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04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
05.1 Propriet� farmacodinamiche
05.2 Propriet� farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
.

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO
home

TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90

- [Vedi Indice]

ISOPTIN 40 mg�Compresse rivestite

ISOPTIN 80 mg�Compresse

ISOPTIN 120 mg�Compresse a rilascio prolungato

ISOPTIN 180 mg� Compresse a rilascio prolungato

- [Vedi Indice]

ISOPTIN 40 mg�Compresse rivestite

Una compressa rivestita contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato������������������������ 40,0� mg

ISOPTIN 80 mg�Compresse

Una compressa contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato������������������������ 80,0� mg

ISOPTIN 120 mg�Compresse a rilascio prolungato

Una compressa a rilascio prolungato contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato����������������������� 120,0 mg

ISOPTIN 180 mg�Compresse a rilascio prolungato

Una compressa a rilascio prolungato contiene:

Principio attivo:

Verapamil cloridrato����������������������� 180,0 mg

- [Vedi Indice]

Compresse rivestite

Compresse

Compresse a rilascio prolungato

04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - [Vedi Indice]

  - [Vedi Indice]

ISOPTIN 40 mgCompresse rivestite / ISOPTIN 80 mgCompresse

Insufficienza coronarica acuta e cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa.

ISOPTIN 120 mg e 180 mgCompresse a rilascio prolungato

Insufficienza coronarica cronica. Trattamento dei postumi dell'infarto miocardico. Aritmie ipercinetiche sopraventricolari come tachicardia parossistica sopraventricolare, fibrillazione e flutter atriali a risposta ventricolare rapida, extrasistolie. Ipertensione arteriosa.

Prevenzione del reinfarto in pazienti che non tollerano i beta-bloccanti e che non hanno segni di scompenso cardiaco.

  - [Vedi Indice]

ISOPTIN 40 mgCompresse rivestite

Adulti: 1-2 compresse rivestite 3 volte al giorno; ragazzi: 1-3 compresse rivestite 2-3 volte al giorno; nella prima infanzia: ½ compressa rivestita 2-3 volte al giorno.

ISOPTIN 80 mgCompresse

ISOPTIN�80�mg�Compresse può essere utilizzato con una posologia compresa tra 40 e 80 mg 3 volte al giorno; le compresse sono divisibili.

Adulti: ISOPTIN�80�mg�Compresse viene somministrato alla dose di 1 compressa 3�volte al giorno preferibilmente durante i pasti.

Nelle tachiaritmie recidivanti, per mantenere una frequenza ventricolare normale, ISOPTIN�80�mg�Compresse può essere somministrato anche ad intervalli più brevi (1�compressa ogni 3-4 ore); ragazzi: 1 compressa 2-3 volte al giorno; nella prima infanzia: si consiglia l'uso di posologie adeguate secondo prescrizione medica.

ISOPTIN 120 mgCompresse a rilascio prolungato

������������� ISOPTIN�120�mg�Compresse�a�rilascio�prolungato semplifica la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 240 mg/giorno.

Nell'insufficienza coronarica di media gravità e per la profilassi dei disturbi tachicardici è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (240�mg/giorno). Se necessario questa dose può essere aumentata a 2 compresse 2�volte al giorno (480 mg/giorno).


ISOPTIN 180 mgCompresse a rilascio prolungato

������������� ISOPTIN�180�mg�Compresse�a�rilascio�prolungato è particolarmente indicato per la terapia a lungo termine in pazienti che necessitano di dosaggio pari o superiore a 360�mg/giorno.

Nell'insufficienza coronarica di media gravità è generalmente sufficiente somministrare 1 compressa alla mattina e 1 alla sera (360 mg/giorno).

04.3 Controindicazioni - [Vedi Indice]

Ipersensibilità verso i componenti del prodotto o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.

