PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO DI CONSULENZE INTERNISTICHE NEI REPARTI SPECIALISTICI DI TERAPIA NON INTENSIVA, FINALIZZATO ALLA PREVENZIONE DELLE COMPLICANZE,RAZIONALIZZAZIONE DELLE RISORSE, ORIENTATO ALLA QUALITA'

 

Partecipanti al Progetto:

 

Dott. Carlo ANIBALDI

D.ssa Teresa LORENZETTI

 in organico al Reparto di Cardiologia per le Consulenze Internistiche    (referenti U.O.MCQ)

 

RIASSUNTO

Il presente progetto tende al superamento di una concezione preaziendale dell' istituto delle  Consulenze Internistiche, dove la complicanza di interesse internistico viene trattata su richiesta.

La complicanza in corso di degenza è qui intesa come centro di costi aggiuntivi, per gli aspetti economici, umanitari e di immagine aziendale.

Si è quindi cercato di orientare l'operatività alla prevenzione delle complicanze, che in questa materia è sinonimo di Qualità, intesa come tendenza all'uso razionale delle risorse, nel  comune interesse dell'Azienda e dell' Utente.

 

ANALISI DELLA SITUAZIONE 

L'Istituto delle Consulenze di Medicina Interna dei reparti di degenza é attualmente affidato a due medici internisti in organico al Servizio di Cardiologia. Le consulenze vengono espletate su richiesta dei medici specialisti dei reparti di degenza. L'organizzazione attuale prevede che il medico specialista di reparto, nel sorprendere complicanze di interesse internistico durante il normale decorso della degenza, compili l'apposito modulo di richiesta di consulenza. Detta consulenza viene generalmente espletata in giornata o immediatamente, a seconda del livello di urgenza espresso.

Di fatto si verifica che il paziente giunge all'osservazione del medico internista quando la complicanza é già in atto. Da questa analisi della situazione derivano le seguenti osservazioni:

q       Dato che i presidi di prevenzione delle complicanze tromboemboliche, dismetaboliche e infettive sono affidati, nei reparti di degenza, a protocolli standard,  il medico specialista di reparto tende a concentrare la sua attenzione sulla patologia d'organo.

q       In linea di massima i medici dei reparti di degenza privilegiano indagini strumentali e laboratoristiche e dispongono la consulenza internistica per l'esame clinico del paziente nei soli casi non responsivi al trattamento standard e all'insorgere di complicanze pre e post operatorie.

q       L'adozione di protocolli non mirati al singolo paziente porta inevitabilmente, ad esempio, all' uso intensivo di antibiotici a largo spettro o altri presidi ad alto costo (Albumina, emotrasfusioni, ecc ...) e di routinari esami ematochimici  e strumentali.

q       Nella ASL in oggetto non esiste un ambulatorio di Medicina Interna a cui i pazienti possano rivolgersi dopo la risoluzione delle patologie specialistiche, causa del ricovero, pur in costanza di problematiche di interesse internistico.

q       Infine, ma non ultimo, l'aumento medio del numero delle giornate di degenza, in relazione al fatto che la terapia delle complicanze, quasi invariabilmente, è più complessa e costosa della prevenzione.

 

ALCUNI TIPICI ESEMPI ESPLICATIVI DEI CONCETTI ESPOSTI:

q       Come è noto, la gran parte dei pazienti diabetici soggetti ad eventi traumatici vanno incontro ad un temporaneo scompenso, che generalmente tende a regredire spontaneamente in pochi giorni. Non appare dunque opportuna l'esecuzione quotidiana della curva glicemica prima della terza-quarta giornata, sottolineando che è più indicato ed economico il controllo con stick glicemici - peraltro già adottati da tempo nei Centri di Diabetologia - invece della più costosa glicemia frazionata, attualmente eseguita dal Laboratorio Analisi

q       I versamenti pleurici possono essere seguiti, nella loro evoluzione, con accurati esami clinici percussori ed auscultatori piuttosto che con frequenti esami RX toracici

q       Gli stati anemici pre e postoperatori hanno una evidenza clinica che non richiede la quotidiana esecuzione di esami emocromocitometrici.

q       Il largo uso di costosi antibiotici di terza e quarta generazione presenta spesso alternative più attente al profilo economico.

q       Il paziente anziano che giunge all'osservazione del medico internista quando è oramai squilibrato dal punto di vista idro-elettrolitico, allunga la sua degenza e con essa la possibilità di gravi complicanze.

q       La dimissione del paziente è spesso rimandata per consentire il riequilibrio di stati cronici di malattie di interesse internistico.

