anne sfugge la selezione per le camere a gas.
Dopo alcune settimane si ammala a causa delle condizioni di vita stremanti ed, assieme alla sorella, viene trasferita in infermeria.
Lì il pericolo di essere selezionati per la camera a gas è molto grande. Alla fine di ottobre le due sorelle vengono evacuate nel campo tedesco di Bergen-Belsen, mentre la loro madre rimane ad Auschwitz.

A Bergen-Belsen regna la fame e le epidemie mietono migliaia di vittime. Qui Anne sopravvive per più di quattro mesi, fino a quando soccombe al tifo ed agli stenti.
Muore nel marzo d1945 all’età di quindici anni, alcune settimane prima della liberazione del campo ed un paio di giorni dopo Margot. La data precisa non è nota.



Scheda di registrazione di Anne Frank


Hannah Goslar, un’amica di Anne sopravvissuta, afferma “Anne credeva che i suoi genitori fossero morti. Penso sempre che se avesse saputo che suo padre era ancora in vita avrebbe avuto la forza di sopravvivere”
"Era una ragazza distrutta. (…) era terribile. Cominciò a piangere e mi disse: ‘Non ho più nessuno’."


 

 

 

 

 

 

 

I principali campi all'inizio del 1944

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Otto Frank Tra gli otto inquilini dell’alloggio segreto Otto Frank è l’unico superstite dei campi di concentramento.
Dopo aver compiuto alcuni mesi un lavoro massacrante in una squadra esterna ad Auschwitz, è completamente sfinito.
Grazie alla mediazione di un medico viene ricoverato in infermeria dove i malati non vengono curati, ma almeno non devono più lavorare.

Peter van Pels si prende cura di lui e insiste perché Otto parta con lui (l’evacuazione da Auschwitz è avvenuta intorno al 20 gennaio 1945).
Ma ad Otto mancano le forze e proprio questa sarà la sua salvezza: il 27 gennaio 1945 l’esercito sovietico libera il campo.
Otto Frank è uno dei 7659 detenuti rimasti nel lager.
Dopo un viaggio durato mesi, nel giugno 1945 torna in Olanda.


Scheda di registrazione di Otto Frank


Il 7 luglio 1945 Otto scrive alla nipote Milly Stanfield:

Devo accettare la morte di Edith come un fatto, ma spero ancora di ritrovare le mie bambine. Questa è l’unica cosa che mi tiene vivo in questo momento, sono sospeso tra la speranza ed il timore…”

Il 21 luglio scrive alla madre ed ai fratelli di aver appreso la notizia della morte di Margot ed Anne a Bergen-Belsen.

“ Chiedevo ogni giorno alle persone se avessero visto le ragazze. Ho parlato con molti che le avevano incontrare a Bergen-Belsen in gennaio e in febbraio, ma non riuscivo ad ottenere alcuna notizia posteriore a quel periodo. Ora conosco l’intera verità”
(Otto Frank a Milly Standiels, 27 luglio 1945)





Otto Frank nel suo ufficio in Prinsengracht.

Sul braccio si può vedere il numero tatuato del campo di concentramento


 

 

 

 

 

 

 



 

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