ISOPTIN non deve essere impiegato in caso di shock cardiogeno, infarto miocardico recente complicato da bradicardia, marcata ipotensione, insufficienza contrattile del ventricolo sinistro. Gravi disturbi di conduzione dell'eccitazione come blocco AV di II e III grado, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno. Sindrome di Wolff-Parkinson- White, Sindrome di Lown-Ganong-Levine, Sindromi da PR corto. Tachicardia ventricolare a complessi larghi. Insufficienza cardiaca scompensata. Spiccata bradicardia (< 50 battiti/min.). Ipotensione� (pressione sistolica < 90 mm di Hg) (vedi anche paragrafo 4.4: Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).

La terapia con ISOPTIN è inoltre controindicata in associazione con inibitori delle MAO e beta-bloccanti.

ISOPTIN è, infine, generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedi anche paragrafo 4.6: Gravidanza e allattamento).

04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - [Vedi Indice]

Insufficienza cardiaca: verapamil ha un effetto inotropo negativo che, nella maggior parte dei pazienti, è compensato dalle sue proprietà di riduzione dell'afterload (diminuite resistenze periferiche) senza alterazione netta della funzione ventricolare.

Verapamil deve essere evitato in pazienti con grave disfunzione ventricolare sinistra (per esempio: frazione di eiezione inferiore al 30% o sintomi gravi di insufficienza cardiaca). I pazienti con disfunzione ventricolare più lieve, se possibile, devono essere controllati con dosi ottimali di digitale e/o diuretici prima del trattamento con verapamil.

Talvolta l'azione farmacologica di verapamil può produrre una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto dei livelli normali, il che può provocare stordimento od ipotensione sintomatica.

In pazienti ipertesi è insolita una diminuzione della pressione arteriosa al di sotto della norma.

Aumento degli enzimi epatici: sono stati segnalati aumenti delle transaminasi con e senza concomitante aumento della fosfatasi alcalina e della bilirubina. Questi aumenti sono stati talvolta transitori e possono scomparire anche continuando il trattamento con verapamil. Alcuni casi di danno epatocellulare sono stati correlati a verapamil mediante la tecnica del "rechallenge"; metà di questi casi presentavano sintomi clinici (malessere, febbre e/o dolore al quadrante superiore destro) oltre ad aumento della SGOT, della SGPT e della fosfatasi alcalina. E' quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalità epatica in pazienti trattati con verapamil.

Via di conduzione accessoria (Wolff-Parkinson-White o Lown-Ganong-Levine): pazienti affetti da flutter o fibrillazione atriale parossistica e/o cronica con una coesistente via AV accessoria hanno sviluppato un aumento della conduzione anterograda attraverso la via accessoria che bypassa il nodo AV determinando una risposta ventricolare molto rapida o fibrillazione ventricolare dopo aver ricevuto verapamil o digitale per via endovenosa. Sebbene questo fenomeno non sia stato segnalato con verapamil per via orale, esso deve essere considerato un rischio potenziale. Il trattamento di solito consiste nella cardioversione a corrente continua. La cardioversione è stata usata con sicurezza ed efficacia dopo la somministrazione di ISOPTIN.

Blocco atrioventricolare: l'effetto di verapamil� sulla� conduzione AV e sul nodo SA può condurre, in casi particolari, ad un blocco AV asintomatico di I grado ed a transitoria bradicardia, talvolta accompagnati da ritmi di scappamento nodale. Il prolungamento del tratto PR è correlato con le concentrazioni plasmatiche di verapamil, specialmente durante la fase di titolazione iniziale della terapia. Tuttavia gradi più elevati del blocco AV sono stati osservati raramente. Il blocco di I grado grave o l'evoluzione progressiva al blocco AV di II o III grado richiede una riduzione della dose o, in casi rari, la sospensione della terapia con verapamil e l'istituzione di una terapia appropriata a seconda della situazione clinica.

