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 ANGINA - NEWS
Incidenza e significato prognostico della trombocitopenia sviluppata durante la sindrome coronarica acuta nella pratica clinica
Valore prognostico della turbolenza della frequenza cardiaca e sua relazione con l’infiammazione nei pazienti con angina pectoris instabile
Valore prognostico dei livelli circolanti della cromogranina A nella sindrome coronarica acuta
Dosaggio dell’Eparina non-frazionata e rischio di sanguinamento maggiore nella sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST
Sindrome coronarica acuta: l’iperglicemia è associata ad aumento della formazione di trombina e ad attivazione piastrinica
Sintomi di esordio delle sindromi coronariche acute nelle donne: miti verso realtà
Sindrome coronarica acuta: alti livelli di angiogenina sono predittivi di eventi avversi
Il Gensini score è un potente fattore prognostico indipendente nei pazienti diabetici con sindrome coronarica acuta
Sindromi coronariche acute e coronaropatia non-ostruttiva
Sindromi coronariche acute: impatto dei livelli di emoglobina sulla mortalità a 30 giorni nel mondo reale
Pazienti con sindrome coronarica acuta in classe Killip I: l’ipossiemia è un fattore predittivo indipendente di mortalità
L'uso di SSRI nei pazienti con sindrome coronarica acuta necessita di attenta osservazione
L’anemia è un predittore indipendente di eventi avversi maggiori nei pazienti anziani con angina cronica
Predittori di ictus a 30 giorni nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST
Impiego del peptide natriuretico di tipo B nell’individuazione dell’ischemia miocardica
Clopidogrel nel trattamento dei pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST dopo dimissione ospedaliera
I pazienti con sindromi coronariche acute possono ricevere dosaggi eccessivi di farmaci antitrombotici
Gli uomini con angina pectoris stabile sono a maggiore incidenza di morte e di infarto rispetto alle pazienti donne
Fattori di rischio per l’ictus dopo la sindrome coronarica acuta
La Ranolazina migliora il controllo glicemico nei pazienti con diabete ed angina pectoris
Studio RITA 3: benefici della strategia interventistica rispetto alla strategia conservativa nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST
L’infezione subclinica del tratto urinario è comune nei pazienti con sindrome coronarica acuta
Molti anziani con sindrome coronarica acuta non ricevono terapie basate sull’evidenza
Pazienti con sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST: la strategia d’intervento invasivo precoce ancora poco utilizzata
Predittori di sanguinamento maggiore nei pazienti con sindromi coronariche acute
Incoraggianti risultati dell’infusione intracoronarica di Ad5FGF-4 nei pazienti con angina stabile
I livelli plasmatici di mieloperossidasi predicono un aumento del rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con sindrome coronarica acuta
Studio DANAMI-2 : l'angioplastica primaria riduce del 75% il rischio di re-infarto ad 1 mese rispetto alla terapia fibrinolitica nei pazienti con IMA
Studio VIVA : significativo miglioramento dell’angina dopo somministrazione di rhVEGF ad alto dosaggio
La stimolazione del midollo spinale ( SCS ) è associata ad un miglioramento dei sintomi anginosi in un alto numero di pazienti con angina pectoris stabile refrattaria al trattamento
Nei pazienti con sindromi coronariche acute, la strategia invasiva è associata ad un aumento della sopravvivenza ad 1 anno
La rivascolarizzazione miocardica percutanea con laser fornisce un miglioramento sintomatico della capacità di esercizio e della qualità della vita nei pazienti con angina pectoris stabile.
La sieropositività a Cp-HSP60, un nuovo marker per la sindrome coronarica acuta
Una precedente malattia arteriosa periferica ed una malattia cardiovascolare sono predittori indipendenti di outcome non favorevole nei pazienti con sindromi coronariche acute
Thrombolysis in Myocardial Ischemia III Registry: validità prognostica della classificazione di Brauwald dell’angina pectoris instabile
Terapia di chelazione nella cardiopatia ischemica
Acido urico sierico come un predittore indipendente di mortalità nei pazienti con coronaropatia
L’acido folico migliora la funzione endoteliale nella coronaropatia con meccanismi indipendenti dalla riduzione dei livelli di omocisteina
Una ridotta attività della lipasi epatica rappresenta un nuovo fattore di rischio per la coronaropatia
Alti livelli di attività fisica preservano l’effetto cardioprotettivo dell’angina preinfartuale nei pazienti anziani
L’ amiloide A sierica predice la mortalità precoce nelle sindromi coronariche acute
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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