 
COSTI DELLA MANCATA ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Si assume, per difetto, che il numero di pazienti che abitualmente non viene dimessa nei tempi previsti per complicanze o altro (attesa di trasferimento ad altro nosocomio) sia intorno al 15%  e che le giornate  eccedenti di occupazione del posto letto sono in media 15-20.

Si prende inoltre in esame il costo per DME (Dose Minima Efficace) dei più diffusi antimicrobici di terza e quarta generazione e lo si mette in relazione con le possibili alternative a minor costo, assumendo che l'adozione di comportamenti terapeutici alternativi sia attuabile nel 40% dei pazienti trattati, che sono circa il 60% del totale.

Si calcola, ad esempio, che le piaghe da decubito comportano l'infusione media di 1,5 flaconi al giorno di Albumina Umana al prezzo di circa 85.000 lire ogni flacone. La cifra ottenuta viene moltiplicata per il numero di pazienti che necessitano di questa terapia e per il numero di giorni di degenza eccedente lo standard di patologia.

Con sistemi analoghi di misurazione è possibile quantizzare il mancato risparmio reale derivante dalla rinuncia alla diretta gestione del paziente di interesse internistico.

 

 

PROBLEMA, CAUSE E STRATEGIE

Si stima che  in una percentuale di circa il 75%, gli internisti vengono chiamati a consulenza nei reparti quando le complicanze sono in atto da più giorni ed i pazienti già sono stati sottoposti ad esami ematochimici e/o radiologici. Dagli esempi citati, alcuni tra i numerosi possibili, appare evidente che la valutazione generale del paziente, a monte delle complicanze, indirizza verso la prevenzione.

Una tale organizzazione produrrebbe, da una parte  il contenimento delle giornate di degenza nel limite medio previsto per la patologia specifica di ricovero, dall'altra una notevole diminuzione della spesa per la terapia delle complicanze. La figura del medico internista, per sua natura e definizione, appare quella più qualificata ad approntare strategie che orientino verso la citata visione d'insieme delle problematiche connesse al  ricovero ospedaliero.

 

 

ANALISI E PESATURA DELLE CAUSE

1.      non viene effettuato, dai medici internisti, uno screening dei ricoverati per individuare i casi a rischio di complicanze (30%)

2.      non esistono protocolli operativi di collaborazione tra i medici internisti ed i colleghi specialisti dei reparti (30%)

3.      per difficoltà operative, gli internisti vengono chiamati a consulenza in media 2 – 3 giorni dopo l’insorgenza della complicanza (10%)

4.      l’adozione di protocolli standard di prevenzione (10%)

5.   mancanza di un ambulatorio fi Medicina Interna per il controllo di pazienti dimessi (20%)

 

 

OBIETTIVI SPECIFICI DI PERCORSO

1.      Entro il Febbraio 2000: elaborazione ed adozione condivisa di protocolli operativi che regolino la collaborazione degli internisti con gli specialisti dei reparti

2.      Entro il Maggio 2000: elaborazione ed adozione di una scheda, da compilare al momento del ricovero, che fornisca dati specifici circa i fattori di rischio di complicanze

3.   Entro Novembre 2000: apertura di un Ambulatorio Istituzionale di Medicina Interna per il controllo dei pazienti dimessi per risoluzione della patologia specialistica, pur in costanza di problematiche di interesse internistico.

 

 

OBIETTIVI SPECIFICI

1.      Ferma restando la necessità di mantenere il tipico servizio di consulenze internistiche su richiesta, la presente proposta tende ad evidenziare l'opportunità di potenziare tale servizio, attivandolo sul fronte della prevenzione, con l'obbiettivo specifico di conseguire una riduzione del numero di giornate di degenza e le spese relative alla terapia delle complicanze quantizzata in 0,5 giornate sulla media di tutti i malati ricoverati nei reparti di terapia non intensiva.