Uso in pazienti con alterata funzione epatica: dato che verapamil viene notevolmente metabolizzato dal fegato, esso deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione epatica. Una grave disfunzione epatica prolunga l'emivita di eliminazione di verapamil a circa 14-16 ore; quindi a questi pazienti si deve somministrare circa il 30% della dose usuale impiegata nei pazienti con normale funzionalità epatica. Bisogna adottare un accurato monitoraggio per riconoscere un anormale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di effetti farmacologici eccessivi.

Uso in pazienti con alterata funzione renale:circa il 70% di una dose somministrata di verapamil viene escreto sotto forma di metaboliti nell'urina. Fino a quando non saranno disponibili ulteriori dati, verapamil deve essere somministrato con cautela a pazienti con alterata funzione renale. Questi pazienti devono essere seguiti accuratamente per accertare un eventuale prolungamento dell'intervallo PR od altri segni di sovradosaggio.

Interazioni - [Vedi Indice]

Digitale: l'impiego clinico di verapamil in pazienti digitalizzati ha dimostrato che l'associazione è ben tollerata se le dosi di digossina sono adeguatamente regolate. Il trattamento cronico con verapamil può aumentare i livelli di digossina nel siero del 50-75% durante la prima settimana di terapia, il che può provocare una tossicità� digitalica. Le dosi di mantenimento di digitale devono essere ridotte quando si somministra verapamil e bisogna controllare accuratamente il paziente per evitare una iper od ipodigitalizzazione. Ogni volta che si sospetta una iperdigitalizzazione bisogna ridurre o sospendere temporaneamente la dose di digossina. Dopo la sospensione di ISOPTIN il paziente deve essere riesaminato, per evitare una ipodigitalizzazione.

Farmaci anti-ipertensivi: verapamil somministrato contemporaneamente ad altri farmaci anti-ipertensivi orali (per esempio: vasodilatatori, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina I, diuretici, beta-bloccanti) di solito ha un effetto additivo sull'abbassamento della pressione arteriosa. In uno studio la contemporanea somministrazione di verapamil e prazosina ha determinato un'eccessiva caduta della pressione.

Disopiramide: fino a quando non saranno stati ottenuti dati sulle possibili interazioni fra verapamil e disopiramide, la disopiramide non deve essere somministrata nelle 48 ore precedenti o 24 ore seguenti la somministrazione di verapamil.

Nitrati: verapamil è stato somministrato in concomitanza con nitrati ad azione di breve e lunga durata, senza alcuna interazione farmacologica indesiderabile. Il profilo farmacologico di entrambi i farmaci e l'esperienza clinica indicano che le interazioni sono positive.

Cimetidina: due sperimentazioni cliniche hanno dimostrato assenza di una significativa interazione con cimetidina. Un terzo studio ha dimostrato che cimetidina riduceva la clearance di verapamil e ne aumentava l'emivita di eliminazione.

Litio: la terapia orale con verapamil può provocare un abbassamento dei livelli serici di litio in pazienti che ricevono una terapia orale, stabile, cronica, con litio. Si può rendere necessaria una regolazione della dose di litio.

Carbamazepina: la terapia con verapamil può aumentare le concentrazioni di carbamazepina durante la terapia di associazione.

Rifampicina: la terapia con rifampicina può ridurre notevolmente la biodisponibilità di verapamil.

Anestetici: i dati clinici e le sperimentazioni sull'animale indicano che verapamil può potenziare l'attività di bloccanti neuromuscolari e di anestetici da inalazione.

Sono stati riportati dati che indicano un aumento dei livelli plasmatici di calcioantagonisti, quando assunti in concomitanza con succo di pompelmo. Va quindi evitata la contemporanea assunzione di verapamil orale e succo di pompelmo.

04.6 Gravidanza e allattamento - [Vedi Indice]

Non sono state effettuate sperimentazioni adeguate e ben controllate in donne gravide; poichè gli studi sulla riproduzione nell'animale non sono sempre in grado di far prevedere la risposta nell'uomo, il farmaco deve essere usato durante la gravidanza solo se è strettamente necessario.

Verapamil viene secreto nel latte umano. A causa della possibilità di effetti indesiderati dovuti a verapamil nei lattanti, è necessario decidere se è più opportuno sospendere l’allattamento e intraprendere il trattamento con verapamil o, viceversa, continuare l’allattamento al seno e rinunciare alla somministrazione del farmaco.

04.7 Effetti sulla capacit� di guidare veicoli e sull'uso di macchine - [Vedi Indice]

Non sono mai stati segnalati effetti sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.

04.8 Effetti indesiderati - [Vedi Indice]

Effetti indesiderati gravi sono insoliti se la terapia con verapamil viene iniziata aumentando progressivamente la dose fino alla massima dose consigliata.

Le seguenti reazioni a verapamil, somministrato per via orale, si sono verificate in misura superiore all'1%, oppure in percentuali inferiori ma chiaramente in relazione con il farmaco, nelle sperimentazioni cliniche:

Stitichezza���������� 8,4%��������������� Scompenso cardiaco/Edema polmonare������������ 1,8%

Vertigini��������������� 3,5%��������������� Astenia����������������������������������������������������������� 1,7%

Nausea��������������� 2,7%��������������� Bradicardia (FC < 50 battiti/min)������������������������ 1,4%

Ipotensione���������� 2,5%��������������� Blocco AV: totale del I-II-III grado����������������������� 1,3%

Edema���������������� 2,1%��������������� Solo blocco di III grado������������������������������������� 0,8%

Cefalea���������������� 1,9%��������������� Vampe di calore����������������������������������������������� 0,1%

In sperimentazioni cliniche relative al controllo della risposta ventricolare in pazienti digitalizzati che avevano fibrillazione o flutter atriali, una frequenza ventricolare inferiore a 50�battiti/min. a riposo si è verificata nel 15% dei pazienti ed ipotensione asintomatica nel 5% dei pazienti.

I seguenti effetti indesiderati, riferiti nell'1% o meno dei pazienti, si sono verificati in condizioni (sperimentazioni aperte, esperienze post-marketing) in cui un rapporto di causa/effetto è incerto; essi vengono riferiti per avvisare il medico in merito ad un possibile rapporto:

Cardiovascolari: angina pectoris, dolore toracico, claudicatio, infarto miocardico, palpitazioni, porpora (vasculite), sincope.

Sistema digerente: diarrea, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali, iperplasia gengivale.

Ematici e linfatici: ecchimosi od abrasioni.

Sistema nervoso: accidenti cerebrovascolari, confusione, disturbi dell'equilibrio, insonnia, crampi muscolari, parestesie, sintomi psicotici, tremore, sonnolenza.

Respiratori: dispnea.

Cutanei: artralgia ed eruzioni cutanee, esantemi, perdita dei capelli, ipercheratosi, chiazze, sudorazioni, orticaria.

Organi di senso: offuscamento della visione.

Urogenitali: ginecomastia, impotenza, aumentata frequenza della minzione, perdite intermestruali.

Trattamento di effetti indesiderati cardiovascolari acuti

La frequenza di effetti indesiderati cardiovascolari che richiedano una terapia è rara; quindi l'esperienza con il loro trattamento è limitata. Ogni volta che si verificano una ipotensione grave od un blocco AV completo dopo somministrazione orale di verapamil, bisogna applicare immediatamente le misure d'urgenza appropriate, per esempio somministrazione endovenosa di isoproterenolo, norepinefrina, atropina (tutti alle dosi abituali) o gluconato di calcio (soluzione al 10%). Se è necessario un ulteriore sostegno, si possono somministrare farmaci inotropi (dopamina o dobutamina). Il trattamento e la dose devono dipendere dalla gravità e dalla situazione clinica nonchè dal giudizio e dall'esperienza del medico.