2.      Il secondo obiettivo che il presente progetto persegue è quello di configurare un servizio che meglio risponda alle attese di salute dell'utente, nella direzione quindi di orientare alla Qualità il servizio. Infatti, la presenza nei reparti di degenza di una figura di medico che per definizione ausculta, palpa, visita e parla col paziente è una questione di notevole impatto sulle sue aspettative e, in generale, sull’ immagine dell’Azienda.

 

Allo scopo di centrare gli obiettivi prefissi, l'equipe propone di operare attraverso:

 

q       La trasformazione dell'attuale servizio di consulenze internistiche su richiesta, in una Unità Operativa Semplice di Medicina Interna e Preventiva, interagente con le attività dei reparti di degenza (Interdipartimentale), nella misura necessaria ad effettuare una efficace prevenzione, con modalità in accordo con i Dirigenti i reparti di degenza e comunque senza interferire con l'autonomia dei curanti, ma attivando sinergie.

q       allestimento di un archivio informatico autogestito per il monitoraggio dei pazienti di interesse internistico

q       screening pre-operatorio dei pazienti ad alto rischio per patologie croniche di interesse internistico, che debbano essere sottoposti ad interventi di chirurgia ortopedica di elezione.

q       attivazione di contatti con Assistenti Socio-Sanitarie per favorire ed accelerare il trasferimento in reparti di Lunga Degenza e/o Medicina o Geriatria per anziani dimissionabili per risoluzione della patologia ortopedica, ma occupanti posto letto per le condizioni generali scadute e/o problemi familiari (10% circa dei degenti).

q     organizzazione di un Ambulatorio per il controllo dei pazienti dimessi

 

 

STUDIO DI FATTIBILITA’ E VERIFICA DEI RISULTATI

 

1. OPERATORI.

      Dotazione minima: due medici internisti (esistenti in servizio)

2. MATERIALI E LOGISTICA

      Un locale dotato di finestra, termosifone, lettino, scrivania, tre sedie, armadietto medicinali, 

       telefono,  Personal Computer.

 

Dato che materiali, mezzi e risorse umane sono già in larga parte a disposizione dell’Azienda, si stima che i costi  del presente progetto siano per l'Azienda assai contenuti.

I ricavi per l'Azienda derivanti da questo progetto sono configurati come risparmi sulla spesa corrente e un guadagno in termini di Immagine aziendale, difficilmente quantizzabile, ma certamente di entità non trascurabile. Il risparmio ottenuto sulle voci di spesa corrente avranno un esatto riscontro alle prime verifiche sugli indicatori suggeriti, ma sin d'ora, mettendo in relazione numerica gli obbiettivi prefissati e gli indicatori scelti, è lecito attendere, da questo progetto a pieno regime,  un risparmio netto sulla spesa corrente certamente superiore, vedremo in quale misura, ai 300 milioni l'anno.

La verifica della centratura degli obiettivi proposti sarà attuata mediante l'adozione di opportuni Indicatori, vale a dire sistemi di facile riscontro oggettivo che orientino quali-quantitativamente circa la bontà delle scelte operative adottate. Sulla base dei dati forniti dagli indicatori saranno apportate le necessarie modifiche alle strategie.

 

INDICATORI  

q       computo semestrale, da relazionare allo stesso semestre dell'anno precedente, II° semestre ’99 con il II° semestre 2000, delle giornate di ricovero eccedenti, a causa di complicanze insorte, il numero standard  relativo ad alcune patologie prese a campione.

q       verifica annuale dei questionari di gradimento somministrati a pazienti e/o familiari degli stessi.

q       verifica semestrale, rapportata allo stesso periodo dell'anno precedente, dell'utilizzo di: Albumina, Sangue Umano, antimicrobici ad elevato costo, Esami RX, TAC ed Ecografici, Antibiogrammi, Curve Glicemiche.

q       verifica annuale dell'afferenza all'Ambulatorio di Medicina Interna da parte di pazienti dimessi.

 

 

 

        Gennaio 2000   

                                                                                                    I Partecipanti al progetto MCQ