04.9 Sovradosaggio - [Vedi Indice]

Il trattamento del sovradosaggio deve essere di sostegno. La stimolazione beta-adrenergica o la somministrazione parenterale di soluzioni di calcio può aumentare il flusso di ioni calcio attraverso i canali lenti e questi metodi sono stati usati con successo nel trattamento di un sovradosaggio volontario con verapamil.

Reazioni ipotensive clinicamente significative o blocco AV di grado elevato devono essere trattati rispettivamente con vasopressori o "pacing" cardiaco. L'asistolia deve essere trattata con le misure consuete, fra cui la rianimazione cardiopolmonare.

05.0 PROPRIETA' FARMACOLOGICHE - [Vedi Indice]

05.1 Propriet� farmacodinamiche - [Vedi Indice]

Verapamil è un inibitore dei flussi transmembrana dello ione calcio, equiattivo sul muscolo liscio vasale e sulla fibrocellula miocardica nel ridurre il tono e la contrattilità; è inoltre dotato di proprietà antiaritmiche.

Verapamil esercita la sua azione antianginosa:

1. Attraverso la diminuzione del fabbisogno miocardico di ossigeno, secondario all'inibizione del flusso di calcio attraverso la membrana con conseguente riduzione del metabolismo energetico cardiaco ed alla riduzione delle resistenze periferiche con conseguente riduzione del lavoro pressorio cardiaco.

2. Mediante l'incremento del flusso coronarico conseguente alla dilatazione dei vasi coronarici ed alla potente azione preventiva nei confronti del coronarospasmo.

L'azione anti-ipertensiva di verapamil è dovuta alla diminuzione delle resistenze periferiche non accompagnata da un aumento riflesso della frequenza cardiaca, del volume/minuto del cuore e da ritenzione idrosalina.

Verapamil esercita la sua azione antiaritmica sulle fibre lente "fisiologiche" quali quelle del nodo atrioventricolare delle quali riduce la velocità di conduzione ed aumenta i periodi refrattari, e sulle fibre lente "patologiche", vale a dire su quelle normalmente rapide, sodiodipendenti (miocardio di lavoro, sistema di His-Purkinje) che, in situazioni particolari (come l'ischemia), divengono appunto lente, calciodipendenti e possono dare origine ad aritmie ipercinetiche focali o da rientro. Durante la terapia con ISOPTIN, la capacità di rego-lazione simpatica del cuore rimane inalterata e non si osservano pertanto diminuzioni della gittata sistolica oppure del volume/minuto del cuore in pazienti in compenso cardiocircolatorio.

In ISOPTIN 120 mg e 180 mgCompresse a rilascio prolungato, grazie alla loro formulazione galenica, la liberazione del principio attivo è protratta nel tempo.

L'inizio dell'azione è ritardato: l'intensità massima, con livelli plasmatici diversi, si raggiunge dopo 4-6 ore e permane fino alla 12a ora dopo la somministrazione del farmaco.

05.2 Propriet� farmacocinetiche - [Vedi Indice]

L'assorbimento è del 92%. Il legame alle proteine plasmatiche del 90%; la biodisponibilità assoluta del 20%. L'emivita di verapamil è di 3,5 ore.

In ISOPTIN 120 mg e 180 mgCompresse a rilascio prolungato, la miscela di verapamil rispettivamente con 190 mg e 240 mg di alginato di sodio permette una liberazione del principio attivo in 4-6 ore. L'emivita dell'effetto farmacologico di ISOPTIN 120 mg e 180 mgCompresse a rilascio prolungato supera le 8 ore.

Verapamil ed i suoi metaboliti sono eliminati per via renale dopo un intenso metabolismo di primo passaggio epatico.

Il 3-4% di farmaco è stato trovato immodificato nelle urine dopo 48 ore.

Alcuni dei principali metaboliti conservano una significativa efficacia clinica sul tessuto muscolare liscio o miocardico.

05.3 Dati preclinici di sicurezza - [Vedi Indice]

Tossicità acuta: le prove tossicologiche hanno evidenziato che nei più comuni animali di laboratorio (ratto,Mus musculus) il verapamil è ben tollerato.� (DL50 ratto i.p. 52,47 mg/kg;

Mus musculus p.o. 229,60 mg/kg, senza sostanziali differenze tra i due sessi).

Tossicità per somministrazione ripetuta: il verapamil somministrato quotidianamente per via orale, nel ratto e nel cane, per 180 giorni consecutivi, non ha determinato alcun caso di morte, né segni di tossicità locale o sistemica. Il verapamil non determina effetti nocivi sugli animali gravidi, nè influenza negativamente la gestazione, lo sviluppo embrio-fetale e il ciclo riproduttivo.

- [Vedi Indice]

06.1 Eccipienti - [Vedi Indice]

ISOPTIN 40 mgCompresse rivestite

Amido di mais,� calcio carbonato,�� cera carnauba,� colorante E 104,� gelatina,� gomma arabica, lattosio, magnesio stearato, polivinilpirrolidone, saccarosio, silice precipitata, talco, titanio biossido.

ISOPTIN 80 mgCompresse

Calcio fosfato bibasico, carbossimetilcellulosa sodica reticolata, cellulosa microcri-stallina, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, polietilenglicole 6000, silice colloidale anidra, sodio laurilsolfato, talco, titanio biossido.

ISOPTIN 120 mgCompresse a rilascio prolungato

Alcool stearilico, colorante E 110, copolimero dell'estere metacrilico del dimetilamino-metacrilato, copolimero di vinilacetato/vinilpirrolidone, lattosio, magnesio stearato, polietilenglicole 6000, silicio biossido, sodio alginato, sorbitan monostearato, talco, titanio biossido.

ISOPTIN 180 mgCompresse a rilascio prolungato

Cellulosa microcristallina, colorante E 172, esteri di acido montanico e di etandiolo, idrossipropilmetilcellulosa, magnesio stearato, polietilenglicole 400, polietilenglicole 6000, polivinilpirrolidone, sodio alginato, talco, titanio biossido.

06.2 Incompatibilità - [Vedi Indice]

Non sono noti casi di incompatibilità chimico-fisica con altre sostanze.

06.3 Periodo di validità - [Vedi Indice]

5 anni

ISOPTIN 180 mgCompresse a rilascio prolungato:� 3 anni

- [Vedi Indice]

Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.

- [Vedi Indice]

Astuccio contenente 30 compresse rivestite da 40 mg in blister (alluminio / PVC)

Astuccio contenente 30 compresse da 80 mg in blister (alluminio / PVC)

Astuccio contenente 30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg in blister (alluminio / PVC)

Astuccio contenente 30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg in blister (alluminio / PVC)

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Nessuna.

- [Vedi Indice]

ABBOTT S.p.A. –� 04010 CAMPOVERDE (LT)

08.0 NUMERO DI AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - [Vedi Indice]

30 compresse rivestite da 40 mg��������������������� -� A.I.C.: n. 020609018

30 compresse da 80 mg��������������������������������� -� A.I.C.: n. 020609083

30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg� -� A.I.C.: n. 020609044

30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg� -� A.I.C.: n. 020609095

REGIME DI DISPENSAZIONE AL PUBBLICO - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

30 compresse rivestite da 40 mg��������������������� : 12.10.1965

30 compresse da 80 mg��������������������������������� : 29.01.1997

30 compresse a rilascio prolungato da 120 mg : 02.06.1981

30 compresse a rilascio prolungato da 180 mg� : home

9.2000

Rinnovo autorizzazione���������������������������� : 6.2000

home

TABELLA DI APPARTENENZA DPR 309/90 - [Vedi Indice]

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- [Vedi Indice]

Novembre 2001

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